Riparazione di un Fender Super-Sonic: un amplificatore “indemoniato”

Il Fender Super-Sonic è un amplificatore per chitarra progettato per offrire sia suoni puliti e brillanti tipici degli amplificatori Fender, sia suoni distorti e saturi più aggressivi. La versione più conosciuta è il Super-Sonic 22, che monta una coppia di valvole 6V6 nel finale per un’uscita di 22 watt, caratterizzandosi per la sua versatilità e per la possibilità di passare da timbri vintage a moderni.

Questo amplificatore ha un canale Clean, ispirato ai modelli Fender Vintage, e un canale Burn per i suoni distorti. Il canale Burn è progettato per suoni più spinti e permette di ottenere una saturazione progressiva che si adatta bene a stili rock e blues. La configurazione di canale doppio con il sistema di switch è pensata per offrire un’ampia gamma timbrica.

Quando un Fender Super-Sonic arriva sul banco di lavoro, ci si aspetta un incontro con uno degli amplificatori più versatili e potenti di casa Fender. Ma a volte, questo “signore del suono” si trasforma in una vera sfida, e quello che sembrava un semplice intervento di riparazione può rivelarsi una lotta contro difetti inaspettati e sfuggenti.

Questo è stato proprio il caso di questo Super-Sonic “indemoniato”: ogni volta che risolvevo un problema, ne compariva un altro, come se l’amplificatore stesso cospirasse per restare bloccato in un vortice di guasti. Tre giorni di tentativi, analisi e verifiche hanno portato a una riparazione che definirei “epica” – una vera battaglia contro questo diavolo a valvole.

L’indemoniato

Quando un cliente mi ha contattato per un problema su un amplificatore Fender Super-Sonic 22, le sue parole lasciavano presagire una sfida: “un amico smanettone ha tentato di risolvere un fastidioso rumore di scoppio, ma ha finito per danneggiare l’amplificatore.” Il tentativo di riparazione “fai-da-te” si era rivelato un disastro, con piste strappate e componenti danneggiati, al punto che il cliente temeva di dover buttare l’amplificatore. Purtroppo, questo genere di errori è comune quando ci si affida a persone poco esperte, che spesso causano più danni che benefici.

Dopo aver ricevuto l’amplificatore e analizzato la situazione, ho scoperto che la causa del rumore, o “POP,” durante il passaggio dal suono clean a quello Burn, non era affatto nei relè sostituiti ripetutamente dal “riparatore” improvvisato. Era invece nascosta in un piccolo componente, un diodo 1N4148, che causava un corto momentaneo sulla linea a 15 volt ogni volta che uno dei relè si attivava. Questo diodo era apparentemente funzionante se misurato col tester, ma provocava un’interferenza che mandava in crisi l’amplificatore. Dopo numerosi test, sono riuscito a individuare e sostituire il componente difettoso.

Il malfunzionamento più grave, però, era la causa dell’intermittenza del suono in modalità Burn. Questa modalità rimaneva spesso muta, e ho dovuto procedere con cautela, individuando vie e piste interrotte a causa del precedente intervento. I “via” sono quei fori metallizzati che collegano le piste da un lato all’altro del circuito, erano stati compromessi (almeno pensavo), così come diverse piste delicate. Ogni pressione o urto sulla scheda riportava il suono, indicando un problema di connessione interna.

Ma alla fine il bero problema era nei relè montati dalla Fender stessa che avevano una tensione nominale di 24 volt, mentre il circuito li pilotava solo a 15-16 volt. Questo portava a un funzionamento al limite di questi relè, e uno di essi spesso non riusciva ad attivare correttamente il contatto. La soluzione è stata dimezzare il valore della resistenza di pilotaggio per fornire la potenza necessaria al corretto funzionamento dei relè.

Dopo tre lunghi pomeriggi di lavoro, ogni problema è stato risolto. Ma l’esperienza evidenzia una lezione importante: affidarsi a persone senza esperienza può danneggiare irreparabilmente un apparecchio. Nonostante le migliori intenzioni, l’improvvisazione può risultare disastrosa, come in questo caso. La riparazione di un amplificatore richiede esperienza, precisione e strumenti adeguati per evitare danni che, come in questo caso, potrebbero rendere necessaria la sostituzione di intere schede elettroniche.


Fender Super-Sonic –  rivalvolatura e taratura del bias

Quest’altro Fender Super-Sonic mi è arrivato con alcuni condensatori elettrolitici secchi e gonfi, da sostituire, insieme a un problema di commutazione tra il canale *Vintage* e il canale *Burn*. Il cliente desiderava anche una sostituzione delle valvole finali con valvole NOS, accompagnata dalla regolazione del bias. La parte più impegnativa è stato smontare i circuiti stampati, poiché sono collegati da una gran quantità di fili e connettori. Ho inserito delle foto, che potrebbero risultare utili per chi si trovi ad affrontare una riparazione simile.

Dopo aver sostituito i condensatori danneggiati, risolto il problema di commutazione e sostituito le valvole finali con le NOS, ho regolato il bias per ottenere il massimo delle prestazioni. Ogni componente è stato testato accuratamente, e dopo aver riassemblato l’amplificatore, tutto ha funzionato come previsto. Il cliente è stato molto soddisfatto del risultato, ritrovando il suo Fender Super-Sonic con una resa sonora migliorata e senza problemi di commutazione. Un altro amplificatore “rinato” e pronto a fare la sua figura sui palchi!

Se anche tu hai problemi con il tuo Fender o con qualsiasi altro amplificatore, non esitare a contattarmi. Sarò felice di aiutarti a ripristinare le prestazioni del tuo strumento e restituirgli la qualità sonora che merita!

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1 Responses to Riparazione di un Fender Super-Sonic: un amplificatore “indemoniato”

  • Ottimo lavoro! L’ampli dopo la riparazione oltre ad essere tornano nuovo ha guadagnato carattere e dinamica senza alterare le sue caratteristiche originali grazie ad un’intuizione di Stefano. Ho sempre piacere di poter affidare i miei strumenti e apparecchiature a persone davvero competenti e che mettono passione in ciò che fanno. Grazie Stefano.

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Riparazione dell’Audio Innovations 500

Se sei fortunato possessore di un Audio Innovations 500 e desideri preservare il suo splendore sonoro, sono qui per offrirti un servizio di riparazione specializzato. Con anni di esperienza nel restauro di questi amplificatori iconici, garantisco attenzione, competenza e passione nel restituire al tuo Audio Innovations 500 la sua gloria originale. Affidati a un esperto appassionato di audio vintage e riporta in vita il tuo amplificatore. Contattami oggi per una consulenza personalizzata e riaccendi la magia della tua esperienza sonora.

Nel vasto panorama dell’audio hi-fi, pochi nomi hanno il potere di evocare una combinazione di eleganza, prestigio e qualità audio come quello di Audio Innovations. Fondata nel 1984 dal visionario Peter Qvortrup, l’azienda britannica si è guadagnata una reputazione distinguibile per la produzione di amplificatori di alta qualità, tra cui spicca l’immortale Audio Innovations Series 500.

Questo amplificatore integrato con stadio phono è una testimonianza della maestria ingegneristica e dell’attenzione ai dettagli che ha reso Audio Innovations un marchio rispettato nel settore. Con una capacità di erogare 25W in classe A.

Il cuore di questo capolavoro audio è il suo stadio phono a valvole integrato, progettato per deliziare gli amanti del vinile. Esso consente di valorizzare le sorgenti analogiche con un suono dolce e musicale, allo stesso tempo rigoroso e appagante. Dotato di un controllo di volume preciso, bilanciamento e selettore di ingressi, l’Audio Innovations 500 offre un’esperienza di ascolto su misura per gli appassionati più esigenti.

Nel corso degli anni, questo gioiello ha attraversato generazioni, mantenendo il suo fascino senza tempo. In questo articolo, vi porteremo attraverso il processo di riparazione di due varianti dell’Audio Innovations 500: una più vecchia e una più moderna.

Un Confronto tra le Generazioni

Accompagnando il viaggio attraverso le epoche dell’Audio Innovations 500, diamo uno sguardo ravvicinato alle immagini che catturano le differenze visive cruciali tra la prima versione di questo straordinario amplificatore e le sue iterazioni successive. Le due foto qui di seguito mettono in luce le trasformazioni nel design del circuito, evidenziando gli aggiornamenti e le modifiche apportate nel corso degli anni.

Prima versione Seconda Versione

Riparazione di un Audio Innovations 500 Seconda Versione

Nella nostra esclusiva sequenza di fotografie, ci immergeremo nel cuore del processo di riparazione di una versione più recente dell’Audio Innovations 500. Questo affascinante viaggio visivo è un tributo alla dedizione e alla maestria che caratterizzano l’arte della riparazione audio. Ecco un Audio Innovation 500 con ben 28 anni alle spalle, testimone di un improvviso contrattempo nella sua lunga storia…

In questa immagine si evidenzia chiaramente un condensatore esploso e ciò che resta di una resistenza, praticamente vaporizzata. In aggiunta, tutti i condensatori ad alta tensione mostrano rigonfiamenti, i commutatori dei canali presentano del gioco e i fili tra la scheda PCB e gli stadi finali sono visibilmente arrostiti dal trascorrere del tempo.

Nel caso di un diverso esemplare di Audio Innovations 500, sono evidenti riparazioni precedenti, ma sfortunatamente, il guasto è tornato a manifestarsi. Nella foto seguente, mostro gli attuali difetti riscontrati.

PCB ora in perfetto stato dopo le necessarie riparazioni…

Sostituiti i fili danneggiati e i commutatori con pezzi originali ALPS (non visibili nella foto)…

Dopo il rimontaggio della PCB, l’installazione di un nuovo set di valvole e i test iniziali, l’amplificatore risulta perfettamente funzionante. Le prossime due immagini che ritraggono l’Audio Innovations più recente sottoposto alla mia attenta revisione, l’ultimo arrivato nell’ordine cronologico. All’interno di questo amplificatore, tutti i componenti erano in perfetto stato tranne due piccoli condensatori elettrolitici, posizionati in modo alquanto scomodo, che erano stati trascurati e si erano completamente disseccati. Questa revisione ha garantito che ogni parte dell’amplificatore sia ora in condizioni ottimali, confermando il nostro impegno per un restauro completo e accurato di ogni dispositivo affidato a noi.

Di seguito riporto le specifiche di fabbrica dell’Audio Innovations 500, offrendo un’approfondita panoramica delle sue potenzialità audio:

  • Potenza di uscita: 2 x 25 Watt in Classe A, garantendo un’esperienza sonora superba nell’intero spettro da 30 a 20.000 Hz, con una precisione di +/- 3 dB.
  • Sensibilità di ingresso linea: Impressionante sensibilità a 0.4v, con una tolleranza massima di sovraccarico di oltre 3v per adattarsi a una vasta gamma di sorgenti audio.
  • Crosstalk: Eccezionale isolamento acustico con un valore di 78dB, assicurando una chiara separazione dei canali.
  • Impedenza di ingresso: 100 KOhm, garantendo una connettività versatile e una risposta audio impeccabile.
  • Phono: Conforme agli standard RIAA, offre una risposta in frequenza precisa di +/- 0.1dB nell’intervallo da 20 a 20.000 Hz.
  • THD (Distorzione Armonica Totale): Inferiore al 0.15% a 1W RMS nell’intervallo da 80 a 15.000 Hz, assicurando una riproduzione fedele e pulita.
  • Ingressi: Ampia flessibilità con porte per Phono, Tuner, CD, AUX, Tape1, Tape2 e Monitors, offrendo un’ampia gamma di opzioni di connettività.
  • Controreazione: A 14dB, ottimizzando la stabilità e la linearità dell’amplificatore.
  • Peso: Solido e robusto con 18 KG, riflettendo la qualità costruttiva e l’attenzione ai dettagli.
  • Valvole: Equipaggiato con 3x ECC83, 2x PCC88 e 4x EL34, per garantire una prestazione audio di alta qualità.
  • Impedenza di uscita: Flessibilità di adattamento con opzioni di impedenza a 4, 8 e 16 Ohm, consentendo l’uso con una varietà di diffusori.

Confronto strumentale tra la Prima e la Seconda Versione dell’Audio Innovations 500

Esploriamo le differenze nelle prestazioni dell’Audio Innovations 500 attraverso un approfondito confronto strumentale tra la sua prima e seconda versione. Questi grafici forniranno un’analisi dettagliata delle caratteristiche distintive e delle possibili evoluzioni nelle diverse iterazioni dell’amplificatore nel corso del tempo.

Banda Passante a 1 watt

Prima Versione Seconda Versione

L’analisi della banda passante sul carico resistivo evidenzia una risonanza non perfettamente compensata in entrambe le versioni dell’amplificatore (maggiore nella versione più vecchia). Tuttavia, è nei grafici di banda passante su carico reattivo che questa caratteristica diventa più marcata e significativa. Questo aspetto solleva l’ipotesi di una potenziale criticità del circuito, con il rischio di innescare oscillazioni a 60 kHz. È risaputo che in alcuni casi alcuni esemplari dell’Audio Innovations 500 possono avviare auto-oscillazioni, causando danni al dielettrico dei trasformatori d’uscita. Questo rischio è particolarmente elevato quando le due valvole del push-pull mostrano segni di usura notevolmente diversificati. Tale problematica è amplificata dal pesantissimo tasso di controreazione che caratterizza l’Audio Innovations 500, classificandolo come un amplificatore fortemente controreazionato. Sotto il grafico di banda passante su carico reattivo…

Un’altra prova di potenziale instabilità è stata osservata sull’oscilloscopio impostando l’amplificatore su un carico resistivo con una sinusoide a 20 Hz. Mi scuso per la qualità non perfetta della foto, ma è chiaramente visibile una sinusoide con disturbi significativi nel fronte di discesa della semionda positiva, come evidenziato nell’area delimitata dall’ellisse rossa. È importante notare che questa anomalia potrebbe non manifestarsi sempre, e la sua incidenza dipende anche dal set di valvole montato e dal loro grado di usura.

Distorsione Armonica THD a 1 watt

Prima Versione Seconda Versione

Onda Quadra a 1 watt 1khz

Prima Versione Seconda Versione

La risposta in frequenza della sezione RIAA tra le due versioni è praticamente identica quindi pubblico solo un grafico…

Per concludere, desidero riportare alcune misurazioni significative relative alle prestazioni dell’amplificatore. Alimentato a 220 volt, la potenza RMS indistorta in uscita si attesta a 22 watt RMS per canale, salendo a 26 watt in condizioni di clipping massimo. Il fattore di smorzamento, nella versione più recente, raggiunge il valore di 14. Purtroppo, non ho effettuato la misurazione del DF (Damping Factor) sulla prima versione all’epoca, ma è plausibile che fosse superiore. Ho il sospetto che la prima versione di questo amplificatore presentasse un tasso di controreazione più elevato rispetto al modello successivo.

Ricambi in Plastica per Audio Innovation 500

Durante il restauro di un amplificatore valvolare Audio Innovation 500, ho avuto il piacere di riportare alla sua gloria originale un pezzo di storia dell’audio che si presentava in condizioni piuttosto malandate. L’amplificatore non aveva più i suoi piedini originali; al loro posto erano stati avvitati alla meno peggio dei tappi di gomma. Inoltre, mancavano i fermi del piano in plexiglass, sostituiti da orribili viti a farfalla che deturpavano l’estetica raffinata dell’apparecchio.

Grazie alla tecnologia della stampa 3D, sono riuscito a ricreare fedelmente i particolari in plastica, identici agli originali.

Con pazienza e attenzione, ho ripristinato l’amplificatore…

Una Chiara Visione Oggettiva

Negli anni ho avuto l’opportunità di esplorare e riparare numerosi esemplari dell’Audio Innovations 500, un amplificatore audio di notevole rilevanza storica. La mia intenzione è sempre stata quella di mettere in evidenza aspetti tecnici e strumentali per fornire informazioni oggettive e contribuire al ripristino di questi dispositivi.

Non è mia intenzione denigrare o criticare l’Audio Innovations 500, ma piuttosto condividere informazioni oggettive e utili che possono migliorare le prestazioni di questi amplificatori iconici. Le instabilità segnalate sono aspetti tecnici che, sebbene possano emergere in alcune circostanze, sono oggetto di attenzione e risoluzione nel corso del processo di riparazione. Il mio obiettivo è sempre stato di offrire servizi di restauro che migliorino e prolunghino la vita di questi dispositivi, contribuendo a preservare il loro valore storico e sonoro.

Apprezzo il dialogo costruttivo e sono aperto a rispondere a eventuali domande o preoccupazioni. La mia passione per l’audio vintage si riflette nel mio impegno per fornire servizi di alta qualità e onesti, garantendo che ogni apparecchio riparato esca dalla mia officina in condizioni ottimali.

Guida alle Valvole: Disposizione Corretta nell’Audio Innovations 500

Pubblico questo diagramma per fornire una guida visiva sulla disposizione delle valvole sull’amplificatore Audio Innovations 500. Questo diagramma è particolarmente utile poiché, nelle vicinanze degli zoccoli, non sono presenti indicazioni delle sigle, rendendo facile commettere errori durante la sostituzione. Un errore comune è la confusione tra le ECC83 e le ECC88. Potete utilizzare questa guida visiva per garantire una corretta identificazione e posizionamento delle valvole nel tuo amplificatore. Le ECC88 sono sul lato sinistro…

posizione valvole AI500

Per gli Audiofili Esperti: Un’Opzione Interessante per Gli Amanti del NOS

Per coloro che apprezzano le sfumature sonore e sono inclini a sperimentare, è possibile considerare l’uso delle valvole PCC88 al posto delle ECC88. Per i più smaliziati, questa scelta offre l’opportunità di esplorare valvole NOS (New Old Stock) a un costo accessibile. È importante notare che la tensione di alimentazione del filamento delle PCC88 è di 7 volt, leggermente superiore ai 6,3 volt delle ECC88. Tuttavia, la differenza è così minima che entrambe le valvole funzionano in modo affidabile. Potrebbe essere una soluzione interessante, permettendo di beneficiare delle caratteristiche vintage delle PCC88 NOS rispetto alle più comuni ECC88 prodotte in Cina.

Esplorazione Continua: Scopri anche l’Audio Innovations 700 e 800!

Per coloro che desiderano approfondire ulteriormente il mondo dell’Audio Innovations, vi invito a esplorare un articolo analogo dove condivido dettagli e passaggi relativi alla riparazione di un’Audio Innovations 700 e 800. Troverete approfondimenti sulla manutenzione e il restauro di questi amplificatori iconici, arricchendo così la vostra comprensione del panorama dell’audio vintage. Per accedere all’articolo, seguite questo link. Buona lettura e continuate a esplorare con noi il meraviglioso universo dell’alta fedeltà sonora!

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7 Responses to Riparazione dell’Audio Innovations 500

  • Non solo, Stefano, hai riportato alla sua gloria originale il mio AI 500 dal punto di vista estetico: lo hai rinnovato nelle prestazioni sonore e reso nuovamente godibile all’ascolto come non era da tempo. Grazie per la professionalità, le competenze tecniche e la disponibilità mostratemi.

  • non ho messo foto del tuo apparecchio nell’articolo, a un certo punto son poi tutti uguali 🙂

  • Ho scoperto gli articoli e l’attività di Stefano casualmente, cercando qualcuno che potesse aiutarmi nel ripristino del mio vecchio Audio Innovations 500 (direi il terzo nell’articolo relativo)
    Stefano è persona piacevole e disponibile, lavora ancora con quella passione antica che solo un artigiano può garantire.
    Lavoro ineccepibile e risultato sopra ogni attesa: il mio AI500 è tornato agli antichi splendori, praticamente come nuovo.
    Ultimo, ma non ultimo, ho trovato assolutamente onesta anche la richiesta economica.
    Il laboratorio di Stefano per me è assolutamente da raccomandare.
    Bravo!

  • Si SONO tre ECC83 ! ci sono due ECC88 come sfasatrici di ogni canale, una ECC83 sull’ingresso metà per ogni canale e altre due ECC83 che fanno il fono, la disposizione delle valvole che è presente sul sito è corretta. Basta che scarichi gli schemi e puoi constatare la cosa.

  • Sì lo avevo visto, ma ci sono 3 ECC83! Comunque nel frattempo ho risolto la valvola di ingresso è quella centrale.

  • La disposizione delle valvole è pubblicata a fondo di questo stesso articolo…

  • Buon giorno, si ricorda percaso qual’è la posizione della valvola di ingresso linea?

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Restauro Completo del Proiettore Cirse Sound 8mm

La Cirse, produttrice di proiettori negli anni ’50 e ’60, era un’azienda italiana con sede a Torino. Fondata nel 1951 come “Cirse SpA”, l’azienda ha successivamente cambiato nome in “Filma SpA” nel 1959 e poi in “Silma” nel 1965. Sebbene il nome possa trarre in inganno, Cirse non ha alcun legame con la Francia. Negli anni ’70, sotto il nome Silma, l’azienda ha collaborato con il colosso tedesco Bosch e ha prodotto proiettori per noti marchi come Bauer e Bolex Paillard.

Oggi, i proiettori Cirse sono considerati oggetti da collezione e cimeli d’epoca, molto apprezzati dagli appassionati di cinema e fotografia per la loro qualità costruttiva e il loro valore storico. Tra i modelli più interessanti di Cirse, spicca il Cirse Sound 8mm, un proiettore progettato per supportare pellicole con sonoro. Questo modello è dotato di un circuito amplificatore a valvole, mentre l’altoparlante è montato nella custodia, che può essere utilizzata come cassa acustica. Questa caratteristica lo rendeva particolarmente avanzato per l’epoca, offrendo una soluzione integrata per la proiezione di film sonori in ambito domestico e scolastico.

In questo articolo, esploreremo le specifiche tecniche, le sfide comuni nella manutenzione e le tecniche di restauro del Cirse Sound 8mm, un esempio affascinante di tecnologia cinematografica d’epoca. Un problema molto comune che affligge praticamente tutti i proiettori vintage Cirse Sound: i materiali isolanti utilizzati nella costruzione del trasformatore di alimentazione tendono a deteriorarsi nel tempo, causando surriscaldamento e rischio di incendio. Infatti la resina con cui sono impregnati tende ad assorbire umidità, diventando appiccicosa e conduttiva, il che porta alla combustione del trasformatore in poche ore quando il proiettore viene rimesso in funzione.

Inoltre, come avviene per le radio d’epoca, questi dispositivi sono spesso dotati di condensatori a carta soggetti a perdite, che richiedono ispezioni, rigenerazioni o sostituzioni. Queste problematiche rendono estremamente pericoloso utilizzare il proiettore senza una revisione completa.

Anche se è possibile acquistare tali apparecchi per circa 250/300€, riportarli in condizioni ottimali può comportare una spesa equivalente o superiore. Altrimenti, l’unico utilizzo possibile sarebbe come oggetti da esposizione.

Il trasformatore di ricambio che posso fornire ha il codice modello 17S4058. Tuttavia, per la sua costruzione, è necessario recuperare la staffa di fissaggio meccanico dal trasformatore originale. Se siete interessati al pezzo di ricambio, potete contattarmi tramite il modulo di contatto.

È importante notare che con il cambio del trasformatore sarà necessario ricablare completamente la parte elettrica, come illustrato nelle foto.

In questa foto si possono notare i fili del trasformatore di uscita con l’isolante completamente deteriorato, che causava contatti a massa…

Nella foto qui sotto invece si possono vedere tutti i vari condensatori a carta che devono essere cambiati in modo obbligatorio…

Vediamo un restauro completo

Mi è stato affidato questo proiettore Cirse Sound, sopravvissuto a un atto di vandalismo che lo ha privato del suo trasformatore di alimentazione. Nonostante questo incidente, l’oggetto era ancora integro. Tuttavia, come spesso accade con i dispositivi d’epoca, il circuito di amplificazione necessitava di un’accurata revisione prima di poter essere utilizzato. Navigando tra i forum dedicati agli appassionati di questi apparecchi, ho notato con preoccupazione consigli incauti da parte di persone prive di conoscenze elettroniche, che suggerivano di ‘pulirli’ come rimedio a un circuito che emetteva fumo. È importante sottolineare che seguire tali consigli potrebbe portare alla distruzione del proiettore o, peggio ancora, all’esposizione a sostanze dannose, considerando la presenza di un raddrizzatore al selenio nell’alimentazione principale di questo apparecchio. Il lavoro di restauro ha richiesto la progettazione di un nuovo trasformatore di alimentazione, basandosi sullo schema originale e tenendo conto della futura sostituzione del diodo al selenio con uno al silicio, prevedendo già una tensione inferiore del secondario.

Il circuito elettrico, che altro non è se non un piccolo amplificatore audio, ha subito la sostituzione di tutti i condensatori a carta, di alcune resistenze difettose e anche dei condensatori elettrolitici che non volevano saperne di rigenerarsi. Quindi ho dovuto ri-cablare parte dell’impianto elettrico interno che era stato rimosso insieme al trasformatore.

DSCN6206

Il proiettore è ora perfettamente funzionante, e aspetta solo il cambio della testina di lettura dell’audio che risulta interrotta. Nel video qui sotto, si può vedere un proiettore riparato mentre è in funzione (senza pellicola). Il tono che si sente in sottofondo è il segnale iniettato nel circuito amplificatore per dimostrare il funzionamento dell’amplificatore audio.

Dettagli della lampadina

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