Oscilloscopio Chinaglia 320 – Restaurato

Ecco un simpatico oggettino che mi è stato regalato e che è entrato a far parte della mia collezione personale, un oscilloscopio valvolare Chinaglia MOD 320 risalente al 1952

DSCN5242

Speravo in una riparazione semplice ma quando l’ho aperto ho scoperto che a cavallo degli anni 70 era stato tutto pasticciato, come testimoniamo le 2 foto qui sotto, ovviamente non funzionava niente.

DSCN5243

DSCN5244

Ho quindi proceduto a ripristinare il circuito come da schema oltre a sostituire un paio di elettrolitici a vitone che non funzionavano più.

DSCN5247

DSCN5248

Ed eccolo che funziona ! 😀

DSCN5253

Per un restauro perfetto ora dovrei solo trovare un set di manopole, almeno uguali tra loro 🙂 Allego qui sotto lo schema del 330 (ho solo questo) visto che più persone mi stanno chiedendo informazioni tecniche riguardo questo oscilloscopio giocattolo, purtroppo non ho altro che questo basta cliccare le miniature per allargarle.

Continue reading...

6 Responses to Oscilloscopio Chinaglia 320 – Restaurato

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Michaelson & Austin M200 – Riparati

Coppia di amplificatori che mi è stata consegnata per porre rimedio a qualche problemino dovuto all’età e a precedenti interventi di riparazione non proprio a regola d’arte.

DSCN4573

Faccio una piccola parentesi dedicata a quelle persone disposte a spendere cifre abnormi per set di valvole NOS “super selezionate”, qualsiasi set di valvole voi compriate, chiunque sia che fa i match, il valore che pensate di comprare è destinato a svanire in poche ore, questi che mostro sono 2 ottetti “super selezionati” di EL34 NOS dopo poche settimane di utilizzo normale, rimisurate su un Funke W20:

DSCN4584

DSCN4583

Si può constatare come il match sia andato a farsi benedire (quella con la croce sopra è completamente morta), un buon motivo anche per scegliere (nel caso si cerchi potenza) amplificatori con meno valvole più potenti piuttosto che con tante valvole piccole, questo amplificatore eroga 100watt RMS misurati su carico resistivo di 8 ohm (anche se il nome suggerirebbe che sia da 200Watt). 100 Watt ottenuti con 8 EL34 oltretutto tiratissime oltre al limite del buon senso progettuale tanto da rendere difficoltosa la rivalvolatura, alcune valvole non reggono fisicamente di essere tirate così, almeno un paio di EL34 avevano problemi di arrossamento della G2 già a riposo (circuito a posto, bias a posto), ad altre arrossava salendo con il volume. 100Watt che si potevano ottenere ad esempio con 4 KT88 senza nemmeno tirarle e con meno problemi di perdita di match (meno numero le valvole, meno problemi introdotti dal differenziarsi delle stesse).

Parentesi chiusa.

 

Ampli sistemati, come si vede ho montato un misto di diverse EL34, fornite dal proprietario, cercando di mettere quelle che meglio matchavano a livello puramente strumentale e che resistevano meglio alle condizioni di lavoro estreme imposte su questo circuito.

DSCN4597

Continue reading...

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Riparazione Faref / Gretzen Mod. Orchestra 731

La radio originariamente si presentava con la tela dell’altoparlante stropicciata e con macchie di ruggine, l’altoparlante aveva un foro sulla membrana probabilmente provocato di un’insetto che se ne era cibato.

Il doppio elettrolitico di livellamento era staccato e penzolante, il resistore di catodo della finale audio era carbonizzato, così come anche il resistore da 1k che formava la cella CRC. Tutti i condensatori a carta erano derivati di quasi il doppio della capacità nominale, i resistori avevano invece ancora tutti valori accettabili, tranne 1. La UL84 era completamente esaurita mentre la ECC85 della sezione FM era al 50% sulla zona ” ? ” del prova valvole. La seconda MF aveva preso una botta e si era crapata la base di bachelite.

Dopo aver smontato tutta la radio e pulito per bene dalla polvere ho smontato la MF rotta e riparato la base di bachelite con colla ciano-acrilica curandomi anche di mettere dei cerottini di cartoncino sottile in quanto la colla da sola non riusciva a tenere insieme i 2 pezzi. Rimontato la MF ho smontato tutti i condensatori a carta che ho restaurato sciogliendo il catrame con la punta dello stagnatore a GAS, svuotandoli e alloggiando all’interno un nuovo condensatore al poliestere, richiudendoli poi con il loro stesso catrame. Gli elettrolitici invece li ho sostituiti completamente in quanto i nuovi non sarebbero entrati nelle carcasse dei vecchi, ho sostituito anche le resistenze bruciate e le 2 valvole esaurite dopo aver spruzzato con disossidante tutti gli zoccoli e i commutatori. Ovviamente ho cambiato anche il cordone di alimentazione.

L’altoparlante è stato rappezzato con carta di giornale e colla vinilica, il mobile in plastica nera lavato con acqua e sapone, mentre manopole e viti ad ultrasuoni. La tela dell’altoparlante è stata sostituita con stoffa di cotone grezzo (leggermente color cocciola e con puntini neri di impurità nella fibra, molto vintage).

Ritarate le MF ed eccola funzionante, la sintonia in FM è davvero pazzesca, da filo da torcere a moderni ricevitori a transistor, grazie al circuito fremodyna che equipaggia questo ricevitore quasi tutte le stazioni si ricevono tonanti e non vi è traccia alcuna del classico SHHHHH tra una stazione e l’altra o nelle stazioni con segnale più debole, di contro la gamma ricevibile è limitata a 100 forse 102Mhz, infatti negli anni ’60 la gamma FM si fermava prima dei 108Mhz che sono utilizzato ai giorni d’oggi.

Problemi di sovralimentazione: è una cosa che non avevo mai riscontrato in altri apparecchi più vecchi comuque ciò che è capitato è che la radio nel cambio tensioni prevede al massimo 220v, mentre sappiamo tutti che la rete elettrica attuale arriva a 230 (235 a casa mia). L’autotrasformatore scaldava parecchio, e anche la resistenza catodica della UL84 che a sua volta sfiorava il redplate che appariva quando la tensione di rete arrivava a 240V (simulato col variometro) e l’audio a volte diventa distorto.

Una breve indagine sui dati della UL84 mi ha detto che la massima tensione di G2 dovrebbe essere 160volt, mentre la massima corrente ammessa 73mA, in questo caso la tensione anodica ha poca importanza (200 volt). La G2 della UL84 è alimentata sulla seconda cella del filtro CRC, e la tensione era 176 volt, mentre la corrente che scorreva nella valvola era di ben 76mA ! Praticamente questi 10/15 volt di troppo che molti darebbero per irrilavanti non erano poi tanto irrilenvanti… Ho quindi fatto una piccola modifica mettendo una resistenza da 120ohm tra la raddrizzatrice UY85 e il primo condensatore della cella CRC (con anche una grossa gioia per la raddrizzatrice che si esaurirà piu lentamente), ho dovuto spostare anche il filo del primario del trasformatore di uscita dal lato condensatore della resistenza.

In questo modo l’anodica è calata a 180/190v, la G2 aveva 155volt e la corrente che scorreva nella finale era calata a 56mA e anche la resa acustica era migliorata.

Ecco alcune foto dell’apparecchio:

Continue reading...

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.