Magnadyne A14 – Restauro

Non mi stancherò mai di ripetere che quando si trova una vecchia radio abbandonata in un solaio o in una cantina da decenni, non bisogna MAI attaccare la spina! Scuse come “quando l’hanno messa via 40 anni fà funzionava” non valgono niente, col passare degli anni certi componenti e materiali si deteriorano anche se l’apparecchio resta inutilizzato, una radio ferma da tanto tempo va sempre fatta revisionare e verificare prima di poterla rimettere in funzione, anche se a volte può andare bene altre volte possono succedere queste cose:

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Qualcuno ha provato se funzionava prima di metterla su un sito di annunci, poi ha capito che era meglio che la metteva come non funzionante da subito. Oltre ad aver bruciato il trasformatore sè distrutto quasi il 70% del circuito, 2 zoccoli in prossimità del trasformatori si sono carbonizzati, sono saltate le lampadine e la convertitrice… Praticamente prima di attaccare la spina bastava una revisionata, cambiare qualche componente e qualche filo spelato, dopo l’esperimento invece è stato necessario oltre a riavvolgere un nuovo trasformatore di alimentazione ricostruire praticamente tutta la radio dallo schema.

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Dopo aver lavato il telaio con diluente per eliminare il più possibile le tracce di bruciato ho eliminato tutti i componenti e i fili carbonizzati, nella foto avevo già provveduto a montare 2 zoccoli nuovi.

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Dopo tanto lavoro il circuito è ricostruito.

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La prima accensione graduale col variac, col tester che sorveglia la tensione presente sulla prima cella dopo il rettificatore.

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Il circuito ha funzionato al primo colpo, (come ormai è prassi per tutti i miei lavori), dopo aver cambiato la 12BA6 e rimpiazzato l’occhio magico EM34 con un 6E5C perchè entrambe esauriti ho provveduto a ritarare le MF.

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Ora tocca al mobile sporco e consumato…

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Eccola finita e perfettamente funzionante, un’altra radiolina da mostrare 🙂

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1 Responses to Magnadyne A14 – Restauro

  • Salve.
    Sono venuto in possesso di una radio uguale.
    Funzionante.
    Mi piacerebbe rimetterla in sesto. Mi direbbe con che prodotti ha trattato l’esterno.
    Che vernici ha usato per ripristinare il bianco e l’oro?
    Grazie.

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Radio di Fortuna – Ricevitore a reazione costruito in casa nel dopo guerra

Ho trovato un vero cimelio al mercatino di marzaglia! Questo in pratica è un ricevitore a reazione costruito in casa in miseria da quello che si sa era stato un partigiano, nel 1945 massimo 1946 subito dopo la guerra quando non si trovava niente, si è capita questa cosa osservando diversi particolari che non sono tipici dei ricevitori costruiti in casa di periodi diversi, dentro questo si possono notare impiallacciature diverse segno che è stato usato legno recuperato da vecchi mobili, monta 3 valvole tutte diverse di zoccolo e di periodo di costruzione (dentro quello che credevo un trasformatore di media c’era una terza valvola, e anche l’assortimento di componenti tutti di fattura diversa indica che è stata costruita con quel poco che si trovava in quel preciso periodo storico, ci sono pezzi che sono stati recuperati da ricevitori a galena degli anni 20, altri non di produzione italiana, il trasformatore è di costruzione molto vecchia sempre anni 20, mentre la lampadina e il portalampada sono più recenti.

Questa radio meritava una sistemata e di essere conservata, in quanto rappresentava un preciso periodo storico. Il mobile si presentava in pessime condizioni in quanto era rimasto anni in una cantina umida in presenza anche di qualche ratto.

Il telaio dove sono montate le valvole è deformato perche è una lamina di zinco, che è un metallo abbastanza tenero e col passare del tempo si è deformato sotto il peso di un grosso condensatore elettrolitico appeso sotto.

Il telaio presenta parecchie ossidature causate anche per effetto pila, sopratutto sul perno di ottone dei variabili che erano a contatto con il legno umido.

Ecco come si presentava sotto il circuito, ho ricavato lo schema elettrico man mano che lo smontavo pezzo per pezzo.

Questo è lo schema originario, le boccole TU anticamente dovevano essere collegato a un’altoparlate a spillo esterno, nella ricostruzione invece ho alloggiato sotto il telaio un trasformatore di uscita di recupero per poterci collegare un altoparlante esterno.

Smontato completamente, il telaio di zinco è stato poi lavato, scrostato e successivamente raddrizzato.

Il trasformatore di alimentazione è stato smontato completamente, riavvolto ex novo per questioni di affidabilità, mentre l’induttanza di filtro da ben 80henry è stata affogata in elettroresina dopo che era stata pulita per bene.

Questo è un vecchio AP geloso recuperato da una radio demolita.

Questo è l’AP esterno che è stato realizzato per abbinarsi con il ricevitore.

Il mobile del ricevitore restaurato, ha decisamente cambiato colore !!!

Rimontata l’elettronica riassemblata.

Ecco come si presenta il ricevitore finito.

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1 Responses to Radio di Fortuna – Ricevitore a reazione costruito in casa nel dopo guerra

  • Bel recupero, ottimo lavoro. Pochi avrebbero apprezzato questo modesto apparecchio che ha, invece, una sua storia ed andava assolutamente salvato. Bravo!!

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RCA Victor RE75 – Un’altro apparecchio violentato da sistemare

Che ci crediate o no il caso dell’arione non è rimasto un caso isolato… Nelle foto qui sotto potete vedere il telaio alimentatore e finale audio di una RCA Victor RE75 disintegrata da un’altro genio… Avrò ancora modo di passarmi un bel pò di tempo libero…

Spieghiamo un pò cosa è stato fatto a questa radio: Il trasformatore di alimentazione ha il primario a 110v (ovviamente essendo una radio USA di metà degli anni 20), il tizio ha impunemente e brutalmente attaccato la spina alla rete 230 (manco un variac… niente) e in mezzo secondo ha fatto bruciare tutti i filamenti di ben sei UX226, una UY227, due UX245 e la UX280… Tutte RCA originali a pera (un valore di quasi 500 euro con i prezzi correnti che circolano su ebay per valvole del genere). Inoltre s’è bruciato anche il trasformatore di alimentazione (ovviamente).

A questo punto ha stabilito (dall’alto delle sue immense capacità tecniche) che la radio sarebbe stata irreparabile a prescindere, così ha iniziato a trapiantare pezzi a casaccio al suo interno, allo scopo di realizzare nessuno sa cosa. Al posto del trasformatore di alimentazione bruciato ecco spuntare un trasformatoraccio anni 60, sullo zoccolo di una valvola un piccolo trasformatore di uscita sempre anni 60…

E sotto? condensatori elettrolitici da 330uF (ma voleva usare un raddrizzare a vuoto o dei diodi al silicio LOL, no perchè 330uF sono una vera esagerazione, qualsiasi raddrizzatore a vuoto sarebbe collassato alla prima accensione), uno zoccolo di una 245 sfondato brutalmente per far posto a uno zoccolo di diversa fattura, e poi vecchi componenti di diversa fattura e di diverse epoche (i condensatori che ci aveva montato erano pure in perdita), fili moderni che giravano qua e la buttati a formare non si sà cosa. Tutto da l’impressione che non seguisse uno schema ma che montasse pezzi così a naso. Altre componenti originali della radio invece erano sparite.

E tutto questo era nulla rispetto a come avevano ridotto il telaio del ricevitore! era praticamente distrutto! Alla fine ho comprato su internet altri 2 telai non manomessi e ho deciso di usare questi solo per pezzi di ricambio.

Questa foto l’ho scattata durante alcuni trapianti tra il telaio disfatto (donatore) e il telaio illibato (ricevente). Questo qua sotto invece è il condensatore quadruplo rimosso dal telaio distrutto, pronto per la ricostruzione (capacità di 2-4uF… ci avevano messo dei 330uF hahaha).

Lavoro perfetto, è stato poi montato sul telaio illibato al posto del suo originale non più funzionante. Ora sono in attesa del trasformatore di alimentazione ricostruito con primario a 230volt, rinchiuso dentro alla scatoletta dell’originale bruciato (il trasformatore di alimentazione originale del telaio illibato è perfettamente funzionante ma non lo reputavo affidabile nel tempo).

Montato il trasformatore rifatto con primario a 230volt, mi accingo a testare il telaio alimentatore e amplificatore audio non dopo di aver rimesso il cavetto originale all’altoparlante. Il tutto funziona egregiamente.

Quindi ho preso a mano il telaio del ricevitore…

Ci è voluto un sacco di pazienza per smontare gli schermi e sopratutto sbloccare bene tutta la durissima meccanica di movimento dei variabili a ganascia che ora scorre liscia liscia…

Piccolo problema sorto, la lampadina (bruciata) che illumina la scala parlante è a 120volt e alimentata in parallelo al primario del trasformatore di alimentazione che però ora è a 230volt… Rimedio veloce e che non comporta modifiche alla radio con una lampadina di frigorifero…

La radio si accende già e riceve anche molto bene, a breve le ultime foto. Ho poi montato la scala parlante e ho fatto funzionare la radio per un pò di tempo, purtroppo dopo circa 2 ore si è tornata ad ammutolire, dopo svariate ricerche per capire cosa fosse successo trovo il trasformatore interstadio che pilota le finali audio che ha perso isolamento tra primario e secondario e un braccio del secondario bruciato, scambiato il trasformatore con quello recuperato dall’altro telaio la radio ancora non funzionava, quindi continuando la ricerca ho trovato anche un condensatore sul telaio radio che era entrato in corto verso massa…

Questo è il colpevole del cortocircuito…

Condensatore ricostruito e rimontato il tutto ecco la radio di nuovo in funzione!

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