Marshall JCM800 & JCM800 Bass Series – Riparato

Questo amplificatore mi è stato consegnato dopo essere stato spistolato da un “rinomato e bravissimo” riparatore, col difetto che non dava più potenza.

Individuate facilmente le manomissioni le ho rimosse, ho controllato tutte le valvole che risultavano ok, quindi ho alimentato l’amplificatore che era tornato a funzionare perfettamente, erogando 90/100Watt RMS a seconda della tensione di rete. Tutto risolto, riparazione semplicissima.

Un’altro JCM800 Bass Series mi è stato consegnato dopo lunghi anni in un solaio dove addirittura era diventato un nido di vespe…

Questo amplificatore è stato smontato e ripulito completamente da cima a fondo, sono stati disossidati tutti gli zoccoli e tutti i potenziometri oltre a qualche piccola riparazione elettrica e rimesso in funzione.

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RadioMarelli Il Coribante – Prima Serie 1931 – Restauro

Questo coribante mi è stato consegnato in condizioni abbastanza brutte, mobile rovinato, telaio arrugginito, altoparlante completamente distrutto, mascherina di bachelite frantumata, valvole mancanti e sbagliate…

Il primo problema che ho affrontato è stato l’altoparlante, non so come ma il cono di cartone era andato in fiamme! Bobina mobile distrutta, sospetto sia stata collegata tipo alla 220…

Inizio la ricostruzione sacrificando un donatore, in questo caso un’altoparlante geloso da cui ho recuperato la bobina mobile…

Poi ho smontato l’altoparlante originale marelli perchè il nucleo della bobina di campo non era meccanicamente compatibile con la bobina che avevo recuperato e faccio realizzare il tornio un nuovo nucleo…

  

Poi costruisco un nuovo cono di cartoncino…

Quindi ricostruisco entrambe i due condensatori multipli…

Pulisco il telaio…

E riparo l’intero circuito ricontrollando tutto lo schema dall’inizio alla fine, la particolarità di questa Coribante è di essere un numero di serie basso, la primissima produzione del 1931 (come attestato da un timbro sulla bobina di campo dell’altoparlante) e mi ha creato qualche difficoltà inizialmente perchè non riconoscevo alcuni elementi schema, di fatto questa radio non aderisce completamente allo schema ufficiale radio marelli ma ha alcuni punti (sull’alimentazione in particolare) che sono uguali alla Bosch 5A americana da cui deriva il coribante, in particolare è assente l’induttanza di filtro montata nella parte alta dell’altoparlante.

Ho recuperato una coppia di 551 arcturus, e una 47 a pera, la 24 arcturus era presente nella radio mentre ho montato una 80 più moderna per lasciare al proprietario la ricerca della versione a pera… Eccola finita!

Ed in funzione

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3 Responses to RadioMarelli Il Coribante – Prima Serie 1931 – Restauro

  • Grazie mille molto gentile grazie

  • il diametro lo puoi msurare col micrometro, il numero di spire non è critico, devi semplicemente riempire il rocchetto.

  • Ciao e complimenti per il tuo lavoro. Sto ristrutturando un Coribante ma ahimè devo riavvolgere le bobina di campo che è letteralmente distrutta, sapresti per favore darmi delle indicazioni tipo: sezione o diametro del filo da usare, numero di spire, induttanza? Grazie

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Tracciacurve uTracer 3+

Da un pò di tempo desideravo questo traccia curve perchè quello che avevo fatto tanti anni fa “lampemetre tube analyzer” era limitato, quindi per natale ho deciso di comprare il KIT per assemblarlo visto che il costo non era proibitivo. Per chi fosse interessato a visitare il sito di uTracer trova tutto in questo sito: http://www.dos4ever.com/uTracer3/uTracer3_pag0.html

Ecco il mio uTracer assemblato con la modifica delle doppie induttanze per aumentare leggermente la velocità di acquisizione delle curve:

Per chi ancora non lo sapesse il creatore di uTracer ha pensato la scheda per essere alimentata a 19,5volt usando l’alimentatore di un computer portatile. La più grande limitazione di uTracer è l’alimentazione del filamento della valvola sotto misura, uTracer ha un’uscita per alimentare il filamento in PWM limitato a 1,5A e con una tensione che non può superare i 19volt dell’alimentazione dell’uTracer stesso, che potrebbe essere troppo bassa per molte valvole televisive per esempio o alte valvole per uso radio con filamenti serie. La soluzione a questo problema è alimentare il filamento della valvola sotto misura esternamente, quindi in definitiva uTracer viene presentato come compatto, una piccola scatoletta con sopra zoccoli e connettori ma con almeno 2 alimentatori esterni, siccome a piacciono le cose “tutte d’un pezzo” ho pensato di realizzare il montaggio di tutto in una sola scatola.

La prima cosa che ho assemblato quindi è un doppio alimentatore lineare basato semplicemente su un LM317LZ accoppiato con un grosso PNP TIP147 per generare i 19,5volt per uTracer e un’analogo circuito con ben 3xTIP147 paralleli per l’alimentazione dei filamenti. Ho usato 2 trasformatori di recupero, uno recuperato da un vecchio carica batterie per uTracer e un’altro più grosso recuperato da un’amplificatore SS akay che avevo demolito tempo fa per i filamenti.

L’alimentazione di uTracer è riferita al telaio, mentre il negativo dei filamenti è flottante in quanto va riferito alla boccola “K” di uTracer. Per raffreddare i TIP147 ho utilizzato il dissipatore recuperato dallo stesso amplificatore akay a cui ho aggiunto 2 ventoline che non ricordo nemmeno più dove ho recuperato. In fine siccome le ventoline fanno rumore ma il radiatore rimaneva tiepido o quasi freddo quando si alimentavano i filamenti di piccole valvole e iniziava a scaldare solo quando si alimentavano valvole con assorbimenti di alcuni amper come EL34, KT88, 6BX7 e simili ho aggiunto un semplice termostato formato da un NTC, un trimmer e un TIP31 che avvia le ventole gradualmente man mano che il radiatore si scalda e le ferma quando questo torna a raffreddarsi.

Ecco lo schema (clicca per ingrandire)

Mi serviva un contenitore che potesse contenere tutto, inizialmente pensavo a un mobiletto della hifi 2000 ma avrei dovuto spendere quasi 100€ per un contenitore tutto da forare quindi mi ricordai di un rudere che prendeva polvere da anni nel mio solaio…

Questo è un vecchio amplificatore PA della RCF che montava le EL503 come finali, un’apparecchio che qualcun’altro avrebbe messo subito in vendita da qualche parte come super HiFi… poi montava le rare EL503, almeno 2000€ dovrebbe valere hahah. In realtà era un cesso pazzesco e non valeva niente, me l’ha regalato un signore di Modena, penso provenisse da una parrocchia, lo usavano per dir messa, le sue doti audio erano quelle di un citofono da 60watt. Bene smonta!

Ho smontato tutto quello che c’era dentro, poi ho fatto sabbiare le lamiere per pochi spiccioli in modo da eliminare le croste di ossido bianco e ruggine che aveva un pò dappertutto, quindi l’ho modificato per ospitare la nuova elettronica.

Per pochi altri spiccioli l’ho fatto verniciare a polveri…

Quindi ho cablato il piano con gli tutti gli zoccoli e le boccole, in assoluto il lavoro più noioso che mi ha impegnato quasi un pomeriggio intero…

Con la stampa 3D ho realizzato una guida per l’aria da montare sopra il radiatore dell’alimentatore in modo che questo gettasse l’aria calda fuori dal cabinet e ho assemblato il tutto che potete vedere finito nelle ultime due foto qui sotto.

Alcune valvole tendevano ad’oscillare durante la misura e ho risolto semplicemente mettendo un ceramico da 100nF tra la boccola G1 e la boccola K, lato “piastra zoccoli” (non lato uTracer).

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