Riparazione Faref / Gretzen Mod. Orchestra 731

La radio originariamente si presentava con la tela dell’altoparlante stropicciata e con macchie di ruggine, l’altoparlante aveva un foro sulla membrana probabilmente provocato di un’insetto che se ne era cibato.

Il doppio elettrolitico di livellamento era staccato e penzolante, il resistore di catodo della finale audio era carbonizzato, così come anche il resistore da 1k che formava la cella CRC. Tutti i condensatori a carta erano derivati di quasi il doppio della capacità nominale, i resistori avevano invece ancora tutti valori accettabili, tranne 1. La UL84 era completamente esaurita mentre la ECC85 della sezione FM era al 50% sulla zona ” ? ” del prova valvole. La seconda MF aveva preso una botta e si era crapata la base di bachelite.

Dopo aver smontato tutta la radio e pulito per bene dalla polvere ho smontato la MF rotta e riparato la base di bachelite con colla ciano-acrilica curandomi anche di mettere dei cerottini di cartoncino sottile in quanto la colla da sola non riusciva a tenere insieme i 2 pezzi. Rimontato la MF ho smontato tutti i condensatori a carta che ho restaurato sciogliendo il catrame con la punta dello stagnatore a GAS, svuotandoli e alloggiando all’interno un nuovo condensatore al poliestere, richiudendoli poi con il loro stesso catrame. Gli elettrolitici invece li ho sostituiti completamente in quanto i nuovi non sarebbero entrati nelle carcasse dei vecchi, ho sostituito anche le resistenze bruciate e le 2 valvole esaurite dopo aver spruzzato con disossidante tutti gli zoccoli e i commutatori. Ovviamente ho cambiato anche il cordone di alimentazione.

L’altoparlante è stato rappezzato con carta di giornale e colla vinilica, il mobile in plastica nera lavato con acqua e sapone, mentre manopole e viti ad ultrasuoni. La tela dell’altoparlante è stata sostituita con stoffa di cotone grezzo (leggermente color cocciola e con puntini neri di impurità nella fibra, molto vintage).

Ritarate le MF ed eccola funzionante, la sintonia in FM è davvero pazzesca, da filo da torcere a moderni ricevitori a transistor, grazie al circuito fremodyna che equipaggia questo ricevitore quasi tutte le stazioni si ricevono tonanti e non vi è traccia alcuna del classico SHHHHH tra una stazione e l’altra o nelle stazioni con segnale più debole, di contro la gamma ricevibile è limitata a 100 forse 102Mhz, infatti negli anni ’60 la gamma FM si fermava prima dei 108Mhz che sono utilizzato ai giorni d’oggi.

Problemi di sovralimentazione: è una cosa che non avevo mai riscontrato in altri apparecchi più vecchi comuque ciò che è capitato è che la radio nel cambio tensioni prevede al massimo 220v, mentre sappiamo tutti che la rete elettrica attuale arriva a 230 (235 a casa mia). L’autotrasformatore scaldava parecchio, e anche la resistenza catodica della UL84 che a sua volta sfiorava il redplate che appariva quando la tensione di rete arrivava a 240V (simulato col variometro) e l’audio a volte diventa distorto.

Una breve indagine sui dati della UL84 mi ha detto che la massima tensione di G2 dovrebbe essere 160volt, mentre la massima corrente ammessa 73mA, in questo caso la tensione anodica ha poca importanza (200 volt). La G2 della UL84 è alimentata sulla seconda cella del filtro CRC, e la tensione era 176 volt, mentre la corrente che scorreva nella valvola era di ben 76mA ! Praticamente questi 10/15 volt di troppo che molti darebbero per irrilavanti non erano poi tanto irrilenvanti… Ho quindi fatto una piccola modifica mettendo una resistenza da 120ohm tra la raddrizzatrice UY85 e il primo condensatore della cella CRC (con anche una grossa gioia per la raddrizzatrice che si esaurirà piu lentamente), ho dovuto spostare anche il filo del primario del trasformatore di uscita dal lato condensatore della resistenza.

In questo modo l’anodica è calata a 180/190v, la G2 aveva 155volt e la corrente che scorreva nella finale era calata a 56mA e anche la resa acustica era migliorata.

Ecco alcune foto dell’apparecchio:

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CGE Supergioiello 195 – Restauro Completo

Dopo aver restaurato la prima serie della supergioiello m’è capitata per le mani la versione 195, questa radio aveva il mobiletto spaccato lungo i 2 bordi diagonali, anche se nella foto non si vede la radio era tenuta assieme dal coperchietto della pulsantiera, diversamente si sarebbe aperta in 2.

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Ho restaurato completamente il mobile e poi ho riparato la parte elettrica che non è stata particolarmente difficile, non ha nemmeno avuto bisogno di essere ritarata, mi sono limitato a rigenerare l’elettrolitico e a sostituire i condensatori a carta marci. La parte che invece mi ha fatto impazzire un pò è stato il meccanismo della pulsantiera che a causa dei vecchi lubrificanti ormai “collosi” faticava non poco a fare lo scatto di ritorno.

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Radiomarelli Axum Radiofonografo Tipo 2 – Restauro

Ho trovato questa radio su un sito di annunci, ha subito un tentativo di riparazione da parte di un’esperto prima di capitarmi per le mani, l’inesperto che ha distrutto il cono dell’altoparlante a questa maniera:

Ecco come l’ho riparato:

Non fate caso ai “ciappetti”, da piccolo guardavo McGiver 🙂 però ha funzionato. Il nuovo centratore è un dischetto di pelle di daino.

Eccolo finito, ho polarizzato la bobina di eccitazione e mandato segnale sulla bobina mobile, pare funzionare bene, e la bobina non gratta.

Infine ho ricablato le connessioni tra il trasformatore d’uscita e la morsettiera.

Qui invece si vede un particolare inquietante del trasformatore d’uscita, con connessa una piattina rossonera da impianto audio da automobile, il trasformatore è cotto a puntino ovviamente.

Riavvolto ex novo con la stessa tecnica dell’epoca.

Era tocca alla parte elettrica, che mostra qualche abbrustolitura qua e la, chissà se i miei predecessori hanno controllato lo stato dei componenti prima di dar corrente… umm a veder com’era messo il trasformatore direi proprio di no.

Come detto all’inizio la radio era già stata ripar.. “manomessa” negli anni 50 o 60 da un tecnico della scuola radioelettra di quelli che però aveva capito poco del libro, il condensatore originale era stato svuotato e conteneva 2 condensatori geloso (unica nota positiva, perchè di solito gettavano via il pezzo originale e mettevano i nuovi condensatori attaccati in qualche modo sotto). Dentro al condensatore come materiale di riempimento ho trovato questo foglietto della FIOM ancora integro 🙂

Qui il condensatore ripristinato e richiuso in maniera più elegante

Un’altro problema sorto era la prima media media (quella ancora originale) con uno dei 2 grani bloccato nel tubetto e staccato dal permo di ottone, siccome non riuscivo più a tarare lo stadio ho provato a smontarla ma quando sono riuscito ad estrarre il grano questo si è spaccato in 2 pezzi, quindi ho deciso di svuotare la media e di nasconderci dentro una piccola media di recupero.

Peccato solo che sono stato obbligato a fare 2 forellini sul barattolo della media originale per poter fare la taratura.

Altro problema sorto, l’oscillatore locale delle onde lunghe non andava, si era guastata una delle bobine nel gruppo RF.

Si vede il filettino staccato, il vecchio solder a volte corrode il rame…

Riparata

In questa foto il telaio durante la taratura delle media, ma prima di arrivare qui ho dovuto lavorare non poco, anche dopo aver riparato tutto i problemi evidenti come la bobina e media rotta ne sono usciti tutta un’altra serie causati dal riparatore d’epoca che aveva fatto non pochi casini nel circuito: La 6A7 originale era esaurita… ma che cambiarla! mettiamo a massa il catodo bypassando la resistenza di catodo e alimentiamo la griglia anodica direttamente dalla tensione della griglia schermo della finale audio… cavolo nel circuito ci volevano 3 elettrolitici ma io ne ho solo 2, va bhe cortocircuitiamo una resistenza per alimentare le griglie schermo della 6A7 e della 78 direttamente dalla tensione della griglia schermo della finale audio sempre così non devo mettere un condensatore in più… Poi aveva invertito 2 fili per cui in realtà l’anodo della finale audio era alimentato a una tensione inferiore alla sua G2 (quindi la griglia anodica della 6A7 e la G2 della 78 erano alimentate a 250volt XD), cavolo la radio gracchia di brutto ma perchè? aspetta che sbudello via il circuito del CAV, collego assieme i 2 diodi della 75 e il potenziometro del volume invece di fare il suo lavoro gli faccio pilotare il guadagno della 6A7 in modo che la radio passasse bruscamente da un basso volume non distorto a volume circa più alto tutto gracchiante.. ah poi il potenziometro del volume da 2,5mega era diventato 112mega ma questo probabilmente per effetto del tempo. Quando mi son reso conto di tutti i casini che aveva fatto sto scemo ho dovuto abbandonare la ricerca dei componenti guasti per mettermi sopra lo schema a verificare tutti i punti del circuito per correggere tutte le ca…te, montando anche parecchi componenti che erano stati completamente eliminati, alla fine ce l’ho fatta.

Le lampadine che illuminano la scala

Il nuovo piano del giradischi, la radio infatti è stata consegnata con montato sopra un giradischi 45giri lesa, ma si è provveduto e rimettere il pezzo originale al suo posto.

Qui ha fatto impazzire il maccanismo di accensione e spegnimento, il vecchio grasso era diventato duro come cemento, il piatto non è smontabile, o almeno io non ho proprio capito come smontarlo, quindi immaginate per pulire sbloccare e lubrificare il meccanismo da sotto il piatto con lo stelo di un cacciavite, inoltre l’interruttore era formato da un cilindretto di bachelite coperto da un’anello di ottone che infilandosi in mezzo a 2 contatti li chiudeva mantenendo contemporaneamente il meccanismo isolato dalla rete, col problema che l’anello di ottone non c’era più… Ho dovuto fabbricarlo !

Tutto rimontato nel mobile completamente restaurato.

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2 Responses to Radiomarelli Axum Radiofonografo Tipo 2 – Restauro

  • Se guardi lo schema hanno fatti un giochino sullo zero del secondario dell’anodica che non è a massa ma ha una rete di resistenze e condensatori che servono a generare una tensione negativa che serve per polarizzare la griglia della finale audio, la tensione negativa che ottieni dipende da quanta corrente scorre nel circuito anodico, probabilmente per arrivare ad avere la giusta polarizzazione avevano bisogno di caricare un’altro pò il circuito, inoltre il carico rappresentato da questa resistenza potrebbe anche servire a proteggere i condensatori nella fase di accensione, infatti la 80 che è a riscaldamento diretto parte in pachi secondi, mentre le altre valvole che sono a riscaldamento indiretto ci mettono almeno 30 secondi a scaldarsi e in quel lasso di tempo la tensione ai capi dei condensatori potrebbe salire in modo pericoloso in quanto non c’è carico e magari questa resistenza serve per evitare che salga oltre una certa soglia causando guasti. Non credo cmq che fosse dimensionata male, che scalda più essere ma sarà anche costruita in modo da reggere alla temperatura.

  • Volevo chiedere a cosa serve la resistenza di 25.000 ohm 5 watt che si trova in parallelo al secondo elettrolitico di filtro.
    Ho notato questa resistenza su diverse Axum e ho notato che scottava su tutte le radio.
    Che senso ha aumentare il consumo della radio?
    Che senso ha inserire una resistenza dimensionata con pochi watt che surriscalda?
    Grazie mille

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