Gli amplificatori Klimo Kent Silver rappresentano un interessante capitolo nella storia dell’alta fedeltà. Questo apparecchio, sebbene considerato economico e caratterizzato da alcuni compromessi tecnici volti a contenere i costi di produzione, merita una riflessione attenta. Nel mio progetto, mi sono dedicato alla riparazione e al restauro di una coppia di Klimo Kent Silver, giunti nelle mie mani in condizioni disastrose, a causa di riparazioni precedenti poco professionali.
Il Klimo Kent Silver è un amplificatore a valvole con una potenza continua di 35 watt (in realtà sono meno, poi spiegherò perchè), noto per il suo design minimalista e l’approccio semplice alla riproduzione audio. Nonostante alcune limitazioni tecniche dovute a considerazioni di costo.
Il mio compito iniziale è stato esaminare attentamente il Klimo Kent Silver, alla ricerca dei danni causati da precedenti tentativi di riparazione. Questi danni includevano saldature mal fatte, componenti saldati sopra i moncherini di altri che erano stati rimossi malamente, parti mancanti o danneggiate e problemi tecnici vari. Una volta identificati i problemi, ho iniziato il processo di riparazione e sostituzione necessario per restituire l’integrità e la qualità sonora all’amplificatore.
Il mio obiettivo è stato quello di far emergere l’eccellenza nascosta in questo amplificatore, anche se originariamente progettato per contenere i costi. Ogni apparecchio audio, quando trattato con la giusta attenzione e cura, ha il potenziale per offrire un’esperienza di ascolto musicale appagante.
In conclusione, il Klimo Kent Silver, nonostante alcune limitazioni tecniche, può beneficiare di un restauro professionale per restituire la sua performance ottimale. Il mio lavoro mira a far rivivere questo amplificatore e a consentirgli di esprimere al meglio la sua qualità sonora.
Qualche foto delle condizioni in cui mi sono arrivati:
Ecco un breve riassunto delle condizioni iniziali: zoccoli in resina spaccati e incollati, condensatori deteriorati e esplosi, componenti mobili fissati in modo provvisorio con colla a caldo… Ecco un piccolo consiglio: prima di smontare dispositivi pieni di cavi sterling, spesso tutti dello stesso colore marrone, i cui collegamenti diventerebbero un rebus se li si staccasse senza precauzioni bisogna segnarli e farci una foto per ritrovare come erano collegati in precedenza. I segni dei pennarelli sui cavi marroni non sono visibili o poco visibili, ma uno smalto per unghie lo è. Oltre a essere utile per bloccare temporaneamente trimmer e piccole viti senza sigillarli definitivamente, ha anche questa pratica funzione. Potete trovare un’ampia selezione di colori ai supermercati MD per solo 1€ ciascuno. Non ho alcun accordo di sponsorizzazione con MD, ma in passato ho cercato uno smalto per bloccare alcuni trimmer su schede elettroniche. Nei negozi di cosmetici, ho scoperto che costavano tra i 6 e i 7 euro ciascuno. Perciò ho pensato di condividere questa informazione riguardo alla catena di supermercati MD, dove ho trovato questi in tanti colori diversi e a prezzo stracciato.
Dopo aver smontato le schede, ho iniziato con una spazzolatura accurata, concentrandomi sulla parte interessata dalle saldature. Questo passo era essenziale perché ho notato che Klimo trascura sempre la pulizia delle schede durante l’assemblaggio, il che porta col tempo a un accumulo di sporco e alla corrosione del rame. Successivamente, ho proceduto con un lavaggio completo delle schede, poiché erano in uno stato particolarmente sporco. Ho sostituito gli zoccoli delle finali e tutti gli elettrolitici, ad eccezione dei condensatori blu originali, che erano ancora in buone condizioni, così come alcune resistenze. Infine, ho proceduto al rimontaggio delle schede. Nella foto sotto l’apparecchio rimontato:
Ora esaminiamo alcune delle specifiche tecniche di questo circuito. L’amplificatore è dotato di soli 2 morsetti per gli altoparlanti. La presenza di una morsettiera all’interno, tra il trasformatore d’uscita e i connettori a banana, potrebbe far supporre la possibilità di ricombinare i fili per ottenere diverse impedenze, ma potrebbe anche essere un semplice sistema utilizzato per semplificare la costruzione del trasformatore d’uscita, senza alcuna documentazione tecnica disponibile per confermare questa ipotesi non lo sapremo mai. Pertanto, assumiamo che l’impedenza del secondario sia fissa.
Il trasformatore d’uscita, quando è caricato con 8 ohm sul secondario, riflette sull’avvolgimento primario un’impedenza di 8kohm. Ciò significa che collegando casse con diverse impedenze, il finale lavorerà con impedenze riflesse diverse, il che influenzerà la potenza di uscita dell’amplificatore, il suo comportamento in termini di distorsione e persino la classe di funzionamento. Tuttavia, considerando il particolare sistema di bias di questo amplificatore, sconsiglio vivamente l’utilizzo di casse con un’impedenza inferiore a 8 ohm (spiegherò il motivo più avanti). In ogni caso, l’amplificatore eroga 25 watt su un carico di 8 ohm, mentre la dichiarazione di 35 watt potrebbe essere valida solo su un carico di 4 ohm. Come spesso accade nel malvagio mondo commerciale, i numeri tendono a essere enfatizzati anche quando non sono rappresentativi.
Il sistema di bias utilizzato in questo circuito rappresenta un compromesso piuttosto difficile da comprendere. In realtà, il circuito è polarizzato in classe AB con un sistema di auto-biasing (“self-bias”), ma va notato che in classe AB non è appropriato utilizzare l’auto-biasing, poiché in questa configurazione dovrebbe essere utilizzata la polarizzazione a bias fisso con un negativo di griglia. È comprensibile che si possa cercare di risparmiare sui componenti, ma in questo caso specifico, risparmiando due resistenze e due condensatori e optando per un bias fisso non regolabile per entrambe le valvole, si sarebbe ottenuta una soluzione sicuramente migliore rispetto a questa mala configurazione.
Il self-bias si può utilizzare solamente in classe A, poiché in questa configurazione la corrente media attraverso le valvole è costante. In una classe AB, la corrente a riposo è significativamente inferiore rispetto a la corrente media durante il regime dinamico. Pertanto, un amplificatore in classe AB con self-bias avrà un bias instabile e in costante variazione in sincronia con il segnale in ingresso. Questo comporta spostamenti del punto di lavoro delle valvole in base all’ampiezza del segnale e distorsioni di memoria causate dal tempo di carica e scarica del condensatore di bypass catodico, che naturalmente non è nullo. Nel video qui sotto mostro come la tensione al catodo di una delle due EL34 sia circa 32volt a riposto e come questa tensione salga fin’oltre i 40volt aumentando il segnale in ingresso all’amplificatore (nel video alzo e abbasso il segnale ripetutamente per mostrare il bias che sale e scende):
Il motivo per cui suggerivo di non collegare casse con un’impedenza inferiore a 8 ohm è che in questa configurazione la classe AB si avvicina maggiormente alla classe B. Questo comporta un aumento del salto di tensione sotto i catodi delle valvole, generando maggiori distorsioni. Inoltre, i condensatori originali che ho trovato, con una tensione nominale di 100 volt, erano scoppiati. Questo potrebbe essere dovuto proprio al fatto che la tensione aveva superato il limite massimo di tolleranza dei condensatori stessi.
Un’altra considerazione riguardo ai Klimo Kent riguarda la percezione diffusa che le valvole EL34 siano tirate per il collo ad una tensione troppo elevata oltre i 500volt, il che potrebbe portare a guasti prematuri. Tuttavia, in seguito a precise misurazioni, ho notato che il condensatore di livellamento principale (che va messo da 500volt) durante l’accensione subisce un picco di tensione di circa 470 volt, che poi si stabilizza intorno ai 420-430 volt una volta che le valvole si sono riscaldate. La dissipazione a riposo è di esattamente 25 watt. Forse sarebbe stato più saggio da parte di Klimo non spingere le valvole fino al massimo, ma invece mantenere una polarizzazione leggermente inferiore, come ad esempio 22 watt.
La leggenda secondo cui le valvole tendono a guastarsi su questo amplificatore potrebbe essere nata a causa delle EL34 “EI” originariamente fornite con questi amplificatori.
Si tratta probabilmente delle peggiori EL34 mai prodotte, provenienti da una fabbrica jugoslava che le produceva alla fine degli anni ’70. Alcune fabbriche europee avevano ceduto i loro macchinari a questa fabbrica, dato che non erano più interessate a soddisfare la modesta domanda del mercato. La scarsa qualità di queste valvole potrebbe aver contribuito alla cattiva reputazione dei Klimo Kent.
Al giorno d’oggi trovate sui vari bazar quartetti di queste valvole NOS vendute a prezzi folli dove per far credere che siano “speciali” ti dicono che hanno il L’O getter… La Tripla Mica… potevano anche dire che la scatola è gialla e che sono state costruire durante la luna piena per aggiungere altri dettagli inutili e che non classificano per niente queste valvole come migliori di altre. Il mio consiglio è lasciatele dove sono, sono soldi buttati via. Valvole fragili e che in tente situazioni ho visto guastarsi senza che siano state maltrattate.
Adesso un pò di strumentali: come già detto la potenza RMS su 8ohm è circa 25watt, il fattore di smorzamento circa 6, qui sotto il grafico di banda passante con in -1dB a 15khz, il grafico è sicuramente molto artefatto perchè nel circuito (anche se non ho lo schema) si notano parecchi complessi filtri RC sia attorno la rete di NFB sia sulle griglie delle finali cosa che fa pensare che abbia dovuto correggere pesanti problemi del trasformatore d’uscita. La rotazione di fase è piuttosto accentuata.
La distorsione armonica a 1 watt si attesta a circa lo 0,3%, con picchi di distorsione di intermodulazione chiaramente visibili intorno alla fondamentale. Questo fenomeno può verificarsi a causa di una possibile limitazione nella banda passante del trasformatore o a causa dell’introduzione di componenti indesiderati nel circuito unitamente all’uso di controreazione. È importante notare che attualmente non dispongo di uno strumento specifico per misurare la distorsione di intermodulazione, quindi questa è soltanto una mia supposizione basata sull’osservazione dei dati disponibili.
Quadre a 100Hz – 1khz – 10khz
Oltre l’articolo, piccole riflessioni personali…
Come suona?
Intento Sarcastico: Il Klimo Kent Silver è un amplificatore che offre un’esperienza sonora straordinaria, caratterizzata da autenticità e chiarezza. Questo amplificatore si distingue per la sua bassa distorsione armonica, che si mantiene a circa lo 0,3% anche a 1 watt di potenza. La sua capacità di riproduzione musicale si rivela in particolare nelle esecuzioni dal vivo, dove riesce a catturare l’essenza e la dinamica delle performance in modo sorprendente.
Con una potenza costante di 35 watt, il Klimo Kent Silver offre un suono ampio e profondo, che si distingue per la sua precisione millimetrica. La scena sonora si apre in modo notevole, con una notevole tridimensionalità e un’immagine sonora ben definita. Questo amplificatore è in grado di gestire anche le dinamiche più complesse, mantenendo una pulizia e una chiarezza straordinarie.
La voce umana suona calda, trasparente e precisa, con una gamma dinamica che cattura tutte le sfumature dell’interpretazione. Gli strumenti musicali emergono con un dettaglio cristallino, consentendo di percepire ogni sfumatura e microdettaglio. Anche in situazioni di musica classica, il Klimo Kent Silver si distingue per la sua capacità di riprodurre gli strumenti con autenticità e realismo.
Inoltre, questi amplificatori hanno dimostrato una notevole capacità di gestire la profondità della scena sonora, offrendo un’esperienza d’ascolto coinvolgente e avvincente. In sintesi, il Klimo Kent Silver è un amplificatore che si fa notare per la sua capacità di offrire un suono straordinario, adatto sia ai generi musicali più dinamici che alle performance più delicate e complesse.
In realtà, ho avuto l’opportunità di ascoltare l’amplificatore solo utilizzando le casse disponibili nel laboratorio, e devo sottolineare che il suo funzionamento è risultato impeccabile in base alle misurazioni e ai test strumentali. È importante precisare che il tono sarcastico in questo contesto non è rivolto all’amplificatore Klimo Kent Silver, né costituisce una critica nei suoi confronti. La mia motivazione per condividere questo breve commento è diversa.
Su alcuni forum, ho notato che alcune persone tendono a definire le mie come “recensioni”… È importante comprendere che ciò che faccio non è scrivere recensioni, ma piuttosto condurre analisi tecniche dettagliate, studiare i circuiti e condurre test strumentali per soddisfare la mia curiosità tecnica. Mi piace condividere ciò che apprendo attraverso queste analisi e test, sia che riguardino aspetti positivi che problematiche e difetti.
Ho scritto questa finta recensione “Come Suona” in modo satirico per parodiare la maggior parte delle recensioni che si trovano in giro provenienti da siti o giornalini perchè mentre cercavo inutilmente gli schemi di questi Klimo Kent mi sono imbattuto in un articolo in cui un individuo cercava di confrontare questi Klimo Kent con i GM20 di Graaf, e dopo un lungo scritto, ha concluso che la battaglia fosse in sostanza terminata in parità…
Si stanno confrontando dispositivi di due livelli completamente diversi. Nonostante io non sia un grande fan degli amplificatori OTL (per ragioni tecniche e non legate al suono), non si possono mettere sullo stesso piano l’attenzione estrema al design e alla costruzione del GM20 con un apparecchio come il Klimo Kent, che è stato realizzato con un budget limitato. Questo è vero sia dal punto di vista tecnico che da quello delle prestazioni sonore.
Schema elettrico che mi è stato mandato da un lettore del sito
Ah ecco dove avevo visto lo schema del silver…su uno dei 3 libri di Macrì che fra l’altro possiedo, comprati in fiera tanto tempo fa !
I finali in questione sono i miei, acquistati naturalmente usati, qualche anno fa per alternarli in caso di necessità con dei monotriodi. Non entro nel merito del perché di questa scelta dettata comunque anche dal prezzo proposto. Purtroppo come si è potuto constatare internamente erano stati notevolmente deturpati e che il signor Bianchini da vero professionista li ha rigenerati. Sulle scelte tecniche del progettista non mi esprimo, sarebbe stupido da parte mia non avendo le giuste competenze. Quello che posso dire è che dopo il restauro ricevuto il suono è sensibilmente migliorato e complessivamente soddisfacente. Onestamente penso che la qualità sonora sia un gradino superiore alla qualità costruttiva ma senza raggiungere quel livello di pathos per esempio che comunicano i miei monotriodi che sia chiaro non costano una fortuna. In definitiva il loro suono assomiglia a molti altri finali anche oggi in commercio che suonano ma non ti “ rapiscono”.
Grazie per la segnalazione dello schema. Lo cercherò se mai dovesse servirmi. Per quanto riguarda la fascia di prezzo, non so a quanto veniva venduto e probabilmente il prezzo di vendita non è nemmeno legato alla qualità intrinseca, ma è una semplice scelta del produttore. Ho giudicato questo come un apparecchio economico a causa dell’aspetto, della costruzione e delle prestazioni. Si tratta di un apparecchio economico con un circuito tirato all’asso in classe AB, senza una corretta polarizzazione a bias fisso e il fondo è avvitato con delle viti da legno su 3 pezzi di legno incollati con la colla al resto dello chassis. Questi dettagli lo rendono per me un apparecchio di fascia bassa. Se il produttore è riuscito comunque a venderli a un prezzo più alto, tanto meglio per lui.
Buongiorno complimenti per la bellissima e competente analisi tecnica, volevo segnalare che lo schema del klimo kent silver è presente sul manuale schemario hifii a valvole se non erro vol 2 di l.Macri! Mi sento di segnalare che questo amplificatore (da me posseduto in passato ) risulta di fascia media non economica costava circa 7 milioni delle vecchie lire nel 1997.
Li ho apprezzati pilotando una coppia di M.L. sequel con grande impatto dinamica dettaglio e musicalità, la soluzione adottata sulle finali pur essendo inferiore e meno raffinata rispetto all, utilizzo di una tensione negativa di griglia fissa, è comunque adottata da diversi costruttori su ampli a valvole blasonati e con prestazioni elevate! Ing klimo progettista dei fantastici Beltaine ha dato grande dimostrazione su questi ultimi di competenza, risolvendo in maniera brillante il problema della saturazione del nucleo del tu con l utilizzo di una el34 . La fama e stima nutrita da parte degli appassionati è dovuta alla indubbia qualità sonora delle sue realizzazioni..Grazie saluti Ivan Chiodino
Nell’articolo se rileggi io ho avanzato per l’appunto 2 ipotesi una che ci fosse la possibilità di scambiare i fili per ottenere le varie impedenze oppure che i fili saldati sulla basetta esterna fossero solo un modo per preservare spazio dentro al rocchetto e il trasformatore fosse a singola impedenza vista l’economicità del progetto e visto che non sarebbe la prima volta che vedo venduti amplificatori a valvole mono impedenza cui il produttore dichiara che puoi attaccare quello che ti pare come se niente fosse (per altro su apparecchi pure costosi). Se hai delle documentazione sul pinout del trasformatore, su come scambiare i fili del trasformatore d’uscita per ottenere le varie combinazioni di impedenza secondaria e me la fai avere per email la pubblico visibile per tutti sulla pagina perchè di questi apparecchi non si trova niente di niente.
Che funzioni solo a 8 ohm non è vero-io nei miei avevo le istruzioni per poterlo connettere da 1 ohm (anche se sconsigliato) sino a 16 ohm-Basta solo cambiare la posizione dei fili ai trasformatori di uscita
https://www.youtube.com/watch?v=g-3W3u3fe0E
in video si intravvede lo schema…gli ho chiesto se me lo passa
Cercando su google immagini con “klimo kent black” appaiono foto di apparecchi uguali a questi col telaio nero. Questi che ho riparato dentro sono del tutto uguali a quelli di altre foto che ho trovato in giro, ovviamente quando mi sono arrivati non avevano più tutti i pezzi originali ma erano stati pastrocchiati. Lo schema è introvabile ho cercato per ore, poi ci ho dato a mucchio, di tirare giù lo schema dallo stampato non mi andava, non mi serviva per forza averlo per la riparazione.
Mai visti neri in funzione, solo cromati con calotte cromate. Il lab ufficiale dove li assemblavano su licenza klimo è o era a canaletti di budrio. Per me quello lì o è un clone o una prima prova con materiali scadenti e tubi slavi, roba che vent’anni fa non si trovava ufficialmente più. Comunque lo schema non credo sia difficile da tirar giù…anche se mi pareva di averlo visto in giro tanto tempo fa
purtroppo le informazioni tecniche riguardanti questi apparecchi sono davvero quasi totalmente inesistenti, però dalle foto che si trovano su google il black dovrebbero essere neri, non cromati…
Sembrano klimo kent black più che silver…forse sono una prima pre serie usciti dal lab dove li assemblavano qui dalle mie parti…io ho ancora 4 suoi tubi usurati el34 marcati aeg che mi diede un amico, dove furono usate con casse proac studio ebs, col benestare di un fu brizzolato recensore…rip.