Nuova Elettronica LX1113 – Una doccia gelata…

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Molti esemplari dei kit dell’amplificatore push pull di KT88 o EL34 di Nuova Elettronica sono stati venduti e mentre molti ne sono rimasti soddisfatti, molti altri si sono accorti delle limitazioni soniche di questi amplificatori e dei loro trasformatori. A molti acquirenti di questo kit è capitato che magari dopo aver pasticciato non poco per migliorare in qualche modo le prestazioni dell’oggetto se ne sono disfatti per poche lire, o hanno finito per regalare quel che restava.

Alcune persone ogni tanto mi fanno domande riguardo la modifica di questo kit come fatto sul 1321 (vedi link a inizio articolo), circuitalmente non è troppo diverso ma non uguale, almeno tutte le serigrafie e la numerazione dei componenti risulta diversa, quindi non ho una guida alla modifica. Ne ho ricevuto uno tempo fà per studiarla ma mi sono reso conto che l’oggetto è costruito troppo in economia, il mobile in quello che non definirei nemmeno legno ma cartone pressato che si smonta da solo è veramente improponibile e non vi è lo spazio fisicamente per alloggiare trasformatori dalle dimensioni che devono avere trasformatori di buona qualità, quindi per me tutto muore qui. Non ne vale la pena. Se l’avete divertitevi a pasticciarlo senza spenderci soldi, di certo non perdete tempo a montarci triodi a riscaldamento diretto, i trasformatori sono di qualità troppo bassa e nemmeno dell’impedenza corretta. Inutile seguire le solite sciocchezze di tagliare il negative feedback e blabla otterrete solo un’apparecchio con troppo gain che capta disturbi e dai bassi gonfi e fastidiosi.

Una vecchissima anlisi di spettro che feci con visual analyzer (della stessa nuova elettronica) su questo amplificatore, è tutto un programma sulle sue prestazioni.

Non c’è bisogno di nessun commento, tranne che forse questo era un’apparecchio destinato ad impratichirsi con le costruzioni elettroniche a valvole e ad usare il saldatore, senza nessuna pretesa di qualità. Su un’apparecchio del genere non vale la pena spendere cifre per valvole NOS. Qualsiasi apparecchio usi quei trasformatori d’uscita li è destinato e non andare molto meglio di così.

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Philips 523A SuperOttodina- Restauro

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Mi hanno consegnato questa radio che aveva subito un “non restauro” cioè l’avevano restaurata solo a parole, più precisamente il mobile era tarlato e hanno chiuso i fori con stucco a cera senza preoccuparsi di fare un trattamento antitarlo, per cui entro breve tempo sul mobile sono apparsi nuovi fori che si vedono anche nelle foto seguenti. Inoltre avevano passato una mano di gomma lacca grossolanamente sopra la patina di sporco e senza preoccuparsi di passare nelle fessure (si dice che bisogna conservare la patina originale del legno, ma non vuol dire che devi fare croste di gomma lacca impastata con lo sporco).

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Il circuito elettrico non è stato toccato minimamente, ma è stata incautamente alimentata come testimonia la foto e probabilmente hanno provato a muovere tutte le viti delle medie frequenze che avevano i tagli per il cacciavite un pò spannati ma ancora agibili per fortuna.

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Ho smontato il telaio…

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E l’ho pulito tutto, disossidato tutti gli zoccoli etc.

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Ho rigenerato i 2 condensatori elettrolitici a liquido, purtroppo solo uno dei 2 si è ripreso, l’altro (quello che era diretto alla raddrizzatrice purtroppo ha patito e dopo un pò che provavo a rigenerarlo ha sbrodolato sul tavolo, per cui l’ho rimontato solo per questioni estetiche, lasciandolo sconnesso dal circuito.

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Ho quindi sostituito tutti i condensatori a carta, alcune resistenze bruciate, il potenziometro del volume che era isolato e 2 costose valvole che si erano guastate (la we26 che o sostituito con una RENS1254 e la AK1).

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A circuito riparato ho dovuto riallineare le particolari medie frequenze di questa radio con un trimmer che sembra uno ma sono 2 regolazione concentriche ! Ma non dopo lunghe ricerche per capire qual’era la frequenza MF di questo circuito risalente al 1934… e mai avrei pensato di dover usare il generatore di funzioni al posto del generatore RF modulato ! Infatti il generatore RF modulato in mio possesso (e penso bene o male tutti i generatori RF) parte da 150khz ma questa radio aveva una MF di 115khz per cui sono stato costretto a usare il generatore di funzioni (audio! che arriva a 200khz fondo scala). L’operazione ha avuto successo e oltretutto queste bobine devono avere un Q pazzesco perchè il punto di sintonia è veramente stretto e mi ha fatto penare parecchio metterle a puntino con la sintonia che si spostava anche solo avvicinandosi con il cacciavite di plastica alla vite di regolazione.

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Alla fine funziona senza problemi, la ricezione in OM è buona, quella OL emette solo ronzio ma non si può pretendere al giorno d’oggi con tutte le linee elettriche ad alta tensione che girano riuscire a prendere qualcosa in OL se non forse con qualche super ricevitore professionale o perchè si è nelle vicinanze di una emittente che ormai sono rimaste forse solo in francia.

Ecco la foto della radio finita nel suo mobile che è stato sverniciato, stuccato (dopo aver subito l’antitarlo) e rilucidato ex novo.

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Eccola in funzione

Ecco un’altro esemplare

Anche in questa il lavoro è stato abbastanza di routines a parte alcune bobine interrotte nel gruppo RF e l’altoparlante danneggiato che ho dovuto riparare.

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Restauro SuperMB Starlette

Questo amplificatore mi è arrivato in pessime condizioni, tutti i trasformatori e l’induttanza di filtro risultavano guasti. Il TU e l’induttanza erano in isolamento, il TA invece funzionava a singhiozzo oltretutto l’apparecchio era stato “smanettato” da mani poco esperte, l’interruttore di commutazione dell’effetto tremolo era stato scollegato dal circuito e commutava il segnale dell’altoparlante verso una presa fono?! una delle 2 finali era stata sostituita con un “forse equivalente” di produzione russa, completamente esaurita, il cordone di alimentazione era il cavo di un PC tagliato e saldato alla meglio.

Gli interventi di restauro sono stati:

1) Smontaggio.
2) Pulizia del circuito, misura di tutte le resistenze, rimozione delle “palle” di stagno che la mano poco esperta aveva fatto un pò qua e la, sopratutto sulle saldature sul telaio.
3) Ribobinatura dei 2 trasformatori e dell’induttanza.
4) Pulizia del mobile.
5) Rimontaggio.

A livello elettrico ho cambiato il condensatore di filtro tra rete e massa con un 100nano categoria X1, cambiato i fili di connessioni tra i 2 moduli, cambiato tutti gli elettrolitici. Ho ricreato la schermatura sul coperchio posteriore e messo un nuovo filo di alimentazione più a “tema”. Ora un pò di foto:

Il TU riavvolto ex novo, è stata conservata solo la fascetta di fissaggio…

La nuova induttanza, a titlo di cronaca: 12H 30mA RDC450ohm come l’originale.

Il nuovo TA, anche questo ricostruito ex-novo conservando solo fascette e calotte originali…

Ricablata l’alimentazione

Questo è il secondo telaio con gli ingressi, i potenziometri del volume e del tono e la valvola preamplificatrice, i 2 ancoraggi che si notano li ho aggiunti io in quanto originariamente alcuni componenti erano “sospesi e ballerini” privi di fissaggio.

Rimontate tutte le valvole, le piccole EL95 sono molto simpatiche: praticamente più piccole dei rispettivi driver (ECC83). Ho dotato anche il TU di un’ancoraggio per evitare che i fili uscenti del TU possano essere tirati in qualche modo.

Rimontati i telai nel mobile

La schermaturma sul coperchio posteriore fatta con la carta spagna, la banana si va ad inserire nella femmina anticamente usata per la messa a terra. L’originale schermatura era fatta con carta stagnola incollata al legno, un chiodo fungeva da punto di saldatura per un filo che andava a saldarsi sul telaio.

Il nuovo cordone di alimentazione

Ho poi scoperto che non è possibile azionare il tremolo esternamente con un pedalino e bisogna azionare l’interruttore all’interno dal case.

Eliminato l’interruttore ho aggiunto un jack mono per poter collegare un pedalino.

L’amplificatore completo in attesa che il suo pradrone venga a ritirarlo 😀

EL95

Per chi lo cercasse ho disponibile lo schema elettrico di questo apparecchio, contattatemi se volete averlo.

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