Nuova Elettronica LX1113 – Una doccia gelata…

Articoli Correlati, eseguire l’update del KIT LX1320 – LX1321 per farlo diventare un vero valvolare HiFi.

Molti esemplari dei kit dell’amplificatore push pull di KT88 o EL34 di Nuova Elettronica sono stati venduti e mentre molti ne sono rimasti soddisfatti, molti altri si sono accorti delle limitazioni soniche di questi amplificatori e dei loro trasformatori. A molti acquirenti di questo kit è capitato che magari dopo aver pasticciato non poco per migliorare in qualche modo le prestazioni dell’oggetto se ne sono disfatti per poche lire, o hanno finito per regalare quel che restava.

Alcune persone ogni tanto mi fanno domande riguardo la modifica di questo kit come fatto sul 1321 (vedi link a inizio articolo), circuitalmente non è troppo diverso ma non uguale, almeno tutte le serigrafie e la numerazione dei componenti risulta diversa, quindi non ho una guida alla modifica. Ne ho ricevuto uno tempo fà per studiarla ma mi sono reso conto che l’oggetto è costruito troppo in economia, il mobile in quello che non definirei nemmeno legno ma cartone pressato che si smonta da solo è veramente improponibile e non vi è lo spazio fisicamente per alloggiare trasformatori dalle dimensioni che devono avere trasformatori di buona qualità, quindi per me tutto muore qui. Non ne vale la pena. Se l’avete divertitevi a pasticciarlo senza spenderci soldi, di certo non perdete tempo a montarci triodi a riscaldamento diretto, i trasformatori sono di qualità troppo bassa e nemmeno dell’impedenza corretta. Inutile seguire le solite sciocchezze di tagliare il negative feedback e blabla otterrete solo un’apparecchio con troppo gain che capta disturbi e dai bassi gonfi e fastidiosi.

Una vecchissima anlisi di spettro che feci con visual analyzer (della stessa nuova elettronica) su questo amplificatore, è tutto un programma sulle sue prestazioni.

Non c’è bisogno di nessun commento, tranne che forse questo era un’apparecchio destinato ad impratichirsi con le costruzioni elettroniche a valvole e ad usare il saldatore, senza nessuna pretesa di qualità. Su un’apparecchio del genere non vale la pena spendere cifre per valvole NOS. Qualsiasi apparecchio usi quei trasformatori d’uscita li è destinato e non andare molto meglio di così.

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Restauro SuperMB Starlette

Questo amplificatore mi è arrivato in pessime condizioni, tutti i trasformatori e l’induttanza di filtro risultavano guasti. Il TU e l’induttanza erano in isolamento, il TA invece funzionava a singhiozzo oltretutto l’apparecchio era stato “smanettato” da mani poco esperte, l’interruttore di commutazione dell’effetto tremolo era stato scollegato dal circuito e commutava il segnale dell’altoparlante verso una presa fono?! una delle 2 finali era stata sostituita con un “forse equivalente” di produzione russa, completamente esaurita, il cordone di alimentazione era il cavo di un PC tagliato e saldato alla meglio.

Gli interventi di restauro sono stati:

1) Smontaggio.
2) Pulizia del circuito, misura di tutte le resistenze, rimozione delle “palle” di stagno che la mano poco esperta aveva fatto un pò qua e la, sopratutto sulle saldature sul telaio.
3) Ribobinatura dei 2 trasformatori e dell’induttanza.
4) Pulizia del mobile.
5) Rimontaggio.

A livello elettrico ho cambiato il condensatore di filtro tra rete e massa con un 100nano categoria X1, cambiato i fili di connessioni tra i 2 moduli, cambiato tutti gli elettrolitici. Ho ricreato la schermatura sul coperchio posteriore e messo un nuovo filo di alimentazione più a “tema”. Ora un pò di foto:

Il TU riavvolto ex novo, è stata conservata solo la fascetta di fissaggio…

La nuova induttanza, a titlo di cronaca: 12H 30mA RDC450ohm come l’originale.

Il nuovo TA, anche questo ricostruito ex-novo conservando solo fascette e calotte originali…

Ricablata l’alimentazione

Questo è il secondo telaio con gli ingressi, i potenziometri del volume e del tono e la valvola preamplificatrice, i 2 ancoraggi che si notano li ho aggiunti io in quanto originariamente alcuni componenti erano “sospesi e ballerini” privi di fissaggio.

Rimontate tutte le valvole, le piccole EL95 sono molto simpatiche: praticamente più piccole dei rispettivi driver (ECC83). Ho dotato anche il TU di un’ancoraggio per evitare che i fili uscenti del TU possano essere tirati in qualche modo.

Rimontati i telai nel mobile

La schermaturma sul coperchio posteriore fatta con la carta spagna, la banana si va ad inserire nella femmina anticamente usata per la messa a terra. L’originale schermatura era fatta con carta stagnola incollata al legno, un chiodo fungeva da punto di saldatura per un filo che andava a saldarsi sul telaio.

Il nuovo cordone di alimentazione

Ho poi scoperto che non è possibile azionare il tremolo esternamente con un pedalino e bisogna azionare l’interruttore all’interno dal case.

Eliminato l’interruttore ho aggiunto un jack mono per poter collegare un pedalino.

L’amplificatore completo in attesa che il suo pradrone venga a ritirarlo 😀

EL95

Per chi lo cercasse ho disponibile lo schema elettrico di questo apparecchio, contattatemi se volete averlo.

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SB Antares – Monofonici Single Ended con valvola 211 – VT4C

Prototipo: Questo apparecchio non è in vendita

Dopo quasi 10 mesi di gestazione ho finalmente dato alla luce questi 2 monofonici SE con valvola 211. Il progetto non è stato affatto semplice, volevo usare la 211 bene! e per bene intendo che una valvola di questa stazza non può essere ridotta a erogare 10Watt come fanno tanti che semplicemente non sono capaci di mettere assieme un driveraggio decente. La 211 da datasheet prevede e richiede un pilotaggio misto in classe A1+A2 (sia griglia negativa che griglia positiva e a chi non è d’accordo con questo consiglio di usare la 845), quindi sono banditi driverini rachitici o pilotaggi con trasformatori interstadio che non fanno altro che impastare il suono, tagliare la banda passante e impedire un buon controllo durante la sbordata in griglia positiva oltre che a impedire l’uso di NFB che causa poi uno smorzamento troppo basso per riuscire a pilotare decentemente le casse.

Il progetto inizia sulla carta, ho dovuto ragionare non poco sullo schema perchè era necessario un grande swing di tensione che rimanesse lineare su un carico fortemente non lineare rappresentato dalla griglia G1 della 211 che assorbe virtualmente 0mA per tutta l’escursione in negativo e ha un’incremento che arriva a un massimo di 160mA durante l’escursione in positivo. Il comportamento del mio circuito è riportato nel grafico sotto, è possibile vedere in blu l’andamento del segnale (che rimane lineare) e in verde l’andamento (non lineare) della correte di griglia della 211. Dal mio circuito si ottengono 25Watt RMS con 850Volt di tensione anodica su un carico di 9k, sarebbe possibile portare la potenza dell’apparecchio a 35Watt RMS portando l’alimentazione a 1000/1200Volt, ho desistito perchè per farlo era necessario connettere condensatori in serie nello stadio di alimentazione e a mio giudizio questo poteva pregiudicare il suono. L’alimentazione attuale è fornita da un duplicatore di tensione seguito da un LC con un condensatore in polipropilene da 200uF 1000volt.

Dopo aver messo a punto il circuito in ambito teorico ho prodotto i trasformatori e sono passato alla progettazione CAD degli amplificatori.

E alla loro realizzazione fisica…

Misure Strumentali
Potenza 25Watt RMS
Banda passante@1Watt: 15Hz – 50kHz -3dB
Banda passante@25Watt: 30Hz – 22kHz -3dB
Distorsione THD@1Watt: 0,3%
Distorsione THD@6Watt: 1,7%
Distorsione THD@15Watt: 3,8%
Smorzamento DF: 5
Rout: 1,6ohm

Valvole utilizzate 7
1x 12AT7 / ECC81: Pre/ingresso, esclusa dall’anello di NFB
2x 6J5: Guadagno in tensione
1x EL34 connessa a triodo: Inseguitore / Driver / Controllo BIAS connessa in DC alla finale
1x 6080: stabilizzatore di tensione per l’anodica della EL34
1x PC900: amplificatore di errore, pilota la 6080
1x 211 / VT-4C: Finale

Spettro a 1Watt

Spettro a 6Watt

Spettro a 15Watt

Quadra a 100Hz

Quadra a 1kHz

Quadra a 10kHz

Come suona: come prima impressione sembravano essere davvero grandi ampli e ascoltandoli per un buon periodo di tempo lo sono! nel mio ambiente controllato, dopo tante prove e cd, posso solo dire che sono ancora meglio di quello che sembravano. Presentano una medio alta imponente, ma sempre garbata e un basso granitico, statuario. Sono melodiosi e pieni di dettagli, con alcune incisioni si può sentire il pianista respirare, il chitarrista appoggiare le mani sullo strumento. Non ho dubbi nel collocarli tra i migliori ampli che abbia avuto la fortuna di realizzare e ascoltare nella mia vita. Difficile spiegare ma quando ti imbatti in amplificazioni del genere, ti rendi conto che tutto quello che prima credevi immenso, scopri che in realtà era solo grande. È valsa veramente la pena sbattersi in un montaggio così impegnativo.

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