Lorenz Windsor 7360

Questa radio mi è stata recuperata da una discarica! Ne ha subite di tutti i colori per via di tentativi di riparazione da parte di un’elettricista che è riuscito solo a bruciare il trasformatore di alimentazione…

Mobile restaurato e creata una nuova scala parlante…

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Eccola in funzione

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Philips Alfiere 3 – B4I90A – Restauro

Questa radio mi è arrivata che versava in condizioni veramente pessime, ha patito anni di umidità, il circuito era sporchissimo e qualcuno aveva provato a ripararla facendo solo un gran pasticcio. Mancava totalmente il trasformatore d’uscita.

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Ho iniziato il lavoro smontarlo completamente e pulendo tutto il telaio.

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Ho adattato un trasformatore d’uscita recuperato da un relitto e proseguito sostituendo tutti i condensatori e le resistenze marce e ho rigenerato l’elettrolitico principale con successo. Il circuito si accendeva e sono riuscito a ritarare le medie frequenze, nonostante questo la radio rimaneva completamente muta.

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Ho dovuto sostituire diversi condensatori ceramici nella zona del gruppo RF e attorno gli oscillatori locali, poi ho ricreato con la stampa 3D dei pezzettini di plastica che componevano i trimmer del gruppo RF OM in quanto i suoi erano crepati e impossibili da regolare, ovviamente i trimmer sono stati smontati e liberati dallo sporco.

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Dopo non poche noie sono riuscito a riavviare e tarare per intero la sezione OM e la sezione FM, l’oscillatore locale OC rimane ancora fermo a causa di una bobinetta rovinata e non sostituibile… purtroppo non sempre si riesce a fare il miracolo al 100%, questo è stato al 95%. Questa radio nasceva come economica e la sua natura rende la sua costruzione più fragile e soggetta a difettosità, quindi alla fine non mi lamento. Nella foto qui sotto è possibile vedere il telaio acceso con il trasformatore d’uscita rimpiazzato in bella vista. Ho sostituito anche l’occhio magico che era esaurito.

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Il mobile è stato lavato e poi ho riverniciato la cornice grigia che era tutta scrostata.

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In ultimo quando ho rimontato il telaio del mobile l’occhio magico ha smesso di funzionare durante la ricezione FM, dopo un veloce sguardo ho trovato una resistenza del CAV che aveva deciso di aprirsi, si vede che aveva ancora voglia di attenzioni dopo che essere stata abbandonata 50 anni in una cantina… Ed eccola finita:

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Eccola in funzione

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2 Responses to Philips Alfiere 3 – B4I90A – Restauro

  • non puoi alimentare una radio in condizioni di originalità! la valvola con il getter bianco non è bruciata, ha perso il vuodo ed è pina d’aria, in ogni modo non funziona.

  • ho una radio identica, ho finito di pulirla dentro e fuori, ho collegato alla rete ma la radio è muta in tutti i sensi, la valvola EF 89 non si accende, la EL 84 non si accende e il la sua calotta sup. è completamente bianca all’interno , probabile sia bruciata. Chiedo se è possibile (pagando se necessario)avere qualche chiarimento durante il lavoro di restauro. Grazie

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Tester per Trasformatori Single Ended

Dopo aver realizzato il tester per trasformatori PushPull, mi sono accorto di aver bisogno di un macchina dedicata per il collaudo dei trasformatori SE, il precedente tester prevedeva il funzionamento di una sola sezione per gli SE ma le misure che ottenevo non erano utilizzabili, i parametri funzionali di un trasformatore SE variano di parecchio in base alla corrente DC che attraversa il primario e alla resistenza interna della valvola che pilota il trasformatore stesso, mi ero ridotto a dover montare a banco il circuitino con la valvola tal dei tali ogni volta che dovevo collaudare un trasformatore SE nuovo e questo mi faceva perdere un sacco di tempo.

Ho così iniziato a pensare a come realizzare un circuito universale che mi permettesse di collaudare tutti i trasformatori d’uscita SE, dai più piccoli ai più grandi, potendo agire sulla corrente DC e sulla resistenza vista dal trasformatore stesso, dopo vari perfezionamenti ho ottenuto questo schema elettrico:

SE TU Tester

Il funzionamento del circuito è questo: la valvola PC86 all’ingresso preamplifica il segnale proveniente dal generatore di funzioni e pilota un SRPP formato da 2 KT88 connesse a triodo, l’SRPP è un circuito con un’impedenza d’uscita molto bassa, nel caso specifico circa 100ohm, il segnale è prelevato dal catodo della valvola alta e posto in serie a un reostato da 10kohm, spostando il reostato si varia la resistenza posta in serie al segnale e quindi si può simulare la resistenza interna di diverse valvole dal minimo di 100ohm al massimo valore del reostato, la DC di questo segnale è disaccoppiata dai 2 condensatori in polipropilene da 40/50uF e da essi inviato al trasformatore sotto test.

La seconda coppia di KT88, connessa a pentodo, funziona da sorgente di corrente regolabile ad alta impedenza, infatti la resistenza interna dei pentodi è molto più elevata rispetto quella di un triodo, lo scopo di questa parte di circuito è di simulare la corrente continua nel nucleo del trasformatore interferendo il meno possibile con il segnale AC che proviene dall’SRPP.

Ho volutamente collegato la sezione a corrente costante al ramo negativo dell’alimentazione in modo da poter avere i morsetti esterni su cui collegare il trasformatore sotto test a potenziale zero, infatti prima di rimuovere il trasformatore in test basta agire su un’interruttore per avere entrambi i morsetti a potenziale zero senza dover spegnere l’apparecchio e senza il pericolo di fondere le griglie schermo dei pentodi, è per questo motivo che la G2 di questi pentodi sono connesse a massa, perchè il catodo è alimentato da una tensione negativa.

Lo strano modo di polarizzare il bias di queste valvole merita una spiegazione: avrei potuto fare un bias fisso normalissimo e porre un limite alla minima tensione di griglia (resistenza in serie al potenziometro), invece ho posto una resistenza da 68ohm sotto i catodi, come in un self bias ma senza condensatore di disaccoppiamento, questo l’ho fatto apposta per aumentare ulteriormente la resistenza interna della coppia di KT88, che più alta è meglio è, appunto perchè non deve interferire con il segnale AC che arriva in placca.

La resistenza da sola forzerebbe le valvole ad un bias di 200mA complessivi (il massimo erogabile dal circuito) quindi il potenziometro di regolazione si muove tra questo massimo di corrente a un minimo che arriva fino all’interdizione totale delle valvole ottenuta con una tensione circa 90volt più negativa del ramo che alimenta i catodi. Questa ulteriore tensione non prevista inizialmente nel progetto l’ho ottenuta con un quadruplicatore connesso a un trasformatore di recupero che inizialmente avevo montato dentro solo per alimentare la ventola e il led della spia.

Vediamo il montaggio: ho recuperato dal solaio questo contenitore per elettroniche che avevo comprato tantissimi anni fà con l’idea di montarci dentro un lineare per CB, ma il montaggio non è mai andato oltre quello che si può vedere.

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Dopo una ripulita ho iniziato a montare il mio circuito al suo interno, i supporti dei condensatori sono realizzati con la stampa 3D.

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Anche i condensatori in polipropilene hanno i loro supporti fatti con la stampa 3D.

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Circuito completo, le valvole montate sono tutte di recupero ancora in efficienza.

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Manca solo di fare la scala graduata per la manopola dell’Ri, per quella voglio misurare la Ri reale dell’apparecchio. Continua…

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