Far Serena Perseo Mod 581 – Restauro

Questa radio mi è stata consegnata dopo essere stata recuperata da un’abitazione terremotata, le condizioni generali non erano cattive: aveva preso una botta che aveva crepato il mobile, la scala parlante era miracolosamente sana. Il trasformatore di alimentazione aveva deformato leggermente il telaio e l’altoparlante montato ero del diametro sbagliato.

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Il restauro è stato di routines: sostituiti tutti i condensatori, pulito il telaio e tutti i contatti, il grosso della spesa è stata nel restauro del mobile, nell’altoparlante di ricambio e nelle 4 manopole che mancavano completamente.

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Eccola in funzione

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2 Responses to Far Serena Perseo Mod 581 – Restauro

  • no non ce l’ho, quando sono integre devi solo cambiare pezzi non serve lo schema, non ce l’ho nella mia raccolta e non mi pare che si trovi su internet. In questi casi io alcune volte ho cercato schemi di radio che avessero lo stesso set di valvole, puoi aiutarti con radiomuseum, e poi fregandotene di cosa c’è dentro la radio ricostruisci lo schema che hai trovato ex novo… c’è da lavorare ma a me ha ha sempre funzionato.

  • Ciao! hai per caso lo schema. Io ne ho trovata una, malmessa, ed avrei bisogno dello schema per tentare il recupero. Grazie

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Single ended 832a – QQE04/20 con trasformatore di uscita stereo

Desideroso di fare un pò di pratica nell’auto costruzione mi sono cimentato in un progettino da condividere con i lettori del mio sito, questo amplificatore fa uso del trasformatore di uscita stereo di Mariani Polisois visto che Giovanni Mariani (graaf) che mi ha gentilmente concesso il permesso di realizzarlo oltre a spiegarmi come pilotarlo.

Il suo brevetto è stato depositato nel 1998 e consiste, come penso abbiate già capito, in un unico trasformatore di uscita per entrambe i canali, quindi stereofonico a tutti gli effetti. Ogni sezione del trasformatore è servita da uno stadio single ended indipendente. Stadi che però lavorano in contro fase tra loro, questo fa si che alle basse frequenza (dove non esiste stereofonia) i 2 canali lavorino come un pushpull monofonico, incrementando l’efficienza del trasformatore e la potenza erogata ai diffusori. All’aumentare della frequenza audio diminuisce la potenza erogata ai diffusori ma aumenta la separazione dei canali, tutto questo in perfetta sintonia però con quella che è la percezione umana, questo significa che NON si avrà sensazione di minore volume sugli acuti o che l’amplificatore in qualche modo sia equalizzato, no assolutamente. La sensazione di ascolto è naturale, come in un amplificatore convenzionale con 2 trasformatori distinti e si nota una maggiore energia sui bassi dove un single ended (sopratutto se di potenza contenuta) normalmente potrebbe essere carente.

In pratica un’amplificatore costruito con questo trasformatore unisce le caratteristiche sia di un single ended che quelle di un pushpull in classe A.

L’intento del grande Mariani era quello di avere un grosso risparmio (sia economico che di ingombri) sul trasformatore di uscita, senza rinunciare però alla qualità audio, per poter sfruttare quanto risparmiato per curare meglio altre parti dell’amplificatore. Il suo prototipo usa valvole GM70 ed è capace di erogare 30watt per canale in media e fino a 70 sulle basse frequenze!

Io invece quando ho saputo di questa possibilità tecnica ho pensato subito ad un’utilizzo molto diverso, ossia un’amplificatore che fosse veramente minimale, da pochi watt, pensato per essere usato con diffusori ad alta efficienza e che avesse il minimo dell’ingombro.

Ecco lo schema elettrico (clicca per ingrandire)

Questo prototipo che presento è stato concepito per contenere i costi, nonostante questo il risultato è davvero eccellente.

Nella versione finale del circuito ho aggiunto la prese per le cuffie e il commutatore per passare da altoparlanti e cuffie. La spia è a led bianco.

Ora qualche dettaglio: la valvola finale utilizzata è una 832a (equivalente QQE04/20) su zoccolo septar, è un doppio tetrodo a fascio, come driver c’è una EF80 o 6BX6 (io ho montato una 6P6 equivalente magnadyne) e una 6BL8 o ECF80. La rettificatrice è una 5Y3GT. La polarizzazione della finale è di tipo a bias fisso, sul retro dell’amplificatore ci sono 4 boccole per i puntali del tester e i fori per accedere a 2 trimmer multigiri per la taratura. Le dimensioni di base dell’amplificatore sono di 23x17cm.

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1 Responses to Single ended 832a – QQE04/20 con trasformatore di uscita stereo

  • Molto interessante!
    Un progetto semplice ma allo stesso tempo estremamente innovativo.
    Complimenti!

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Superetta XI “Prototipo” CGE/RCA – Restauro

Questa che ho ricevuto è una CGE Superetta XI realizzata su licenza RCA, il modello particolare è un prototipo realizzato nel 1932 e rispetto la Superetta ufficiale commercializzata nel 1933 differisce nel circuito e nelle valvole utilizzate, in particolare monta una coppia di “47” invece che le 2A5 e la demodulazione è affidata ad una “56” polarizzata ad alta impedenza invece che la “55” del modello ufficiale. Il circuito differisce parecchio dal modello ufficiale nella sezione di alimentazione che è concepito per generare una tensione negativa necessaria per polarizzare le griglie delle 47.

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Purtroppo la radio è stata pasticciata e ha subito modifiche sia in tempi arcaici che in tempi più contemporanei.

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Si è tentanto di alimentare la radio dopo riparazioni sommarie e sbrigative consistenti nel cambiare qualche filo logoro con spezzoni di cavo elettrico da impianti, preservando il resto dell’originalità del circuito comprese tutte le resistenze fuori tolleranza e i condensatori marci in totale dispersione ottenendo così la distruzione del trasformatore di alimentazione e della raddrizzatrice. Anche una delle due 47 risultava esaurita ma magari lo era già.

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Il mobile versava in cattive condizioni, sporco, macchiato, graffiato e pieno di tarli.

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Il trasformatore è stato smontato e riavvolto ex-novo.

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Ho dovuto poi fare lunghe ricerche per trovare uno schema su cui basarmi per la ricostruzione, sono riuscito a trovare lo schema di un’alta “consoletta” non documentata che però pareva essere almeno nella parte di alimentazione uguale a questa e l’ho usata per la ricostruzione. Il vecchio condensatore multiplo è stato completamente scollegato e le sue sezioni rimpiazzate da condensatori moderni, diverse resistenze sono state sostituite perchè completamente fuori di valore.

Entrambe le MF avevano problemi e sono state smontate e riparate.

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La bobina di aereo presentava il primario interrotto, ho dovuto sbobinarla e riavvolgerla a mano, ovviamente non mi era possibile fare un’avvolgimento a nido d’ape, però visto il risultato finale è ugualmente funzionante.

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Dopo aver risolto qualche falso contatto ancora presente e verificato il circuito in condizioni di bassa alimentazione l’ho portato a piena tensione e ho provveduto alla taratura delle MF e dell’oscillatore locale e del resto delle regolazioni presenti.

Sul telaio ho montato 2 vecchi condensatori a vitone, di recupero, assolutamente non funzionanti e scollegati a rimpiazzare “esteticamente” gli originali che erano stati tolti in tempi arcaici per essere sostituiti con i 2 scatolini “microfarad” che si vedono nelle prime foto.

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Il mobile è stato completamente restaurato, mancano solo le manopole che sono a casa del proprietario.

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