Clone Michealson & Austin TVA 1 – 2MT

Questo finale è un “made in italy” anni 70, dichiarato clone del Michealson & Austin TVA 1, i problemi che aveva erano veramente limitati, c’erano da rifare alcune saldature e da sostituire le valvole driver, o meglio verificarle e sistemarle nel giusto ordine visto che erano state mescolate.

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A lavoro eseguito ho acceso il finale e preso qualche strumentale, una di quelle rare volte che mi capita di vedere un finale HiFi commerciale con trasformatori d’uscita decenti!

Le strumentali

Potenza massima: 60Watt RMS
Banda passante a 1Watt: 15Hz~55Khz -3db
Banda passante a 25watt: 15Hz~50Khz -3db
Fattore di smorzamento DF: 11,5
Rout = 0,69ohm

Le analisi di spettro

1 Watt

1watt

25 Watt

25watt

Prima del clipping

prima clipping

L’unica nota negativa di questo finale probabilmente è la sensibilità di ingresso che secondo me è troppo elevata infatti si porta il finale alla massima potenza con appena 1Vpp (0,4V RMS) di segnale di ingresso, che potrebbe aumentare il rapporto segnale rumore dell’amplificatore e rendere difficile l’interfacciamento con molte sorgenti.

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Vega 632 – Restauro

Tipo1:

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Questa è stata una di quelle radio che a vederle “non sembrava messa male” ma poi a metterci le mani saltavano fuori problemi uno dietro l’altro. È iniziato come un restauro normale, di quelli che cambi qualche condensatore alcune resistenze, accendi e la radio parte… Invece ho cambiato qualche condensatore e qualche resistenza, vado per accendere e mancava l’anodica: raddrizzatrice con il filamento interrotto, cambiala… Riaccendo c’è tensione ma resta muta, totalmente muta: trovo il trasformatore di uscita interrotto, metto un pezzo di ricambio di recupero riprovo ed è ancora muta la EL41 si era bruciata (tensione di schermo senza tensione di placca uguale finale bruciata), cambia la finale.

A questo punto ha cominciato a dare segni di vita, miracolosamente la ricezione sembrava buona e ho deciso di non toccare niente degli stadi a radio frequenza, poi si scaldava un pò e cominciava ed ammutolirsi o ripartire casualmente a seconda di come la picchiavi, ovviamente ho pensato subito a un falso contatto e cominciato a fare tutte le cose ovvie come disossidare il commutatore di gamma… niente… disossidare tutti gli zoccoli… niente… toccare e muovere ogni singolo componente all’interno… niente… che diavolo è! picchio tutte le valvole non ancora cambiate, sembrava la ECH42 la cambio con un’altra ma ancora nessun risultato. Alla fine era l’occhio magico ! l’ultima cosa che uno può pensare. Sostituisco l’EM4 con un 6E5c e la radio finalmente è ultimata.

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Tipo2:

Questa che segue è un’altra Vega 632, stesso telaio ma mobile esterno differente, diversi indizi lasciano pensare che sia stato prodotto effetivamente dalla Vega, ad esempio ha il pannello posteriore che entra perfettamente nella sede che riporta il marchio “Vega 632”.

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La parte elettrica di questa radio sembrava in buone condizioni, migliori del primo esemplare, ho proceduto alla solita sostituzione dei condensatori a carta, di alcune resistenze totalmente sballate, ho cambiato la EL41 che era guasta. Le medie frequenze erano a posto ma poi sono impazzito a trovare un corto circuito nel gruppo RF che rendeva la radio muta nella gamma delle OC.

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Radio finita, le sue manopole mancavano totalmente così ho provveduto a un rimpiazzo con manopole stampate con la 3D fino a quando non saranno reperite le sue originali.

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AudioNote P1 – Riparato

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Questo amplificatore è arrivato piuttosto malconcio, diversi elettrolitici secchi, alcune resistenze bruciate e una valvola finale (JJ tesla) che si era guastava ed aveva avuto un corto interno a peggiorare le cose.

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Ho provveduto a sostituire i componenti guasti e a cambiare tutte le valvole ad eccezione di una coppia di ECC83 che erano ancora buone e matchate e che ho riutilizzato nel posto delle sfasatrici.

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Prima ancora di presentare le strumentali di questo amplificatore guardate la foto qui sotto, essa mostra il trasformatore di uscita: si vede benissimo un pezzo finale del secondario che non occupa l’intera gola… Una delle regole fondamentali per non avere dispersione di induttanza è riempire sempre le gola, per ogni passata, non ci devono essere avvolgimenti incompleti, e state certi che se hanno lasciato a metà il pezzo finale esterno anche dentro sarà pieno di sezioni di primario di secondario fatte alle stessa maniera, le successive strumentali evidenziano appunto alcune carenze di questi trasformatori d’uscita.

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Si può vedere bene un pezzo di avvolgimento secondario che accupa poco più di metà della gola. Ma passiamo alle strumentali:

Potenza massima: 10Watt RMS come da targa.
Banda Passante a 1Watt: 20Hz -0db ~ 17kHz -3db
Banda passante a 6watt: al di sotto dei 30Hz la sinusoide è molto distorta ~ 19kHz -3db. Qui si evidenza la difettosità dei trasformatori d’uscita, solitamente all’aumentare della potenza la banda passante di un trasformatore diminuisce, in questo caso nella parte alta si guadagna qualcosa, questo succede perchè la maggiore potenza compensa un pò l’induttanza dispersa abbondante del trasformatore. Resta il fatto che questa banda passante sia piuttosto scarsa, se rifacessi questi trasformatori probabilmente riuscirei a raggiungere una banda passante prossima ai 100khz.

Fattore di smorzamento DF: 8
Rout: 1 ohm

DF e Rout di buon livello ma ottenuti a forza di NFB, come dico sempre il negative feedback di per se non è un male ma se accoppi un trasformatore con scarsa banda passante con tanto NFB ottieni solo problemi e infatti ho scoperto che il circuito non è stabile, in assenza di carico innesca un’auto-oscillazione a 10Hz, qualcuno dirà che l’assenza di carico non è una condizione normale ma si sbaglia a metà perchè molti diffusori nella fase di rientro del cono mostrano un’impedenza molto elevata e potrebbero indurre l’amplificatore a generare delle spurie, inoltre l’oscillazione non è mai totalmente soppressa, anche su carico resistivo con la scala di 0,1volt ho potuto visualizzarla perfettamente sull’oscilloscopio:

Vediamo l’analisi di spettro a 1 watt:

1watt

E a 6 watt:

6watt

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