Radiomarelli Axum Radiofonografo Tipo 2 – Restauro

Ho trovato questa radio su un sito di annunci, ha subito un tentativo di riparazione da parte di un’esperto prima di capitarmi per le mani, l’inesperto che ha distrutto il cono dell’altoparlante a questa maniera:

Ecco come l’ho riparato:

Non fate caso ai “ciappetti”, da piccolo guardavo McGiver 🙂 però ha funzionato. Il nuovo centratore è un dischetto di pelle di daino.

Eccolo finito, ho polarizzato la bobina di eccitazione e mandato segnale sulla bobina mobile, pare funzionare bene, e la bobina non gratta.

Infine ho ricablato le connessioni tra il trasformatore d’uscita e la morsettiera.

Qui invece si vede un particolare inquietante del trasformatore d’uscita, con connessa una piattina rossonera da impianto audio da automobile, il trasformatore è cotto a puntino ovviamente.

Riavvolto ex novo con la stessa tecnica dell’epoca.

Era tocca alla parte elettrica, che mostra qualche abbrustolitura qua e la, chissà se i miei predecessori hanno controllato lo stato dei componenti prima di dar corrente… umm a veder com’era messo il trasformatore direi proprio di no.

Come detto all’inizio la radio era già stata ripar.. “manomessa” negli anni 50 o 60 da un tecnico della scuola radioelettra di quelli che però aveva capito poco del libro, il condensatore originale era stato svuotato e conteneva 2 condensatori geloso (unica nota positiva, perchè di solito gettavano via il pezzo originale e mettevano i nuovi condensatori attaccati in qualche modo sotto). Dentro al condensatore come materiale di riempimento ho trovato questo foglietto della FIOM ancora integro 🙂

Qui il condensatore ripristinato e richiuso in maniera più elegante

Un’altro problema sorto era la prima media media (quella ancora originale) con uno dei 2 grani bloccato nel tubetto e staccato dal permo di ottone, siccome non riuscivo più a tarare lo stadio ho provato a smontarla ma quando sono riuscito ad estrarre il grano questo si è spaccato in 2 pezzi, quindi ho deciso di svuotare la media e di nasconderci dentro una piccola media di recupero.

Peccato solo che sono stato obbligato a fare 2 forellini sul barattolo della media originale per poter fare la taratura.

Altro problema sorto, l’oscillatore locale delle onde lunghe non andava, si era guastata una delle bobine nel gruppo RF.

Si vede il filettino staccato, il vecchio solder a volte corrode il rame…

Riparata

In questa foto il telaio durante la taratura delle media, ma prima di arrivare qui ho dovuto lavorare non poco, anche dopo aver riparato tutto i problemi evidenti come la bobina e media rotta ne sono usciti tutta un’altra serie causati dal riparatore d’epoca che aveva fatto non pochi casini nel circuito: La 6A7 originale era esaurita… ma che cambiarla! mettiamo a massa il catodo bypassando la resistenza di catodo e alimentiamo la griglia anodica direttamente dalla tensione della griglia schermo della finale audio… cavolo nel circuito ci volevano 3 elettrolitici ma io ne ho solo 2, va bhe cortocircuitiamo una resistenza per alimentare le griglie schermo della 6A7 e della 78 direttamente dalla tensione della griglia schermo della finale audio sempre così non devo mettere un condensatore in più… Poi aveva invertito 2 fili per cui in realtà l’anodo della finale audio era alimentato a una tensione inferiore alla sua G2 (quindi la griglia anodica della 6A7 e la G2 della 78 erano alimentate a 250volt XD), cavolo la radio gracchia di brutto ma perchè? aspetta che sbudello via il circuito del CAV, collego assieme i 2 diodi della 75 e il potenziometro del volume invece di fare il suo lavoro gli faccio pilotare il guadagno della 6A7 in modo che la radio passasse bruscamente da un basso volume non distorto a volume circa più alto tutto gracchiante.. ah poi il potenziometro del volume da 2,5mega era diventato 112mega ma questo probabilmente per effetto del tempo. Quando mi son reso conto di tutti i casini che aveva fatto sto scemo ho dovuto abbandonare la ricerca dei componenti guasti per mettermi sopra lo schema a verificare tutti i punti del circuito per correggere tutte le ca…te, montando anche parecchi componenti che erano stati completamente eliminati, alla fine ce l’ho fatta.

Le lampadine che illuminano la scala

Il nuovo piano del giradischi, la radio infatti è stata consegnata con montato sopra un giradischi 45giri lesa, ma si è provveduto e rimettere il pezzo originale al suo posto.

Qui ha fatto impazzire il maccanismo di accensione e spegnimento, il vecchio grasso era diventato duro come cemento, il piatto non è smontabile, o almeno io non ho proprio capito come smontarlo, quindi immaginate per pulire sbloccare e lubrificare il meccanismo da sotto il piatto con lo stelo di un cacciavite, inoltre l’interruttore era formato da un cilindretto di bachelite coperto da un’anello di ottone che infilandosi in mezzo a 2 contatti li chiudeva mantenendo contemporaneamente il meccanismo isolato dalla rete, col problema che l’anello di ottone non c’era più… Ho dovuto fabbricarlo !

Tutto rimontato nel mobile completamente restaurato.

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2 Responses to Radiomarelli Axum Radiofonografo Tipo 2 – Restauro

  • Se guardi lo schema hanno fatti un giochino sullo zero del secondario dell’anodica che non è a massa ma ha una rete di resistenze e condensatori che servono a generare una tensione negativa che serve per polarizzare la griglia della finale audio, la tensione negativa che ottieni dipende da quanta corrente scorre nel circuito anodico, probabilmente per arrivare ad avere la giusta polarizzazione avevano bisogno di caricare un’altro pò il circuito, inoltre il carico rappresentato da questa resistenza potrebbe anche servire a proteggere i condensatori nella fase di accensione, infatti la 80 che è a riscaldamento diretto parte in pachi secondi, mentre le altre valvole che sono a riscaldamento indiretto ci mettono almeno 30 secondi a scaldarsi e in quel lasso di tempo la tensione ai capi dei condensatori potrebbe salire in modo pericoloso in quanto non c’è carico e magari questa resistenza serve per evitare che salga oltre una certa soglia causando guasti. Non credo cmq che fosse dimensionata male, che scalda più essere ma sarà anche costruita in modo da reggere alla temperatura.

  • Volevo chiedere a cosa serve la resistenza di 25.000 ohm 5 watt che si trova in parallelo al secondo elettrolitico di filtro.
    Ho notato questa resistenza su diverse Axum e ho notato che scottava su tutte le radio.
    Che senso ha aumentare il consumo della radio?
    Che senso ha inserire una resistenza dimensionata con pochi watt che surriscalda?
    Grazie mille

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RCA Victor RE75 – Un’altro apparecchio violentato da sistemare

Che ci crediate o no il caso dell’arione non è rimasto un caso isolato… Nelle foto qui sotto potete vedere il telaio alimentatore e finale audio di una RCA Victor RE75 disintegrata da un’altro genio… Avrò ancora modo di passarmi un bel pò di tempo libero…

Spieghiamo un pò cosa è stato fatto a questa radio: Il trasformatore di alimentazione ha il primario a 110v (ovviamente essendo una radio USA di metà degli anni 20), il tizio ha impunemente e brutalmente attaccato la spina alla rete 230 (manco un variac… niente) e in mezzo secondo ha fatto bruciare tutti i filamenti di ben sei UX226, una UY227, due UX245 e la UX280… Tutte RCA originali a pera (un valore di quasi 500 euro con i prezzi correnti che circolano su ebay per valvole del genere). Inoltre s’è bruciato anche il trasformatore di alimentazione (ovviamente).

A questo punto ha stabilito (dall’alto delle sue immense capacità tecniche) che la radio sarebbe stata irreparabile a prescindere, così ha iniziato a trapiantare pezzi a casaccio al suo interno, allo scopo di realizzare nessuno sa cosa. Al posto del trasformatore di alimentazione bruciato ecco spuntare un trasformatoraccio anni 60, sullo zoccolo di una valvola un piccolo trasformatore di uscita sempre anni 60…

E sotto? condensatori elettrolitici da 330uF (ma voleva usare un raddrizzare a vuoto o dei diodi al silicio LOL, no perchè 330uF sono una vera esagerazione, qualsiasi raddrizzatore a vuoto sarebbe collassato alla prima accensione), uno zoccolo di una 245 sfondato brutalmente per far posto a uno zoccolo di diversa fattura, e poi vecchi componenti di diversa fattura e di diverse epoche (i condensatori che ci aveva montato erano pure in perdita), fili moderni che giravano qua e la buttati a formare non si sà cosa. Tutto da l’impressione che non seguisse uno schema ma che montasse pezzi così a naso. Altre componenti originali della radio invece erano sparite.

E tutto questo era nulla rispetto a come avevano ridotto il telaio del ricevitore! era praticamente distrutto! Alla fine ho comprato su internet altri 2 telai non manomessi e ho deciso di usare questi solo per pezzi di ricambio.

Questa foto l’ho scattata durante alcuni trapianti tra il telaio disfatto (donatore) e il telaio illibato (ricevente). Questo qua sotto invece è il condensatore quadruplo rimosso dal telaio distrutto, pronto per la ricostruzione (capacità di 2-4uF… ci avevano messo dei 330uF hahaha).

Lavoro perfetto, è stato poi montato sul telaio illibato al posto del suo originale non più funzionante. Ora sono in attesa del trasformatore di alimentazione ricostruito con primario a 230volt, rinchiuso dentro alla scatoletta dell’originale bruciato (il trasformatore di alimentazione originale del telaio illibato è perfettamente funzionante ma non lo reputavo affidabile nel tempo).

Montato il trasformatore rifatto con primario a 230volt, mi accingo a testare il telaio alimentatore e amplificatore audio non dopo di aver rimesso il cavetto originale all’altoparlante. Il tutto funziona egregiamente.

Quindi ho preso a mano il telaio del ricevitore…

Ci è voluto un sacco di pazienza per smontare gli schermi e sopratutto sbloccare bene tutta la durissima meccanica di movimento dei variabili a ganascia che ora scorre liscia liscia…

Piccolo problema sorto, la lampadina (bruciata) che illumina la scala parlante è a 120volt e alimentata in parallelo al primario del trasformatore di alimentazione che però ora è a 230volt… Rimedio veloce e che non comporta modifiche alla radio con una lampadina di frigorifero…

La radio si accende già e riceve anche molto bene, a breve le ultime foto. Ho poi montato la scala parlante e ho fatto funzionare la radio per un pò di tempo, purtroppo dopo circa 2 ore si è tornata ad ammutolire, dopo svariate ricerche per capire cosa fosse successo trovo il trasformatore interstadio che pilota le finali audio che ha perso isolamento tra primario e secondario e un braccio del secondario bruciato, scambiato il trasformatore con quello recuperato dall’altro telaio la radio ancora non funzionava, quindi continuando la ricerca ho trovato anche un condensatore sul telaio radio che era entrato in corto verso massa…

Questo è il colpevole del cortocircuito…

Condensatore ricostruito e rimontato il tutto ecco la radio di nuovo in funzione!

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Radio Marelli Nilo Azzurro – Restauro

Radio che ho acquistato al mercatino di marzaglia, si presentava in condizioni discrete, i problemi più grossi che sono emersi durante la riparazione erano dovuti a una coppia trasformatore / induttanza rinchiusi in un blocchetto resinato con ceralacca che formavano il circuito di negative feedback del finale audio, al guasto avvenuto in tempi arcaici è seguita una “riparazione” da parte di un radio-riparatore dell’epoca che ha modificato maldestramente il circuito per escludere questo blocco, ha escluso il controllo del tono perchè la meccanica era bloccata, eliminando anche alcuni componenti, inoltre la polarizzazione della finale era stata modificata per permettergli di funzionare anche se in stato di semi esaurimento, in pratica aveva dimezzato il valore della RK per alzare la corrente a riposo. Il pin 1 della 6J7g era stato usato come ancoraggio per un paio di componenti quando invece il pin1 della suddetta deve essere collegato a massa in quanto è la schermatura interna della valvola, quindi questa schermatura si era trasformata in un “anodo fantasma”, poi vito che la valvola sembrava tirare troppa corrente ha modificato la resistenza di carico anodico (quella vera) da 25k a 150k… Siccome poi la radio con tutti questi “orrori” nel circuito probabilmente ronzava come una matta sempre il suddetto radio-riparatore d’epoca ha pensato bene di mettere 3 e dico 3 condensatori di livellamento aggiuntivi sulla cella pigreco dopo il rettificatore…

Questo è il telaio come si presentava appena estratto dal mobile.

L’elettrolitico a 3 sezioni dopo la ricostruzione…

Ecco la sequenza più terribile e laboriosa di tutta l’opera!

Questa specie di resina o ceralacca color verde oliva mentre fondeva emanava odore di incenso…

A sequito di quest’ultima foto ho lavorato tantissimo per pulire e smontare questa piccola coppia trasformatore e induttanza…

Completamente smontati e ripuliti da tutti residui di resina.

Sbobinati con tanta pazienza e riavvolti come nuovi!

Ricostruita la circuiteria del blocco…

Finalmente posso iniziare a riparare il resto del circuito, un’altro bell’impegno, schema alla mano per ripristinare tutte le modifiche effettuate dal tecnico d’epoca, fortuna che queste erano solo attorno alla coppia 6J7g e 6L6g.

Un bell’occhio magico nuovo a sostituzione del suo ormai esaurito.

Dopo una totale ritaratura delle media e del gruppo RF, ho restaurato il mobile levigandolo tutto completamente con lana metallica per ripulirlo tutto dalla sporcizia, l’ho tutto incerato e lucidato poi ho rimontato il tutto.

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