Settembre scorso al mercatino di marzaglia ho trovato questo telaio per 2 soldi… la cosa più disgustosa che abbia mai visto, non c’è bisogno di commentare perchè le foto parlano da se. Chi ha fatto questo scempio deve vergognarsi! Poi lo avesse fatto su una radio dozzinale da 50 euro, no su una radio prestigiosa e abbastanza rara, quindi di valore! Volevo mettermi a prova e vedere se riuscivo a rimetterla in sesto, sapendo già che sarebbe stato un lavoraccio…
Fili del trasformatore di alimentazione in parte tagliati in parte strappati…
Lo statore del condensatore variabile strappato brutalmente (si vedono ancora i resti dei supporti in bachelite), e questo per poterci passare con il cacciavite per avvitare il condensatore variabile della radio a transistor messo sotto… Odio e disprezzo per ciò che aveva in mano il cane che ha fatto tutto questo.
Incomincia l’opera di ripristino
Ho iniziato smontando e pulendo completamente l’altoparlante, non capisco poi perchè se doveva rompere per far passare il filo dell’altro altoparlante abbia dovuto rompere proprio a ridosso della bobina mobile con tanto spazio… Odio e disprezzo, quello che vedo mi fa pensare solo che volesse rovinare quanto più possibile questa meravigliosa radio.
Ho usato la tecnica molto semplice della carta pesta, scottex e colla vinilica diluita.
A vinilica asciutta ho ri-fissato i fermi dei sottili fili con il bostik e spruzzato con elettroresina spray la bobina mobile per assicurarmi che le spire di rame rimanessero ferme in posizione.
Il trasformatore di uscita ha il primario interrotto :'(
Sresinato il trasformatore a mollo nella cera fusa…
Pronto per essere riavvolto.
Trasformatori riavvolti usando materiali e tecniche d’epoca, i cavetti saranno poi occultati con sterling d’epoca.
Ho ripulito tutto il telaio, prima con pennello e aria compressa, poi acido fosforico seguito da un lavaggio con isopropilico per rimuovere una spessa patina giallina dall’odore di fuoco d’artificio (chissà cos’ha subito nella sua lunga e travagliata esistenza).
Dopo la sessione di lavaggio è seguita una sessione con la pistola dissaldante per ripulire tutti i punti di saldatura, ho ripristinato il funzionamento e i conduttori dello strumentino indicatore di sintonia. Ho rimontato il trasformatore di alimentazione ed eseguito i primi cablaggi.
Arrivano i soccorsi… Dal proprietario del museo della radio d’epoca di verona sono riuscito a recuperare questo relitto…
Questo è il telaio di una tamiri a cui un’altro fenomeno del restauro ha provato a cambiare gli zoccoli perchè non aveva le valvole giuste da metterci, la mascherina davanti era stata rifatta con volgare lamiera verniciata di marrone e i dischetti di celluloide erano stampanti con la getto d’inchiostro su cartoncino e le scritte fatte con trasferibili, il trasformatore di alimentazione bruciato. Però tutto il resto c’è ! Questo che vedete nella foto è il telaio già semi smontato (che dovrò pulire un’attimo prima) in cui monterò gli zoccoli, il trasformatore, l’intelaiatura con le scale parlanti, la mascherina e i potenziometri con tanto di dischetti in celluloide e lo strumentino indicatore di sintonia presi via dal telaio già in mio possesso.
Ho approfittato del trasformatore di alimentazione bruciato di questo telaio per recuperare la carta con cui mascherare ancora meglio il mio trasformatore riavvolto. Visto che è impossibile reperire il condensatore elettrolitico originale marelli ho preso la via della fabbricazione di una copia, ringrazio IK0WHP che avendo avuto la possibilità di vederne uno originale per prendere le misure e copiare l’etichetta mi ha poi fornito una copia in lamiera zincata da assemblare.
Lo stagnatore da 150 watt m’è finalmente servito 🙂
Piazzati i nuovi condensatori…
Ho protetto il tutto con un palloncino e plastilina (sull’imbocco del palloncino) per tenere i condensatori sigillati e con un pò di aria attorno per quello che dovranno subire nel passo successivo…
Dopo aver stagnato anche il coperchio inferiore fondo un pentolino di cera per riempire il corpo del condensatore fino a straboccare. La cera, raffreddandosi, si ritira facendo spazio, ho quindi provveduto a rabboccare il condensatore fino a che l’imboccatura fosse perfettamente chiusa.
Ecco il perchè della cera 🙂 elettrolisi !
Ho invecchiato l’etichetta immergendola in acqua con fondi di caffè, poi l’ho asciugata con un phon.
Un’altro pò di giochi di prestigio per l’incollaggio e la logoratura della carta… eh non posso dirvi tutto ! 😉
Aggiornamento del 2/7/2012, si comincia a lavorare sull’elettronica finalmente ! Ho iniziato con la ricostruzione dei condensatori di questo blocchetto.
E dopo averlo avvitato al suo posto finalmente comincio a ricablare il circuito dallo schema…
Ormai costruisco e modifico di tutto dalle viti ai cavi, questo è un 3 poli trasformanto a 4 poli, per la connessione dell’AP…
Cablaggio completato…
Che ci crediate o no è partita alla prima accensione e non mi vanto ma è la norma dei miei lavori, anche se è ancora starata per ora… mancano gli schermi di 2 valvole e la targhetta dietro.
Ho trovato una replica della targhetta e i 2 schermi per le valvole di media e demodulatrice. Finalmente il telaio è completo al 100%.
Ricostruita in 7 mesi quindi torna nel suo mobile che ho restaurato.
io ho avuto in mano solo il telaio all’epoca, il mobile l’aveva tenuto a casa sua il proprietario, quindi non lo so.
Complimenti per il “salvataggio”, questo recupero è stato notevole dimostrando doti non comuni e grande passione. Una domanda, i due pomoli pendenti in ottone che mancano,(quelli dei due sportelli del mobile) come hai rimediato?
Bravissimo grande competenza e professionalita