Questa radio mi è stata consegnata in condizioni di semi originalità, era stata pastrocchiata in epoca. È stata smontata, il mobile sverniciato e rilucidato mentre l’elettronica ha subito il solito ripristino e l’installazione del modulo FM. Le manopole originali erano tutte crepate sul punto di spaccarsi quindi ho realizzato 4 repliche con la stampa 3D. Il giradischi non era il suo originale, il braccino picchiava contro il coperchio, il meccanismo era grippato e puleggia di gomma di trazione dura come il cemento… il meccanismo di cambio velocità picchiava contro l’altoparlante (anch’esso non originale e molto più grande) infine se ci mettevi un 33 giri picchiava contro il mobile (quando ce lo hanno montato hanno fatto proprio una scelta oculata non c’è che dire), quindi si è deciso col cliente di lasciar perdere la funzione giradischi.
Questa radiomarelli 134 mi è stata consegnata in condizioni di semi originalità, aveva subito dei pasticciamenti d’epoca e mancava completamente delle manopole (un paio erano montate ma stonavano parecchio col tipo di radio). Nella parte posteriore avevano montato un’interruttore e una presa per collegare un’altoparlante esterno praticando dei fori nel mobile.
Il restauro è stato abbastanza di rountines, ho cambiato i soliti condensatori, un paio di resistenze e sistemato qualche pastrocchio che avevano fatto qua e la. Ho sostituito la 6BE6 perchè non innescava l’oscillatore locale in quanto la valvola era esaurita. Al termine della riparazione ho installato il Convertitore FM.
Il mobile è stato sverniciato e rilucidato come nuovo. Per le manopole invece ho adottato una tecnica che fin’ora non avevo mai applicato: siccome non si sà esattamente come fossero le sue manopole originali in quanto tutte le foto che circolano su internet ritraggono questa radio con manopole messe a caso e anche perchè le repliche in resina che posso comprare non sempre sono esenti da difetti come bollicine d’aria o filettature poco resistenti ho deciso di provare a produrle autonomamente per mezzo della stampa 3D. Lo so che fino ad oggi no sempre detto che la stampa 3D non era adatta alla produzione di manopole ma sono fresco dell’esperienza di un nuovo tipo di filamento di plastica che da risultati molto buoni ho voluto tentare di nuovo, comprato un rocchetto di plastica color avorio, del tutto uguale al colore del poliuretano tipico delle manopole d’epoca.
Ho disegnato delle manopole molto semplici e le ho stampate, il risultato è stato quello di 4 manopole molto lucide e in un materiale molto duro, ovviamente come tutte le cose prodotte con la stampa 3D risulta di aspetto stratificato, la foto qui sotto presa da molto vicino e con con il flash probabilmente esalta anche troppo questo difetto della stampa 3D, ma alla fine se non erano strati erano bollicine… In tutti i modi in condizioni di luce normale e senza guardarle da vicino non si nota più di tanto. Sarebbe stato possibile carteggiarle per renderle perfettamente lisce e poi lucidarle con un plastificante per renderle perfette, ma siccome a mano ci vogliono quasi 40 minuti l’una, per ragioni di costo finale le ho lasciate come sono (magari in futuro troverò modo di farlo con meno sforzo), limitandomi a eliminare le piccole sbavature lasciate dalla stampante.
Questo coribante mi è stato consegnato in condizioni abbastanza brutte, mobile rovinato, telaio arrugginito, altoparlante completamente distrutto, mascherina di bachelite frantumata, valvole mancanti e sbagliate…
Il primo problema che ho affrontato è stato l’altoparlante, non so come ma il cono di cartone era andato in fiamme! Bobina mobile distrutta, sospetto sia stata collegata tipo alla 220…
Inizio la ricostruzione sacrificando un donatore, in questo caso un’altoparlante geloso da cui ho recuperato la bobina mobile…
Poi ho smontato l’altoparlante originale marelli perchè il nucleo della bobina di campo non era meccanicamente compatibile con la bobina che avevo recuperato e faccio realizzare il tornio un nuovo nucleo…
Poi costruisco un nuovo cono di cartoncino…
Quindi ricostruisco entrambe i due condensatori multipli…
Pulisco il telaio…
E riparo l’intero circuito ricontrollando tutto lo schema dall’inizio alla fine, la particolarità di questa Coribante è di essere un numero di serie basso, la primissima produzione del 1931 (come attestato da un timbro sulla bobina di campo dell’altoparlante) e mi ha creato qualche difficoltà inizialmente perchè non riconoscevo alcuni elementi schema, di fatto questa radio non aderisce completamente allo schema ufficiale radio marelli ma ha alcuni punti (sull’alimentazione in particolare) che sono uguali alla Bosch 5A americana da cui deriva il coribante, in particolare è assente l’induttanza di filtro montata nella parte alta dell’altoparlante.
Ho recuperato una coppia di 551 arcturus, e una 47 a pera, la 24 arcturus era presente nella radio mentre ho montato una 80 più moderna per lasciare al proprietario la ricerca della versione a pera… Eccola finita!
Ciao e complimenti per il tuo lavoro. Sto ristrutturando un Coribante ma ahimè devo riavvolgere le bobina di campo che è letteralmente distrutta, sapresti per favore darmi delle indicazioni tipo: sezione o diametro del filo da usare, numero di spire, induttanza? Grazie
Grazie mille molto gentile grazie
il diametro lo puoi msurare col micrometro, il numero di spire non è critico, devi semplicemente riempire il rocchetto.
Ciao e complimenti per il tuo lavoro. Sto ristrutturando un Coribante ma ahimè devo riavvolgere le bobina di campo che è letteralmente distrutta, sapresti per favore darmi delle indicazioni tipo: sezione o diametro del filo da usare, numero di spire, induttanza? Grazie