Quad 405-2 – Il caso: Ma ha senso riparare amplificatori vintage a Stato Solido ?

Quelli che mi leggono da più tempo avranno notato che nelle mia pagine non sono quasi mai apparsi apparecchi a stato solido, infatti quasi ogni volta che qualcuno ma chiesto di riparare un’amplificatore di questo tipo ho sempre rifiutato il lavoro. I motivi sono vari, quelli principali sono il fatto che io mi sia voluto specializzare sugli apparecchi a valvole prima di tutto, in secondo luogo per riparare apparecchi di qualsiasi tipo bisogna avere a disposizione un grande assortimento di ricambi sempre a portata di mano. Con le valvole è fattibile in quanto i tipi di valvole prodotte ed utilizzate negli anni è stato un’assortimento “abbastanza” limitato e queste sono più o meno tutte facilmente reperibili ancora oggi, al contrario l’avvento del transistor ha segnato l’inizio dell’era dell’obsolescenza programmata più selvaggia con produttori che creavano spesso nuovi transistor “a sentimento” apposta per gli apparecchi che andavano a immettere sul mercato per poi smettere di produrre quel transistor appena finiva la produzione di tali apparecchi e non perchè quel transistor fosse speciale e senza di esso non si poteva far niente ma semplicemente perchè già prevedevano di impedire la riparazione degli apparecchi guasti dopo un certo periodo. Quindi non è cosa infrequente imbattersi in sigle strane di cui non si trova nessunissima documentazione e men che meno ricambi. C’erano si anche componenti “standard” che sono stati prodotti da più produttori e anche per anni… però piccolo problema: al contrario delle valvole NOS che possono restare dentro le loro scatoline di cartone 100 anni e quando le vai a tirare fuori hai la certezza al 98% che funzionino ancora perfettamente le robe il silicio marciscono… Vecchi transistor NOS potrebbero essere affetti da migrazione dei droganti e non funzionare più o essere diventati rumorosi. Si aggiunga poi a questo problema quello dei produttori orientali che immettono sul mercato tarocchi a profusione che non rispettano le caratteristiche dell’originale e che praticamente sono sempre di qualità inferiore e tendenzialmente si guasteranno con certezza matematica. Poi ci saranno le eccezzioni ma è sempre questione che quello che ti vende la patacca non te lo dice.

In poche parole voler riparare amplificatori a Stato Solido di mestiere è nel più dei casi puro masochismo e per questo motivo quando mi riferiscono di proplemi che potrebbero riguardare la circuiteria io rifiuto… si lo so che il più delle volte anche questi amplificatori necessitano solo di un recap però la rogna è dietro l’angolo. Una volta che hai l’apparecchio in mano e ti trovi a metà del lavoro che salta fuori un problema inaspettato e non trovi un ricambio sei fregato. Dopo o diventi matto a trovarlo o devi abortire la riparazione e quasi sicuramente il cliente non vorrà pagarti per il tempo che hai perso visto che gli consegni un’apparecchio che ancora non funziona.

Negli ultimi mesi ho accettato l’ingresso di un paio di apparecchi a Stato Solido perchè apparentemente sembravano lavori affrontabili, daltronde il lavoro è lavoro e come dicevano gli antichi romani i soldi non puzzano. Il primo apparecchio è stato questo bestione, Jungson JA 99 D, pesante quanto un reattore nucleare, tanto che ho dovuto aproffittare di un’amico che era passato a salutarmi per riuscire a tirarlo fuori dalla cassa… Giusto alla faccia di quei troll che odiano le cose valvole dicendo che gli amplificatori a valvole sono grossi e pesanti, invece quelli a stato solido no… no no leggero come una piuma…

Comunque sia questo Jungson JA 99 D era “funzionante” e aveva solo il trasformatore di alimentazione che vibrava. Per conoscere i dettagli del lavoro visitate la pagina. Quindi mi è andata bene. Successivamente ho accettato l’ingresso di un Quad 405 sempre con lo stesso problema… “Funziona ma vibra il trasformatore” è quanto riferito dal cliente.

Attenzione questa non è una critica a Quad o agli amplificatori a stato solido in generale, ma il racconto di una storia vissuta e una mia personale riflessione sulla riprabilità di questo tipo di apparecchi.

Ho dimenticato di fare una foto del trasformatore originale, che comunque è un nucleo di un tipo che raramente si usa oggi, tipo UI con doppio rocchetto singolo resinato in una scatola di metallo. Ho scollegato il ponte raddrizzatore isolando il trasformatore dal circuito e ho provato ad alimentarlo constatanto che vibrava ferocemente e assorbiva 70watt a vuoto, senza carico, segno che c’erano delle spire in corto. Quindi praticamente era da buttare via. Oltre a questo ho notato che sulle schede erano presenti diversi elettrolitici che avevano buttato l’acido e pure loro erano da cambiare.

Alla notizia di questi ulteriori problemi il cliente è un pò cascato dalle nuvole, “ma come me lo hanno venduto per funzionante e perfettamente conservato”… Poi mi sono messo in movimento per il ricambio del trasformatore di alimentazione scegliendo l’uso di un toroidale come unica soluzione possibile. Far avvolgere trasformatori toroidali su specifica, oltretutto singolo pezzo è parecchio costoso. Praticamente il nuovo trasformatore di ricambio, solo lui da solo costava “a me” quasi quanto era stato pagato l’intero amplificatore. Al che l’appunto del proprietario è stato “mi conviene comprarne un’altro piuttosto che riparare questo, ne ho visto uno blablabla”… problema… questo te lo hanno venduto per buono… e se dopo invece di un Quad rotto hai due Quad rotti ? Ti può andar bene ma ti può anche andare male…

Va bene andiamo avanti a riparare questo…

Il montaggio del toroidale è venuto binissimo, ho proceduto a cambiare una decina di elettrolitici sulle schede dei due canali, misurati erano tutti completamente esauriti tipo un 100uF che misurava 16uF con una ESR di 20ohm, gli unici che non ho cambiato sono stati una coppia di non polarizzati che erano perfetti. Poi ho sostituito le boccole degli altoparlanti perchè le sue erano scassate e ho aggiunto una coppia di RCA per l’ingresso perchè non piaceva il connettore DIN.

Ho fatto un’accensione graduale con variac tenendo monitorato l’assorbimento e l’oscilloscopio, mandavo segnale e usciva segnale e tutto sembrava a posto il nuovo trasformatore di alimentazione era perfettamente silenzioso. Quindi ho collegato il computerino del banco e mandato un pò di musica, ho fatto anche un video ma non posso pubblicarlo perchè c’è musica protetta da copyright, quindi andate a fiducia. Lascio suonare un’oretta, torno abbasso il volume e da uno dei canali proveniva un bel rumore di friggitrice..

Ho smontato la scheda difettosa, ho pulito tutti i contatti sui collettori dei transistor che non sono saldati ma c’è solo la vite che fa da conduttore senza miglioramenti. Ho dissalato tutti i transistor e li ho provati uno per uno sul tracciacurve per BJT ma funzionano in modo pulito, anche scaldandoli con la fiamma di un’accendino le curve appaiono pulite quindi non hanno problemi. Le resistenze sono tutte a posto quindi la conclusione è che i colpevoli siano questi “cosi rossi”…

Che poi altro non sarebbero che dei moduli, ossia dei piccoli circuitini con sopra un certo numero di transistor SMD bloccati in una resina rossa, ricambio introvabile. Dopo tutta la fatica per ripararlo ci si trova davanti ad un muro, l’unica soluzione che resta è di recuperarli da un’apparecchio da demolizione. Io ho chiesto comunque il mio compenso perchè mi era stato garantito che l’amplificatore era buono chiesto solo la sostituzione di un trasformatore ed è quello ho fatto però mi resta la sensazione di aver lavorato inutilmente. Il proprietario di questo Quad ha adocchiato delle schede di ricambio in giro che non si sà per certo da dove vengono…

Il mio lavoro è costato tanto quindi a montare la scheda di ricambio l’aiuta un suo amico, tanto è facile… e io mi chiedo se hanno un variac con amperometro, l’accortezza di mettere un carico e monitorizzarlo con un’oscilloscopio mentre iniettano segnale dando tensione un filino alla volta per vedere se parte gradualmente come dovrebbe fare, senza assorbimenti anomali o strane forme d’onda sull’oscilloscopio o se come,ci metto le mani sul fuoco daranno tensione tutto d’un botto bruciando tutto se qualcosa non dovesse andare bene… Poi magari l’amico dirà che non andava bene il mio trasformatore, che ho lavorato male io che ho rovinato l’amplificatore… si perchè è così che succede poi… Ho comunque il video che mostra l’amplificatore acceso che suona.

Troppi “ma” per i miei gusti. Parlando con un mio amico che lavora su sistemi di telecomunicazioni e che in passato riparava (in passato, ed è una ripetizione voluta) amplificatori a transistor mi ha confermato lo stato pietoso del sottosettore degli apparecchi a stato solido. Apparentemente forse le inserzioni migliori di usati con maggiore probabilità di essere “buoni” sono solitamente da inserzionisti esteri ma l’italiano medio non si fida e cerca in italia prima. Le inserzioni estere spesso sono più care. Però sempre l’italiano medio ha la pessima abitudine di cercar di fregare il prossimo quindi vende per buoni apparecchi che buoni non sono, a prezzo più basso magari… Dopo appaiono costose le inserzioni magari di quelli onesti, ma tutti dicono che vendono roba buona… esattamente come questo che mi hanno dato da riparare che doveva essere buono e di buono non aveva niente.

Già dovrebbe far riflettere uno che ti dice che l’apparecchio non è mai stato toccato da nessuno e funziona. Un’apparecchio di 40 (o più) anni sicuramente ha bisogno di una rinfrescata ai condensatori elettrolitici, ma fatta come si deve! Si perchè non sempre i vecchi condensatori sono da buttare, ad esempio i 2 elettrolitici principali di questo Quad erano perfetti e quelli piccoli che ho cambiato li ho verificati uno ad uno. Ma molti audiofili vanno nei forum o su facebook e domandano a persone che ne sanno meno di loro che gli dicono “cambia cambia cambia” e alla fine comprano su internet condensatori i più economici che trovano, tanto basta rispettare la capacità e la tensione e sono tutti uguali gli insegnano i soliti somari che non hanno mai avuto in mano un ponte LCR serio e i condensatori li verificano col testerino da 8€…

E vanno a montare sul loro amplificatore dei condensatori che vanno peggio di quelli originali vecchi. Oppure cercano di farselo riparare al risparmio dal cantinaro dal paese che finisce per pastrocchiare il mondo molto spesso facendo più danni che il resto.

Quindi poi alla fine quando vanno dal tecnico serio ormai in mano hanno un “robo” martoriato dove c’è da sputare sangue. Quindi in conclusione mi faccio domande appunto riguardo l’utopia che alberga nella testa dell’audiofilo che vuole l’apparecchio a stato solido vintage, vuole pagarlo poco e vuole che funzioni. Comprare una cosa vecchia sperando che funzioni, trovare un riparatore cantinaro che lavora in nero e con 50€ non gli devasta tutto o avere la fortuna di 2 rotti farne uno che funzioni. O peggio comprare un’apparecchio vecchio pieno di condensatori marci che va ma suona male o ancora comprare un’apparecchio a cui hanno cambiato tutti i condensatori con robaccia e quindi suona male lo stesso… ma lui non l’ha mai sentito come doveva essere all’epoca e quindi non ha termini di paragone…

Ma potrei raccontare la storia di uno che aveva un’amplificatore a SS, per altro di pregio che funzionava e suonava bene, ma aveva qualche problema dovuto ad alcuni elettrolitici su uno degli ingressi, il “tecnico” ha suggerito il recap totale di tutto l’apparecchio, eseguito con condensatoracci, roba da 1,2€ al pezzo… i condensatori che costano di più sono una ladrata, basta che rispetto capacità a tensione (cit: sempre il somaro di prima)… e ha restituito l’amplificatore che funzionava per intero si, però suonava in modo talmente orrendo che il propietario alla fine l’ha gettato in discarica.

Sono sicuro che in giro ci saranno appassionati anche bravi che se li riparano da soli e li riparano bene ma facendolo per lavoro? riparando cose per altri? Ha senso oggi riparare apparecchi a stato solido viste le premesse? Secondo me no. Per me restano i valvolari vecchi e nuovi che per via dei costi e della tecnologia sono riparabili o la roba nuova progettata per essere usa e getta.

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Maurizio
Maurizio
1 anno fa

Ciao, presumo quindi che anche quelli in classe D faranno la stessa fine… o forse anche peggio. Penso soprattutto ai diffusori amplificati (anche professionali, come JBL o Neuman) con i quali, oltre a buttare l’amplificazione, così ti seghi anche le casse.
P.S.: il cinesino fuori e Sb-Lab dentro continua a darmi grandi soddisfazioni 🙂