Autoradio Autovox Piper – Restauro e Conversione FM

Le autoradio Autovox Piper rappresentano un pezzo di storia dell’elettronica automobilistica italiana. Prodotte ad iniziare dagli anni ’60, queste autoradio erano tra le più diffuse e apprezzate per la loro qualità costruttiva e la praticità d’uso. In particolare, i modelli RA314 (solo OM), RA310 (solo OM), RM314 (solo OM), RC313 (OM e OL) e RM312 (OM e OL) erano spesso installati sulle Fiat 500 e altre vetture d’epoca, diventando un vero e proprio simbolo di stile e funzionalità.

Queste autoradio si caratterizzavano per le dimensioni compatte, la possibilità di essere rimosse facilmente dal cruscotto per evitare furti e un’elevata sensibilità nella ricezione delle Onde Medie (OM) e, per alcuni modelli, delle Onde Lunghe (OL). Tuttavia, con la progressiva scomparsa delle trasmissioni in OM e OL, queste radio sono diventate oggetti di culto tra gli appassionati di auto d’epoca, ma poco funzionali nell’uso quotidiano.

Mi sono specializzato nel restauro di queste autoradio Autovox Piper e nella loro conversione alla ricezione FM attraverso un modulo progettato appositamente per adattarsi alle circuiterie originali. Durante la conversione, non rimuovo il circuito di ricezione OM: il modulo FM sfrutta una parte di questo circuito per ottenere il segnale corrispondente alla rotazione della manopola della sintonia, convertendolo poi nel cambio di sintonia delle stazioni FM. In questo modo, l’autoradio mantiene l’estetica e l’ergonomia originale, adattandosi però alla ricezione moderna in FM.

In questo articolo, mostrerò alcuni esempi di restauro e conversione di un modello solo OM e di un modello OM/OL. È importante sottolineare che, dato lo scarso interesse per la ricezione in OM e OL, una volta convertite le radio riceveranno esclusivamente l’FM.


Una delle autoradio Autovox Piper più richieste dai restauratori di Fiat 500 è senza dubbio la Piper RA314. Questo modello, pur essendo molto diffuso negli anni ’70, presenta una limitazione significativa per l’uso moderno: non è in grado di sintonizzarsi sulle stazioni FM attuali. Fortunatamente, grazie alla mia esperienza e al modulo FM SB-LAB, è possibile riportare queste radio alla piena funzionalità, mantenendo inalterata l’estetica originale.

Fase di restauro e revisione

Prima di procedere alla conversione, è essenziale un’accurata revisione dell’autoradio. Ogni componente viene controllato con cura: i condensatori elettrolitici, spesso degradati dal tempo, vengono sostituiti con equivalenti di qualità superiore per garantire una risposta sonora stabile e priva di distorsioni. I potenziometri, soggetti a ossidazione, vengono puliti e lubrificati per assicurare una regolazione precisa del volume e della sintonia. Anche il cablaggio interno viene controllato e, se necessario, ripristinato con filo in rame stagnato per garantire la massima conducibilità e durata nel tempo.

Conversione alla ricezione FM

Dopo il restauro, si passa alla fase di conversione. Il modulo FM SB-LAB è progettato specificamente per integrarsi alla circuiteria originale della Piper RA314 senza alterarne l’aspetto o il funzionamento. Il modulo FM sfrutta una parte del circuito originale per ottenere il segnale di rotazione della manopola della sintonia, convertendolo poi nel cambio di sintonia delle stazioni FM. In questo modo, la rotazione della manopola originale continuerà a regolare la sintonia, proprio come avveniva in origine, ma permettendo di sintonizzarsi sulle moderne frequenze FM.

Collaudo e risultato finale

Una volta installato il modulo, la radio viene sottoposta a un lungo ciclo di collaudi. Si verifica la sensibilità di ricezione, la qualità audio e la precisione nella sintonia. Ogni dettaglio viene rifinito con cura per assicurarsi che la radio non solo funzioni perfettamente, ma che offra anche un suono caldo e pulito, tipico delle autoradio vintage di alta qualità.

Infine, l’autoradio viene rimontata e testata su banco, riproducendo le stazioni FM con una chiarezza sorprendente. Il risultato finale è una Piper RA314 che mantiene il fascino e l’autenticità dell’epoca, ma con la praticità della ricezione FM moderna.

Eccola in funzione

Montata nell’auto


Conversione di una Piper RM312 (OM/OL) alla ricezione FM

Un altro modello interessante della serie Piper è la RM312, la versione con ricezione su Onde Medie (OM) e Onde Lunghe (OL). Esternamente, la RM312 è pressoché identica alla RA314, ad eccezione della presenza dell’interruttore frontale per la commutazione tra OM e OL. Anche internamente le somiglianze sono molte: la RM312 utilizza lo stesso circuito stampato della RA314, ma presenta una popolazione più completa di componenti, montati negli spazi che nella RA314 sono solo serigrafati sul PCB. Questa configurazione più complessa richiede un intervento leggermente diverso rispetto alla RA314 per la conversione alla ricezione FM.

Fase di preparazione e modifica

Prima di installare il modulo FM, è necessario liberare spazio all’interno della radio, poiché la configurazione con OL richiede più componenti, rendendo il montaggio del modulo FM più difficoltoso. Il primo intervento consiste quindi nella rimozione del meccanismo di commutazione OM/OL. Il commutatore sul frontale resterà esteticamente in posizione, ma meccanicamente non sarà più connesso a nulla. La radio verrà quindi bloccata in modalità OM, poiché le Onde Lunghe non verranno più utilizzate.

Un’altra modifica essenziale è la rimozione di tre trasformatori di media frequenza utilizzati esclusivamente per la ricezione OL. La loro rimozione, oltre a semplificare il circuito, è indispensabile per ricavare lo spazio necessario all’alloggiamento del modulo FM. Devono anche essere ponticellati dei pad sia sopra che sotto se no il circuito della radio smette di funzionare completamente.

Installazione del modulo FM

Una volta completata la preparazione, l’installazione del modulo FM segue lo stesso processo adottato per la RA314. Il modulo FM SB-LAB viene collegato utilizzando una parte del circuito di ricezione OM per ottenere il segnale di rotazione della manopola della sintonia, che viene poi tradotto nel cambio di sintonia delle stazioni FM. In questo modo, la manopola originale della radio continuerà a funzionare come in origine, ma permetterà di sintonizzarsi sulle stazioni FM moderne con la stessa sensazione tattile di una radio d’epoca.

Aggiornamento dell’illuminazione della scala parlante

Durante il processo di conversione di questa radio in particolare, ho notato che le lampadine originali per l’illuminazione della scala parlante erano bruciate — una condizione piuttosto comune su queste autoradio datate. Per risolvere il problema, ho installato due LED bianchi che offrono una luce molto più intensa e uniforme rispetto alle lampadine originali. La scala parlante, che prima risultava a malapena visibile solo in condizioni di buio totale, ora risplende di una luce chiara e leggibile anche in con un minimo di illuminazione, valorizzando ulteriormente l’estetica vintage della radio.

Collaudo e risultato finale

Con il modulo FM installato e la nuova illuminazione operativa, la RM312 viene sottoposta a un accurato collaudo per verificare la qualità della ricezione e la stabilità della sintonia. Il risultato finale è una radio che conserva l’aspetto e il fascino dell’epoca, ma con la funzionalità e la praticità della ricezione FM moderna. La manopola di sintonia risponde in modo preciso e il suono è caldo e dettagliato, come ci si aspetterebbe da una Piper restaurata con cura e competenza.

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18 Responses to Autoradio Autovox Piper – Restauro e Conversione FM

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Restauro radio d’epoca – Archivio

Chiusura del servizio di restauro radio d’epoca

Dopo tanti anni di attività nel restauro di radio d’epoca, ho deciso di sospendere questo servizio a tempo indeterminato. Per motivi economici e di sostenibilità, ho preferito concentrare le mie energie sulle riparazioni di apparecchi audio in generale e di autoradio, lasciando così spazio a un settore che mi consente di mantenere viva e prospera la mia attività.

Il restauro di radio d’epoca è stata la mia prima attività, quella che nei primi anni mi ha permesso di avviare SB-LAB e di farmi conoscere. Per questo motivo ho deciso di lasciare accessibile una sezione d’archivio con tutti i vecchi lavori, così che chiunque possa consultarli e magari trovare ispirazione o semplicemente passare un po’ di tempo.

Se mai dovessi trovare un collaboratore disposto ad accollarsi l’onere della riparazione di apparecchi d’epoca, potrei anche valutare di riprendere questo servizio. Ma fino ad allora, il restauro di radio d’epoca resterà parte della storia di SB-LAB.


Molti di voi avranno trovato in casa un’apparecchio a valvole, magari appartenuto a qualcuno della famiglia e vorrebbero farlo restaurare in maniera impeccabile e professionale ma non sapranno a chi rivolgersi.

Potete trasformare la vostra vecchia radio a valvole, tenuta per anni in una cantina o in soffitta in un bellissimo apparecchio da presentare nella vostra casa, non solo come soprammobile, ma come oggetto di arredamento vintage e sopratutto perfettamente funzionante. Chi in passato ha conosciuto il suono caldo che una radio a valvole riesce a diffondere e come questo possa trasformarsi in un piacevole momento di relax, può trovare interessante l’idea di far restaurare o semplicemente riparare il proprio apparecchio, mentre per quelli che non hanno mai ascoltato il suono di queste “radio dei nonni” ascoltare qualche stazione anche straniera potrà essere una piacevole scoperta, oppure potrà avere la radio convertita per la ricezione FM o addirittura Bluethooh. Continuate a leggere questa pagina, perchè sono a disposizione di chiunque possegga una vecchia radio a valvole e abbia desiderio di rivederla nel suo splendore originale, sia estetico che funzionale.

Non affidate la vostra radio a smanettoni della domenica o persone che non documentano di essere veramente capaci e/o non hanno adeguata strumentazione o ricambi adatti, purtroppo molto spesso mi portano radio e altri apparecchi gravemente rovinati da questi soggetti (un’esempio qui e qui). SB-LAB vi garantisce un servizio professionale, visitate la sezione “Radio d’epoca riparate” per farvi un’idea di come lavoro, se poi siete interessati ad un intervento la sezione “Contatti” vi fornirà tutte le informazioni su come procedere.

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Riguardo il cambio di valvole di una radio d’epoca.

Quanto costa restaurare una radio ?

Ho bisogno di poter visionare innanzitutto la radio che volete restaurare e solo dopo si può parlare della fattibilità. Grosso modo però posso dire che ogni lavoro è una cosa a se e non è possibile fare un preventivo preciso, potete darmi 2 radio uguali, una si ripara con poco e l’altra mi farà diventare matto! Non c’è una regola! Non posso sapere cosa troverò di guasto dentro e se ci sono particolari che necessitano di ricambio o rimpiazzo, una potrebbe essere bella pulita e l’altra una crosta di ruggine con i fili rosicchiati dai topi.

Normalmente una radio in buone condizioni necessita del controllo e rigenerazione o sostituzione degli elettrolitici, del controllo dei condensatori di disaccoppiamento e sostituzione a tappeto di tutti quelli a carta e del controllo della tolleranza di tutte le resistenze. Spesso è necessario ritarare le medie frequenze. In qualche caso capita che le medie frequenze non si riescano più ad allineare, in questi casi bisogna vedere come risolvere, se la media che non si allinea si può riparare o se va rimpiazzata. Il guasto delle medie frequenze e di altre parti del gruppo di sintonia si può diagnosticare SOLO dopo aver riparato il resto del circuito, quando è possibile alimentare il circuito, da qui deriva l’incertezza sui costi di una riparazione perchè comunque è necessario esegui il lavoro fino a un certo punto per poter scroprire se c’è altro.

Nel caso di conversione FM, se il cliente non è interessato alla ricezione delle altre gamme d’onda della radio (onde corte, onde lunghe) è possibile ignorare guasti alle medie, ed è sufficiente che funzioni l’oscillatore locale OM per avere una radio che riceve perfettamente l’FM, anche se muta nelle altre gamme originali, questo fa risparmiare diverse ore.

I trasformatori se sono bruciati di solito si vede subito ed è comunque facile testarli, ma a volte mi è capitato che una volta finita la riparazione la radio funzionasse correttamente per alcune ore poi il trasformatore di alimentazione si bruciasse o iniziasse a surriscaldare dopo un pò che era in funzione, purtroppo a volte i materiali ormai logori dal tempo possono fare questi scherzi e anche questa è una cosa che causa incertezza durante un restauro.

Una foto della parte elettronica mi può aiutare a capire le condizioni generali dell’apparecchio e se voglio e non voglio prenderla in mano. Il mio lavoro va a ore più i pezzi (trovate qui i costi orari) e non posso proporzionarlo al valore della radio che riparo se no il 50% delle volte dovrei lavorare rimettendoci. Se la radio si accende e qualcosa si sente è facile che il costo non sia eccessivo, ma se non l’avete mai accesa non fatelo perchè rischiate di causare danni seri al circuito e far lievitare parecchio il costo di una riparazione successiva. In questo link potete trovare diverse spiegazioni in merito alle problematiche e ai danni che capitano accendendo una radio dormiente da decenni.

Se non ci sono valvole da cambiare, problemi e sorprese che saltano fuori in corso d’opera il costo della riparazione elettrica dovrebbe restare a cavallo dei 200/300€, ma questa cifra è assolutamente spannometrica, teorica e del tutto irrilevante, ci sono radio che sono venute a costare anche meno di 200€ ma in altri casi anche 300/400€ o più, tutto dipende da cosa c’è di guasto e dalle loro condizioni di partenza. Assolutamente non mi interessa niente del valore della radio di partenza, le ore di mano d’opera e i materiali costano sempre la stessa cifra, sia che la radio valga 5€ sia che la radio valga 5000€.

Consulta la pagina relativa ai costi orari.

L’affermazione “quando è stata messa via funzionava” è assolutamente priva di valore, perchè è stata messa via magari 40 o 50 anni fà e ci sono cose che si guastano anche solo a restar ferme con il passare del tempo, per non parlare poi del fatto che il più delle volte vengono messe via in cantine umide o hanno passato anni in balia di tarli e roditori per poi essere spostate in posti migliori senza che il proprietario si ricordi di nulla. Anche qui dovrei ricordare le numerose radio che “quando son state messe via funzionavano” e quando sono state riattaccate alla corrente hanno fatto il botto.

Quanto vale la mia radio ?

Se ti piace, il suo valore economico non ti deve importare, se si guarda il valore economico di una radio allora a parte pochi modelli, nessuno dovrebbe restaurarle. La questione è semplice, se andate in un negozio ne potete comprare una nuova? NO! C’è qualche sito che vende radio già restaurate, potete scegliere tra la decina di modelli che hanno in quel momento… E se non ne hanno una come la vostra? In tutti i modi quella che acquistate non sarà quella di vostra nonna o quella di vostro padre. Lasciamo stare poi le numerose radio che si trovano sui diversi siti di annunci, messe in vendita da privati che per sbarazzarsene e guadagnare qualche soldo dicono essere perfette, il 99% delle volte sono radio tirate fuori da cantine e solai nelle stesse condizioni di tutte le altre, ossia che vanno sistemate prima di essere usate. Molti venditori poi le attaccano alla spina 30 secondi e la dichiarano funzionanti solo perchè vedono accendersi le lampadine della scala parlante. Ho conosciuto diverse persone che hanno comprato radio (su internet o in qualche mercatino di paese) che poi gli hanno fatto il fumo dopo 5 minuti che le avevano attaccate alla spina. Se vuoi una radio che funziona devi prendere atto che bisogna spenderci sopra quello che è necessario per rimetterla in sesto. Quindi non interessarti del valore della tua radio, considerala un’oggetto che avrai solo tu, se il tuo scopo è restaurarla per poi metterla in vendita e pagarci una rata del mutuo lascia stare, stai sopravvalutando il suo valore monetario e non gli stai dando invece nessun valore emotivo, quindi mettila in vendita così com’è senza farci nulla e senza collegarla alla corrente, ad un prezzo onesto e lascia che a farla restaurare sia qualcuno che la apprezza per quello che è e non per il suo valore economico.

Su internet si trovano molte radio a prezzo bassi, perchè dovrei spendere di più per restaurare la mia ?

La quasi totalità delle radio messe in vendita su internet o che trovate nei mercatini sono nelle stesse condizioni della vostra; rimaste ferme per decenni in una cantina o in un solaio e necessitano di una revisione prima di essere rimesse in funzione. Molti venditori un pò per baro un pò per ignoranza nelle loro inserzioni affermano che la radio è funzionante anche se non lo è, oppure la danno per funzionante semplicemente perchè vedono accesa la lampadina della scala parlante. Il fatto che non si senta nulla non li preoccupa oppure sono convinti che non si senta nulla perchè “su quelle frequenze non trasmette nessuno”.

E se anche la radio funzionasse effettivamente (sempre che non sia stata revisionata in tempi recenti) funziona in modo non ottimale e non è affidabile (vedi questo articolo per capire cosa intendo). Mi è già capitato di ascoltare clienti raccontare storie del tipo “ho comprato questa radio da uno che diceva che andava, l’ho portata a casa l’ho accesa funzionava e poi a un certo punto sento un rumore di scintille ed è uscito del fumo da dietro”. Quindi concludendo se volete un soprammobile potete comprare una radio d’epoca su internet a 50 euro, se volete che funzioni anche nessuno ve la da a così poco, e bisogna obbligatoriamente restaurarla, anche se nell’annuncio c’era scritto “funzionante”.

Cosa posso ascoltare con una radio d’epoca restaurata ?

Ci sono radio d’epoca, quelle meno anziane, che sono già dotate di ricezione FM nativa (da metà anni 50 in avanti), quelle più vecchie invece possono ricevere nativamente solo trasmissioni in modulazione di ampiezza AM, nella gamma delle onde medie e onde corte, su queste gamme è possibile ascoltare in italiano solo Rai Radio 1 trasmessa da una sola stazione emittente in onde medie e qualche piccola emittente locale, il resto sono stazioni estere in lingua straniera, però questo non vi deve preoccupare perchè grazie a SB Convertitore FM uno speciale modulo FM esclusivo per i clienti SB-LAB è possibile convertire la gamma “OM” alla ricezione della FM completa da 87,5 a 108mhz con ottima qualità dell’audio (senza i disturbi tipici della ricezione AM) oppure è possibile dotare la radio di un modulo ricevitore bluetooth che si interfaccia alla presa giradischi, di cui sono dotate tutte le radio d’epoca con il quale è possibile inviare audio dal proprio smartphone alla radio d’epoca senza utilizzare pericolosi cavetti di connessione.

Restauro del Mobile

Il restauro del mobile è affidato a una ditta esterna (RS Restauro di Rita Stefani) a cui viene affidato il mobile già privato delle parti elettriche, esso richiedere vari tipi di intervento che dipendono dal legno, dallo stato del mobile e delle parti che lo compongono.

Le fasi del restauro del mobile approssimativamente sono:

  • Pulizia del mobile.
  • Sverniciatura, dove fosse necessario.
  • Trattamento antitarlo, dove fosse necessario.
  • Oliatura e lucidatura a gomma lacca con tecnica a tampone.
  • Lavaggio delle parti in plastica, se presenti.
  • Verniciatura di eventuali mascherine, griglie metalliche in oro, rame o altri colori per ripristinare il colore originale o lucidatura in caso di parti di ottone.
  • Sostituzione della tela dell’altoparlante, dove fosse necessario.

Ecco alcuni esempi, come il mobile di questa Geloso G-321R prima e dopo l’intervento di restauro.

Qui il mobile di una zenith del 1936 prima e dopo il restauro:

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Riparazione della parte elettronica

La riparazione elettronica di qualsiasi  apparecchio,  ed  in  particolare  degli apparecchi  d’epoca, richiede esperienza e professionalità, ma anche e soprattutto disponibilità di pezzi di ricambio. Nella riparazione non è sufficiente sostituire i componenti difettosi, ma è necessario sostituire anche quelli a rischio, in questo modo infatti, posso garantire il funzionamento nel tempo dell’apparecchio e dare  garanzia sui lavori effettuati.

Descrivo brevemente alcune fasi  della  riparazione  elettronica:

  • Smontaggio dell’apparecchio.
  • Verifica dello stato di salute delle valvole su prova valvole.
  • Pulitura di contatti striscianti, di zoccoli, potenziometri, etc…
  • Pulitura commutatori gamma, tastiera.
  • Sostituzione di eventuali fili essiccati che hanno perso l’isolamento o che rischiano di andare in corto.
  • Controllo ed eliminazione di eventuali cortocircuiti.
  • Controllo delle resistenze (spesso variano di valore causando abbassamento di volume ed altri difetti).
  • Rigenerazione o sostituzione (se la rigenerazione non andasse a buon fine) dei condensatori elettrolitici di alimentazione e di accoppiamento stadio BF (anche se in buono stato, non danno garanzia di funzionamento).
  • Taratura delle medie frequenze.
  • Controllo, pulizia e lubrificazione del condensatore variabile di sintonia.
  • Pulizia esterna accurata della scala parlante.
  • Sostituzione della cordina che permette la sintonizzazione delle stazioni (solo se necessario).
  • Lubrificazione delle pulegge e controllo della lancetta di sintonia.
  • Sostituzione delle lampadine di illuminazione della scala (solo se necessario).
  • Montaggio dell’apparecchio.
  • Collaudo tenendo l’apparecchio acceso diverse ore per verificare la stabilità della riparazione.
  • Installazione del modulo conversione FM se richiesto dal cliente.
  • Installazione del modulo di ricezione bluetooth se richiesto dal cliente.

In caso di necessità posso replicare parti meccaniche mancanti o distrutte ove non fosse possibile trovare il pezzo di ricambio originale, ad esempio le pulegge del variabile in zama spesso col tempo finisco per andare in pezzi, qui sotto potete vedere un’esempio, la puleggia originale si è praticamente distrutta:

E questo è il rimpiazzo:

Nel caso si desiderino lavori in economia o quanto sia possibile o consigliabile mi è possibile anche realizzare ricambi in plastica e gomma con il metodo della stampa 3D, come dimostra la foto qui sotto:

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Se siete interessanti a rimettere in funzione una vecchia radio contattatemi.

Ma io voglio il preventivo preciso!

Alcune persone nonostante questo articolo mi mandano messaggi pretendendo un preventivo preciso, magari convinti che allegando qualche foto io possa indovinare un prezzo, a queste persone chiedo cortesemente di rileggere tutto l’articolo dall’inizio! Non posso farvi un preventivo preciso e il perchè è spiegato sopra, lavoro a ore + i pezzi. Faccio presente che non sono un hobbysta o uno smanettone della domenica ma una ditta con partita IVA che deve fatturare e pagare tasse, quindi non posso di certo farvi un lavoro che richiede 1 mese per 50€ (come ho visto, radio poi rovinate e che smettevano di funzionare dopo pochi giorni). Se non accettate di commissionare un lavoro con l’incertezza della spesa finale allora semplicemente non sono interessato a tirarmi addosso problemi e litigi, quindi semplicemente non voglio toccare la vostra radio se voi non siete d’accordo al 100% con questa condizione.

Garanzie

Io metto tutto il mio impegno nei lavori che eseguo, considerate però che una radio restaurata non è comunque un’oggetto nuovo, ma un oggetto molto vecchio che è stato revisionato e quindi avrà alcune parti sostituite con parti nuove ma tante altre parti ancora sue originali e vecchie, non posso sapere se un pezzo funzionante si guasterà in futuro, io ovviamente cerco di cambiare tutte le cose che per esperienza non sono sicure ma non avrebbe nemmeno senso ricostruirla tutta da capo a piedi, sarebbe costosissimo e inutile. Quindi io vi riparo la radio e poi la faccio funzionare per un certo tempo come collaudo. Ve la consegno assolutamente in buona fede, se poi dovessero sorgere dei problemi di funzionamento vi chiedo cortesemente di non arrabbiarvi ma invece di ri-contattarmi per risolvere il problema, il più delle volte potrebbe essere una sciocchezza da niente. Faccio anche notare che ci sono siti che si lodano di restituirvi il vostro apparecchio con tutte le “garanzie a norma di legge”, ma la legge non prevede nessuna garanzia per un’apparecchio riparato e non nuovo, io (come loro) posso garantirvi solo la qualità dei componenti che impiego e se il guasto dovesse essere causato da un componente da me impiegato non chiederò nessun compenso per una eventuale futura nuova riparazione, quindi in garanzia. Io sono sincero e vi dico la verità altri non lo fanno. Posso comunque assicurarvi che è raro che una radio una volta riparata si torni a guastare.

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9 Responses to Restauro radio d’epoca – Archivio

  • in realtà son già almeno 3 anni che non ne accetto più, ho solo messo ordine al sito.

  • Mi spiace che il servizio di revisione e riparazione delle radio sia stato sospeso. Ti chiedo, qualora trovassi un collaboratore disposto a riprendere questa attività, di darne adeguato risalto sul sito. Un saluto. Luca

  • La tua radio non ha bisognod i un’antenna, la tua radio NON funziona e NON devi accenderla. Ha bisogno di una revisione totale con cambio di tutti i condensatori in perdita e riallineamento degli stadi RF.

  • Radio Geloso G216, funziona, ma in tutte le gamme non si riesce a distinguere, si ode un gracchirare. La musica si sente discretamente. Ho un dipolo a 1/2 d onda caricato. Autocostruito.Può essere l antenna?

  • ti ho risposto per email

  • Buonasera ,
    Può effettuare la riproduzione di una scala parlante che purtroppo si è rotta ? La radio è una Philips BF29OU

  • bene sono contento per te, è un bel pezzo da collezzione.

  • ho una radio “radiorurale” marelli 3 serie tipo 51 a cui manca il trasformatore e il frontalino con i fasci

  • Buonasera, cerco manopole x una radio d’epoca Telefunken Mignolette fm. Mi può far sapere se lei ha queste da vendere o saprebbe far avere qualche consiglio come trovare certi ricambi. Cordialmente, Marino.

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Dynaco A-410: Guida all’Amplificatore Push-Pull per Principianti

Il Dynaco A-410 rappresenta un’ottima opportunità per gli hobbisti che desiderano cimentarsi nel montaggio di un amplificatore valvolare senza dover affrontare schemi complessi o difficoltà tecniche elevate. L’ispirazione per questo progetto nasce dalla richiesta di uno schema semplice per un push-pull di EL84, che ha portato alla scoperta del circuito del Dynaco 410A: un design essenziale e accessibile, realizzabile con una coppia di EL84 e una ECC83, oppure con una coppia di 6V6 e una 6SL7. Ecco lo schema:

Sul mercato, in particolare su piattaforme online come eBay, sono disponibili PCB già pronti per l’assemblaggio, sui quali l’hobbista può montare facilmente il circuito completandolo con zoccoli, resistenze, condensatori e, soprattutto, trasformatori di uscita adeguati. Ed è proprio qui che si concentra il valore principale di questo articolo: la scelta dei trasformatori giusti è essenziale per ottenere un risultato ottimale e per sfruttare al meglio le potenzialità del circuito.

È importante sottolineare che, nonostante la sua popolarità, il Dynaco 410A non è un amplificatore HiFi di alto livello. Questo schema utilizza uno sfasatore di tipo “Paraphase”, una soluzione che semplifica la realizzazione del circuito ma introduce alcune limitazioni in termini di qualità sonora. L’accoppiata tra questo tipo di sfasatore e la controreazione negativa tende a generare una gamma media-alta e alta caratterizzata da una certa ruvidità, con un suono meno definito rispetto a configurazioni più raffinate come il long-tail pair.

Nonostante queste limitazioni, il Dynaco A-410 rimane un eccellente punto di partenza per chi desidera imparare il montaggio di circuiti valvolari, senza preoccuparsi eccessivamente della perfezione sonora. Il vero valore di questo progetto risiede nell’esperienza pratica, nella comprensione dei principi dell’amplificazione valvolare e nella soddisfazione di costruire con le proprie mani un apparecchio funzionante. Per ottenere i migliori risultati possibili, la scelta di trasformatori di qualità è fondamentale: con componenti ben progettati, si può migliorare la resa sonora complessiva e rendere questo progetto ancora più gratificante.

Andrea e l’Amplificatore della Morte

Andrea era un giovane e ingenuo appassionato di Hi-Fi valvolare, fresco di entusiasmo e desideroso di mettere le mani su un amplificatore a valvole degno di questo nome. Ma, ahimè, il suo viaggio nel mondo dell’audio vintage ha preso una piega tragicomica quando ha deciso di fidarsi dell’espertone di un gruppo Facebook.

Questo illuminato guru dell’elettrotecnica cantinara gli ha rifilato un amplificatore basato su basette Dynaco 410A, montate su un telaio interamente di legno. Sì, avete letto bene: legno. Anche il piano di montaggio delle valvole! Perché, chi ha bisogno di dissipazione del calore e schermatura quando si può avere un barbecue integrato? Ciliegina sulla torta, il tutto era stato decorato con una generosa mano di vernice micacea da inferriata, per un look elegante e raffinato… o almeno così pensava l’artigiano che l’aveva assemblato. Ma non finisce qui. I trasformatori? Ah, pura poesia! Selezionati con cura dalla categoria roba avvolta dal macaco che fuma…

Hanno dimostrato la loro qualità impareggiabile dopo poche ore di utilizzo, quando il trasformatore di alimentazione ha deciso di autoimmolarsi per il bene dell’umanità. Una perdita? Forse no. Considerando che il geniale progettista aveva deciso di non mettere un fondo all’amplificatore, quei bei 325 volt erano lì, a portata di dita, pronti a regalare ad Andrea un viaggio verso l’aldilà con grande gioia per l’INPS. E così, con il cuore spezzato e il portafoglio alleggerito, Andrea si è presentato da me con il suo “gioiello”. L’ho guardato. Lui mi ha guardato. Io ho guardato di nuovo l’amplificatore, sperando fosse solo un’allucinazione. E invece no!

La prima cosa che mi ha colpito? Una batteria di condensatori degna di una centrale nucleare. E ben quattro induttanze. Per alimentare due misere schedine da 10 watt! Perché il guru, oltre a essere un incompetente certificato, era anche un fanatico di “più condensatori ci metto, meglio suona”. Un orizzonte di condensatori così vasto che potevi sederti a contemplarlo come un tramonto sulle Ande.

Ben 3760uF da caricare ad ogni accensione con una povera GZ34 NOS, che evidentemente aveva fatto qualcosa di molto brutto nella sua vita passata per meritarsi una simile punizione. Perché, si sa, la GZ34 è venerata dagli audiofili come la dea delle raddrizzatrici, capace di far suonare come un violino anche il citofono del condominio. Peccato che, con quel carico di condensatori, ogni accensione fosse per lei l’equivalente di una martellata.

Se avesse potuto parlare, quella GZ34 avrebbe implorato pietà come l’omino nel film Alien: “Uccidimi, uccidimi!”. Ma il fato è stato clemente: il trasformatore di alimentazione è spirato per primo, risparmiandole ulteriori sofferenze.

Questo racconto è stato volutamente ironico e ha lo scopo di intrattenere chi legge i miei articoli, senza l’intenzione di offendere l’autore di questa… discutibile creazione audio. È sempre bello vedere la passione per l’autocostruzione, e non c’è nulla di male nell’essere hobbysti: sperimentare, imparare dai propri errori e migliorarsi fa parte del gioco. Tuttavia, c’è un limite che non andrebbe superato, soprattutto quando si cerca di trasformare un progetto amatoriale in un prodotto da vendere come se fosse un capolavoro dell’ingegneria audio.

Morale della favola: se siete appassionati di bricolage elettrico e vi piace smanettare con circuiti e valvole nel tempo libero, fate un favore all’umanità e limitatevi a costruire per voi stessi, senza spacciare certe creazioni per apparecchi di pregio o dal suono eccelso. E se siete alle prime armi, fate attenzione ai “guru” dei gruppi Facebook: il rischio di ritrovarsi con un’opera d’arte post-apocalittica anziché con un amplificatore funzionante è più alto di quanto possiate immaginare.

La Riparazione dell’A-410 di Andrea

Ho voluto aiutare Andrea a sistemare il suo amplificatore Dynaco A-410. Per farlo, ho realizzato un trasformatore di alimentazione 24S106, progettato per alimentare espressamente due basette Dynaco A-410 con EL84 e ECC83, utilizzando una valvola raddrizzatrice GZ34.

Ho recuperato una delle quattro induttanze di filtro da circa 10 Henry presenti nel circuito originale, che potete anche ordinarmi per i vostri progetti. La sezione di alimentazione, dal disegno molto semplice, è riportata nello schema qui sotto.

Durante il lavoro, ho spiegato ad Andrea come procedere con la riparazione e la modifica della parte di alimentazione, inclusa la connessione a terra delle carcasse dei trasformatori d’uscita. Gli ho anche procurato un quadrato di lamiera per realizzare il fondo dell’amplificatore, che poi ha portato da me per verificare come funzionasse. La potenza erogata è di 12 watt RMS per canale, con un fattore di smorzamento di 11.

Vale la pena notare che i trasformatori d’uscita sono ancora quelli originali, avvolti dalla schimmia che fuma, e, sebbene le strumentazioni sembrino indicare valori accettabili, il circuito, come tutti i circuiti degli anni ’50, utilizza tassi di controreazione così elevati che potrebbero far funzionare anche un trasformatore di alimentazione da campanello. Alla fine dei grafici, mostro la forma d’onda della sinusoide in uscita a 20 Hz, con una potenza che non supera i 7 watt circa a quella frequenza. Chi volesse realizzare uno di questi kit e ottenere risultati decisamente migliori può ordinare i miei trasformatori 8KPP84 con presa UL al 43%.

Banda passante @ 1 watt RMS

THD @ 1watt

Sinusoide @ 20Hz 7watt del trasformatore “immondizia da 2 soldi”

Qualche foto del montaggio di Andrea

Se anche tu sei appassionato di audio vintage e desideri cimentarti nella costruzione di un amplificatore Dynaco A-410, ti consiglio vivamente di non sottovalutare l’importanza della qualità dei trasformatori. Per ottenere il massimo dalle tue schedine PCB e costruire un amplificatore che suoni davvero bene, la scelta dei componenti è cruciale. Se sei alla ricerca di trasformatori di qualità superiore, non esitare a contattarmi. Posso fornirti trasformatori appositamente progettati per il Dynaco A-410, che ti garantiranno prestazioni ottimali e una resa sonora superiore.

Per maggiori informazioni e per effettuare un ordine, visita la mia pagina contatti. Sarò felice di aiutarti a portare il tuo progetto al livello successivo!

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