Hi.Fi. Binson 40 Watt – Versione con EL84

Ho ricevuto in riparazione questo amplificatore per chitarra elettrica Hi.Fi. Binson primi anni 60, potenza dichiarata 40Watt, potenza effettiva 25 max 30watt RMS su 8ohm. L’apparecchio in questione ha un “gemello diverso” nel senso che esiste un’altro “Binson HiFi 40watt” esteticamente uguale, con la stessa circuiteria di preamplificazione ma con una coppia di EL34 al posto delle quattro EL84. Utilizza 10 valvole, nel preamplificatore ci sono tre ECC83 e una ECC82, nel finale una GZ34 una ECC83 e quattro EL84. L’apparecchio in questione non versava in condizioni ottime e purtroppo il padrone l’ha fatto funzionare senza curarsi troppo della sua età, dopo una pulizia veloce del telaio mi accingo a rigenerare i condensatori e scopro che uno dei 2 aveva delle scariche improvvise e casuali (da li a poco trovo la GZ34 che andava solo a metà). In tutti i modi ho sostituito gli elettrolitici e ricablato un cordone di alimentazione nuovo.

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Il telaio del finale prima e dopo l’intervento:

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Una nota costruttiva importante di questo apparecchio è che il segnale alle EL84 viene portato in griglia al pin1 (nelle EL84 nos la G1 è connessa sia al pin1 che al pin2, mentre in molte EL84 moderne la G1 è collegata solo al pin2 mentre il pin1 è scollegato) ho quindi ponticellato il pin 1 e 2 degli zoccoli delle finali per avere la compatibilità con tutte le valvole.

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La sezione pre non presentava guasti particolari se non che due ECC83 e la ECC82 erano esaurite e la restante ECC83 funzionava solo a metà, risolta una serie di falsi contatti qua e la l’amplificatore è tornato a funzionare senza problemi.

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Alla pulizia del mobile ci vuole pensare il proprietario, in tutti i modi ecco la foto vista dal davanti.

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Amplificatore 6CA7 di Giuseppe

Salve, sono praticamente giunto alla fine dell’impresa. L’amplificatore suona molto bene, sicuramente anche grazie all’ottima fattura dei trasformatori.

Ho usato delle 12AX7JJ come pre/splitter e delle 6CA7EH come valvole di potenza. Ho provato vari bias (ho usato fixed bias) da 30 a 50 mA con valori di Va da 430 a 450 Volts, con un minimo negative feedback (regolabile). Non ho notato differenze significative (anche srumentali) per cui al momento lo sto facendo andare con un bias conservativo di 35mA e 440 Volt (in classe AB).

Le immagini includono sia la fase di  prototipazione che l’assemblaggio finale.

Cordiali saluti Giuseppe

2015-04-09 00.46.58

2015-04-11 15.47.55

2015-04-21 21.54.06

2015-04-26 19.38.08

2015-04-27 08.11.14

2015-04-28 19.27.09

2015-04-28 19.32.48

2015-04-28 19.33.25

2015-05-16 12.30.56

2015-05-16 12.31.42

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Riparazione Faref / Gretzen Mod. Orchestra 731

La radio originariamente si presentava con la tela dell’altoparlante stropicciata e con macchie di ruggine, l’altoparlante aveva un foro sulla membrana probabilmente provocato di un’insetto che se ne era cibato.

Il doppio elettrolitico di livellamento era staccato e penzolante, il resistore di catodo della finale audio era carbonizzato, così come anche il resistore da 1k che formava la cella CRC. Tutti i condensatori a carta erano derivati di quasi il doppio della capacità nominale, i resistori avevano invece ancora tutti valori accettabili, tranne 1. La UL84 era completamente esaurita mentre la ECC85 della sezione FM era al 50% sulla zona ” ? ” del prova valvole. La seconda MF aveva preso una botta e si era crapata la base di bachelite.

Dopo aver smontato tutta la radio e pulito per bene dalla polvere ho smontato la MF rotta e riparato la base di bachelite con colla ciano-acrilica curandomi anche di mettere dei cerottini di cartoncino sottile in quanto la colla da sola non riusciva a tenere insieme i 2 pezzi. Rimontato la MF ho smontato tutti i condensatori a carta che ho restaurato sciogliendo il catrame con la punta dello stagnatore a GAS, svuotandoli e alloggiando all’interno un nuovo condensatore al poliestere, richiudendoli poi con il loro stesso catrame. Gli elettrolitici invece li ho sostituiti completamente in quanto i nuovi non sarebbero entrati nelle carcasse dei vecchi, ho sostituito anche le resistenze bruciate e le 2 valvole esaurite dopo aver spruzzato con disossidante tutti gli zoccoli e i commutatori. Ovviamente ho cambiato anche il cordone di alimentazione.

L’altoparlante è stato rappezzato con carta di giornale e colla vinilica, il mobile in plastica nera lavato con acqua e sapone, mentre manopole e viti ad ultrasuoni. La tela dell’altoparlante è stata sostituita con stoffa di cotone grezzo (leggermente color cocciola e con puntini neri di impurità nella fibra, molto vintage).

Ritarate le MF ed eccola funzionante, la sintonia in FM è davvero pazzesca, da filo da torcere a moderni ricevitori a transistor, grazie al circuito fremodyna che equipaggia questo ricevitore quasi tutte le stazioni si ricevono tonanti e non vi è traccia alcuna del classico SHHHHH tra una stazione e l’altra o nelle stazioni con segnale più debole, di contro la gamma ricevibile è limitata a 100 forse 102Mhz, infatti negli anni ’60 la gamma FM si fermava prima dei 108Mhz che sono utilizzato ai giorni d’oggi.

Problemi di sovralimentazione: è una cosa che non avevo mai riscontrato in altri apparecchi più vecchi comuque ciò che è capitato è che la radio nel cambio tensioni prevede al massimo 220v, mentre sappiamo tutti che la rete elettrica attuale arriva a 230 (235 a casa mia). L’autotrasformatore scaldava parecchio, e anche la resistenza catodica della UL84 che a sua volta sfiorava il redplate che appariva quando la tensione di rete arrivava a 240V (simulato col variometro) e l’audio a volte diventa distorto.

Una breve indagine sui dati della UL84 mi ha detto che la massima tensione di G2 dovrebbe essere 160volt, mentre la massima corrente ammessa 73mA, in questo caso la tensione anodica ha poca importanza (200 volt). La G2 della UL84 è alimentata sulla seconda cella del filtro CRC, e la tensione era 176 volt, mentre la corrente che scorreva nella valvola era di ben 76mA ! Praticamente questi 10/15 volt di troppo che molti darebbero per irrilavanti non erano poi tanto irrilenvanti… Ho quindi fatto una piccola modifica mettendo una resistenza da 120ohm tra la raddrizzatrice UY85 e il primo condensatore della cella CRC (con anche una grossa gioia per la raddrizzatrice che si esaurirà piu lentamente), ho dovuto spostare anche il filo del primario del trasformatore di uscita dal lato condensatore della resistenza.

In questo modo l’anodica è calata a 180/190v, la G2 aveva 155volt e la corrente che scorreva nella finale era calata a 56mA e anche la resa acustica era migliorata.

Ecco alcune foto dell’apparecchio:

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