Single Ended con valvole 6C33C – “Dragon” – Progetto aggiornato.

Circa 1 anno fà mi è stato richiesto di realizzare questo progetto premium, già all’epoca sapevo che le 6C33 sono valvole abbastanza grezze e che richiedono parecchio tempo per entrare in temperatura e stabilizzarsi di bias quando partono da fredde. Sapevo che sono soggette a derive nel corso del loro invecchiamento che possono diventare molto fastidiose, infatti suggerii al cliente di implementare un circuito servobias ma rifiutò preferendo il classico trimmer con 2 milliamperometri. Ma dopo 1 anno di utilizzo il cliente si è stancato di alzarsi ogni 5 minuti, per un’ora consecutiva, per regolare il bias a sistemare i repentini sali e scendi di queste valvole. E questo ogni volta che accende l’apparecchio. Quindi mi ha chiesto di fornigli la modifica al circuito per inserire il servobias che già proposi all’epoca.

Ciao Stefano

Ti mando queste foto della modifica con servo bias del mio Dragon.
Ho dovuto spostare alcune cose qua e là per farci stare la scheda servo e modificare un po’ l’alimentazione negativa e chiudere i fori dei  potenziometri di regolazione, non più necessari. Non è bellissimo da vedere ma c’è stato tutto e soprattutto funziona perfettamente. Ho tenuto gli amperometri, che sono perfettamente funzionanti.
Ora dopo circa 30 secondi dall’accensione, il bias è fisso e pari per entrambe le valvole come tutte le tensioni varie.
Risolto problemi di regolazione bias e di eventuali sostituzioni valvole.
 
“C.R.”

Quindi ora chi acquista il progetto premium avrà nello schema questa modifica direi “essenziale”. Qui sotto il vecchio articolo…


Presento in questo articolo il progettino e relativo kit di trasformatori per realizzare un single ended con valvole 6C33S da 14 Watt RMS per canale. Il circuito molto semplice è composto da una 6SN7 come valvola di ingresso/preamplificazione, il secondo stadio (driver) è costituito da una valvola 6BX7 configurata come parafeed, ossia caricata con un’induttaza 18S100 da 100henry. La scelta del driver parafeed è stata fatta per richiamare lo stile di qualche produttore di amplificatori “naturali” e perchè per pilotare bene la 6C33S serviva molto swing, quindi il driver avrebbe avuto bisogno di una tensione superiore a quella che alimentava la finale il chè significava che avrei dovuto aggiungere una sezione di alimentazione in più oppure caricare il driver con un CCS a transistor. Infine ci sono le 6C33S con i nuovi trasformatori SB-LAB a loro dedicati, polarizzate a bias fisso.

La prima versione del circuito realizzato dal primo committente aveva il bias fisso regolabile con trimmer come da richiesta, anche se io conoscendo le 6C33s lo avevo sconsigliato. All’atto pratico però queste valvole ci mettono molto tempo per stabilizzarsi in temperatura, all’accensione il bias risulta completamente sballato e va assestandosi molto lentamente nei 30 o 40 minuti successivi, cosa che richiede dei ritocchi continui ai trimmer ed è molto antipatica, ho quindi aggiornato lo schema per includere un servo bias che esegue la regolazione in modo automatico.

Non conosco la 6BX7 che valvole è? La 6BX7 è un doppio triodo octal sorella pompata della 6SN7, la differenza con la 6SN7 sta nel fatto che la BX può dissipare una potenza di 6watt per ogni triodo contro i 2 della SN, ha un Mu di 10 contro i 20 della SN e una resistenza interna di soli 1300ohm contro i 7000ohm della 6SN7. La 6BX7 potendo funzione con correnti maggiori e avendo una resistenza interna molto più bassa si rivela molto più adatta all’uso in stadi parafeed o con trasformatori interstadio la dove con valvole più deboline sarebbe stato necessario utilizzare induttanze molto più ingombranti e con difetti parassiti maggiori. La 6BX7 come la 6SN7 era utilizzata prevalentemente in TV come deflessione verticale in cinescopi medio piccoli, mentre la 6SN7 era utilizzata su cinescopi piccoli. Di fatto la 6BX7 è una piccola finale, la sua potenza dissipabile complessiva di 12 watt la mette al pari di una 6V6 e quindi non meravigliatevi se in pochi minuti dall’accensione brucia come un vulcano al contrario delle 6SN7 che restano all’incirca toccabili. Un’altra valvola simile alla 6BX7 e che può rimpiazzarla come alternativa ad essa (pin compatibile) è la 6BL7 che risulta essere leggermente più robusta ancora rispetto la BX.

La resistenza interna della 6C33 è molto bassa indi per cui il fattore di smorzamento naturale (naturale = senza controreazione) del circuito risulta molto alto già di suo. in questa situazione ho potuto quindi utilizzare un tasso di controreazione veramente molto molto basso che ha lo scopo solamente di correggere le minime differenze di livello tra le valvole per non trovarsi i 2 canali leggermente sbilanciati di volume senza toccare minimamente le colorature dello stadio parafeed che nell’insieme del circuito da un suono caldo e con un’ottima apertura di palcoscenico, bassi frenati grazie alle 6C33 e tantissimo dettaglio.

Qui sotto lo schema premium

Il set di trasformatori per realizzare questo progetto costa €515,00 prezzo finito compresa spedizione, al momento del pagamento del set di trasformatori riceverete anche il cartaceo dello schema perfettamente leggibile.

Vediamo qui sotto il montaggio di Christian… È un ampli dal suono vigoroso, quando alzi il volume spinge forte, sembra avere più watt di quelli di targa, e non preferisce un particolare genere musicale. lo trovo molto lineare, bassi belli controllati e una medio-alta presente ma rotonda, qualcuno la definirebbe valvolare. Questo amplificatore può essere tranquillamente considerato definitivo.

Le strumentali rilevate sul montaggio di Christian

Potenza: 14watt RMS per canale.
Smorzamento DF: 10.0
THD @ 1 watt: 0,93%
Banda passante 20Hz / 90khz -1db @ 1 watt

Spettro distorsivo

Grafico di banda passante su carico resistivo

Grafico di banda passante su carico reattivo

Quadra a 100Hz 1 watt su carico resistivo

Quadra 1khz

Quadra 10k

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Boyuu A20 – Upgrade

Sottotitolo: Spieghiamo perchè gli upgrade “facili” sono spesso una perdita di tempo e di soldi.

Dopo aver parlato dell’upgrade del Boyuu A9 un cliente mi contatta per avere informazioni riguardo l’upgrade del Boyuu A20…

Mi ha mandato alcune foto dicendomi che l’aveva già upgradato e voleva migliorarlo ancora…

Quindi prendo la palla al balzo per spiegare una volta per tutte che se un’amplificatore è di progettazione dozzinale e ha trasformatori di scarsa qualità, cose che ci si aspetta normalmente in un’apparecchio cinese a basso costo, è una inutile perdita di tempo e di soldi fare questi upgrade facili che consistono nel montare valvole più belle e condensatori grifati, si avrà un leggero cambio di intonazione ma si sarà sempre poco lontani dall’oggetto di partenza, le parti salienti di un’amplificatore sono i trasformatori e lo schema elettrico, se si vuole veramente ottenere un miglioramento che valga la spesa è li che ci si deve concentrare. In ogni modo di questo amplificatore non si trovava uno schema corretto su internet, infatti facendo ricerche appaiono schemi che usano la 6SL7 con i triodi in parallelo, schema del tutto uguale a quello del modello A9 con le EL34, ma questo apparecchio monta dei pentodi 6SJ7 sull’ingresso, ci sono 2 induttanze sull’alimentazione invece che una sola, in pratica non sapedo com’era l’oggetto di partenza non sapevo indicare modifiche, quindi me lo sono fatto spedire per estrapolare lo schema elettrico che riporto qui sotto (nota i valori dei condensatori riportati sono quelli che ho trovato dopo la modifica fatta dal proprietario e non so se siano degli stessi valori esatti di quelli di partenza).

Lo schema è il classico single ended ultralineare, tanto di moda quanto concettualmente sbagliato. Le KT88 lavorano a 21watt di dissipazione (meno del limite di una EL34) con circa 380/370volt in placca su un trasformatore da 3500ohm primari, la 6sj7 è polarizzata in modo normalissimo, mentre la sezione di alimentazione reca una sorpresa (di cui non mi meraviglio), ci sono 2 induttanze di filtro e si era convinti che avessero biforcato al primo condensatore dopo la raddrizzatrice per fare una cella LC separata per ogni canale, tra l’altro in foto si vedono chiaramente le 2 induttanze una a destra e una a sinistra e 2 grossi condensatori sempre uno a destra e uno a sinistra ma ovviamente non è così: le 2 induttanze sono poste in serie e i 2 condensatori sono posti in parallelo da una pista sul PCB. E come pillola finale facendo 2 conti la valvola 5U4 patisce il picco di carica ad ogni accensione dei 2 condensatori da 220uF in parallelo. Cosa c’è di peggio dei circuiti al risparmio? I circuiti che avrebbero tutti i pezzi ma sono stati usati nel modo sbagliato. Vediamo strumentalmente cosa usciva da questo boyuu A20 già parzialmente modificato…

Banda passare un pò meno di 20Hz e 13khz @ -1dB, rotazioni di fase guardatevi il grafico

La potenza massima sembra 15 watt RMS per canale, in realtà anche se non subentra il clipping la distorsione è tanta a 15 watt, la distorsione a 1 watt è già al 2,35%…

Vediamo una triangolare a 15 watt, questa orrenda distorsione è per la maggiore causata dall’ultralineare che non è adatto all’uso negli SE…

Lo smorzamento è ovviamente basso, attorno un fattore 2 essendo il circuito privo di controreazione, sul carico reattivo mostra tutte le sue limitazioni.

Questo insegna che il più bel condensatore e la più costosa valvola NOS non possono correggere le limitazioni intrinseche di un circuito e di un trasformatore d’uscita. Tutto questo però è molto didattico. Visto il circuito ho considerato che non è possibile sfruttare la KT88 al pieno delle sue potenzialità. Per essere sfruttata a pieno, in single ended, una KT88 andrebbe fatta lavorare su un’impedenza primaria di 6k, dovrebbe vedere in placca almeno 420/430volt e portata a ridosso dei 35 watt di dissipazione, in questo apparecchio però non è presente abbastanza tensione… o magari la si potrebbe raggiungere eliminando la valvola raddrizzatrice e rettificando con dei diodi, cosa che non voglio proporre perchè resterebbe un buco vuoto e in ogni modo i miei trasformatori 6K per KT88 sono troppo grossi e non ci stanno nello spazio a disposizione, quindi alla fine ho deciso di restare su un’impedenza di 3500ohm con 380/370volt di placca (sottratti i 34 che cadono sulla RK rimangono circa 350 a disposizione della valvola) portando la dissipazione della valvola attorno i 30 watt con una corrente complessiva sopportabile dalla raddrizzatrice, ovviamente ho ridimensionato i condensatori per restare nei limiti della 5U4. Va eliminata una delle 2 induttanze perchè hanno una RDC di 80ohm cadauna (in serie 160ohm) e causerebbero troppa caduta di tensione visto il maggiore carico di corrente. La kt88 viene fatta lavorare a pentodo puro e ovviamente ho aggiunto un’anello di NFB per aumentare il tasso di smorzamento dell’apparecchio e tenere bassa la distorsione. A parte queste cose il disegno non è troppo diverso dall’originale e si può cablare senza modifiche troppo invasive. Lo schema premium è qui sotto, visibile in chiaro solamente a chi acquisterà i trasformatori.

Risultati dell’upgrade

Ho realizzato dei trasformatori d’uscita da 3500ohm dedicati all’upgrade di questo amplificatore e uno schema premium. Vediamo cosa si riesce ad ottenere. Come detto in precedenza l’amplificatore originale arrivava ad erogare 15 watt su 8ohm (30Vpp su 8ohm) ma con tassi di distorsione imbarazzanti e un fattore di smorzamento all’incirca di un fattore 2. La potenza ora è di circa 10Watt (25Volt su 8ohm), lo smorzamento è passato da un fattore 2 ad un fattore 8. La banda passante è passata da “20Hz / 13khz @ -1dB” a “10Hz -0,2dB / 70khz -1dB”. La distorsione a 1watt è passata dal 2,35% a un 0,46%. Vediamo i grafici a confronto…

Banda passante: Prima Dopo
Risposta su carico reattivo: Prima Dopo
THD: Prima Dopo
Onda Triangolare alla massima potenza prima del clipping: Prima Dopo

Vediamo anche le quadre, nei grafici è presente un pò di ringing residuo, non ho esagerato con la compensazione per non limitare la banda passate e il declino della fase, il ringing appariva comunque solo su carico resistivo scomparendo del tutto quando c’era il carico reattivo, o un’altoparlante connesso… o nulla connesso (ovviamente il circuito è stabile anche in assenza di carico).

Quadre a 100Hz / 1khz / 10khz

In definitiva questa modifica è abbastanza semplice da mettere in atto rispetto quella sull’A9, il risultato strumentale è ottimo e anche la resa sonora diventa di tutto rispetto e al pari di apparecchi ben più costosi.

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2 Responses to Boyuu A20 – Upgrade

  • Dovrebbe essere spiegato nell’articolo relativo. L’nfb non abbassa l’impedenza ma la resistenza d’uscita (che poi è la stessa cosa del DF espresso in modo diverso), semplicemente perchè tu hai questa resistenza immaginaria posta in serie al carico che causa una caduta di tensione calcolabile secondo la legge di ohm. La controreazione sente questa caduta e agisce sul circuito in modo da diminuirla e di fatto diminuisce la Rout. Il fenomeno lo si capisce bene nelle misure della banda passante su carico reattivo: ignorando il comportamento sulla fase, il carico rattivo lo puoi immaginare come una resistenza che varia di valore al variare della frequenza, quindi tanto più la rout dell’amplificatore è alta tanto più sono ampi i salti che emergono durante la misura.

  • Ma qual’è il motivo per il quale con la controreazione si abbassa l’impedenza di uscita dell’ampli (e di conseguenza si alza il fattore di smorzamento?

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Luxman MQ70 – Riparazione

Un difetto tipico dei Luxman MQ70 sono i trasformatori d’uscita che vanno in corto, sopratutto se per errore vengono accesi e fatti suonare sconnessi dall’altoparlante, problema favorito per altro dai morsetti in dotazione che se si inserisce troppo dentro la guaina del filo a volte non fanno contatto. Il secondo difetto dei trasformatori d’uscita Luxman è di essere affogati in catrame. Il catrame è fortemente igroscopico (cioè assorbe amidità col tempo e tende a trattenerla) e se l’amplificatore viene conservato per lungo tempo in un luogo umido è possibile che i trasformatori si rovinino.

Un’altro problema dell’MQ70 è quello delle finali tirate per il collo: Riescono ad erogare 40watt RMS da una sola coppia di EL34, perchè la tensione anodica arriva a sfiorare i 500volt e a volte arrossano le placche perchè non si riesce ad abbassare la corrente di bias sotto i 50mA (o più di 50). Nella regolazione del bias si ha un leggero margine se la tensione di rete è 220 (testato col variac, il trasformatore di alimentazione dell’MQ70 è fatto per ricevere sul primario 220volt) il problema è che ai giorni nostri spesso la rete di distribuzione arriva a 230/240volt e l’aumento della tensione di placca delle finali fa schizzare la corrente di bias oltre il limite minimo regolabile dal circuito, questo secondo difetto è facilmente risolvibile cambiando una sola resistenza nel circuito, in questo modo si aumenta la tensione negativa disponibile sui trimmer del bias e si riesce a riavere un buon margine di regolazione. Consiglio a tutti di regolare una corrente di riposo di 30/35mA massimi, per tenere le finali un pelo al di sotto della dissipazione massima, non si ha nessuna perdita di potenza o qualità, le valvole vivono più a lungo e sono meno soggette a guasti esplosivi. PS in molti apparecchi la luxman sembra non aver montato le resistenze di testpoint riportate a schema sotto gli zoccoli delle finali, per comodità di non dover usare 4 bias prober io le metto.

Primo Caso: Riparazione di un esemplare con riavvolgimento dei trasformatori originali.

Mentre il primo difetto, ossia i trasformatori d’uscita che si bruciano è più antipatico. La disconnessioni del diffusore avviene principalmente per colpa le boccole a vite dove si mette il filo spellato che va alla cassa, queste boccole di plastica le trovo spesso rotte, quindi mollano il filo, il guasto del trasformatore avviene per auto oscillazione, perchè il circuito ha un tasso di feedback estremamente alto.

Il lavoro di ripristino del trasformatore di uscita è molto laborioso, perchè detto trasformatore è chiuso in una scatola metallica, affogato nel catrame e usa lamierini con dimensioni non standard, quindi non posso produrre semplicemente il ricambio ma devo ogni volta estrarre il blocco dal catrame e ripulirlo per recuperare lamierini e fascetta per poterlo riavvolgere.

Estrazione…

Trasformatore ripulito

Trasformatore riavvolto

Reinserimento nella scatola originale e riaffogato.

Rimontato il trasformatore riparato, provvedo a sostituire i morsetti a vite scassati con delle boccole adatte all’uso di capocorda, gli unici connettori con cui viene un bel lavoro.

Sistemato il problema del bias e cambianto il quartetto di EL34 (valvole che di solito trovo totalmente sfiaccate) l’amplificatore torna a funzionare come nuovo. Per gli scettici pubblico i 2 tracciati di banda passante e fase acquisiti dal canale con il trasformatore d’uscita ancora originale e quello riavvolto e faccio presente che il trasformatore viene riavvolto sugli stessi lamierini originali, con gli stessi materiali e con esattamente lo stesso schema di avvolgimento ottenuto per ingegneria inversa, sbobinando il primo che ho rifatto. Quindi la copia è uguale all’originale. Le minime differenze le si trova anche su coppie di trasformatori originali, il clone è perfetto.

Trasformatore Originale Trasformatore Riavvolto

Analizzando più a fondo i trasformatori originali Luxman, acquisendo il grafico di banda passante fino a 400khz si nota l’insorgere di una fortissima risonanza che viene probabilmente accentuata dall’immenso tasso di controreazione che viene applicato a questo circuito e che è sicuramente la causa della distruzione degli stessi trasformatori, con guasto delle finali, quando all’amplificatore manca il carico, ovviamente il trasformatore riavvolto ha lo stesso difetto. Non ho acquisito il grafico oltre i 400khz per motivi di sicurezza, non volevo guastare il trasformatore sotto test visto che a 400khz la risposta era già a +15dB. Faccio poi notare ai soliti personaggi pieni di pregiudizi che a orecchia non si nota nessuna differenza sonora tra i 2 trasformatori anche se uno è originale e l’altro è stato riavvolto, le differenze nei grafici sono insignificanti e non è possibile udire la differenza di 0,4dB a 10Hz in quanto si è nella gamma degli infrasuoni. La risposta in fase è la medesima e piccole differenze come questa le rileveresti anche tra 2 trasformatori originali, non importa avere belle casse, a orecchia non lo si sente. (E anche io ho delle Tannoy). Quindi chi ha pregiudizi e sentenzia che i miei lavori sono qualitativamente inferiori agli originali prima di parlare dovrebbe ascoltarli perchè scommetto che se non sapesse che c’è un trasformatore riparato non sentirebbe nulla di strano.


Secondo Caso: Riparazione più economica (ma migliorativa)

Questo è il caso di un MQ70 che mi è stato inviato da un negozio, l’amplificatore all’apertura del pacco emanava una puzza nauseabonda, un misto tra urina ed elettronica bruciata, all’ispezione visiva si presentava con simil granelli di sale cosparsi ovunque, io credo che sia stato tenuto appoggiato in terra in una cantina umidissima o che la detta cantina abbia subito un’allagamento, e che poi abbiamo provato a metterlo in funzione. Già un’altro tecnico aveva provato a ripararlo senza successo, quindi lo hanno inviato a me. Nelle foto sotto si possono vedere le incrostazioni da umidità che lo ricoprivano.

Vista la sporcizia e la puzza che faceva non c’erano molte alternative, ho dovuto smontare tutti i trasformatori e l’induttanza per procedere ad un lavaggio del telaio, nello smontare i trasformatori d’uscita ho trovato abbondante condensa sotto di essi (si vede bene nella foto ravvicinata):

Ho quindi fatto un test di isolamento sui trasformatori d’uscita ed emergeva che scaricavano tra primario e secondario superati i 700volt, quando in teoria la tenuta dovrebbe arrivare almeno a 2kV, segno che avevano assorbito umidità. Inizialmente ho provato a tenerli una settimana sul termosifone nella speranza che asciugassero ma la situazione non cambiava, inoltre c’era la seria possibilità che visto che l’amplificatore era stato acceso, internamente avessero già una bruciatura conduttiva tra gli isolanti. Non c’era speranza di recuperarli e siccome il riavvolgimento degli stessi originali come avete visto nella prima parte di questo articolo è veramente molto laboriosa e costosa il negoziante che me lo ha inviato per la riparazione mi ha chiesto quale poteva essere il piano B per non sforare il budget. Il piano B è quello di avvolgere 2 trasformatori di ricambio, ex novo, compatibili al circuito ma ovviamente non esteticamente uguali agli originali. Essendo il trasformatore originale avvolto su un nucleo con dimensioni non standard non è possibile usare lo stesso schema di avvolgimento, ma bisogna calcolare un trasformatore completamente nuovo, ero fiducioso di riuscire a fare un lavoro anche migliore dell’originale, inoltre non dovendo rinchiudere i trasformatori in una scatola avrei avuto a disposizione almeno il 30% in più di nucleo. Il piano B è stato confermato quindi sono andato avanti nel lavoro di riparazione, nella foto sotto il telaio bello pulito e profumato.

Ho dovuto fare qualche foro per ospitare i nuovi trasformatori d’uscita…

Il montaggio è andato bene, anche in questo esemplare bisogna aggiungere le resistenze da 10ohm che appaiono sullo schema ufficiale per poter regolare il bias…

Montaggio Finito…

Ho regolato il bias a 35mA per valvola e sorprendentemente la potenza RMS è aumentata dai 40Watt per canale che si hanno con i trasformatori originali a 56watt RMS, con i miei trasformatori il circuito appare stabile e non si mette ad auto oscillare in mancanza del carico. Il fattore di smorzamendo DF si attesta a 13… sono sincero è troppo retroazionato questo circuito, mi sono permesso di ritoccare il valore della resistenza di NFB per scendere ad un fattore di 8.

La banda passante 6watt è: 10hz 0dB @ 0,4° / 55khz -1dB @ 60° – banda passate e rotazione imposta più che altro dalla compensazione della rete di NFB, il trasformatore si estende quasi a 100khz. Il grafico poi è molto più pulito rispetto al grafico del trasformatore originale.

Distorsione armonica THD @ 1 watt su carico resistivo 0,17%

È impressionante invece il grafico su carico reattivo, frutto di un gran lavoro della luxman ma anche della tanta controreazione, resta comunque un’amplificatore valvolare concepito negli anni 80, in concorrenza con il mercato fiorente degli amplificatori a transistor di quell’epoca che puntavano tutto sulla strumentale. Sotto il grafico di risposta su carico reattivo a 6 watt.

Quadre a 100Hz / 1khz / 10khz

Ho ascoltato l’amplificatore è il suono resta quello luxman, non ho notato cambiamenti particolari, sopratutto in vece a recenti informazioni ricevute da persone a me vicine faccio notare ai puristi e collezionisti, ok i trasformatori in questo caso non sono più i suoi, se cercate un’apparecchio originale a scopo di collezionismo non è questo quello che fa al caso vostro, ma non potete dire che suoni peggio, in questo caso si diverso, più pulito e brillante quindi a detta di chi lo sta usando meglio che con i suoi originali e chi non lo ha sentito non può sentenziare un bel niente, le prove strumentali sono per altro evidenti. Inoltre ribadisco ancora, era un’apparecchio guasto che ora suona e fa felice qualcuno, diversamente sarebbe stato utilizzabile solo come rottame per recuperare parti di ricambio.

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5 Responses to Luxman MQ70 – Riparazione

  • Ho fatto riparare uno splendido MQ70 che bruciava le valvole di potenza e aveva un suono distorto. Il lavoro eseguito è stato perfetto. L’amplificatore ora è tornato ai suoi antichi splendori.

  • Ho riavuto pochi giorni fa il mio Luxman MQ 70, riparato dal Sig. Stefano.
    Trasformatori sostituiti ed altre cose sistemate.
    Il suono, simile a prima, ovviamente non è uguale, ma qui le sorprese: la prima gli acuti: più aperti senza essere fastidiosi.
    Ma è soprattutto la scena riprodotta a migliorare: più precisa, con strumenti maggiormente identificabili nello spazio e “fermi”.
    Meritava la riparazione insomma. Un grazie anche per l’assistenza ricevuta una volta restituitomi il finale

  • devo fare i complimenti al Sig Stefano. per competenza qulita del lavoro svolto e comunicazione.. un guro delle valvole conosce a fondo il tema, si percepisce perfettamente la passione per il suo lavoro…
    pieffe elettronica

  • La resistenza da 10ohm 1/4watt che sta come test point del bias fa lo stessa lavoro, se una valvola dovesse dar di matto si brucia la resistenzina. La cosa strana è che questa resistenza è riportata negli schemi ufficiali ma solo una volta le ho trovate montate di fabbrica (grosse per altro, che non bruciavano facilmente). In ogni modo quando non ci sono le aggiungo io.

  • Forse aggiungere un fuse adatto sul primario può prevenire la bruciatura del trasformatore d’uscita

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