Radio di Fortuna – Ricevitore a reazione costruito in casa nel dopo guerra

Ho trovato un vero cimelio al mercatino di marzaglia! Questo in pratica è un ricevitore a reazione costruito in casa in miseria da quello che si sa era stato un partigiano, nel 1945 massimo 1946 subito dopo la guerra quando non si trovava niente, si è capita questa cosa osservando diversi particolari che non sono tipici dei ricevitori costruiti in casa di periodi diversi, dentro questo si possono notare impiallacciature diverse segno che è stato usato legno recuperato da vecchi mobili, monta 3 valvole tutte diverse di zoccolo e di periodo di costruzione (dentro quello che credevo un trasformatore di media c’era una terza valvola, e anche l’assortimento di componenti tutti di fattura diversa indica che è stata costruita con quel poco che si trovava in quel preciso periodo storico, ci sono pezzi che sono stati recuperati da ricevitori a galena degli anni 20, altri non di produzione italiana, il trasformatore è di costruzione molto vecchia sempre anni 20, mentre la lampadina e il portalampada sono più recenti.

Questa radio meritava una sistemata e di essere conservata, in quanto rappresentava un preciso periodo storico. Il mobile si presentava in pessime condizioni in quanto era rimasto anni in una cantina umida in presenza anche di qualche ratto.

Il telaio dove sono montate le valvole è deformato perche è una lamina di zinco, che è un metallo abbastanza tenero e col passare del tempo si è deformato sotto il peso di un grosso condensatore elettrolitico appeso sotto.

Il telaio presenta parecchie ossidature causate anche per effetto pila, sopratutto sul perno di ottone dei variabili che erano a contatto con il legno umido.

Ecco come si presentava sotto il circuito, ho ricavato lo schema elettrico man mano che lo smontavo pezzo per pezzo.

Questo è lo schema originario, le boccole TU anticamente dovevano essere collegato a un’altoparlate a spillo esterno, nella ricostruzione invece ho alloggiato sotto il telaio un trasformatore di uscita di recupero per poterci collegare un altoparlante esterno.

Smontato completamente, il telaio di zinco è stato poi lavato, scrostato e successivamente raddrizzato.

Il trasformatore di alimentazione è stato smontato completamente, riavvolto ex novo per questioni di affidabilità, mentre l’induttanza di filtro da ben 80henry è stata affogata in elettroresina dopo che era stata pulita per bene.

Questo è un vecchio AP geloso recuperato da una radio demolita.

Questo è l’AP esterno che è stato realizzato per abbinarsi con il ricevitore.

Il mobile del ricevitore restaurato, ha decisamente cambiato colore !!!

Rimontata l’elettronica riassemblata.

Ecco come si presenta il ricevitore finito.

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1 Responses to Radio di Fortuna – Ricevitore a reazione costruito in casa nel dopo guerra

  • Bel recupero, ottimo lavoro. Pochi avrebbero apprezzato questo modesto apparecchio che ha, invece, una sua storia ed andava assolutamente salvato. Bravo!!

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RCA Victor RE75 – Un’altro apparecchio violentato da sistemare

Che ci crediate o no il caso dell’arione non è rimasto un caso isolato… Nelle foto qui sotto potete vedere il telaio alimentatore e finale audio di una RCA Victor RE75 disintegrata da un’altro genio… Avrò ancora modo di passarmi un bel pò di tempo libero…

Spieghiamo un pò cosa è stato fatto a questa radio: Il trasformatore di alimentazione ha il primario a 110v (ovviamente essendo una radio USA di metà degli anni 20), il tizio ha impunemente e brutalmente attaccato la spina alla rete 230 (manco un variac… niente) e in mezzo secondo ha fatto bruciare tutti i filamenti di ben sei UX226, una UY227, due UX245 e la UX280… Tutte RCA originali a pera (un valore di quasi 500 euro con i prezzi correnti che circolano su ebay per valvole del genere). Inoltre s’è bruciato anche il trasformatore di alimentazione (ovviamente).

A questo punto ha stabilito (dall’alto delle sue immense capacità tecniche) che la radio sarebbe stata irreparabile a prescindere, così ha iniziato a trapiantare pezzi a casaccio al suo interno, allo scopo di realizzare nessuno sa cosa. Al posto del trasformatore di alimentazione bruciato ecco spuntare un trasformatoraccio anni 60, sullo zoccolo di una valvola un piccolo trasformatore di uscita sempre anni 60…

E sotto? condensatori elettrolitici da 330uF (ma voleva usare un raddrizzare a vuoto o dei diodi al silicio LOL, no perchè 330uF sono una vera esagerazione, qualsiasi raddrizzatore a vuoto sarebbe collassato alla prima accensione), uno zoccolo di una 245 sfondato brutalmente per far posto a uno zoccolo di diversa fattura, e poi vecchi componenti di diversa fattura e di diverse epoche (i condensatori che ci aveva montato erano pure in perdita), fili moderni che giravano qua e la buttati a formare non si sà cosa. Tutto da l’impressione che non seguisse uno schema ma che montasse pezzi così a naso. Altre componenti originali della radio invece erano sparite.

E tutto questo era nulla rispetto a come avevano ridotto il telaio del ricevitore! era praticamente distrutto! Alla fine ho comprato su internet altri 2 telai non manomessi e ho deciso di usare questi solo per pezzi di ricambio.

Questa foto l’ho scattata durante alcuni trapianti tra il telaio disfatto (donatore) e il telaio illibato (ricevente). Questo qua sotto invece è il condensatore quadruplo rimosso dal telaio distrutto, pronto per la ricostruzione (capacità di 2-4uF… ci avevano messo dei 330uF hahaha).

Lavoro perfetto, è stato poi montato sul telaio illibato al posto del suo originale non più funzionante. Ora sono in attesa del trasformatore di alimentazione ricostruito con primario a 230volt, rinchiuso dentro alla scatoletta dell’originale bruciato (il trasformatore di alimentazione originale del telaio illibato è perfettamente funzionante ma non lo reputavo affidabile nel tempo).

Montato il trasformatore rifatto con primario a 230volt, mi accingo a testare il telaio alimentatore e amplificatore audio non dopo di aver rimesso il cavetto originale all’altoparlante. Il tutto funziona egregiamente.

Quindi ho preso a mano il telaio del ricevitore…

Ci è voluto un sacco di pazienza per smontare gli schermi e sopratutto sbloccare bene tutta la durissima meccanica di movimento dei variabili a ganascia che ora scorre liscia liscia…

Piccolo problema sorto, la lampadina (bruciata) che illumina la scala parlante è a 120volt e alimentata in parallelo al primario del trasformatore di alimentazione che però ora è a 230volt… Rimedio veloce e che non comporta modifiche alla radio con una lampadina di frigorifero…

La radio si accende già e riceve anche molto bene, a breve le ultime foto. Ho poi montato la scala parlante e ho fatto funzionare la radio per un pò di tempo, purtroppo dopo circa 2 ore si è tornata ad ammutolire, dopo svariate ricerche per capire cosa fosse successo trovo il trasformatore interstadio che pilota le finali audio che ha perso isolamento tra primario e secondario e un braccio del secondario bruciato, scambiato il trasformatore con quello recuperato dall’altro telaio la radio ancora non funzionava, quindi continuando la ricerca ho trovato anche un condensatore sul telaio radio che era entrato in corto verso massa…

Questo è il colpevole del cortocircuito…

Condensatore ricostruito e rimontato il tutto ecco la radio di nuovo in funzione!

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Radio Marelli Nilo Azzurro – Restauro

Radio che ho acquistato al mercatino di marzaglia, si presentava in condizioni discrete, i problemi più grossi che sono emersi durante la riparazione erano dovuti a una coppia trasformatore / induttanza rinchiusi in un blocchetto resinato con ceralacca che formavano il circuito di negative feedback del finale audio, al guasto avvenuto in tempi arcaici è seguita una “riparazione” da parte di un radio-riparatore dell’epoca che ha modificato maldestramente il circuito per escludere questo blocco, ha escluso il controllo del tono perchè la meccanica era bloccata, eliminando anche alcuni componenti, inoltre la polarizzazione della finale era stata modificata per permettergli di funzionare anche se in stato di semi esaurimento, in pratica aveva dimezzato il valore della RK per alzare la corrente a riposo. Il pin 1 della 6J7g era stato usato come ancoraggio per un paio di componenti quando invece il pin1 della suddetta deve essere collegato a massa in quanto è la schermatura interna della valvola, quindi questa schermatura si era trasformata in un “anodo fantasma”, poi vito che la valvola sembrava tirare troppa corrente ha modificato la resistenza di carico anodico (quella vera) da 25k a 150k… Siccome poi la radio con tutti questi “orrori” nel circuito probabilmente ronzava come una matta sempre il suddetto radio-riparatore d’epoca ha pensato bene di mettere 3 e dico 3 condensatori di livellamento aggiuntivi sulla cella pigreco dopo il rettificatore…

Questo è il telaio come si presentava appena estratto dal mobile.

L’elettrolitico a 3 sezioni dopo la ricostruzione…

Ecco la sequenza più terribile e laboriosa di tutta l’opera!

Questa specie di resina o ceralacca color verde oliva mentre fondeva emanava odore di incenso…

A sequito di quest’ultima foto ho lavorato tantissimo per pulire e smontare questa piccola coppia trasformatore e induttanza…

Completamente smontati e ripuliti da tutti residui di resina.

Sbobinati con tanta pazienza e riavvolti come nuovi!

Ricostruita la circuiteria del blocco…

Finalmente posso iniziare a riparare il resto del circuito, un’altro bell’impegno, schema alla mano per ripristinare tutte le modifiche effettuate dal tecnico d’epoca, fortuna che queste erano solo attorno alla coppia 6J7g e 6L6g.

Un bell’occhio magico nuovo a sostituzione del suo ormai esaurito.

Dopo una totale ritaratura delle media e del gruppo RF, ho restaurato il mobile levigandolo tutto completamente con lana metallica per ripulirlo tutto dalla sporcizia, l’ho tutto incerato e lucidato poi ho rimontato il tutto.

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2 Responses to Radio Marelli Nilo Azzurro – Restauro

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