Autovox RA112B – Conversione FM – Lancia Flaminia Touring

Questa autoradio mi è stata consegnata in condizioni di originalità per essere convertita alla ricezione FM e poi montata su una Lancia Flamia Touring… Il lavoro di conversione è stato più difficoltoso del previsto, non avevo mai incontrato questo particolare set di valvole e la convertitrice utilizzata (una 12AD6) è in assoluto la più debole valvole che abbia mai visto, lavorando con frazioni di mA appena si collegava qualcosa al suo piedino per prelevare il segnale di oscillatore locale lo si gettava a terra abbassando il livello del segnale al punto che il modulo non riusciva più a rilevare nulla o spegnendo direttamente l’oscillazione, le prime operazioni sono state il bypass di una piccola induttanza di filtro sull’alimentazione (necessaria a non disturbare la ricezione OM) e una resistenza da 100ohm per alzare la tensione che alimentava suddetta valvola da 10 a 12volt recuperando qualche frazione di volt nell’ampiezza del segnale erogato, dopo questa operazione ho realizzato uno stadio buffer con un jfet BF256C per abbassare l’impedenza del segnale e non farlo sedere alla connessione del modulo, lo schema del buffer è questo:

Il buffer è stato ancorato allo zoccolo svuotato della 12AC6…

Nella foto si vede una resistenza da 12k, ho poi abbassato il valore a 3k9. Inizialmente avevo provato a fare il buffer utilizzando il triodo 12AE6 ma pure questa valvola era talmente debole da non riuscire a erogare abbastanza corrente nemmeno a inseguitore quindi ho dovuto ripiegare allo stato solido. Oltre a tutto questo ho dovuto eliminare il condensatore limitatore dal modulo FM e sostituire il 22pF che sta sull’ingresso con un condensatore da 220pF.

Ho eliminato anche una delle 2 MF dalla radio per far spazio al modulo FM e scollegato i fili dai pulsanti della sintonia automatica perchè il grosso relè che azionava il motorino emetteva impulsi EM molto violenti con spike da migliaia di volt che al primo test di funzionamento hanno distrutto il BF256 e il primo modulo FM, la sintonia automatica non avrebbe comunque funzionato in nessuna maniera sia perchè il circuito che la comandava usava il segnale di CAV OM, sia perchè il motore era bloccato, con i supporti in gomma disintegrati e perchè ho eliminato dalla radio tutte le valvole non necessarie per la felicità della batteria dell’auto che a motore spento avrà un carico di 1Amper invece di 4,5Amper.

Eccola in funzione

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Generatore di segnale bilanciato fino a 180vpp di ampiezza – Invertitore di Fase

Mi è venuta questa idea ripensando a tutte le volte che volevo testare su tavolaccio qualche valvola finale un pò grossa, magari anche in pushpull… sempre a perdere tempo montando oltre allo stadio finale anche lo stadio driver complicandomi il lavoro inutilmente, o quando devo testare finali e pre hifi con ingressi bilanciati. I normali generatori di funzioni non hanno uscite con uno swing molto ampio e quindi non sono sufficienti a pilotare direttamente valvole finali, inoltre erogano solo segnali sbilanciati.

Per questo motivo ho progettato e costruito un circuito costituito da un’oscillatore sinusoidale a 1khz ed uno stadio ad amplificazione differenziale a stato solido seguiti da uno doppio SRRP a valvole per l’amplificazione in tensione, in modo da aver disponibile anche un’uscita bilanciata. La massa del circuito è scollegata dalla messa terra della presa elettrica in modo che possa essere usato per iniettare segnale anche dentro a radio d’epoca col telaio sotto rete, nella modalità indipendente. Sotto lo schema (clicca per ingrandire)

L’apparecchio è munito di un connettore jack anteriore che permette di collegargli il generatore di funzioni, quando un jack è connesso all’ingresso l’oscillatore interno a frequenza fissa e la regolazione del volume vengono escluse, la connessione del generatore di funzioni però fa perdere l’isolamento da rete, in quando la massa del generatore sarà sicuramente collegata a terra, ma questo poco importa in quanto col generatore di funzioni si lavora sopra apparecchi hifi che non hanno questi problemi.

Per la sezione oscillatore ho usato un normalissimo transistor BC337, il trimmer “LIN” va regolato affinchè inneschi l’oscillazione che, aiutandosi con un’oscilloscopio, va poi portata alla massima ampiezza indistorta (circa 6Vpp). Lo sfasatore è realizzato con un doppio opamp MC1458, impostato a guadagno unitario, il trimmer BAL serve a bilanciare l’ampiezza delle 2 fasi, sempre aiutandosi con l’oscilloscopio bisogna regolarlo finchè le 2 onde in uscita dal circuito a valvole sono perfettamente della stessa ampiezza, la regolazione va fatta tenendo il volume ragionevolmente sotto al massimo consentito in quanto verso il limite estremo la slinearità delle valvole potrebbe causare leggeri sbilanciamenti.

L’SRPP è formato da un doppio triodo a catodo comune 6J6 / ECC91, scelta per il guadagno e per le ridotte dimensioni e anche per riciclare il supporto semi assemblato di un vecchio progetto che era montato nel contenitore che ho utilizzato dove era presente uno zoccolo a 7 pin, comunque è ottima valvola per stadi diffenziali, nata espressamente per questo. Mentre la parte alta dell’SRPP è formato da una normale ECC82 / 12AU7.

La rete di resistenze attorno alle griglie della 6J6 funziona sia da ancoraggio per i condensatori d’uscita sia da rete di NFB locale, assolutamente necessaria per mantenere la massima linearità e abbassare il più possibile l’impedenza d’uscita dei segnali, queste resistenze vanno messe con tolleranze all’1% oppure selezionate col valore uguale.

L’ampiezza massima del segnale in uscita è di 180Vpp per ogni fase, 360 se si prendono solo  2 estremi. Qui sotto ci sono le misure che ho fatto sul segnale emesso dal circuito, considerando che non ho montato valvole di prima scelta ma roba tirata su dal cartone di quelle senza scatola mai testate dove c’è di tutto un pò e un opamp dal cassettino dove si ammucchia rumenta da 25anni il risultato non è male con una THD di 0,7% con un livello di uscita da 30Vpp, non mi interessava una perfezione estrema ma sicuramente con valvole selezionate e un opamp migliore si possono ottenere risultati stupefacenti.

Spettro 300Vpp

Il grafico di banda passante, sinceramente non mi soddisfa molto e penso la colpa sia dell’opamp, appena avrò tempo faccio un’upgrade e ripubblico i risultati…

Il comportamento con le onde triangolari e quadre è eccellente.

Foto del montaggio…

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Carico Reattivo per Amplificatori Audio

Presento qui il semplice progetto di un carico reattivo che simula un diffusore a 3 vie, questo può essere molto utile al progettista per testare a banco la stabilità di un’amplificatore di fronte ad un carico “reale” non puramente resistivo senza necessariamente connettere l’amplificatore ad un vero diffusore, in quanto durante le lunghe prove di messa a punto, ovviamente, la continua emissione di toni e fischi e forme d’onda per tempi prolungati ad alta potenza possono risultare insopportabili. Lo schema del circuito la vedete qui sotto.

La rete di resistenze, induttanze e condensatori simula un carico da 8ohm, quello che ho realizzato può reggere fino a 200Watt RMS. Per ottenere le resistenze con i valori fuori standard nello schema è sufficiente fare dei serie parallelo che elenco sotto, io ho usato tutte resistenze da 10 watt di dissipazione (il grosso della corrente passa per le bobine).

  • Resistenza da 2ohm = parallelo 2,2 + 82 ohm
  • Resistenza da 23ohm = serie 22 + 1 ohm
  • Resistenza da 60ohm = parallelo 68 + 470ohm

Io ho realizzato autonomamente le bobina stampando i rocchetti con la stampante 3D e avvolgendovi le spire di rame necessario, tutte solenoidi, sono comunque reperibili in commercio da vari produttori di bobine normalmente usate nei crossover, i valori di RDC non sono stringenti, le bobine che ho realizzato hanno tutte RDC inferiori.

 

Ho eseguito il montaggio dentro la scatola recuperata da una fono valigia guasta, è necessario tenere le bobine lontano dai metalli perchè essi ne variano il valore, quindi una scatola di legno era ideale, in più la costruzione a valigetta rende il carico facilmente trasportabile.

Ho portato fuori il filo con le banane per la connessione agli amplificatori e aggiunto 2 morsettini per connettere comodamente la sonda dell’oscilloscopio. Infine rimontato il coperchio originale della fonovaligia per poter riporre il carico quando non lo uso.

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2 Responses to Carico Reattivo per Amplificatori Audio

  • sono 5 condensatori in polipropilene (quindi non polarizzati) di quelli bianchi da elettrodomestici, da 40uF collegati in parallelo per fare 200uF

  • Gli elementi grigi “coricati” sono i condensatori? Nello schema sono due, nella realizzazione pratica come sono stati ottenuti?

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