Dynaco A-410: Guida all’Amplificatore Push-Pull per Principianti

Il Dynaco A-410 rappresenta un’ottima opportunità per gli hobbisti che desiderano cimentarsi nel montaggio di un amplificatore valvolare senza dover affrontare schemi complessi o difficoltà tecniche elevate. L’ispirazione per questo progetto nasce dalla richiesta di uno schema semplice per un push-pull di EL84, che ha portato alla scoperta del circuito del Dynaco 410A: un design essenziale e accessibile, realizzabile con una coppia di EL84 e una ECC83, oppure con una coppia di 6V6 e una 6SL7. Ecco lo schema:

Sul mercato, in particolare su piattaforme online come eBay, sono disponibili PCB già pronti per l’assemblaggio, sui quali l’hobbista può montare facilmente il circuito completandolo con zoccoli, resistenze, condensatori e, soprattutto, trasformatori di uscita adeguati. Ed è proprio qui che si concentra il valore principale di questo articolo: la scelta dei trasformatori giusti è essenziale per ottenere un risultato ottimale e per sfruttare al meglio le potenzialità del circuito.

È importante sottolineare che, nonostante la sua popolarità, il Dynaco 410A non è un amplificatore HiFi di alto livello. Questo schema utilizza uno sfasatore di tipo “Paraphase”, una soluzione che semplifica la realizzazione del circuito ma introduce alcune limitazioni in termini di qualità sonora. L’accoppiata tra questo tipo di sfasatore e la controreazione negativa tende a generare una gamma media-alta e alta caratterizzata da una certa ruvidità, con un suono meno definito rispetto a configurazioni più raffinate come il long-tail pair.

Nonostante queste limitazioni, il Dynaco A-410 rimane un eccellente punto di partenza per chi desidera imparare il montaggio di circuiti valvolari, senza preoccuparsi eccessivamente della perfezione sonora. Il vero valore di questo progetto risiede nell’esperienza pratica, nella comprensione dei principi dell’amplificazione valvolare e nella soddisfazione di costruire con le proprie mani un apparecchio funzionante. Per ottenere i migliori risultati possibili, la scelta di trasformatori di qualità è fondamentale: con componenti ben progettati, si può migliorare la resa sonora complessiva e rendere questo progetto ancora più gratificante.

Andrea e l’Amplificatore della Morte

Andrea era un giovane e ingenuo appassionato di Hi-Fi valvolare, fresco di entusiasmo e desideroso di mettere le mani su un amplificatore a valvole degno di questo nome. Ma, ahimè, il suo viaggio nel mondo dell’audio vintage ha preso una piega tragicomica quando ha deciso di fidarsi dell’espertone di un gruppo Facebook.

Questo illuminato guru dell’elettrotecnica cantinara gli ha rifilato un amplificatore basato su basette Dynaco 410A, montate su un telaio interamente di legno. Sì, avete letto bene: legno. Anche il piano di montaggio delle valvole! Perché, chi ha bisogno di dissipazione del calore e schermatura quando si può avere un barbecue integrato? Ciliegina sulla torta, il tutto era stato decorato con una generosa mano di vernice micacea da inferriata, per un look elegante e raffinato… o almeno così pensava l’artigiano che l’aveva assemblato. Ma non finisce qui. I trasformatori? Ah, pura poesia! Selezionati con cura dalla categoria roba avvolta dal macaco che fuma…

Hanno dimostrato la loro qualità impareggiabile dopo poche ore di utilizzo, quando il trasformatore di alimentazione ha deciso di autoimmolarsi per il bene dell’umanità. Una perdita? Forse no. Considerando che il geniale progettista aveva deciso di non mettere un fondo all’amplificatore, quei bei 325 volt erano lì, a portata di dita, pronti a regalare ad Andrea un viaggio verso l’aldilà con grande gioia per l’INPS. E così, con il cuore spezzato e il portafoglio alleggerito, Andrea si è presentato da me con il suo “gioiello”. L’ho guardato. Lui mi ha guardato. Io ho guardato di nuovo l’amplificatore, sperando fosse solo un’allucinazione. E invece no!

La prima cosa che mi ha colpito? Una batteria di condensatori degna di una centrale nucleare. E ben quattro induttanze. Per alimentare due misere schedine da 10 watt! Perché il guru, oltre a essere un incompetente certificato, era anche un fanatico di “più condensatori ci metto, meglio suona”. Un orizzonte di condensatori così vasto che potevi sederti a contemplarlo come un tramonto sulle Ande.

Ben 3760uF da caricare ad ogni accensione con una povera GZ34 NOS, che evidentemente aveva fatto qualcosa di molto brutto nella sua vita passata per meritarsi una simile punizione. Perché, si sa, la GZ34 è venerata dagli audiofili come la dea delle raddrizzatrici, capace di far suonare come un violino anche il citofono del condominio. Peccato che, con quel carico di condensatori, ogni accensione fosse per lei l’equivalente di una martellata.

Se avesse potuto parlare, quella GZ34 avrebbe implorato pietà come l’omino nel film Alien: “Uccidimi, uccidimi!”. Ma il fato è stato clemente: il trasformatore di alimentazione è spirato per primo, risparmiandole ulteriori sofferenze.

Questo racconto è stato volutamente ironico e ha lo scopo di intrattenere chi legge i miei articoli, senza l’intenzione di offendere l’autore di questa… discutibile creazione audio. È sempre bello vedere la passione per l’autocostruzione, e non c’è nulla di male nell’essere hobbysti: sperimentare, imparare dai propri errori e migliorarsi fa parte del gioco. Tuttavia, c’è un limite che non andrebbe superato, soprattutto quando si cerca di trasformare un progetto amatoriale in un prodotto da vendere come se fosse un capolavoro dell’ingegneria audio.

Morale della favola: se siete appassionati di bricolage elettrico e vi piace smanettare con circuiti e valvole nel tempo libero, fate un favore all’umanità e limitatevi a costruire per voi stessi, senza spacciare certe creazioni per apparecchi di pregio o dal suono eccelso. E se siete alle prime armi, fate attenzione ai “guru” dei gruppi Facebook: il rischio di ritrovarsi con un’opera d’arte post-apocalittica anziché con un amplificatore funzionante è più alto di quanto possiate immaginare.

La Riparazione dell’A-410 di Andrea

Ho voluto aiutare Andrea a sistemare il suo amplificatore Dynaco A-410. Per farlo, ho realizzato un trasformatore di alimentazione 24S106, progettato per alimentare espressamente due basette Dynaco A-410 con EL84 e ECC83, utilizzando una valvola raddrizzatrice GZ34.

Ho recuperato una delle quattro induttanze di filtro da circa 10 Henry presenti nel circuito originale, che potete anche ordinarmi per i vostri progetti. La sezione di alimentazione, dal disegno molto semplice, è riportata nello schema qui sotto.

Durante il lavoro, ho spiegato ad Andrea come procedere con la riparazione e la modifica della parte di alimentazione, inclusa la connessione a terra delle carcasse dei trasformatori d’uscita. Gli ho anche procurato un quadrato di lamiera per realizzare il fondo dell’amplificatore, che poi ha portato da me per verificare come funzionasse. La potenza erogata è di 12 watt RMS per canale, con un fattore di smorzamento di 11.

Vale la pena notare che i trasformatori d’uscita sono ancora quelli originali, avvolti dalla schimmia che fuma, e, sebbene le strumentazioni sembrino indicare valori accettabili, il circuito, come tutti i circuiti degli anni ’50, utilizza tassi di controreazione così elevati che potrebbero far funzionare anche un trasformatore di alimentazione da campanello. Alla fine dei grafici, mostro la forma d’onda della sinusoide in uscita a 20 Hz, con una potenza che non supera i 7 watt circa a quella frequenza. Chi volesse realizzare uno di questi kit e ottenere risultati decisamente migliori può ordinare i miei trasformatori 8KPP84 con presa UL al 43%.

Banda passante @ 1 watt RMS

THD @ 1watt

Sinusoide @ 20Hz 7watt del trasformatore “immondizia da 2 soldi”

Qualche foto del montaggio di Andrea

Se anche tu sei appassionato di audio vintage e desideri cimentarti nella costruzione di un amplificatore Dynaco A-410, ti consiglio vivamente di non sottovalutare l’importanza della qualità dei trasformatori. Per ottenere il massimo dalle tue schedine PCB e costruire un amplificatore che suoni davvero bene, la scelta dei componenti è cruciale. Se sei alla ricerca di trasformatori di qualità superiore, non esitare a contattarmi. Posso fornirti trasformatori appositamente progettati per il Dynaco A-410, che ti garantiranno prestazioni ottimali e una resa sonora superiore.

Per maggiori informazioni e per effettuare un ordine, visita la mia pagina contatti. Sarò felice di aiutarti a portare il tuo progetto al livello successivo!

Continue reading...

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Yet Another 300B: Il Classico Amplificatore a Valvole

Il progetto che vado a presentare oggi è l’ennesimo amplificatore basato sulla celebre valvola 300B. Questo progetto ha radici che risalgono a molti anni fa (2011), quando ero ancora solo un hobbista. All’epoca, avevo acquistato un amplificatore cinese usato, modello “Music Angel XD-850MKIII”. Spinto dalla curiosità e attratto dal basso costo e dall’estetica accattivante, decisi di acquistarlo. Tuttavia, l’entusiasmo iniziale si spense presto.

Music Angel XD-850MKIII: Un’Esperienza deludente

L’amplificatore cinese Music Angel XD-850MKIII, che inizialmente sembrava promettente, si rivelò una delusione. Come scrivevo nel mio vecchio articolo del 2011: A volte, la curiosità ti spinge ad acquistare uno di questi amplificatori cinesi. Sono economici e hanno un aspetto accattivante, ma come si comportano davvero? Per chi è alle prime armi, il giudizio all’ascolto può sembrare positivo, poiché è relativo alle esperienze di ascolto precedenti. Tuttavia, con l’esperienza maturata nel tempo, ho trovato questo amplificatore decisamente insoddisfacente. In breve, è un dispositivo che spengo volentieri, dimostrando che affidarsi solo al fascino della valvola 300B è spesso un’illusione.

L’amplificatore suonava in modo stridulo, al punto da far venire la pelle d’oca per il fastidio dell’ascolto. Tuttavia, invece di venderlo e fare un dispetto a chiunque lo avesse comprato, ho preferito divertirmi a modificarlo. La modifica che proposi allora era più di un semplice aggiornamento: si trattava di una trasformazione totale, da un amplificatore “candelabro” cinese a un amplificatore serio e ben suonante.

La Trasformazione: Da Candelabro ad Amplificatore

Quando parlo di amplificatori “candelabro”, mi riferisco a quei modelli cinesi progettati principalmente per mostrare esteticamente le valvole, piuttosto che per offrire prestazioni audio di alta qualità. Il Music Angel XD-850MKIII è un esempio perfetto: un amplificatore finale single-ended (SE) con valvole 300B, dove le 300B sono pilotate da un altro finale SE con valvole 2A3. Queste, a loro volta, sono pilotate da uno stadio di ingresso costituito da un doppio triodo RF a riscaldamento diretto DCC90, noto per la sua microfonicità ma reso esteticamente accattivante da tre anelli di acciaio inox 18/10 con un set di coltelli e una padella antiaderente in omaggio.

Nonostante tutto avere un telaio già pronto a disposizione è sempre una grande comodità, molto meglio che dover costruire qualcosa da zero in una scatola di legno improvvisata, magari con le maniglie dei cassetti del bagno prese all’IKEA o con le teglie per le lasagne. Questo progetto è quindi all’insegna del divertimento e dell’autocostruzione. Va detto che la modifica ha finito per costare più dell’amplificatore stesso, ma l’ho realizzata per recuperare il meglio da un acquisto incauto, per divertirmi e maturare un’esperienza che poi mi è stata molto utile nella vita. Anche se poco è rimasto dell’originale, il recupero del telaio ha permesso di risparmiare tempo e denaro rispetto alla costruzione di un nuovo dispositivo da zero. Il risultato finale è di altissimo livello, quindi, se possedete già un amplificatore simile, questa trasformazione potrebbe davvero valere la pena. È possibile anche costruirlo tutto da zero come vedremo più avanti in questo articolo.

Vecchie Foto e Vecchi Testi

Per chi si stesse chiedendo se sia possibile migliorare il proprio apparecchio senza dover eseguire una modifica così radicale, mi dispiace deludervi, ma la risposta è no!

La premessa iniziale di questo circuito lasciava molto a desiderare. Durante l’analisi ho scoperto che i filamenti delle valvole 300B e delle 2A3 erano alimentati in modo “pseudo DC” tramite un raddrizzatore a doppia semionda e un semplice condensatore elettrolitico. Ancora peggio, il filamento della DCC90 era alimentato da un raddrizzatore a singola semionda. Questo setup non solo rendeva l’amplificatore già predisposto a suonare male, ma l’ascolto diventava una vera e propria tortura. In aggiunta, l’apparecchio si è guastato poco dopo l’acquisto. Ho deciso di intervenire ripulendo completamente il circuito originale…

Successivamente, ho proceduto a misurare i trasformatori e le induttanze, sperando di trovare qualcosa di riutilizzabile. Tuttavia, mi sono trovato di fronte a una situazione che posso mostrare meglio con un’immagine (come si suol dire, un’immagine vale più di mille parole). Nella foto, si possono vedere chiaramente dei trasformatori completamente arrugginiti, quasi come se fossero stati conservati per trent’anni in una cantina umida. Piccoli e sottodimensionati, impacchettati in modo scadente con lamierini deformi e chiusi in maniera approssimativa. Non erano impregnati e i fili di connessione erano sottilissimi, simil “capelli di cinappa”.

I lamierini sembravano tagliati con le forbici, erano tutti rovinati, spiegazzati e arrugginiti. C’era un pezzo di secondario all’inizio e un altro alla fine, con il primario in mezzo. Praticamente erano peggio (parecchio peggio) dei trasformatori audio che si possono trovare su certe vecchie radio a valvole.

Il tensionamento del filo era quasi inesistente, l’avvolgimento era praticamente libero con più aria che isolante tra gli strati e nessuna impregnatura. Dopo averlo misurato, ho rilevato una banda passante di 200Hz a 86kHz con attenuazione di -3dB. Con così poche sezioni, senza impregnatura e con tanto spazio vuoto, non sorprende che mancassero completamente i bassi. Inoltre, l’avvolgimento così poco tenuto (era addirittura morbido al tocco) e con tanto spazio d’aria non faceva che accentuare il suono sparato e stridulo dell’amplificatore.

Questa qui sotto è l’induttanza, da solo 1 Henry e così piccola che era sicuramente in totale saturazione durante il funzionamento, tenuta ferma con una sostanza cerosa giallastra e dura, la cui natura non è chiaramente identificata, così come il trasformatore di alimentazione.

Progetto YA300B – “Yet Another 300B”

Il circuito è così configurato: Lo stadio di ingresso utilizza due triodi di una 6SL7GT connessi in configurazione catode coupled, fornendo una preamplificazione minima di 9,5 dB. Lo stadio successivo consiste di un triodo della 6SN7 (metà valvola per ciascun canale), caricato con un CSS a transistor. Questo approccio si è rivelato necessario per ottenere uno swing di tensione sufficiente per pilotare la finale utilizzando la stessa alimentazione. Utilizzare una resistenza come carico avrebbe richiesto una tensione di alimentazione molto più elevata, poiché la 300B, in questa configurazione, richiede un’impressionante escursione di 240V peak-to-peak per essere pilotata completamente. Altrimenti, il driver avrebbe distorto prima della finale, come accade in molti altri progetti con la 300B (compresi apparecchi commerciali da 5000 e passa €). È ovvio che questo è da evitare assolutamente.

Una soluzione completamente valvolare sarebbe stata quella di utilizzare una tensione molto più elevata per il driver e adottare circuiti come il mufollower, come nei successivi progetti Triodino 3,5 e Triodino 4. Tuttavia, questa opzione avrebbe reso necessario aggiungere un’altra valvola e un ulteriore stadio di alimentazione, rendendo il tutto più complicato. Il CCS (Current Source/Sink) rappresenta un altro approccio significativo per coloro che apprezzano l’ascolto dettagliato e non sottovalutano tali soluzioni senza averle provate. È importante ricordare che i CCS, in generale, e in particolare quelli basati su MJE340/350, sono utilizzati come carichi anodici o sorgenti di corrente in numerosi preamplificatori di fama.

Per avere lo schema Premium leggi qui e contattami qui.

Ho dedicato molto tempo all’ottimizzazione del driver e sono riuscito a ottenere una compensazione armonica tra la 6SN7 e la 300B, riducendo significativamente la distorsione della finale fino quasi al limite del clipping. Il feedback negativo globale è molto moderato (circa 4 dB) ed è applicato solo al driver (disattivabile opzionalmente), mentre le 6SL7 sono escluse dal circuito di retroazione a priori. Nelle foto successive è illustrato il processo di ricostruzione del Music Angel.

Ho rimosso la torretta di protezione della DCC90 e ampliato il foro per ospitare una valvola octal.

E cablato il nuovo circuito.

Con lo spirito del riciclo, per il cablaggio del circuito ho riutilizzato parte dei componenti originali e alcuni provenienti da altri dispositivi smontati, integrando anche nuovi componenti. Ecco l’apparecchio finito…

Finalmente ho montato una coppia di 300B Full Music in un circuito abbinato a trasformatori di alta qualità.

Ecco la raddrizzatrice che ho utilizzato: una 5U4GB NOS.

Il Ritorno del Progetto nel 2024

Ad oggi, nel 2024, un cliente si è interessato a realizzare questo mio vecchissimo progetto. Così, ho ripreso il mio vecchio schema e l’ho leggermente migliorato grazie alle conoscenze che ho acquisito negli ultimi 13 anni. Anche se le migliorie sono state marginali, hanno comunque contribuito a perfezionarlo ulteriormente.

Il cliente, essendo uno dei suoi primi montaggi, ha incontrato alcune difficoltà tecniche. Di conseguenza, mi ha portato il dispositivo in laboratorio perchè lo aiutassi a risolvere un paio di piccoli problemi. In questo modo, avendo l’amplificatore sul banco, ho potuto anche effettuare delle misure più precise rispetto a quelle che avevo fatto tanti anni fa. Nelle foto che seguono si può vedere il suo montaggio.

Visione termica dei 2 transistor MJE350

Prestazioni Strumentali dell’Amplificatore

Durante i test strumentali dell’amplificatore, sono emersi risultati eccellenti. La potenza RMS indistorta è di 8,2 watt per canale, con una potenza massima di 9,8 watt in condizioni di profondo clipping. Il fattore di smorzamento (DF) è 7,7. La distorsione armonica totale a 1 watt è di 0,52%, mentre la banda passante si estende da 10 Hz a -0,2 dB fino a 20 kHz a -1,2 dB. Questi valori confermano l’alta qualità e le prestazioni del progetto. Ecco di seguito i consueti grafici di riferimento:

THD

Banda passante

Quadra a 100Hz

Quadra a 1khz

Quadra a 10khz

Come suona: assolutamente eccezionale. L’apertura sonora è sorprendente, con bassi profondi, puliti e ben controllati, e un’estensione nelle alte frequenze che provoca brividi lungo la schiena per la sua perfezione. Ogni microdettaglio è reso con impressionante precisione, creando un palcoscenico sonoro davvero magnifico. La 300B, quando utilizzata correttamente, offre risultati straordinari, mostrando una ricchezza e una profondità che lasciano senza parole.

Grazie per aver esplorato il nostro progetto YA300B, un’evoluzione significativa dell’amplificatore a valvole basato sul Music Angel XD-850MKIII. Con miglioramenti sostanziali e prestazioni audio eccezionali, YA300B dimostra il potenziale delle valvole 300B quando utilizzate con sapienza e ingegneria accurata. Se sei interessato a realizzare questo progetto, sia modificando un Music Angel esistente che costruendo da zero, consulta il nostro schema premium e il set di trasformatori disponibile. Contattaci per ulteriori informazioni e per acquistare il kit.

Continue reading...

9 Responses to Yet Another 300B: Il Classico Amplificatore a Valvole

  • Grazie mille per il tuo commento e per aver condiviso la tua esperienza con lo YA300B! Sono davvero felice di sapere che sei soddisfatto della resa sonora dell’amplificatore e che si sposa così bene con le tue Klipsch Forte 4. È sempre un piacere sapere che il lavoro che ho svolto ha portato a risultati così positivi.

    Le tue parole sono un grande incoraggiamento per me e mi motivano a continuare a migliorare e a dedicarmi con passione a questi progetti. Concordo pienamente: la 300B è una valvola leggendaria e merita un progetto di altissimo livello come lo YA300B.

    Grazie ancora per il tuo feedback e per la fiducia che hai riposto in me. Sono sempre qui per supportarti e per qualsiasi futura esigenza o domanda.

    Buon ascolto!

  • Finalmente ho portato a casa lo YA300B dopo l’intervento di Stefano. Sono molto soddisfatto della resa sonora dell’ amplificatore. Suono pulito, dettagliato, veloce e ben controllato. Collegato a delle casse con buona efficienza, Klipsch Forte 4 nel mio caso, la potenza erogata è più che sufficiente ad insonorizzare una stanza ad alti livelli.
    Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare Stefano per l’ottimo lavoro. Credo che una valvola mitica come la 300B meriti un progetto all’altezza, come lo YA300B!

  • la dimensione dell’induttanza è sempre in rapporto a quella del condensatore, io ho usato 1H sugli albireo ma perchè avevo un duplicatore che esce con un ripple a dente di sega che si filtra facile e dopo la L ci sono 1000uF di condensatore. Quanto alle valvole a riscaldamento diretto te continui a dare sentenze senza mai aver provato le cose le 300B sono valvole fantastiche e quella coppia di full music costa più di 300 euro credo, a usarle non c’è proprio nessuna complicazione regolando un reostato da alcune decine di ohm tra i capi del filamento e il cursore a massa porti il ronzio che esce verso gli AP a meno di 10mVpp.

  • Mi fa pensare quella impedenza da 1 solo henry. Alcune banali radio a valvole avevano già roba migliore,gli va che essendo in classe A l’assorbimento è costante. Magari mettono elettrolitici più grandi.
    sto cominciando a pensare che molta gente ha le orecchie mosce e non sente le differenze tra uno e l’altro (e si che io cerco di stare abbastanza distante dall’hi fi…..e sopratutto dalle valvole). Quello che faccio lo faccio perchè obbligato.

    Se si pensa che nel super ampli (teorico) che presenterò a ottobre novembre per filtrare l’anodica serve un induttanza che regga 300 mA da 4 H che pesa quasi 2 kg. Ed è un ampli mono …
    Penso che attaccandogli anche una banale 5 valvole quell’induttanza è già al pelo

    Poi…anche qui con le complicazioni filamento catodo….valvole a riscaldamento diretto….questo 2angel non mi sta simpatico manco un pò

  • Sono un artigiano che ripara e costruisce amplificatori valvolari ,ho cominciato a giocare con il saldatore a 13 anni e so quello che dico, spendere 600 euro per comprare dell’immondizia cinese con sopra due valvole sono tanti.Me ne portano in laboratorio tutti i giorni , e li mando indietro, l’autoradio che ho sul furgone suona meglio .la gente ha le idee confuse ,solo per costruire un trasformatore ci metto una settimana e se non sono soddisfatto lo smonto e ne faccio un altro .Con 600 euro non ci compra neanche il rame e il nucleo.

  • Che i cinesi facciano pure i loro cellulari e iphone fighettini che dopo 1 anno sono da gettare nella spazzatura, tecnologie di cui non mi interessa proprio niente tra l’altro. E questi non sono affatto pregiudizi, quell’ampli suonava da schifo e s’è rotto dopo 2 mesi. Non è per niente uno schema anni 50, ma una vaccata con 2 finali che pilotano altri 2 finali fatto solo per far mostra di vetro inutilmente. Se fanno felice qualcuno ? bho, probabilmente qualcuno che non ha sentito suonare amplificatori progettati come si deve e che l’amplificatore lo guarda invece che ascoltarlo. Tra l’altro non sono d’accordo che per fare l’alta fedeltà oggi si debbano copiare schemi di 50 anni fà, no assolutamente. Il copiare vecchi schemi lo fanno le persone prive di fantasia e di voglia di creare qualcosa di nuovo. Tanto per iniziare la musica che si ascolta oggi non è quella che si ascoltava allora. Io penso che se devo spendere 800 euro per un’amplificatore dal risultato sonoro così scarso piuttosto tengo i soldi, compro un’amplificatorino a SS da 100 euro che suona meglio. I pregiudizi ce li hanno anche quelli che non avendo mai sentito niente di decoroso si accontentano di quello che passa il convento e magari chiamano “pseudo esperti” persone che non conoscono, che costruiscono amplificatori che non hanno nemmeno sentito. Tu hai mai sentito gli OTL GRAAF ad esempio? Io conosco di persona chi progettava quegli apparecchi e ho giudizi sui miei lavori molto più rilevanti delle tue ciance. Io so come suonano i miei amplificatori, il proprietario di questo music angel rifatto pure e sa pure come suonava prima e come suonava dopo, tu no. Quindi non sputare sentenze, che si e no saprai tenere in mano il saldatore.

  • Trovo veramente divertenti questi commenti lasciati da pseudo “esperti” del settore. Peccato che di oggetti cinesi siamo circondati tutti i giorni e li utilizziamo con soddisfazione: vedi IPHONE O IPAD tutti rigorosamente Made in China. Forse questi amplificatori che perfetti non sono, sicuramente possono far felice qualche appassionato che non ha i soldi per comprarsi un amplificatore KONDO o un AUDIO TECHNè giusto per citarne qualcuno di “economico”. A livello costruttivo non sono diversi da tanti ampli a tubi costruiti negli anni d’oro dell’ alta fedeltà tipo anni 40 o 50 di cui riprendono lo schema, e che tra l’altro funzionano ancora oggi… “SIAMO TUTTI MILIONARI” E CON TANTI PREGIUDIZI…

  • Già, purtroppo ancora molti ci cascano, sugli amplificatori valvolari NON puoi risparmiare. Purtroppo molti pensano che siccome già 600 euro di un cinese son di più di quello che costa un compattone di plastica del supermercato l’ampli cinese (siccome valvolare) debba suonare cmq meglio della roba normale, invece non è vero, finiscono a spendere 600 euro per un candelabro cinese che suona orrendamente male come questo prima della modifica o che nei casi migliori non suona meglio (o al massimo al pari) di apparecchi moderni da 2 soldi. Se vuoi la vera qualità devi essere disposto a spendere, un valvolare costruito come si deve suona mooooolto ma moooolto meglio di qualsiasi cosa che una persona abbia mai sentito.

  • Mi complimento per la qualità dei suoi interventi,e mi unisco al coro del suo cliente MAI e poi MAI materiale cinese.
    Saluti

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Esplorando l’Armonia Sonora: L’Eccellenza della Valvola 845 in Configurazione Single Ended

Benvenuti nell’affascinante mondo dell’audio hi-fi, dove la purezza del suono è una missione e la Valvola 845 emerge come una protagonista indiscussa. In questo articolo, ci immergeremo nel magico universo della configurazione Single Ended, celebrando l’uso superlativo della valvola 845 come cuore pulsante di un amplificatore audio hi-fi.

Il protagonista di questo affascinante viaggio è un progetto dall’elegante semplicità, un amplificatore da 1 watt alimentato dalla rinomata valvola 6EM7. La 6EM7, celebre per il suo suono eccellente, assume un ruolo sorprendente nell’essere il pilota di una finale molto più imponente, la maestosa 845. Un connubio di potenza e delicatezza, che sfida le convenzioni con una grazia ineguagliabile.

La magia di questo circuito risiede nella sua versatilità. Sia che siate affezionati alle dolci armonie senza feedback o desideriate esplorare le possibilità offerte dal feedback, questo amplificatore è progettato per accontentare ogni orecchio. Il feedback, attivabile o disattivabile a piacimento, offre un’esperienza di ascolto personalizzata, senza costringere gli appassionati in una direzione predefinita.

Ogni dettaglio di questo progetto è stato meticolosamente curato, mirando a ottimizzare l’apparecchio e ad estrarne il massimo delle caratteristiche sonore. Il risultato è un sound ai massimi livelli, senza compromessi. Un invito a esplorare le sfumature dell’audio hi-fi, abbracciando la potenza della 845 in un viaggio sonoro senza pari.

Questo è un progetto premium, su commissione di “D.P.”. Il desiderio era chiaro: un finale Single Ended con valvole 845, caratterizzato da una circuiteria impeccabile, libera da eccessi superflui. Il cuore di questo sistema, vede una 6EM7 al comando, il tridolo di segnale nella sezione di ingresso e il triodo di potenza che guida con maestria la 845.

L’alimentazione del driver si avvale di un rettificatore a vuoto GZ34, mentre la 845 è alimentata tramite diodi. Una sottile controreazione, facilmente disattivabile tramite un interruttore, offre un tocco di personalizzazione. La potenza erogabile, limpida e potente, raggiunge i 20 watt RMS per canale, con una capacità di 25 watt RMS prima del clipping. Abbiamo scelto di concentrarci sulla qualità del suono reale, evitando di enfatizzare cifre astratte che spesso poco riflettono la realtà dell’ascolto.

L’alimentazione anodica, sia per il driver che per la finale, è attentamente filtrata con induttanza, garantendo una fornitura stabile di potenza. La tensione del filamento della 845 gode di un trattamento simile, alimentata in modo continuo con una cella CLC e la sua induttanza dedicata.

In contrasto con molte soluzioni presenti sul mercato, ho dedicato particolare attenzione all’ottimizzazione della sezione driver. Questo per garantire uno swing completo, necessario a guidare la griglia della 845 con un’impedenza sufficientemente bassa per evitare qualsiasi interferenza indesiderata. Il circuito è stato saggiamente progettato con un singolo doppio triodo per alimentare la finale. È importante sottolineare che ogni stadio aggiuntivo introduce inevitabilmente distorsioni, evitando così l’uso sproporzionato di valvole e preservando l’integrità del segnale in un sistema Single Ended (SE).

La 845, a differenza della 211, richiede un pilotaggio esclusivamente in griglia negativa. In questo contesto, la griglia di per sé non assorbe corrente, se non per la capacità parassita rappresentata dall’effetto Miller. Tuttavia, questo non rappresenta un ostacolo significativo quando si utilizza un driver capace di gestire i 30/40mA di corrente di bias, poiché ciò che realmente serve per un pilotaggio efficace è un ampio swing di tensione e una impedenza d’uscita sufficente a non venir disturbata dall’effetto miller della finale.

Purtroppo, molti schemi realizzati da progettisti meno esperti presentano la 845 pilotata da una modesta 6SN7, magari con le due sezioni in parallelo. Questo approccio, sebbene comune, spesso non fornisce lo swing di tensione necessario né una bassa impedenza in uscita, creando un terreno fertile per la formazione di distorsioni di varia natura. Questa retrocessione del segnale può trasformarsi in un feedback negativo locale, sfuggendo all’attenzione di coloro che magari vantano le presunte virtù di circuiti senza feedback.

Sull’altro estremo, ci sono coloro che affrontano il pilotaggio con un approccio “uso bazooka per uccidere una mosca”. Alcuni optano per valvole come EL34/KT66/KT88, collegate a triodo, 211 o addirittura altre 845. Questo, nonostante la corrente che scorre in questi driver sembri più adatta a produrre calore che a svolgere un compito utile, considerando che la griglia della 845 richiede un movimento di tensione. In molti casi, tali driver faticano persino a erogare l’intero swing di tensione necessario, spesso a causa di un calcolo errato del carico o della tensione necessaria per alimentarli. In questo intricato equilibrio, si evidenzia l’importanza di un approccio ben ponderato e di una comprensione approfondita delle necessità specifiche della 845.

La peculiarità di questo progetto risiede nella sua esclusività per la valvola 845. Non per una scelta ostinata, ma per diffondere informazioni accurate. La 845 e la 211 sono due valvole profondamente diverse. Se si intendono pilotare entrambe in modalità A1, è necessario considerare carichi differenti, tensioni diverse, impedenze di carico diverse (la 211 è circa il doppio della 845) e polarizzazioni di griglia differenti.

Affrontare completamente la pilotaggio della 211, che prevede una combinazione di A1/A2, richiede un driver DC in grado di pilotare la griglia anche in positivo, erogando la corrente necessaria senza distorsioni che richiedoso si l’uso di altre piccole finali come in questo mio vecchio progetto dove usavo una EL34 connessa a triodo. Pertanto, uno stadio di uscita che esce di anodo accoppiato con un condensatore non è una soluzione praticabile, poiché in un condensatore non può fluire corrente continua, indipendentemente dalla dimensione della valvola driver. Qualcuno costruisce e vende circuiti di questo genere, ma essi semplicemente non funzionano. Quando la griglia della 211 dovrebbe assumere una polarità positiva, essi clippano, e la 211 funziona solo nella porzione in griglia negativa.

Nota: l’immagine è puramente simbolica. Il set completo di trasformatori per realizzare i 2 monofonici con la 845 che comprende:

2x trasformatori di alimentazione dedicati a questo progetto.
2x trasformatori d’uscita SE SE6K-845
2x induttanza 15S55
2x induttanza 15S58
2x induttanza 17S71

Se siete interessati all’acquisto contattatemi.

Realizzazioni dei clienti

Scorrendo queste immagini, potrete ammirare alcuni montaggi dei clienti SB-LAB e la creatività personale che ogni cliente ha apportato al progetto. Ogni dettaglio, ogni connessione, è una testimonianza della passione che guida questi audaci creatori nel plasmare un’esperienza sonora senza eguali.

Alcune foto dell’oscilloscopio inviate dal cliente mostrano che i trasformatori si comportano in modo eccellente, come evidenziato dalle onde quadre catturate. Nelle foto successive, è possibile osservare le onde quadre a frequenze di 100Hz, 1k, 10k e 20k.

Dalle misurazioni eseguite dal cliente emerge che il damping factor (DF) senza feedback è di 3,2, mentre con il feedback attivo si attesta a circa 9.


Quest’ultima foto invece appartiene ad un’altra persona che non ha ancora terminato il suo montaggio.

Continue reading...

1 Responses to Esplorando l’Armonia Sonora: L’Eccellenza della Valvola 845 in Configurazione Single Ended

  • Ciao Stefano sono Guido dalla Sardegna credo uno dei pochi che possa lasciare un commento su questo tuo progetto sulla 845 in quanto uno dei primi ad averlo realizzato . Innanzitutto vorrei ringraziarti sia per il progetto che come sempre una volta cablato in maniera corretta ovviamente funziona alla perfezione e sembra di accendere un amplificatore super collaudato anche alla prima accensione e sopratutto per la tua pazienza e competenza nel dispensare consigli per la realizzazione e la messa a punto del progetto. Ho già realizzato due tuoi progetti con la el34 s.e. e il triodino4 perfetti entrambi ma questo ampli e’ semplicemente qualcosa di straordinario . Ho collaudato i due canali in zero feedback e devo dire la verità che dopo aver solo controllato le tensioni non ho resistito a collegarlo alle mie klipsch .Il risultato già’ in zero feedback era a dir poco esaltante . Verificati all oscilloscopio presentano un fattore di smorzamento di ben 2.85 in zero feedback e sfiorano i 7 con feedback inserito banda passante in zero feedback da 10 hz a 25000 hz a -3 db . Purtroppo in questo periodo non ho tanto tempo da dedicargli ma al più’ presto terminerò qualche finitura estetica che manca e qualche valore strumentale più’ dettagliato per restituire a te a a chiunque voglia realizzare questo progetto un feedback più’ accurato . A presto

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.