Riparazione e Ottimizzazione dell’Amplificatore SUN Audio SV-300BE: Valorizza il Suo Potenziale Sonoro

Finalmente ho avuto l’opportunità di mettere le mani su uno di questi “mostri sacri” tanto osannati dagli audiofili. Perciò, prego gli estimatori di questo marchio di non prendermi a male se mi permetterò di evidenziare alcune differenze tecniche. La prima cosa che desidero sottolineare è lo schema elettrico e le variazioni rispetto alla versione 2A3. Qui di seguito potete osservare i due schemi: SUN Audio 2A3 e 300B…

2A3 300B

Cosa cambia tra i due schemi? In realtà, nulla! O meglio, è stata sostituita la 2A3 con la 300B, il valore della resistenza di polarizzazione del catodo è stato modificato e la 300B è stata collegata alla presa da 3500 ohm del trasformatore invece che a quella da 2500 ohm. Il resto rimane invariato. Tuttavia, sorge un problema: la versione 300B eroga 4 watt al clipping (potenza indistorta di 3 watt). Nella foto qui sotto è possibile osservare su due dei miei oscilloscopi (con scala dei 2 volt per quadretto) l’amplificatore su un carico resistivo da 8 ohm. L’ampiezza che si può notare è di 16 volt picco picco, corrispondente a circa 4 watt RMS…

Per coloro che potrebbero ancora avere dubbi, ho simulato il circuito su Spice, ottenendo gli stessi risultati… Se desiderate provare lo schema, è disponibile qui sopra e lo potete trovare su numerosi altri siti. Ltspice lo potete scaricare gratis da qui

La casa madre indica genericamente 8 watt… quindi 4+4, contando sul fatto che molti penseranno che siano 8 watt per canale, una potenza abbastanza buona per una 300B. In realtà sono 4 watt per canale (meno di 4 se si considera la potenza prima che inizi a clippare). Le 300B sono state fatte lavorare allo stesso regime di dissipazione di una 2A3. Personalmente, ritengo che avrebbero potuto progettare un circuito su misura per la 300B anziché riciclare quello della 2A3, specialmente considerando che questi apparecchi non sono venduti a 300€. Si sono basati sul solito espediente delle 300B per vendere, ma di fatto essa non è sfruttata appieno. L’amplificatore era in condizioni di quasi originalità, essendo stato prodotto nel 1995, ma mostrava alcuni problemi dovuti all’usura nel tempo. Il primo era rappresentato dagli zoccoli delle 300B e della raddrizzatrice molto consumati. Mi è stato detto che le valvole sono ancora le originali, o almeno ho capito che non siano mai state cambiate dal proprietario attuale. Tuttavia, non credo che gli zoccoli fossero così sciupati di fabbrica, specialmente considerando che gli zoccoli delle 6SN7 avevano una buona tenuta. Penso piuttosto che si siano allentati a causa dei continui cambi di valvole, alla ricerca di un suono che non poteva cambiare solo con le valvole… Molti audiofili sono vittime di questa compulsione a cambiare valvole, ma purtroppo il suono è determinato dall’insieme del circuito e dei trasformatori, dove le valvole non rappresentano nemmeno l’elemento più importante. Cambiando le valvole si può modificare leggermente il timbro a causa delle tolleranze costruttive tra una valvola e l’altra, ma tutto si limita a piccoli cambiamenti marginali.

Il secondo problema riguardava i due attenuatori a scatti presenti (ALPS contraffatti cinesi, non originali), che erano danneggiati, estremamente rigidi e montavano due manopole di plastica brutte e molto sgradevoli al tatto.

Il terzo problema riguardava i condensatori elettrolitici di bypass catodico, i quali non erano di alta qualità e nel corso degli anni avevano subito un deterioramento, con un aumento della resistenza equivalente serie (ESR) superiore a 1ohm. Il lavoro di ripristino e aggiornamento ha comportato la sostituzione dei due attenuatori a scatti con due potenziometri ALPS originali (personalmente, avrei preferito mantenere gli attenuatori a scatti poiché, avendo due volumi separati per ogni canale, sarebbe stato più facile regolarli allo stesso livello, ma il cliente desiderava i potenziometri tradizionali). È stata anche effettuata la sostituzione degli zoccoli usurati e dei vari condensatori di bypass catodico con condensatori di migliore qualità e capacità maggiori rispetto agli originali (le ragioni di questa scelta verranno spiegate più avanti nelle informazioni strumentali). L’unica piccola modifica apportata al circuito è stata un leggero ritocco del valore della resistenza di catodo delle finali, aggiungendo un’altra resistenza in parallelo per aumentare leggermente la corrente di BIAS, poiché su LT Spice sembrava essere l’unico miglioramento possibile.

Ora passiamo alle strumentali:

Potenza: 4watt RMS per ogni canale al pieno clipping
Smorzamento DF: 2,66 equivalente ad una resistenza d’uscita di 3ohm

Distorsione THD

THD a 1Watt THD a 3 Watt

Come è possibile notare, tutte le armoniche sono presenti fino alla sesta (dopodiché diventano così piccole da essere irrilevanti). Non sono distribuite perfettamente a gradini, ma già a 1 watt si osserva una terza armonica ampia quasi quanto la seconda. Aumentando il volume fino a 3 watt (prima che inizi il clipping), si può notare che la terza armonica spicca persino su tutte le altre… Ma come è possibile? Un amplificatore Single Ended mono-triodo con la 300B originale SUN Audio e trasformatori Tamura che produce la terza armonica! Come può accadere?

Desidero sottolineare che questa non è una critica verso SUN Audio; questo comportamento distorsivo è del tutto normale per un circuito zero feedback. A 1 watt, la THD totale è di circa l’1%, e a 3 watt circa il 3%. Per pura curiosità, cosa simula Spice?

Molto simile a quanto ho misurato io a 1 watt. In realtà, tutto potrebbe cambiare sostituendo le valvole con altre di diverso tipo o marca. Quello che conta alla fine è che la THD totale sia bassa. Ora avete un’idea chiara riguardo alla questione delle armoniche pari/dispari.

Banda passante: 35Hz – 25Hz -1db @ 1 watt – La risposta in frequenza dichiarata di fabbrica è di 15Hz – 30khz -3dB e qui risulta anche migliore perchè il -3dB in alto è a 50khz e non a 30.

Grafico su carico resistivo

E su carico reattivo

Passiamo alla mia modifica che comporta l’aumento della capacità dei condensatori di bypass catodico e un leggero incremento della corrente di BIAS. La banda passante risulta essere 20Hz – 30kHz con una diminuzione di -1dB, con un notevole miglioramento della rotazione di fase a 20Hz, che passa da 60 gradi a 40 gradi. Questo permette di percepire un po’ più di basse frequenze quando l’amplificatore è abbinato a diffusori monovia, come è destinato a essere. Se desiderate effettuare questa modifica, potete rivolgervi a me. È importante sottolineare che un aumento indiscriminato della capacità dei condensatori può portare a una zona di instabilità, dove l’amplificatore può iniziare a oscillare a basse frequenze oppure mettere in crisi la valvola raddrizzatrice.

In basso potete osservare l’analisi dello spettro dopo la modifica della corrente di bias (la 300B è ancora ampiamente al di sotto della sua dissipazione massima, 16 watt su 36).

Qui sotto le onde quadrea a 100Hz / 1khz / 10khz

I trasformatori montati su questo apparecchio sono adeguati. Ho avuto l’opportunità di ascoltare questo amplificatore nella mia sala d’ascolto, equipaggiata con casse reflex della Tannoy. In questo ambiente, uno zero feedback non si trova nelle sue condizioni ottimali. Le frequenze medio-alte sono accettabili, anche se trovo che le voci femminili risultino un po’ penetranti. Tuttavia, i bassi poco definiti rovinano l’esperienza d’ascolto. Un amplificatore come questo potrebbe essere meglio abbinato a casse monovia. Una modifica che potrebbe essere effettuata (considerando il surplus di guadagno del circuito) sarebbe l’aggiunta di un po’ di controreazione… Immaginate le facce di alcune persone quando sentono parlare di controreazione in un amplificatore con valvole 300B… Ma fidatevi, questo porterebbe a un miglioramento significativo. Conserverebbe le stesse caratteristiche medio-alte belle e pulite (grazie alla qualità dei trasformatori d’uscita) e offrirebbe la possibilità di abbinarlo anche a casse reflex per un’esperienza d’ascolto più equilibrata, con basse frequenze più presenti. Chiunque creda che un apparecchio del genere possa essere superiore ad altri circuiti, anche con valvole meno costose (e meno alla moda), si sbaglia.

Un utente mi ha segnalato che alcuni altri tecnici italiani modificano completamente lo stadio driver e mi chiede se questo possa servire ad aumentare la potenza. La risposta è NO. Per incrementare la potenza erogata dalla 300B, è necessario cambiare l’impedenza del trasformatore d’uscita, aumentare la tensione di placca e la corrente di bias, oltre a modificare il driver in modo da pilotare più efficacemente la finale. In pratica, è necessario cambiare tutto il circuito. La modifica del solo stadio driver non apporta alcun beneficio; la 300B continuerà a clippare a 4 watt, indipendentemente dalla valvola che lo pilota. Inoltre, essendo la limitazione più significativa la mancanza di smorzamento (la mancanza di feedback negativo), il cambiamento del circuito driver non porta a un miglioramento sostanziale. Siate cauti riguardo a chi promette miglioramenti miracolosi con modifiche vane. Per apportare modifiche significative a questo amplificatore, è necessario cambiarlo completamente, ma spesso non vale la pena effettuare interventi così invasivi.

Continue reading...

5 Responses to Riparazione e Ottimizzazione dell’Amplificatore SUN Audio SV-300BE: Valorizza il Suo Potenziale Sonoro

  • magari intendevanowatt musicali? 🙂 comunque su 3500ohm con 330volt di tensione e 50/60mA di bias non c’è santo che tenga

  • Buongiorno, segnalo che sia sul sito giapponese originale, fra l’altro aggiornatissimo (ultimo aggiornamento: 12/2015) sia su quello dell’importatore ufficiale italiano (un negozio di Milano) il super ampli viene dichiarato 8W+8W, quindi se clippa a 4 watt siamo messi bene…Ciao, Francesco P.S. Potevano metterci una cella CLC sull’alimentazione dei filamenti delle 300B, insomma, per 5600 euro…forse non serviva il potenziometro dell’HUM.

  • anche le casse pneumatiche soffrono meno il basso smorzamento di un circuito, quello che comunque volevo dire era un’altra cosa… molti prendono per assunto che se fai il triodo SE zero feedback allora hai fatto il circuito meglio suonante che si possa fare e il non plus ultra è se lo fai con la 300B o le 2A3, poi magari ammettono che tale circuito non riesce a pilotare casse reflex allora cambiano versione dicendo e ma devi metterci dei monovia con degli altoparlanti da 9cm di diametro “eh allora sentirai!” … non sento neinte di chè! suonerà pure, ma il punto delle questione è che detta in tutta franchezza con circuiti anche con pentodi da 2 soldi con controreazione, trasformatori buoni e tutte quelle cose che dicono che non vanno bene in un circuito ben progettato, ho sentito medi alti che non hanno niente da invidiare da questo 300B con anche una gamma bassa che questo 300B se la sogna. Il 300B “triodino 4” che ho fatto fare a un mio cliente, controreazionato, in una gara di ascolto non darebbe scampo all’avversario. Alla fine i circuiti zero feedback sono solo l’ennessima teoria partorita dai guru, di fatto non portano nessun vantaggio ma solo limitazioni e la 300B è ampiamente sopravvalutata ci sono un’infinità di valvole che possono essere fatte suonare bene, tanto quanto, anche tra quelle vendute sotto i 20€ al pezzo. Ma purtroppo molti audiofili vivono in un mondo di fantasia comandato da guru e dalla moda che spingono, basta dire che circa un ventennio fà le 2A3 biplacca della fivre venivano schifate e le 211 le trovavi nei mercatini a 10.000 lire l’una. Quel che è peggio poi è che la 300B è una valvola abbastanza difficile da pilotare perchè richiede uno swing di tensione molto ampio per essere pilotata, e nella maggioranza dei 300B che ho visto essa non viene sfruttata o è usata male, praticamente fanno l’amplificatore con il fine di guardare la 300B ma non di usarla bene o di avere un risultato tecnico sonoro che sia degno della spesa che comporta montare valvole così.

  • La cancellazione armonica è una di quelle cose che sono sempre tirate fuori da guru come fosse una bacchetta magica, come fosse possibile annullare la distorsione di un circuito. Le armoniche sono come il gioco delle talpe, quando ne spingi giù una te ne saltano fuori 2 da un’altra parte… quando cancelli una seconda ti esce una terza. Un pushpull nella teoria dovrebbe generare armoniche dispari, ma dovresti avere un circuito bilanciato dall’inizio alla fine dove tutte le coppie che formano i vari stadi montino valvole che siano perfettamente uguali tra loro, situazione che si verifica solo in un simulatore dove le valvole sono modelli matematici quindi perfettamente uguali tra loro, un match su un punto fisso non implica questa situazione, dovrebbero essere matchate con il tracciacurve e avere curve tutte perfettamente sovrapponibili, ma anche alla simulazione è possibile vedere che il classico circuito dove hai una singola valvola di ingresso seguita da sfasatore e 2 finali in pushpull potrebbe finire a distorcere con armoniche predominanti di seconda e quarta perchè la distorsione del primo stadio non bilanciato sovrasta quella degli stadi successivi, oppure il classico circuito pushpull anni 20 con trasformatore interstadio sfasatore pilotato da uno stadio SE distorcerà con predominanti di seconda e quarta seguendo l’andamento distorsivo della valvola SE che sta dietro al trasformatore sfasatore. Nella realtà poi le cose sono ancora più complicate perchè hai la tolleranze delle valvole e differenze costruttive non solo da un produttore a un’altro ma anche da un lotto all’altro, per non parlare delle variazioni delle caratteristiche che si hanno con l’invecchiamento dove quindi 2 valvole erano match da nuove ma già dopo 1 settimana di funzionamento cominciano a spostarsi leggermente tra loro. In un circuito SE le armoniche dispari subentrano appena metti 2 stadi in cascata per la questione della cancellazione dovuta all’inversione di fase, come succede in questo 300B e a dirla tutta la armoniche di terza ci sono comuqnue anche su un singolo stadio preso da solo. Nella realtà alla fine non avviene mai quello che dovrebbe capitare nella teoria e se avviene è solo per caso, alla fine l’importante è che la distorsione complessiva sia bassa poi le armoniche che escono te ne devi fregare perchè tanto non le controlli, se anche ti metti li fichè non tiri fuori lo spettro che volevi è destinato a durare fino al primo cambio di valvole (se non prima).

  • Per dirla tutta un PP tende a cancellare le armoniche PARI(come tutti i circuiti diversi dai SE) mentre un SE no;.
    Il SE SENZA controreazione d’anello si ascolta meglio anche su di una cassa a sospensione pneumatica.
    Comunque, saper usare un minimo i simulatori spice permetterebbe a chiunque di sbugiardare i guru.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

307A VT-225 Parallel Single End Amplifier

“P.D.” mi ha chiesto di realizzare uno schema per utilizzare alcune valvole in suo possesso di cui mi ha fornito la lista, tra le finali che possedeva c’erano delle 307A che erano le candiate numero 1 per il finale più diverse altre da utilizzare come driver. P.D. era rimasto colpito dal mio progetto milkyway e volevo qualcosa che vi assomigliasse. Ho scelto di realizzare un Single Ended parallelo con una coppia di 307A connesse a triodo, lo stadio di ingresso è realizzato con delle 328A e lo stadio buffer di interfaccia con le finali è realizzato con una uy76. Il progetto è ricercato anche come coerenza di valvole/zoccolatura/epoca/provenienza, essendo tutte valvole americane con zoccolo UY5/6 e più o meno dello stesso periodo storico (prodotte tra il 1927 e il 1937)

Le 307A possono essere sostituite con le 5C15 Fivre, mentre la 328A ha le medesime caratteristiche elettriche della 6SJ7. Il circuito è abbastanza semplice, la rettificazione dell’anodica avviene per mezzo di normali diodi, i filamenti della 307A sono alimentati in corrente continua filtrata con celle passive CLC, la potenza che si dovrebbe ottenere dovrebbe essere poco più di 5Watt RMS per canale, sarà realizzato un trasformatore d’uscita dedicato. Qui sotto lo schema premium.

Appena P.D. avrà realizzato il suo montaggio pubblicherò alcune foto e le strumentali se me lo fornirà per la messa a punto finale.

Continue reading...

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Qual’è la resa di potenza di un finale a valvole?

Come difendersi da pratiche commerciali scorrette messe in atto da alcuni produttori di apparecchiature valvolari che spesso mettono confusione gli utenti poco esperti della materia. Ho ricevuto l’ennesima email con richieste di chiarimenti in merito alla questione:

Ciao mi chiamo *** recentemente ho chiesto informazioni su un forum riguardo uno schema con le EL34, un’utente mi ha consigliato il tuo progetto di SE con le EL34 quello pilotato con le 6SL7 in totem perchè l’ha realizzato e ha detto che va molto bene ma tu scrivi che è un 7 watt e a me non bastano, io invece ho trovato questo schema (schema censurato) ed è l’unico da 15watt che ho trovato e l’ho realizzato con le EL34 invece che con le KT88 però non mi soddisfa, visto che mi hanno parlato bene di te mi puoi spiegare la differenza, forse perchè questo schema usa l’ultralineare e tu no? puoi farmi un trasformatore con la presa al 43% o puoi modificarmi il tuo progetto per più di 15 watt visto che non mi bastano? Ciao e grazie.

Ciao innanzitutto dell’uso dell’ultralineare in single ended ho già parlato in questo articolo che puoi leggere cliccando qui, l’uso dell’ultralineare non aumenta la potenza erogata da un finale in single ended ma al contrario la diminuisce. In secondo luogo io sono solito indicare la potenza per singolo canale, questo vuol dire che i miei 7 watt sono 7+7, nello schema di cui mi hai passato il link vedo scritto 15watt stereo il che lascia pensare che sia inteso 15 watt sommando la potenza dei 2 canali, diciamo watt complessivi, una pratica che ha lo scopo solo di mettere un numero più grande e trarre in inganno i meno accorti. Ma incerti di questa cosa possiamo anche simulare il circuito per vedere cosa ne esce. Utilizzerò LT Spice, un software FREE di simulazione di circuiti analogici realizzato dalla multinazionale Analog Device che è possibile scaricare cliccando qui, mentre il modello delle valvole utilizzato è stato realizzato Norman Koren che oltre ad essere un appassionati di valvole ha ricevuto qualche premio nobel per la matematica (quindi di cui ci si può fidare), ho utilizzato spesso i suoi modelli e ho sempre ottenuto nella realtà risultati molto vicini al simulato. Simuliamo quindi lo stadio finale con la KT88 e portiamolo a ridosso del clipping, il trasformatore simulato è da 3k con presa al 43%, per comodità è stato simulato un trasformatore ideale privo di resistenze DC e con un accoppiamento prossimo a 1, quindi la perdita di potenza su questo trasformatore virtuale è praticamente assente, vediamo cosa succede:

La corrente al catodo è di 110mA, se il catodo è sollevato da massa di 40volt e la tensione anodica di 450volt, quindi sulla valvola stanno cadendo 450-40=410volt con 110mA di corrente, 410*0,11=45,1, la valvola sta dissipando 45watt sui 40 ammessi da una KT88 (35 watt di placca + 5 watt di griglia schermo) ora è ovvio che nella realtà il trasformatore d’uscita abbia una resistenza DC che causa una certa caduta di tensione e quindi la tensione che arriva in placca alla KT88 sarà inferiore a 450volt, ipotizziamo che il trasformatore cada 10volt, quindi aggiusto la tensione di alimentazione a 440volt invece di 450..

Ora sulla valvola cadono 400volt con 100mA di corrente quindi sta dissipando esattamente 40 watt su 40 ammessi, mentre il trasformatore simulato è sempre ideale, siccome il catodo è sollevato da massa di 40 volt il massimo segnale iniettabile in griglia controllo prima di portare la valvola al clipping sarà di 40volt picco, vediamo cosa esce dal secondario del trasformatore:

Il picco positivo è di 12,29v quello negativo di 13,57 per un totale di 25,86volt picco picco.
I=V/R; 25,86/8=3,23A Picco Picco.
W=V*I; 25,86*3,23=83,52 Watt Picco Picco
WRMS=WPP/8; 83,52/8=10,44 Watt RMS su un trasformatore ideale privo di perdite, quindi in un circuito reale con un trasformatore reale la potenza RMS effettiva sarà sempre inferiore a 10,44Watt, mediamente la dispersione di un trasformatore è di circa un 30%, anche se dipende da trasformatore a trasformatore, quindi mediamente la potenza effettiva potrebbe scendere a 10,44/1,3=8,03 Watt RMS… Ma se anche non fossero 8 watt ma 10… non sono 15.

Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità. Cit: Joseph Goebbels

Vediamo con la EL34 come cambia la situazione, anodica 340volt, catodo sollevato di 21volt, corrente anodica 77,8mA per una dissipazione complessiva della valvola di 24,81Watt su 25 dissipabili dalla valvola, generatore di segnale a 21volt picco:

Picco positivo = 9,69volt, Picco negativo = 10,32volt per un totale di 20,01volt picco picco. Vi risparmio la trafila di conti sopra, la potenza RMS su trasformatore ideale è: 6,25watt RMS a cui va tolta la dispersione del trasformatore che ci è ignota, ancora non sono 15 watt per canale, non sono nemmeno 7 watt per canale… Ovviamente io faccio le misure prima di portare la valvola oltre la saturazione, il mio progetto usa la EL34 a pentodo, a pentodo c’è un rendimento di potenza maggiore che a triodo o ultralineare, vediamo la simulazione:

11+15,86volt, 25,86 volt picco picco che fanno poi 10,44 Watt RMS con la EL34 a pentodo su trasformatore ideale che potrebbero diventare 10,44/1,3 = 8,03 watt RMS reali, diciamo poi che io sono serio e che quando faccio la misura stabilisco la massima potenza nel punto poco prima che una delle 2 semionde cominci a schiacciarsi per cui ho stabilito che il mio progetto è un 7Watt RMS per canale, quindi “14Watt stereo” e che sarà superiore in potenza a questi altri circuiti che la matematica dimostra non poter erogare tali potenze se non con distorsioni importanti. Per chi volesse provare a replicare le mie simulazione fornisco qui la libreria di LT Spice con i modelli di Norman Koren: Koren_Tubes.zip


Ciao stefano sono *** l’anno scorso ho realizzato il PP2010 di ciuffoli con i tuoi trasformatori ti voglio chiedere se metto delle casse di 4ohm sulla presa da 8ohm posso arrivare a 100watt?

Dopo questa strana domanda c’è stato un piccolo scambio di messaggi e mi fa presente che qualcuno di quei guru che stanno su facebook gli avrebbe spiegato questa cosa, pensavo parlasse di amplificatori a stato solido ma invece parlava proprio di amplificatori a valvole. Allora ci sono gli amplificatori di potenza, che sono i valvolari per antonomasia che utilizzano un trasformatore adattatore di impedenza, poi ci sono gli amplificatori di corrente che sono gli amplificatori a Stato Solido, (FET, MOSFET, Transistor, chip e chippettoni vari). La potenza che può erogare un’amplificatore di corrente, quindi a SS, dipende dal carico, più il carico è basso maggiore sarà la corrente che vi scorre e quindi maggiore sarà la potenza erogata dall’amplificatore, non è infatti strano veder scritto sulle caratteristiche tecniche di un’amplificatore a SS che la potenza è di 40watt su 8ohm e 80Watt su 4ohm, è normale perchè è caratteristiche peculiare degli amplificatori di corrente. La cosa invece è molto diversa con gli amplificatori di potenza, ossia valvolari con trasformatore perchè le finali lavorano contemporaneamente in tensione e corrente e non solo in corrente, c’è una retta di carico con una certa pendenza che deve essere giusta affinchè via sia il massimo rendimento di potenza e la minima distorsione. È abbastanza normale nei valvolari avere più uscite sul trasformatore da 4/6/8/16 ohm e la cassa andrà collegata alla presa che corrisponde alla sua impedenza, al contrario degli amplificatori a SS che hanno un’uscita che va bene per qualsiasi cassa. Negli amplificatori valvolari se avete una cassa da 8ohm dovete collegarla alla presa 8ohm del trasformatore, se avete una cassa da 4ohm la collegherete alla presa a 4ohm, il trasformatore si occuperà di riflettere sulle valvole sempre la stessa impedenza e la potenza resa sarà sempre uguale. Collegando in modo errato una cassa di una data impedenza con una presa di impedenza diversa causerete quello che si chiama disadattamento di impedenza, variando in negativo la resa in potenza del finale, spostando la risposta in frequenza del trasformatore e probabilmente peggiorando anche, non di poco, la distorsione dell’amplificatore.

Continue reading...

3 Responses to Qual’è la resa di potenza di un finale a valvole?

  • Che le casse non abbiano un’impedenza fissa lo so benissimo e questo ho realizzato il carico reattivo. La teoria che vada bene un secondario unico da 5/6ohm per attaccare qualsiasi cosa è una di quelle cose strampalate professate dai guru che ti vendono a 5000euro un’amplificatore dicendo che puoi attaccare alle stessa presa carichi da 4/6/8 ohm che non cambia niente… E sarebbero tutti de somari i progettisti di casse a indicare un’impedenza nominale invece di scriverci “attaccatele dove vi pare”. Esperimenti già fatti, sia io e chi ha realizzato i miei schemi/progetti con miei trasformatori potrà confermati che sbagliando le prese delle impedenze il suono peggiora, tende a incupirsi e la migliore resa c’è quando colleghi le casse all’impedenza giusta, e proprio per questo motivo che dal 2019 ho iniziato a dotare tutti i trasformatori d’uscita del mio listino anche dalla presa specifica a 6ohm oltre a quelle classiche da 4/8 perchè sembra stia partendo la moda dei diffusori a 6ohm giusto perchè così la gente che ha amplificatori che non hanno i 6ohm abbia problemi e sia spinta a cambiare amplificatore per poter usare una certa cassa. Poi quelli che attaccano cose a caso fanno poco testo, ascolteranno impianti talmente scadenti da non avvertire nessuna differenza.

  • In realtà le casse NON hanno una resistenza fissa, ma un impedenza in cui la loro resistenza varia in base alla frequenza. Per questo si può prevedere un secondario unico in media di 5 o 6 ohm in modo da accontentare la maggioranza e tra l’altro semplificare e migliorare la realizzazione fisica del trasformatore d’uscita.

  • Sono tra quelli che c’è cascato: tempo fa mi fidai di uno di questi “progetti” che prometteva ben 15 watt stereo in classe A in ultralineare, perché “dà più potenza con la raffinatezza del triodo” secondo loro…
    A farla breve, al banco di misura quel coso non dava neanche 7 watt x canale con una distorsione assurda ed era, ovviamente, inascoltabile. Allora io dico, i consumatori devono essere informati correttamente e non adescati con dati poco credibili, perché tanto, prima o poi, la verità viene a galla. Sì è vero che questa roba costa 4 soldi, ma vale 4 soldi, anzi forse neanche.
    Grazie a Stefano per la sua incessante opera di divulgazione e per i suoi progetti davvero affidabili e bensuonanti.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.