307A VT-225 Parallel Single End Amplifier

“P.D.” mi ha chiesto di realizzare uno schema per utilizzare alcune valvole in suo possesso di cui mi ha fornito la lista, tra le finali che possedeva c’erano delle 307A che erano le candiate numero 1 per il finale più diverse altre da utilizzare come driver. P.D. era rimasto colpito dal mio progetto milkyway e volevo qualcosa che vi assomigliasse. Ho scelto di realizzare un Single Ended parallelo con una coppia di 307A connesse a triodo, lo stadio di ingresso è realizzato con delle 328A e lo stadio buffer di interfaccia con le finali è realizzato con una uy76. Il progetto è ricercato anche come coerenza di valvole/zoccolatura/epoca/provenienza, essendo tutte valvole americane con zoccolo UY5/6 e più o meno dello stesso periodo storico (prodotte tra il 1927 e il 1937)

Le 307A possono essere sostituite con le 5C15 Fivre, mentre la 328A ha le medesime caratteristiche elettriche della 6SJ7. Il circuito è abbastanza semplice, la rettificazione dell’anodica avviene per mezzo di normali diodi, i filamenti della 307A sono alimentati in corrente continua filtrata con celle passive CLC, la potenza che si dovrebbe ottenere dovrebbe essere poco più di 5Watt RMS per canale, sarà realizzato un trasformatore d’uscita dedicato. Qui sotto lo schema premium.

Appena P.D. avrà realizzato il suo montaggio pubblicherò alcune foto e le strumentali se me lo fornirà per la messa a punto finale.

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Single Ended 6GE5 – “Resurrect garbage with style”

Un giorno ricevo un messaggio da “R.O.” che mi fa domande riguardo un “bellissimo” amplificatore “hifi, hi-end, zero feedback” prodotto da uno dei tanti guru delle valvole che circolano per l’italico stivale, perchè ovviamente non suonava bene e voleva farmelo vedere per valutare come sistemarlo… Me lo porta ed ecco un’altro impresentabile in tutto il suo splendore…

A parte un potenziometro volante messo da R.O. per cercare in qualche modo di regolare il volume in un circuito che ovviamente non è stato calcolato in nessuna delle sue parti e che guadagnava troppo, il resto è farina del guru compresa la disposizione di sbieco delle valvole che mal predisponeva un cablaggio ben fatto anche fosse stato in grado di cablare. Una valvola raddrizzatrice con le placche che arrossavano tanto era tirata (vetro affumicato, bordo dello zoccolo cotto). Ovviamente per far suonare bene un circuito non serve farci di conto ma basta riempirlo di condensatori e valvole costose…

Come una coppia di KT88 Full Music che in 40 minuti circa di funzionamento si sono ridotte al 60% di emissione… 250€ di valvole da gettare nel pattume… Mi sembra doveroso dire a tutti di non spendere soldi in condensatori galattici e valvole preziose su apparecchi del genere perchè non solo gettate soldi nel gabinetto senza andare da nessuna parte, ma nel caso siano valvole NOS (in questo caso no per fortuna) sprecate bellissime valvole fuori produzione e che andranno a esaurirsi prima o poi per montarle su dei veri e propri trabicoli, vale anche per molti amplificatorini cinesi in condizioni di originalità di fabbrica, non gettateci soldi!

Ho guidato “R.O.” verso un nuovo progetto cercando di recuperare tutto il recuperabile visto che quel trabiccolo era comunque una miniera di pezzi che si potevano riutilizzare. I trasformatori d’uscita erano indecenti e quello di alimentazione non era adatto ad alimentare un’altro KT88 ho quindi pensato a qualcosa di più modesto, senza valvole prestigiose ma che potesse suonare bene e sono caduto sulla proposta di realizzare un single ended con delle compactron 6GE5 equivalenti con diversa zoccolatura della 6DQ6B e utilizzando come driver delle semplici PC86, qui sotto lo schema premium ormai censurato al 100% (assieme a tutti gli altri) perchè non ha limiti l’assurdità delle persone che provavano a copiare i miei schemi anche se non si leggevano i valori dei componenti solo per risparmiare 50€ comprando dei trasformatori da altri siti e poi  avevano la faccia tosta di  venir a chiedermi come farli funzionare!

Se volete lo schema lo comprate assieme al set di trasformatori. Ma vediamo come “R.O.” ha upgradato col mio aiuto il suo rottamino. Ho realizzato una coppia di trasformatori SE da 6k primari dedicati alla 6GE5 sperimentando un nuovo tipo di lamierino per l’occasione (che potete già trovare a listino). L’amplificatore è stato completamente demolito, sono state realizzate nuove piastre di montaggio conservando il vecchio mobile che è stato decerato e lucidato a gomma lacca (insegno al guru che non si da la cera sopra al legno grezzo, prima devi laccarlo se no diventa una colla di sporco inguardabile…). Ho realizzato per “R.O.” anche diverse parti decorative con la stampa 3D per cercare di abbellire quel mobiletto. Ho poi collaudato il circuito e fatto qualche foto del montaggio:

Come suona? bassi molto profondi e grande apertura, ma che caratteristiche tecniche esibisce?

Potenza: 6,25Watt RMS per canale
Distorsione THD: 0,57% @ 1 watt
Banda passante: 7Hz / 60khz -1dB
Smorzamento DF: 6,66

Grafico di banda passante su carico resistivo

E su carico reattivo

Analisi di spettro a 1watt

Quadra a 100Hz / 1k / 10k

Nel video qui sotto ho ripreso la sinusoide ancora perfetta e dritta a 7Hz @ 1 watt, incredibile, un risultato quasi esagerato…

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4 Responses to Single Ended 6GE5 – “Resurrect garbage with style”

  • Quello che ti sembra “mancare” rispetto gli altri valvolari sono le evanescenze, e tutti gli artefatti distorsivi di fase e colorature varie dovute all’inerzia dei diffusori totalmente liberi di andare dove gli pare a causa di un pessimo circuito zerofeedback, in pratica non senti più poltiglia e fango ma senti quello che è nel segnale, la musica, i suoni, i dettagli che prima non potevi sentire perchè cancellati o coperti dalle distorsioni.

  • Salve sono Roberto, il proprietario dell’ampli in questione. Quando acquistai l’ampli originale ero contento, era il mio primo valvolare e mi pareva chissà che. Avevo preferito prenderlo da un sedicente autocostruttore-riparatore che millantava esperienza a iosa (sigh) piuttosto che prendere una cinesata. Mi sono fatto infinocchiare per bene, preso dalla smania di avere un valvolare 🙁 . Cambiai le valvole, dato che chi lo aveva fatto mi disse che le altre erano vecchie, e qualche altro componente. Ma i nodi vennero presto al pettine, cominciarono ad esserci malfunzionamenti e ad un certo punto si ammutolì. Decisi quindi di rivolgermi a Stefano. Avevo letto il suo sito e mi colpì la sua “politica di azione”. Parlandoci al telefono poi si è rivelato non solo ultra-competente, ma anche una persona alla mano e cordiale. Mi spiegò il da farsi, e la sua idea di fare qualcosa un pò fuori dagli schemi. Gli diedi carta bianca in pratica per il progetto premium. Parliamo ora dell’amplificatore, guardandolo da fuori impressionano le dimensioni dei trasformatori che ha prodotto, ben più grossi dei precedenti. Soprattutto incuriosiscono le 6ge5, piccole e cicciotte, quasi spariscono al confronto con i TU alle loro spalle ed esteticamente non appagano l’occhio come le kt88 che c’erano prima, ma non è quello il loro scopo. Quello che devono fare lo fanno ..e benissimo!
    Il mio impianto è composto da lettore dvd Meridian 596, diffusori a torre 2 vie autocostruiti con componenti Dynaudio Esotec (D260 e 17w75LQ) pre Belles Soloist 3, cavi QED reference Audio 40, VDH 102MKIII e Supra PLY 3.4. Il precedente ampli (ora di riserva) è un ONIX A-120 MK1 upgradato.
    Appena ho ascoltato l’SB-625 (lo chiamerò così) sono rimasto spiazzato. Il suono era diverso, all’inizio sembrava come se mancasse qualcosa, ma non era così. C’era tutto ma ora si sentiva diversamente. Tutto si è ripulito, c’è tanto dettaglio e la scena si è ampliata , si percepisce l’aria tra gli strumenti, tutti ben focalizzati. Le voci naturalissime sono il suo forte e i bassi presenti, profondi e frenati. Nonostante i miei diffusori non siano certo ad alta efficienza l’SB-625 le pilota alla grande, anche a volume sostenuto. L’ho provato con vari generi pop, rock, jazz etc ed ha parecchia stoffa. Certo che a vederle quelle valvoline non gli daresti due soldi e non ti aspetteresti mai che siano così musicali e dettagliate. Ogni giorno che passa va sempre meglio. Scopro sfumature e particolari che prima faticavo a cogliere e non affatica mai. Sono curioso di provarlo con qualche diffusore più efficiente, di certo avrà da dire la sua 😉 . Sono davvero soddisfatto! Voglio ringraziare Stefano per il suo lavoro e la sua gentilezza!

  • Meglio una NOS snobbata ma usata bene che una valvola famosa di produzione attuale… sopratutto se usata male.

  • Molto bella l’idea di usare valvole trascurate dai “guru” e bello anche il fatto che si parli seriamente e in modo documentato di controreazione e di smorzamento

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Bobinatrice a Nido D’ape

Il KIT di plastiche per realizzare la bobinatrice costa €40,00 compresa spedizione, chi fosse interessato all’acquisto può contattarmi tramite la form contatti.

Questo progetto è dedicato ai riparatori di radio, capita infatti a volte di trovarsi delle radio con delle bobine a nido d’ape guaste o bruciate e in assenza di un relitto da cui recuperare i ricambi diventa impossibile sostituirle se non avvolgendone una nuova, ma avvolgere una bobina a nido d’ape non è una cosa facile. Su internet ci sono già alcuni progetti, il primo appare su “Le Radio di Sophie” completamente fatta a mano ma presenta dei componenti con forme molto precise che risulta difficile realizzare in casa, il secondo è un sito personale di Fabrizio Marzi (che non esiste più) che si è ispirato al lavoro trovato sulla radio di sophie e ha realizzato buona parte della bobinatrice usando la stampa 3D, e che mi ha mandato gentilmente i modelli 3D. Purtroppo il progetto non è ben documentato e inizialmente è stato difficile anche capire quanti pezzi del tal modello 3D serviva stampare per assemblarla, non si capivano le quote e altre cose quindi alla fine il progetto è stato parzialmente reingegnerizzato, il risultato è questo:

Alcune parti sono state modificate, è stato tolto il motorino elettrico per optare per un’azionamento a manovella, chi fosse interessato a montarsene una potrà ordinarmi per 40€ il set di parti in plastica, i restanti materiali necessari per il montaggio sono questi:

  • Una basetta di legno 21,5×21,5cm
  • angolare di alluminio 25x25mm 1 metro
  • tondino di alluminio diametro 6mm 1 metro
  • viti diametro 3×6 mm con dadi
  • molle a compressione diametro interno 6,5 mm N°3
  • molla a trazione per comando contagiri N°1
  • 1 maschio M3
  • 1 filiera M6
  • 1 contascatti
  • 2 dadi M6
  • 2 dadi M6 con galletto in plastica

In tutti i componenti in plastica vanno ripassati i fori con alesatore da 6 mm per pulire le bave della stampante 3D. Tutti i fori di 1,5 mm vanno allargati a 2,25 mm e filettati M3. Il foro del rinvio va allargato a 1,5mm. La rotella del rinvio va allargato il foro a 1,6mm. Sul guidafilo, il foro di uscita va portato alle dimensioni di un ago e controllati i passanti.

Queste sono le bobine che è possibile realizzare con questa bobinatrice

Bobinatrice in movimento

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3 Responses to Bobinatrice a Nido D’ape

  • no, quelle degli altoparlanti non sono bobine a nido d’ape, ti serve una bobinatrice normale di piccole dimensioni, prova a cercare la FZ-160 è la + piccola che esista, manuale non motorizzata. Ne ho una anche io per le piccole riparazioni e le robe piccole o con fili molto sottili è comoda. Ma è roba cinese e dovrai farla rettificare, va rettificato l’albero per la regolazione del passo e va ribaltato l’albero che muove il guidafilo per farla avvolgere con filo che passa sopra invece che sotto e anche ricavarti una nuova scala con i passi dei fili… conta 200€ di macchina 200€ di spedizione e 200€ per farla rettificare, oppure hai fortuna è trovi una bobinatrice usata qui in italia che non sia una crosta di ruggine e a un prezzo umano e che non abbia già comprato qualcuno prima di te e sia rimasta solo l’inserzione online

  • Si può utilizzare anche per “rifare” bobine mobili per altoparlanti?

  • Molto carina ed utile. Uno strumento indispensabile per autocostruttori e riparatori.

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