SB-Plutone – Amplificatore per cuffie OTL basato su valvole 6CL6 e 12AU7 – Mark 4.2

Un pò di storia di questo progetto: Il Mark 1 è stato realizzato ormai parecchi anni fà seguendo le filosofie basate sul nulla dei guru audiofili, quindi ho realizzato un white follower con le 6CL6, ho usato triodi a riscaldamento diretto (3A4) sull’ingresso e tutto zero feedback alimentato con una valvola raddrizzatrice, esso funzionava ma ben presto sorsero i primi problemi dovuti al match delle valvole che se anche selezionate bene dopo 6 mesi di funzionamento finivano per andare in deriva e i 2 canali si sbilanciavano rendendo l’ascolto ovviamente fastidioso e non godibile.

Nel Mark 2 fu aggiunta la possibilità di bilanciare i canali e furono fatte prove, il bilanciamento ad orecchio diventava irritante perchè con la stereofonia non si capiva mai se fossero bilanciati, o meglio regolavi ma poi non lo era, quindi il bilanciamento fu messo internamente e la regolazione fatta con l’oscilloscopio e il generatore di funzioni per essere certi al 100% che il livello dei 2 canali fosse perfetto ma anche in questo modo si rimandava sempre il problema perchè poi le valvole andavano in deriva dopo mesi o anche 1 anno e comunque se si cambiavano valvole bisognava sempre rifare il bilanciamento con lo strumento, inoltre le valvole a riscaldamento diretto avevano spesso problemi di microfonia e con il cambio di cuffie con altre più sensibili emerse anche un leggero ronzio udibile in sottofondo, quindi nacque il Mark3 dove il circuito fu rivoluzionato, il white follower venne rimpiazzato con un più gestibile SRPP che non necessitava di accoppiamenti DC con la driver, le valvole a riscaldamento diretto 3A4 furono sostituite con delle 6C4 e fu introdotto nel circuito un certo tasso di controreazione per mantenere bilanciati i 2 canali nel tempo, non c’erano più bias e bilanciamenti da regolare e la qualità del suono aveva raggiunto vette veramente elevate, perdurava solo un leggero humm di sottofondo dovuto al raddrizzamento a vuoto non stabilizzato… insomma a inseguire i dogmi audiofili non se ne fa una giusta, ma leggiamo come va il Mark 3, e vediamo come cambia il Mark 4…

Mark 3

Ciao Stefano le prove le ho fatte con la solita corazzata delle mie cuffie dac ecc.

Dire che il Plutone Mark 3 rispetto al Mark 2 è solo migliorato è troppo poco, ti è venuto fuori veramente un fuoriclasse.

Oltre ad aver risolto le menose regolazioni di bias e di bilanciamento che adesso è veramente perfetto senza più pensare se è la traccia o se io sordo da un orecchio ahahhaha, ti segnalo che la riserva di potenza è impressionante rispetto a prima di un buon 1/3 di manopola di volume in più. L’ampli ha una dinamica impressionante anche a volumi importanti non comprime il suono mai…… a fondo scala volume non riesci a tenere le cuffie dal volume che sparano, e quelle che ho tengono veramente le bombe!

Sono riuscito qualche secondo con tracce registrate basse…….. non distorce zero e mantiene dinamica quindi ne ha ancora.  Sto parlando di volumi che se rivolgi in fuori i padiglioni fanno da cassa acustica!!!! A metà volume sei in pratica solo con tracce registrate basse.

Potenza inesauribile….. con Dio Ti Bendica di Pino Daniele noto album registrato molto basso… basta alzare e stiamo parlando di volume ad ore 12 e si ha una pulizia impressionante ad un volume che non ne chiede altro…. ma il bello è che il suono non comprime…. rimane dinamico e non indurisce resto fermo vivo. Difficile da spiegare. Di solito i “guru” dicono che l’ampli è veloce.

Sto ascoltando a spizzichi di qua e di la nella mia libreria e sto sentendo cose mai sentite, tanto per citare qualcosa Pink Floyd – The Dark Side of the Moon – Money che conoscono tutti. Insomma mi succede che all’inizio dopo le famose monete canale dx sx ad un certo punto si sente un uhm leggero in sottofondo!!!! Mi dico è l’ampli che ha una valvola microfonica andata… la miseria!!!! Fermo la traccia scompare e silenzio assoluto. Rimetto il brano e uguale….. morale la traccia è così. Prima che parta il basso probabilmente hanno o acceso l’ampli o messo sotto la traccia di basso che ha questo sottofondo.

Bene questa cosa mi è successo in un sacco di brani dove si riesce a sentire cose solitamente credo considerate tipo micro dettagli….. che però sono diventate macro!!!! Si sentono e pure bene. Non sto parlando di quelle storie leggenda dei violini setosi o mozzarelle filanti!!! e menate varie…. sto parlando di cose oggettive che si sentono e anche bene.

Insomma venuto fuori veramente un “Plutone” praticamente definitivo. Musicalissimo e veramente radiografante veramente su tutto lo spettro dal basso fino all’alto, cosa che auspicavo da un ampli cuffie. (Con il circuito di prima già buono, ma adesso non credo facilmente superabile). Insomma venuto fuori un ampli direi definitivo…. Forse con qualche piccola modifica che mi accennavi che volevi provare a fare.

Beh che altro dire Stefano. BRAVO .
Da un cliente rompi palle come me vale doppio!!!! Ahahhaha D.

Lo stadio di uscita di questo amplificatore è un SRPP con valvole 6CL6 connesse a pentodo nella parte bassa e a triodo nella parte alta, la 6CL6 è molto simile alla EL83 (versione depotenziata della EL84), è una valvola che può dissipare quasi 9 watt, connessa a triodo (con anche la G3 connessa all’anodo) mostra una Ri di 1,8k e un mu di 15, molto lineare. Lo stadio di ingresso che pilota l’SRPP invece è costituto da una valvola 6C4. La 6C4 è un piccolo triodo singolo equivalmente e metà 12AU7, in questo prototipo l’ho usata perchè stavo modificando un circuito precedente, nella eventuale ricostruzione dello stesso circuito utilizzerò direttamente una singola 12AU7/ECC82 al posto della due 6C4.

Nel circuito è presente una leggerissima controreazione che ha lo scopo di bilanciare il livello dei canali, infatti nella versione precedente del circuito, privo di negative feedback, diventa sempre molto problematica la sostituzione delle valvole perchè in cuffia si avverte anche il minimo sbilanciamento dei 2 canali ed ero stato obbligato a inserire dei trimmer per il bilanciamento, che andavano poi ritarati non solo al cambio delle valvole ma anche dopo il primo rodaggio e durante l’invecchiamento della valvole stesse, ed era molto fastidioso. Realizzare un controllo di bilanciamento esterno era possibile (come in certi apparecchi fatti da altri costruttori) ma l’esperienza è che l’utente poi passa tutto il tempo a toccare il bilanciamento insicuro della sua corretta regolazione e tratto in inganno dalla stereofonia dei brani, un bilanciamento va fatto con oscilloscopio e generatore di funzioni per vedere e pareggiare il livello dei canali in modo sicuro (sicuro anche dal punto di vista psicologico dell’utente che non passa più tutto il tempo a girare un pomello ogni volta che nella registrazione c’è uno strumento che non è centrato ma è registrato così).

L’uso leggero di NFB non compromette minimamente la qualità del suono e risolve completamente questi problemi in quanto in questa versione del circuito si possono infilare valvola a caso senza che si producano sbilanciamenti di volume destra/sinistra e senza nessuna taratura da fare.

Il circuito pilota agevolmente cuffie di ogni impedenza da 32ohm fino a 600ohm con volume sostenuto e distorsioni inferiori all’1% questo grazie all’uso di valvole di potenza e non valvole di segnale (6SN7, ECC88), è superiore nel pilotaggio anche al classico follower 6080/6AS7 perchè al contrario di questo circuiti trovabili da google questo è un SRPP assimetrico, ossia la 6CL6 bassa lavora a pentodo (con una Ri estremamente alta) mentre la 6CL6 alta lavora a triodo (con una Ri molto bassa) e ne consegue che vi è una grande disponibilità di corrente trasferibile al carico la dove i follower con la 6080 scaricano tutta la loro potenza su una resistenza e per le cuffie resta poco, ma vediamo il montaggio di Dario.

La rettificazione della tensione anodica è affidata a una GZ34, i condensatori di uscita sono degli sprague NOS assolutamente in condizioni perfette.

Caratteristiche tecniche:

Banda passante 5Hz~100kHz -0,5db
Distorsione armonica: 0,17% su 600ohm – 0,25% su 32ohm
Potenza erogata: 89mW RMS su 600ohm – 60mW RMS su 32ohm

Grafico di banda passante

Spettro distorsivo su carico resistivo da 560ohm

E su una cuffia di prova a 32ohm

Mark 4

Il Mark 4 è quasi del tutto identico al Mark 3 per la parte attiva del circuito, è stato solo tolto un disaccoppiamento del driver che non era più necessario viste le nuove condizioni di alimentazione, la coppia di 6C4 è sostituita da una sola ECC82 / 12AU6 rimpiazzabile anche con tutte le sue compatibili come la 5814A, la 6189, la 6211 etc. Sparisce la GZ34 e viene sostituita da un ponte raddrizzatore con ingresso induttivo (cella LC) seguita da uno stabilizzatore di tensione basato sulla universale PCL85 o PCL805 che eroga i 307volt perfetti e stabili ai 2 canali dell’amplificatore senza più ripple residui impossibili da eliminare con un’alimentazione passiva, inoltre i filamenti della ECC82 e delle due 6CL6 basse sono in corrente continua filtrata, cella CRC in questo modo si eliminano gli ultimi difetti trascinati dietro dal mark 1 e si possono usare adesso anche le più senbili e costose cuffie presenti sul commercio, qui sotto potete vedere lo schema premium.

Mark 4.2

Ulteriore miglioramento rispetto il Mark 4.0, è stato eliminato l’alimentazione a ingresso reattivo per una più gestibile cella pigreco (CLC) migliorato lo stabilizzatore di tensione, realizzato un nuovo trasformatore di alimentazione per diminuire il calore dissipato dalle celle CRC dei filamenti, migliorato il motodo di alimentazione delle griglie schermo delle due 6CL6 basse, diminuita la tensione che alimenta il totem a 280volt e la corrente a riposo dello stesso per risparmiare le valvole e diminuire le dissipazione. Alcune foto del montaggio di un cliente:

Le strumentali con carico resistivo da 220ohm

Banda passate 8Vpp

THD

Quadra 100Hz

Triangolare 10khz

Chi volesse realizzare questo montaggio mi contatti per il preventivo del trasformatore di alimentazione e dell’induttanza.

Continue reading...

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Shade84 Light – Pushpull EL84 – Senza controreazione ad anello

Poco tempo fa ho fatto un’articolo tecnico sulla connessione Schadeode come alternativa all’ultralineare e che consiglio di leggere per capire di cosa si tratta. Poco dopo ho pubblicato l’articoletto sul progetto premium “Shade 84”, un pushpull in classe AB da 15watt che è attualmente ancora in fase di costruzione da parte della persona che me lo ha richiesto. L’articolo è stato notato da un’altro cliente che 2 anni fà ha realizzato un clone del Dynaco 410A che a quanto pare non lo ha mai soddisfatto chiedendomi se era possibile modificare il suo Dynaco 410A per funzionare come lo Shade84 senza cambiare trasformatori, detto fatto… ho realizzato lo Shade84 “Light” che riprende il circuito della versione full ma in classe A selfbias anzichè a bias fisso e con poche e piccole variazioni per adattarsi al trasformatore di alimentazione inizialmente pensato per il clone dynaco. La valvola di ingresso di questo circuito è una ECC83 configurata come stadio di ingresso e sfasatore longtail con sotto un pozzo di corrente a transistor, seguita da uno stadio buffer ottenuto con una valvola 6350 (sostituibile senza problema da una ECC82 in questa funzione). La sezione buffer è necessaria al funzionamento stesso del circuito Schadeode, in quanto il generatore che pilota la finale deve uscire necessariamente a bassa impedenza…

Ecco la realizzazione di “C.R.”

Lo abbiamo provato nella mia saletta abbinato al granny27

Lo schema premium è questo, come sempre ottenibile in chiaro acquistando il set di trasformatori e in omaggio ci viene lo schema del Dynaco 410A che è libero, così con lo stesso set di trasformatori potete provare sia il suono di un progetto vintage come il Dynaco che un suono da HiFi valvolare moderno.

Come funziona lo Shade84 Light? La potenza RMS è di 9,7Watt per canale e la THD totale a 1watt è dello 0,23%. Sinceramente essendo il feedback unicamente locale tra le finali e se stesse temevo che non si sarebbe raggiunto un fattore di smorzamento sufficiente, ma mi sono dovuto ricredere. La diminuzione della Ri delle finali è stata talmente efficace da raggiungere un DF pari a 8 su carico resistivo con un tono fisso, mi ha confuso la misurazione che ho fatto su carico reattivo in quanto lo sbalzo di circa 2dB tra 100 e 200hz di solito la vedo su apparecchi con NFB ad anello che hanno uno smorzamento di circa 5 sul resistivo, in ogni modo è buono. Invece è ottimo l’andamento in fase che ha sconstamenti che non superano i 20gradi che sembra essere molto più contenuta di qualsiasi circuito dotato di NFB a anello che abbia visto fin’ora! Qualcuno mi ha suggerito che avvenga in quanto l’anello è più corto, e con meno ritardi ci sono meno rotazioni, ma se fosse così i circuiti a zero feedback dovrebbero mostare rotazioni di fase ancora inferiori, invece è assodato che nei circiti zero feedback le rotazione di fase sul carico reattivo sono molto abbondanti. La cosa più probabile è che sia la bassissima resistenza interna che mostrano le finali verso il trasformatore d’uscita la causa di questo fenomeno. Ma vediamo i grafici.

Distorsione

Banda passante su carico resistivo

Banda passante su carico reattivo, da notare la linea azzurra della fase quanto è schiacciata!

Sulle quadre sono praticamente assenti gli spike sui fronti d’onda…
100Hz – 1k – 10k

All’ascolto il circuito va molto bene, di certo è sparito il suono spartano del dynaco. Questo Shade84 suona molto limpido e aggrazziato ma lascio il commento al proprietario che arriverà a breve. Una nota tecnica che posso aggiungere è che questo tipo di circuito sembra dare i vantaggi dei circuiti reotrazionati ma con una stabilità molto maggiore, per stabilità intendo il fatto che inneschi meno facilmente oscillazioni quindi più facile da mettere a punto, anche se in fase di montaggio c’è stato un minimo problema ma che si è risolto allontanando il filo che andava dalla placca di una finale al TU dalla sezione di ingresso, non c’è stato bisogno di inserire condensatori di fuga e di sopprimere niente. Questa caratteristica rende la tipologia di circuito papabile ad utenti poco esperti senza dover andare verso il lato oscuro dei zero feedback.

Continue reading...

1 Responses to Shade84 Light – Pushpull EL84 – Senza controreazione ad anello

  • Ciao Stefano, come promesso ti mando le mie impressioni, dopo una settimana di ascolti.
    Questo ampli lo avevo chiamato Kaiju, (mostro) perché con circuito Dynaco ,non rispecchiava le doti musicali, che normalmente si hanno con i tuoi circuiti.
    La modifica che mi hai proposto è stata miracolosa, ora è diventato un gran buon amplificatore, confermando quello che si notava dalle strumentali e da un primo ascolto nel tuo impianto.
    Il suono è migliorato su tutta la gamma, ma soprattutto sulla medio alta, dove il kaiju sapeva farti del vero male acustico. Ora le orecchie percepiscono piacere.
    Con questo circuito ci si può costruire un ampli godevole e non si avverte quasi niente la perdita di qualche watt rispetto al circuito precedente. Ora kaiju è diventato un mostro hi-fi.
    Cristian

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Il caso: Gamma Acoustic Space Reference – Attenzione ai “devastati”

Sottotitolo: Quando la mania di un guru sfocia nella follia…

In un’altro articolo ho già parlato degli impresentabili, che sono quegli apparecchi costruiti in malo modo da smanettoni della domenica, e ho parlato dei guru che prendono apparecchi che funzionano bene, sentenziano che non vanno e poi li rovinano. Chiameremo questi soggetti “I devastatori” e i loro lavori “I devastati”. Chiedo subito scusa se in questo articolo userò dei toni molto critici e poco educati, ma a certi livelli non si può far finta di niente. Se siete sensibili o di quella religione li siete pregati di chiudere questa pagina e di non lasciare commenti di critica all’articolo.

I devastati sono un genere di amplificatori molto insidiosi che circolano nel mercato dell’usato e a cui l’acquirente in cerca di apparecchi a buon mercato deve stare MOOOOLTO attento. I devastati in sostanza sono apparecchi commerciali di varia natura, tipo e livello che sono passati sotto le mani di un qualche guru da Forum che ha pensato bene di fargli degli “upgrade” seguendo gli insegnamenti dei peggiori gruppi di smanettoni audio su facebook, quei gruppi per intenderci, popolati da gente che non trova niente di profondamente malato nel mostrare foto del genere…

E a cui suggerirei di provare l’accessorio definitivo per ascoltare finalmente il canto degli angeli…

Attenzione: quanto scritto fino a questo momento è in tono satirico e scherzoso e mai diffamante, ogni citazione a fatti, cose o persone realmente esistenti sono del tutto casuali. Le immagini riportate sono frutto di fotomontaggi a scopo ironico. L’accessorio della foto qui sopra non esiste e non vi fa sentire bella musica ma provoca la morte, quindi non infilate le dita nella presa di corrente.

Come dicevo i devastati sono parecchio insidiosi per chi compra usato perchè nelle inserzioni appaiono come apparecchi normali, commerciali, venduti usati…

Ma nascondono delle sorprese sgradite! (Tipo uovo di pasqua con dento un topo morto). Ora, niente contro gli upgrade o le modifiche delle elettroniche il punto sta in chi fa questi upgrade, nel suo QI e quindi in cosa ci fà. Perchè quella che per certi personaggi è una miglioria per altri potrebbe non esserla. Il rischio è di spendere 1000€ per un’usato devastato e doverne poi spendere altri 1500€ per rimetterlo a posto. Se comprate usati su internet dovete assicurarvi che siano originali intatti, che se sono un pò vecchiotti al massimo necessitano di un cambio di condensatori e una verifica alle valvole. Dovete chiedere se hanno subito dei miglioramenti e che cosa di preciso ci è stato fatto, dovete chidere foto dell’interno del case e valutare, magari assieme a un tecnico serio e non un Guru da Forum, se si tratti di un devastato e di quanto gravi sembrino essere i danni. Nel caso l’oggetto fosse molto devastato è meglio non comprarlo oppure si può comprare ma spendendo veramente molto poco, a peso di ferro, in previsione che poi la spesa grossa dovrete affrontarla per il restauro che, ripeto, deve essere affidata a un tecnico capace e non un cialtrone che aggiunga altra devastazione a quella già presente. Nel proseguo di questo articolo vedremo un’esempio fornito da questo Gamma Acoustic Space Reference devastato, recuperato da internet e il cui valore a peso a mio avviso non avrebbe dovuto superare i 100€ solo per i pezzi che c’erano e che sarebbe dovuto essere stato venduto come guasto in quanto è diventato vittima di devastazione da parte di uno di questi personaggi che ha fatto un mix tra devastazione, impresentabilità e follia allo stato puro. Per fortuna sembra che sia stato scambiato con altro materiale di poco valore e quindi forse il proprietario non ha subito molti danni.

Mi è stato portato dicendo che “andava bene” ma “l’unico” (unico tra virgolette è doveroso) problema è che in certe condizioni aveva un fruscio fastidioso… Quindi ho iniziato a dargli una misurata di massima… Un canale usciva con 9 watt massimi, l’altro canale usciva con 6watt massimi… il canale da 6 watt aveva un volume di 2dB più alto di quello da 9 watt (nessuno di quelli che lo hanno ascoltato, dicendo che andava “bene”, ha notato sbilanciamento destra/sinistra durante l’ascolto ?!).

Provo ad ascoltarlo… una tra le cose peggiori mai sentite… Torno al banco lo metto in condizione di frusciare ed era un’innesco a radio frequenza a 2,45Mhz, mica una roba da poco! Tra l’altro per mandare in auto oscillazione un circuito zero feedback bisogna essere veramente bravi (in senso negativo ovviamente), ma direi che quando hai un circuito che con una sensibilità di 0,2Vpp in ingresso con già il clipping all’uscita questi problemi te li vai a cercare, il motto del progettista zero feedback à fare un finale che da solo potrebbe accettare in ingresso direttamente un microfono passivo, ovviamente poi devi metterci dietro anche un preamplificatore perchè la preamplificazione non è mai abbastanza… un pò come riempire un bicchiere d’acqua sotto una cascata perchè si ha la convizione che sotto al rubinetto non si riesca ugualmente a riempirlo tutto. Prendo e lo apro per vedere cosa c’era dentro…

Dotato di regolare bacchetta magica, con i capelli luccicanti di polvere magica, corpetto aderente in vita e calzamaglia il Guru buono, dopo una striscia di bamba pomeridiana, ha montato pezzi nel peggior modo possibile, poi uccise una borsetta in finta pelle del discount cinese per foderare l’interno dell’amplificatore in modo da catturare le vibrazioni malvage poi pose al suo interno una pietra incantata fatta con la resina catalitica e dei trucioli di metallo recuperati dal trapano a colonna… Tale pietra violacea e glitterata, lo sanno tutti gli audiofili, abbinata alla pelle di coccodrillo di plastica, cattura i fononi cattivi in quanto in comunicazione quantica attraverso un worm hole con una dimensione dove viaggia nel tempo e cattura il segnale direttamente dal microfono della cantante eliminando tutte le elaborazioni che il fonico ha fatto con i suoi strumenti satanici pieni di negative feedback, funziona prematurando come se fosse antani che se sei abbastanza OLISTICO potrai raggiungere il nirvana! (Le foto sono sfocate perchè l’energia sferica che usciva dalla pietra disturbava la fotocamera).

Mummiette all’ascolana e capelli d’angelo come fili di cablaggio, anche quelli dei filamenti dove passano degli ampere…

Per rendere il suono più disteso e rilassato

Un condensatore posto tra 2 masse a pochi centimetri una dall’altra…

La firma del guru ovviamente censurata, un ponte raddrizzatore a diodi che precede una povera valvola raddrizzatrice inutile, pensarteci quando leggete quegli articoli sulle riviste che comprate in edicola, a volte potrebbero essere scritti da questi personaggi.

Condensatori bucati con lo stagnatore a rischio di entrare in cortocircuito…

Questo ponde raddrizzatore aveva un trauma cranico dopo una brutta caduta dal tavolo sul pavimento, quindi ha subito la trapanazione secondo pratica medica risalente all’era egizia con lo scopo di dissipare la pressione intracranica e prevenire la morte dell’ascoltatore per commozzione cerebrale.

Perdonate se fin’ora l’articolo non è stato serio, ma molto satirico. Anche io ho bisogno di lasciarmi andare ogni tanto, queste cose in questo campo sono tutt’altro che rare, questa gente ha trasformato il settore in una pagliacciata e chi vi lavora in pagliacci è quindi doverosa la satira e l’allontamento di questi personaggi dalla scena che dovrebbe essere popolata da persone serie e capaci e non da buffoni.

Il restauro

Riassunto delle devastazioni subite da questo apparecchio:

  1. Sostituzione di vari componenti con altri “pregiati” ma fissati alla carlona.
  2. Circuito che presentava gravissimi problemi di sbilanciamento del volume dei 2 canali e della potenza erogata con presenza di rumori e fruscii.
  3. Varie e numerose manomissioni del circuito.
  4. Hanno tolto uno dei 4 piedini di sostegno e messo il restante nel centro, lasciendone 3 “perchè gli apparecchi suonano meglio se i piedini di appoggio sono dispari”… lo affermava uno che faceva andare il giradischi con un piedino solo (però lametava spesso problemi con la regolazione dell’Antiskating).
  5. Boccole altoparlanti spanate.
  6. Presa VDE spanata.
  7. Boccole RCA tutte rovinate.
  8. Ponteziometro e commutatore ingressi guasti e scollegati.
  9. L’interno dell’apparecchio ricoperto di pellame di plastica incollato con il bostik.
  10. Apposta all’interno del case una pietrina magica (forgiata direttamente da un ex paziente del New Jersey State Lunatic Asylum) con lo scopo di annullare ogni malfunzionamento presente.

La prima cosa che ho fatto…

È stato un lavoro lungo ed estenuante, ho dovuto prendere giù lo schema da quel garbuglio di componenti vomitati dentro a quel telaio, cercare di capire cosa fosse originale e cosa fosse opera del devastatore. Poi ho ripulito tutto, scollato il coccodrillo e rimesso a nuovo il telaio.

Lasciatemi dire che l’apparecchio di partenza non era… insomma usare una valvola raddrizzatrice come resistenza perchè la rettificazione vera era a diodi… fare un trasformatore da 630+630volt per alimentare delle 300B… un trasformatore che forse era adatto per delle 211. L’ingresso induttivo d’obbligo per usare un tale trasformatore perchè se no la tensione rettificata avrebbe sfiorato gli 880volt… ma chi l’ha concepito non ha tenuto presente che le alimentazioni induttive sono pratiche a piccole potenze, per alimentare un finale l’induttanza era sottoposta a fortissimo stress che la faceva vibrare e generare rumore per reattanza che si propagava agli altoparlanti sottoforma di BUZZ, poi ho capito lo scopo di quel condensatore bianco in polipropilene da 1,2uF… l’alimentazione non era puramente induttiva, dopo le prime prove il progettista è tornato sui suoi passi e ha aggiunto quel condensatore dopo il ponte per diminuire la corrente di spunto dell’induttanza che secondo psudesigner calava da 1,5A a 900mA senza aumenti di tensione significativi a valle della catena e infatti inserendola nel circuito l’induttanza ha smesso di vibrare e il BUZZ si è ridotto tantissimo, restando visibile sull’oscilloscopio nelle scale più piccole ma apparentemente non dando problemi in cassa. Queste cose mostrano come i guru-progettisti a volte diano più importanza alla regola dogmatica della bibbia audiofila, che in questo caso recitava “l’alimentazione a ingresso induttivo è meglio perchè è meno rumorosa” piuttosto che agli eventi reali e alle conseguenze di queste scelte sragionate che si traducono con spike di tensione inversa verso i diodi che sfiorano i 1800volt di cresta e correnti di spunto dentro un’induttore che finiscono per generare rumori elettrici, rivoltandosi contro chi le mette in pratica e diventando essi stessi la causa di un problema che nella teoria della bibbia audiofila avrebbero dovuto impedire.

La realtà è complessa, circuiti simili possono dare risultati molto diversi a seconda della specifica situazione, non si possono creare regole “fisse” e applicarle a occhi chiusi, ma purtroppo è quello che capita in un mondo dove questi guru, che si eleggono a DEI delle valvole, spesso non sanno niente o sono incapaci di avere una flessibilità mentale tale da essere in grado di valutare vantaggi e svantaggi di una certa soluzione circuitale a seconda dei casi e variare di conseguenza la loro scelta. Loro hanno i loro “monili” e li applicano con religiosa obbedienza incuranti di quali problemi potrebbero tirarsi addosso, spesso più gravi di quelli che si prefiggevano di risolvere e che in realtà probabilmente non avrebbero nemmeno incontrato. Per alimentare questo circuito sarebbe bastato un trasformatore a doppia semionda da 320+320volt, avrebbero potuto usare realmente la valvola raddrizzatrice GZ37 per fare il suo mesteriere seguita da una normalissima e semplice cella CLC, invece di usarla come una resistenza posta tra 2 condensatori per fornare una stupidissima cella CRC dove la R è la GZ37, li a fare il lavoro che poteva fare ancha una resistenza da 220ohm. La GZ37 quindi è anche lei un monile, messa li in quanto nel cervello del guru basta la sua presenza per “fare il suono” … come un cornetto portafortuna o un acchiappasogni… oppure perchè ormai aveva fatto i telaio e siccome le GZ37 facevano i fuochi d’artificio una volta si e una no ha cercato di rimediare senza rifarli, tanto poi l’acquirente basta che vede del vetro che è contento. Per usare le parole di un mio amico a cui ho mostato le foto del garbuglio di partenza “è già tanto che non abbiano usato le 300B come diodi”… Si perchè sta gente fà anche di queste cose! Capacissimi! Si sono visto in giro amplificatori con delle 211 usate come diodi! Aggiungerei anche che le 300B erano tirate a tensioni oltre quelle consigliabili (oltre 500volt) e con una corrente più bassa per restare nei parametri almeno di dissipazione. Sono comunque riuscito a portare le 300B a 450volt con una corrente di bias di 80mA (valvola a piena potenza dissipabile) ponendo una resistenza in serie alla Gz37 e dopo il ponte di diodi, 2 resistenze che smaltiscono caldo in abbondanza ma almeno non si rischia la fiammata delle 300B. Ho aggiunto 2 basette di montaggio in più per fissare a qualcosa l’alimentazione dei filamenti delle 300B, quando l’ho ricevuto non c’erano, ma c’erano dei fori vuoti nel telaio, con segni di viti e gaurda caso erano a misura, il che mi ha fatto ipotizzare che lo sbudellatore li abbia tolti. Le munniette all’ascolana una volta sbendate erano condensatori carta olio russi (inizialmente ho pensato fossero pile nikel cadmio di quelle che mettono nei trapanini a batterie per via dal tipo di terminale che si vedeva), di capacità troppo piccola per l’accoppiamento interstadio e che in ogni modo non sapevo come fissare in modo sicuro al cablaggio in quanto troppo incombranti, che quindi sono stati sostituiti da dei condensatori in polistirene NOS marchiati ducati. Ho sostituito la presa VDE dell’alimentazione con una dotata di flange avvitabili, la sua a incastro ormai spanata si strappava via dal telaio quando toglievi il cavo di alimentazione… posso immaginare che chi ha avuto questo apparecchio gli abbia attaccato un cavo pitonato grosso quanto una mia gambra, di quelli con dentro i 3 normali fili di rame da 1,5mm come quelli che trovi anche nei cavi da 1,5€ ma con in torno 20 centimetri di stoffa e quindi col peso abbia rotto tutto. Stessa sorte è toccata ai morsetti degli altoparlanti e agli ingressi RCA, montati tutti nuovi, sostituito anche il potenziometro del volume e il commutatore degli ingressi anch’essi spanati e rotti, che erano stati scollegati dal venditore che ha girato la frittata dicendo che aveva trasformato l’integrato in un finale e quindi aveva scollegato commutatore e potenziometro per nascondere che erano sfondati più che altro.

Le strumentali:

Potenza 9Watt RMS per canale
Banda passante: 10Hz -0,2db @ 60° / 45khz -1dB @ 24° (è un nuovo modo che voglio usare per indicare oltre alla banda passante anche la rotazione di fase, dove “@ 60°” vuol dire “a 60 gradi”)
Distorsione THD: 0,82% @ 1 Watt
Smorzamento DF: 3,6

Grafico di banda passante

Su carico reattivo

Analisi di spettro a 1 watt

Quadre a 100Hz / 1khz / 10khz

Continue reading...

6 Responses to Il caso: Gamma Acoustic Space Reference – Attenzione ai “devastati”

  • Senza spiegare nulla, invito tutti quelli che hanno netflix a guardare la docu serie “100 humans” stagione 1 episodio 5, “Dolore o Piacere?” la parte con la stanza della tortura e dopo quella con la macchina che rilassa, non parla di cose audio ma spiega perfettamente i meccanismi che fanno “suonare meglio” gli amplificatori se ci sono pietre, pietrine, cavi pitonati, mattonelle accordate, lingotti d’oro, scatolette di schumann e altre cose simili.

  • Grazie per averla presa con ironia. Mi ha fatto ridere per un bel po. Il cubetto e il ponte poi …???. In realtà ci sarebbe poco da ridere. Queste porcate vengono fatte a suon di migliaia di euro, spesso con pagamento “solo cash” evadendo qualunque tassa, quando la gente onesta e competente che oltre ad avere sia arte che parte e dopo anni di studi e sperimentazioni si fa un gran mazzo per migliorare le cose e fa fatica ad arrivare a fine mese. È vergognoso vedere porcate simili e in giro ce ne sono purtroppo parecchie. Grazie per gli articoli e per la serietà e competenza. Un saluto. Fabrizio

  • LOL di quelle sostanze li ne era avido colui che ha prodotto cotale immondizia, dubito che sarebbe stato così generoso da offrirne 🙂

  • Ma… sicuro che il cubetto dentro non era un panetto.. Sai, col calore poi diffonde vapori essenziali :-DDD

  • Ciarlatani all’ennesima potenza, il loro metro di misura per giudicare se un’amplificatore funziona è “se non prende fuoco va bene” poi se fa schifo iniziano a vendere dietro piedini, conini, dischetti, mattonelle, cavi pitonati di stoffa per il 99% del loro peso, ovviamente valvole NOS costosissime. Mi sono dimenticato di dire che a questo amplificatore hanno tolto uno dei 4 piedini e messo in centro quello rimasto perchè i piedini devono essere sempre di numero dispari (se non l’avessi letto su internet in un forum di questi non ci avrei fatto caso).

  • Alla larga dai guru dell’hifi. Tra stupidaggini, luoghi comuni e vere e proprie truffe, dave mettono il naso fanno danni.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.