Questa radio era rimasta abbandonata in una soffitta per anni. Nata come scatola di montaggio mi è stata consegnata per essere riportata in vita, purtroppo colui che la assemblò all’epoca non era molto esperto, quando ho guardato sotto al telaio ho trovato una manciata di componenti buttati li, fissati l’uno con l’altro senza uno straccio di un’ancoraggio, saldature incerte, molte delle quali rotte.
A mio giudizio quel pastrocchio non era riparabile, il circuito andava ricostruito ma lo schema non è disponibile, mi metto al computer a consultare la mia raccolta di schemi cerca e ricerca trovo lo schema della “liar modello 555”, stesso identico set di valvole, abbastanza basilare… Bene ricostruiamo la radio con lo schema di un’altra, tanto ero sicuro che la cosa sarebbe riuscita. Ripulisco il telaio quasi del tutto…
Testo poi il trasformatore di alimentazione che dava fuori una tensione anodica (CA) di 360+360volt (troppo..) ronzava e assorbiva molto di primario, quindi evidentemente guasto.
In questo caso non ho voluto riavvolgere il trasformatore perchè forse non ne valeva la pena, mi sono messo a “razzare” nei vari pezzi recuperati da radio demolite per vedere se trovavo qualcosa di compatibile e mi è venuto in mano questo:
6,3v, 4v, 300+300 … le dimensioni circa come l’originale… aggiudicato ! Ho ricostruito il circuito da schema, tarato MF e gruppo RF (questa radio è incredibilmente sensibile e selettiva, raramente sento così tante stazioni anche in OM e con una sintonia così stretta da non credere !). Ho avuto rogne con una sezione del variabile che andava in corto in alcuni punti della corsa (risolto) e son diventato di gomma a mettere su la funicella di sintonia che passava dietro il supporto della scala parlante che però non si poteva togliere perchè alcune puleggine era fissate su di essa, alla fine dopo parecchie ore ho potuto riassemblare il tutto con il risultato che potete vedere in foto.
Nota: purtroppo non ho fatto foto del prima del mobile sappiate comunque che mancavano pezzi di impiallacciatura, era piena di screpolature e aveva anche una scritta incisa con un chiodo sul davanti.