Superetta XI “Prototipo” CGE/RCA – Restauro

Questa che ho ricevuto è una CGE Superetta XI realizzata su licenza RCA, il modello particolare è un prototipo realizzato nel 1932 e rispetto la Superetta ufficiale commercializzata nel 1933 differisce nel circuito e nelle valvole utilizzate, in particolare monta una coppia di “47” invece che le 2A5 e la demodulazione è affidata ad una “56” polarizzata ad alta impedenza invece che la “55” del modello ufficiale. Il circuito differisce parecchio dal modello ufficiale nella sezione di alimentazione che è concepito per generare una tensione negativa necessaria per polarizzare le griglie delle 47.

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Purtroppo la radio è stata pasticciata e ha subito modifiche sia in tempi arcaici che in tempi più contemporanei.

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Si è tentanto di alimentare la radio dopo riparazioni sommarie e sbrigative consistenti nel cambiare qualche filo logoro con spezzoni di cavo elettrico da impianti, preservando il resto dell’originalità del circuito comprese tutte le resistenze fuori tolleranza e i condensatori marci in totale dispersione ottenendo così la distruzione del trasformatore di alimentazione e della raddrizzatrice. Anche una delle due 47 risultava esaurita ma magari lo era già.

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Il mobile versava in cattive condizioni, sporco, macchiato, graffiato e pieno di tarli.

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Il trasformatore è stato smontato e riavvolto ex-novo.

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Ho dovuto poi fare lunghe ricerche per trovare uno schema su cui basarmi per la ricostruzione, sono riuscito a trovare lo schema di un’alta “consoletta” non documentata che però pareva essere almeno nella parte di alimentazione uguale a questa e l’ho usata per la ricostruzione. Il vecchio condensatore multiplo è stato completamente scollegato e le sue sezioni rimpiazzate da condensatori moderni, diverse resistenze sono state sostituite perchè completamente fuori di valore.

Entrambe le MF avevano problemi e sono state smontate e riparate.

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La bobina di aereo presentava il primario interrotto, ho dovuto sbobinarla e riavvolgerla a mano, ovviamente non mi era possibile fare un’avvolgimento a nido d’ape, però visto il risultato finale è ugualmente funzionante.

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Dopo aver risolto qualche falso contatto ancora presente e verificato il circuito in condizioni di bassa alimentazione l’ho portato a piena tensione e ho provveduto alla taratura delle MF e dell’oscillatore locale e del resto delle regolazioni presenti.

Sul telaio ho montato 2 vecchi condensatori a vitone, di recupero, assolutamente non funzionanti e scollegati a rimpiazzare “esteticamente” gli originali che erano stati tolti in tempi arcaici per essere sostituiti con i 2 scatolini “microfarad” che si vedono nelle prime foto.

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Il mobile è stato completamente restaurato, mancano solo le manopole che sono a casa del proprietario.

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Eccola in funzione

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La voce del padrone 566 – Restauro

Questo è il telaio di una “La voce del padrone Mod. 566″ prodotto dalla “la Voce del Padrone – Columbia – Marconiphone dal 1941”. Questo telaio purtroppo è stato pasticciato da uno dei tanti pseudo riparatori della domenica e versava in condizioni decisamente precarie.

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L’intero telaio era stato “irrorato” con roba oleosa, ipotizzo uno spray “per cose elettriche” preso dalla ferramenta sotto casa, che poi era un lubrificante per contatti. Al tatto e visivamente non sembrava perchè ormai la patina di polvere che ci si era appiccicata sopra era tale per cui sembrava asciutto ma togliendo le valvole, sul fondo dello zoccolo a bicchiere c’era ancora la pozzangherina d’olio. Il meccanismo di sintonia era totalmente bloccato da “pongo” nero. Lo zoccolo della raddrizzatrice era stato tolto e al suo posto era stato messo uno zoccolo octal per una 5y3 che poi sicuramente è morta e che quindi è stato sostituito con diodi (vedi foto sotto) senza tenere in considerazione la caduta di tensione dei diodi e quindi sovralimentando parecchio il circuito (almeno un centinaio di volt in più del dovuto). Il trasformatore di alimentazione non è originale ma almeno funzionante, il suo originale probabilmente è andato bruciato durante gli esperimenti.

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Tutta la parte di schema attorno la raddrizzatrice, alla EBC3 e alla finale audio EL3 era stato pasticciato con modifiche che avevano poco senso, tipo mettere una resistenza di catodo della finale il doppio del dovuto, cambiare tutto lo schema del demodulatore, se accorto che c’era troppa tensione ma invece di abbassare la tensione mettendo, bho… una resistenza in serie magari ? s’è messo a pasticciare tutto il resto.

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Dopo aver smontato la scala parlante ho iniziato il lavoro ripristinando lo zoccolo a bicchiere della raddrizzatrice e sostituendo quello della finale che era spaccato, dopo di che ho passato un pomeriggio intero a “lavare” il telaio da tutto quel pataccone unto trasformato in cerone misto a polvere e sporco, sgrassando e disossidando a modo tutti i contatti degli zoccoli e il commutatore, ho dovuto lavare anche il condensatore variabile e tutto il meccanismo di sintonia per rimuovere il “pongo” nero fino a sbloccarlo. Successivamente al lavaggio tutte le parti mobili del meccanismo di sintonia sono state lubrificate con lubrificanti adatti e in quantità ragionevoli, cioè tipo i perni delle piccole puleggie sono stati unti con olio leggero e un cotton fioc e non versandoci sopra denso olio da motore con un secchio.

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A telaio finalmente pulito ho cominciato a smontare via al roba che non centrava nulla con lo schema ufficiale della radio.

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E poi ho ripristinato lo schema originale sostituendo anche parecchi componenti non più funzionanti come resistenze cui il valore era molto più grande di quello di targa o interrotte.

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Nella foto qui sotto potete vedere com’è pulito ora il telaio.

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Rimesse le valvole il telaio è stato alimentato gradualmente, il trasformatore non originale aveva il secondario del filamento della raddrizzatrice da 5volt invece che da 4, ho risolto aggiungendo una resistenza in serie al filamento della AZ1, non ci sono stati problemi di sorta nell’alimentare il telaio, la tensione arrivava a tutte le valvole e i valori misurati rispettavano quelli consoni, 380volt sul primo condensatore di livellamento (non 520 dei diodi al silicio dove il tizio aveva messo anche i condensatori in serie per non farli saltare), e 250/260volt sul secondo condensatore dopo la bobina di campo, ovviamente condensatori da 10uF, valore corretto per la raddrizzatrice in uso. La radio era ancora completamente muta, le MF erano totalmente fuori, qualche ora ancora per ritararla e riportarla in uno stato di funzionamento.

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Eccola in funzione

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Phonola 5579 – Restauro

Questa radio mi è stata consegnata dormiente da tantissimi anni e mai toccata da nessuno, il cambio tensione ancora settato su 125volt.

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Il restauro è stato abbastanza di routines, pulizia del telaio, sostituzione condensatori, restauro del mobile e solo una veloce ritoccatina alle MF che non erano nemmeno molto fuori.

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Ed eccola completata e rimessa in funzione.

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Eccola in funzione

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2 Responses to Phonola 5579 – Restauro

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