Esplorando la Famiglia delle Valvole EL84 ed EL86: Derivate, Equivalenze e Applicazioni

Benvenuti in un viaggio attraverso il mondo affascinante delle valvole elettroniche, veri gioielli della tecnologia vintage che hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’amplificazione audio. In questo articolo, esploreremo la famiglia della EL84, una delle valvole più iconiche e versatili mai prodotte. Dalla sua introduzione da parte di Mullard nel 1954, la EL84 ha conquistato gli audiofili con le sue prestazioni eccellenti e il suono caldo e avvolgente che può offrire. Non solo esamineremo le caratteristiche della EL84, ma daremo anche uno sguardo alle sue varianti come UL84, PL84 e 7189, scoprendo come queste valvole abbiano influenzato il panorama dell’amplificazione. Inoltre, faremo una sorprendente incursione nel mondo della EL86, una parente stretta della EL84, condividendo molte delle sue caratteristiche distintive. Scrivo questo articolo con l’obiettivo di dissipare la confusione che spesso circonda le sigle delle varianti di queste valvole, offrendo chiarezza e comprensione nel magico mondo delle valvole elettroniche.

La EL84

Il pentodo di potenza EL84 fu introdotto da Mullard nel 1954. Per dimostrarne l’uso e la qualità, il laboratorio di applicazioni di Mullard produsse un progetto di amplificatore che successivamente divenne un classico noto come “Mullard 5-10“. Quando la EL84 è utilizzata in una configurazione push-pull ultra-lineare con un carico distribuito del 43%, può raggiungere una potenza di 10 W con una distorsione armonica totale dello 0,9% in classe A. In configurazione classe AB, è possibile raggiungere una potenza anche di 15 watt. In foto una EL84 NOS marchiata Zenith accanto a una coppia di trasformatori d’uscita dedicati realizzati su misura per valorizzare al massimo le prestazioni di questa valvola.

Confusione nelle Sigle: Differenze Tra EL84, UL84 e Altre Varianti

In genere, la prima lettera presente nella sigla di una valvola, come la “E” in “EL84”, denota la tensione del filamento, la quale è di 6,3 volt nel caso specifico della EL84. Secondo la consuetudine classica che si applica a tutte le altre valvole, ci si aspetterebbe che una “UL84” fosse sostanzialmente identica alla EL84, ma con una tensione di filamento diversa. Tuttavia, questa aspettativa non corrisponde alla realtà.

Quando fu creata la UL84, l’obiettivo era sviluppare una valvola dedicata alle radio in cui tutte le valvole avevano il filamento in serie. Queste radio erano generalmente alimentate da autotrasformatori e, per varie ragioni che non elencherò qui, richiedevano una finale audio che operasse con tensioni inferiori rispetto alla EL84. Di conseguenza, non solo modificarono il filamento per farlo funzionare a 45 volt con una corrente di 100 mA, ma modificarono anche la struttura dell’anodo, rendendolo più piccolo e adatto a funzionare con tensioni inferiori, così come modificarono la griglia schermo. Questo ha portato alla creazione di una valvola diversa dalla EL84, infrangendo gli standard nella nomenclatura delle valvole all’epoca vigenti.

Successivamente, per vari motivi, la diversa caratteristica elettrica delle UL84 si rivelò utile anche per altre applicazioni. Fu così creata la variante PL84, pensata per l’uso nei televisori con filamento a 15 volt e 300 mA. Infine, desiderarono una versione con filamento a 6,3 volt, e la denominarono EL86. In sintesi, UL84 = PL84 = EL86 (con solo filamenti diversi), mentre queste tre valvole differiscono completamente dalla EL84 in tutti gli aspetti.

La creazione delle varianti UL84, PL84 e EL86 ha aggiunto un tocco di confusione alla nomenclatura delle valvole, rompendo lo standard precedentemente seguito. Questa rottura con la tradizione ha generato incertezza, poiché ci si sarebbe aspettati che le valvole con nomi simili fossero sostanzialmente equivalenti, con la sola differenza nella tensione del filamento. Curiosamente, molti autocostruttori sono alla ricerca della EL86 senza sapere che, a parte la differenza nel voltaggio del filamento, è la stessa valvola della UL84 e della PL84.

Curve della UL84 – PL84 e EL86 a 170volt di griglia schermo (disponibili anche sul datasheet)

Curve della UL84 – PL84 e EL86 connesse a triodo

6N43N-E una valvola semi sconosciuta

La 6N43N-E, variante russa compatibile con la EL86, si distingue principalmente per la sua costruzione interna: è un tetrodo a fascio anziché un pentodo come la EL86. Tuttavia, poiché il datasheet di questa valvola non include le curve con G2 polarizzata a 170, che sarebbero necessarie per un confronto diretto con la EL86, le curve sono state acquisite tramite u-tracer e pubblicate a tale scopo.

G2 +100v

G2 +170v

6N43N-E connessa a triodo

Quando l’EL84 Diventa Assassina: La Verità sulla 7189

La 7189 rappresenta una variante della EL84, ma con tensioni di placca e griglia schermo superiori rispetto alla EL84 standard. Questa configurazione consente alla 7189 di erogare potenze superiori, rendendole una scelta comune in molte applicazioni negli amplificatori hi-fi alla fine degli anni ’50 e all’inizio degli anni ’60.

È importante sottolineare che, nonostante la somiglianza tra i due tipi di valvole, la 7189 non è equivalente alla EL84. Questa distinzione è cruciale per evitare errori di montaggio e danni agli apparecchi. Alcuni venditori su piattaforme come eBay pubblicizzano erroneamente la 7189 come equivalente alla EL84, portando gli acquirenti a installare quest’ultima in dispositivi progettati per la 7189. Questa confusione è così diffusa che la maggior parte dei venditori online, ad eccezione di pochi affidabili, tende a presentarle come intercambiabili e le offre come se fossero identiche. Questa pratica può purtroppo trarre in inganno gli acquirenti, talvolta in modo inconsapevole, risultando in situazioni di truffa.

Ci sono differenze significative tra le valvole EL84 (o 6BQ5) e le 7189. La tensione anodica massima delle EL84 è di 300 V, mentre le 7189 possono sopportare tensioni anodiche più elevate, tipicamente fino a 440v. La 7189 è una versione potenziata della EL84 in grado di sopportare tensioni superiori, consentendo quindi di erogare potenze maggiori. Tuttavia, è importante notare che queste due valvole non sono equivalenti. La EL84, se montata in un circuito progettato per la 7189, si troverebbe ad affrontare tensioni dell’anodo e della griglia schermo oltre i suoi limiti operativi. Questo scenario spesso comporta sovracorrenti o guasti della valvola, che possono facilmente danneggiare l’avvolgimento primario del trasformatore di uscita. Osserviamo la foto qui sotto:

Al centro si trova una EL84, che funziona a una tensione di anodo di 300 volt. A destra c’è una UL84, una versione con un filamento a 45 volt e progettata per operare con un massimo di 170 volt di tensione anodica. Si può notare chiaramente che la struttura dell’anodo della UL84 è più stretta rispetto a quella della EL84. Infine, a sinistra c’è una 7189A, evidenziata dalla sua imponente struttura dell’anodo, che è significativamente più grande rispetto a quello della EL84.

Piccola tabella delle equivalenze:

EL84 = 6BQ5 = 6N14N

7189/7189A = 6BQ5B

Fino a poco tempo fa, le valvole 7189 erano disponibili principalmente come valvole NOS (New Old Stock) a prezzi spesso proibitivi. Tuttavia, la buona notizia è che oggi alcuni produttori hanno iniziato a riprodurle per garantire un’opzione di ricambio accessibile. Questa è una notizia positiva per i proprietari di amplificatori vintage, poiché spesso la gente tende a sostituire le 7189 con le EL84, creando disastri. Nella foto qui sotto un quartetto di 7189 del mio produttore attuale preferito Thung-Sol.

Considerazioni sull’utilizzo delle valvole EL84 connesse a triodo

Nel panorama delle valvole, l’EL84 e le sue varianti hanno sempre destato grande interesse per il loro utilizzo versatile in numerosi circuiti audio. Tuttavia, quando si tratta di utilizzare l’EL84 connessa a triodo, ci sono alcune considerazioni importanti da tenere a mente. Mentre le varie EL86 connesse a triodo mostrano curve ben definite e utilizzabili, l’EL84 connessa a triodo presenta una sfida significativa. In un grafico illustrativo, si può notare una pendenza molto accentuata nelle sue curve, compromettendo la sua idoneità per questo tipo di configurazione.

Ottimisticamente, anche con una dissipazione di 12 watt, si può ottenere meno di mezzo watt da un’EL84 connessa a triodo, con un trasferimento inferiore al 5%. Questo la rende inadatta per applicazioni di questo tipo. È importante sottolineare che non mancano informazioni fuorvianti sul mercato, con alcuni esperti che promettono apparecchi con EL84 a triodo in grado di produrre decine di watt. Tuttavia, la realtà è spesso diversa, con esperienze pratiche che dimostrano una resa reale di soli 0,39 watt RMS in alcuni casi.

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Una panoramica approfondita sulla famiglia delle valvole 6L6 e le loro varianti

La Nascita della Famiglia delle Valvole 6L6: Un’Introduzione dalla 6V6

La valvola 6V6, ideata dalla RCA nel 1937, divenne un design standard per gli stadi di uscita audio dei ricevitori radio. Considerata la sorella minore della più famosa 6L6, la 6V6 ha giocato un ruolo cruciale nella storia delle valvole termoioniche. Nelle foto sotto una 6V6G e una 6V6GT che differiscono nella forma del vetro.

Successivamente, la 6V6 ha visto la produzione in diverse varianti, tra cui l’involucro in vetro spallato (6V6G) e il formato tubolare più piccolo (6V6GT). Sebbene la 6V6 fosse in grado di operare in configurazione push-pull, il suo ambiente tipico era come stadio di uscita single-ended. Con la rinascita degli amplificatori audio a valvole nel ventunesimo secolo, la 6V6GT e le sue varianti hanno mantenuto la loro popolarità sia nei design single-ended che push-pull.

Un’Introduzione alla 6L6 e 6L6G

La valvola 6L6, progettata dalla RCA, fece la sua comparsa nel panorama tecnologico nel marzo 1936. Caratterizzata da un corpo metallico, la 6L6 rappresenta un’icona nell’universo delle valvole termoioniche. Il suo design come tetrodo a fascio la rese un’opzione preferita per gli stadi di uscita audio dei ricevitori radio e degli amplificatori.

Contemporaneamente all’introduzione della 6L6, fu sviluppata anche la variante 6L6G, caratterizzata da un’ampolla di vetro a duomo. Nonostante le differenze esteriori, entrambe le varianti condividevano le stesse caratteristiche elettriche di base e furono introdotte contemporaneamente, rappresentando essenzialmente la stessa valvola con due tipi di involucro. Nella foto una 6L6G

Caratteristiche Tecniche: La 6L6 e la 6L6G condividono la loro radice comune nelle prestazioni audio di alta qualità e nella capacità di erogare potenza. La 6L6, con il suo corpo metallico, e la 6L6G, con l’ampolla di vetro a duomo, hanno entrambe contribuito al panorama dell’amplificazione audio, mantenendo le stesse caratteristiche elettriche fondamentali. Entrambe le varianti possono sopportare fino a 360 volt di placca e 270 volt di griglia schermo. Questi valori di tensione rappresentano i massimi supportati senza compromettere le prestazioni e la durata delle valvole. La 6L6G ha una equivalente russa denominata 6n3C visibile nella foto qui sotto:

La Valvola 807

La valvola 807, nata nel panorama delle valvole termoioniche nell’ottobre del 1936, rappresenta una straordinaria evoluzione della 6L6G. Mentre condividono molte caratteristiche fondamentali, la 807 si distingue per alcune caratteristiche distintive che la rendono una componente eccellente in altri contesti. È dotata di uno zoccolo a 5 pin UX5, in contrasto con lo zoccolo octal della 6L6G.

Presenta il cappuccio in testa collegato all’anodo. La sua griglia schermo, simile a quella della 6L6G, mantiene una tensione massima di 300 volt. Dall’altro lato, l’anodo può essere portato fino a 600 volt, una caratteristica che apre la porta a potenze notevoli. Grazie a questa proprietà, è possibile ottenere fino a 65 watt audio da una coppia di valvole 807 in configurazione push-pull. Tuttavia, in applicazioni audio single-ended, la 807 non può raggiungere prestazioni superiori rispetto a una normale 6L6. Internamente, la 807 presenta isolatori in ceramica sulla struttura dell’anodo, una caratteristica che riflette la sua ampia adozione come finale di potenza in trasmettitori radio. Questo dettaglio sottolinea la versatilità della valvola 807, in grado di spaziare tra applicazioni audio e radiotrasmissioni.

6L6GC: Evoluzione Potenziata della Storica 6L6G

Introdotta nel 1950, la 6L6GC rappresenta un significativo passo in avanti rispetto alla sua antenata, la 6L6G, portando con sé miglioramenti sostanziali nelle prestazioni e nella versatilità. Questa evoluzione moderna della famiglia 6L6 è diventata una presenza prominente nel mondo dell’amplificazione audio e ha mantenuto una robusta popolarità nel corso degli anni.

Una delle caratteristiche distintive della 6L6GC è l’aumento dei limiti di tensione. Rispetto alla 6L6G, questa valvola può sopportare tensioni significativamente più elevate, con un massimo di 450 volt per la griglia schermo e 500 volt per l’anodo. Questi miglioramenti consentono una maggiore flessibilità nell’uso della valvola, consentendo a progettisti e appassionati di ottenere prestazioni audio più potenti e dinamiche.

La 6L6GC ha guadagnato una diffusa adozione nel panorama degli amplificatori audio per la sua capacità di erogare un suono chiaro e potente. La sua presenza nella scena audio è ulteriormente ampliata dalla sua equivalente russa, conosciuta come 6n3C-E, che offre un’alternativa affidabile e compatibile.

Questa valvola continua a essere una scelta preferita per gli audiofili e gli appassionati di amplificazione audio che cercano un suono ricco, dinamico e contemporaneo. La 6L6GC incarna la tradizione delle valvole termoioniche, combinando l’eredità della 6L6G con le esigenze moderne dell’audio ad alta fedeltà, offrendo un’esperienza sonora avvincente e di alta qualità.

Equivalenze Russe: 6n3C e 6n3C-E, Differenze Cruciali per Evitare Guasti

Nel vasto panorama delle valvole termoioniche, le equivalenti russe giocano un ruolo significativo, offrendo alternative affidabili e spesso più accessibili rispetto alle controparti occidentali. Tra le più comuni, spiccano la 6n3C, equiparabile alla 6L6G, e la 6n3C-E, che trova corrispondenza con la più moderna 6L6GC.

Tuttavia, è cruciale sottolineare che queste due valvole presentano differenze visibili, e scambiare una con l’altra può comportare gravi danni agli apparecchi. Una fotografia comparativa tra le due, collocate una accanto all’altra, evidenzia le disparità nella struttura e nel design.

È risaputo che alcune persone, non consapevoli delle divergenze, hanno erroneamente montato le 6n3C in circuiti progettati per la 6L6GC. Le tensioni operative più elevate della 6L6GC rispetto alla 6L6G possono superare le capacità della 6n3C, portando a guasti irreparabili e danni significativi agli apparecchi.

Un esempio concreto di tali inconvenienti è documentato nell’articolo sull’amplificatore di JC Verdier, dove il montaggio di valvole 6n3C ha causato danni gravi all’apparecchio. Questo sottolinea l’importanza di una corretta selezione delle valvole, rispettando le specifiche di progetto e evitando sostituzioni non appropriate.

Per una guida dettagliata e per evitare potenziali danni, consigliamo la consultazione di fonti autorevoli e la comprensione approfondita delle caratteristiche specifiche di ciascuna valvola. Inoltre, è fondamentale verificare attentamente le indicazioni del costruttore dell’apparecchio e, quando necessario, consultare esperti del settore per garantire un corretto impiego delle valvole in ogni contesto.

La Valvola 5881: Un Legame Storico con l’Eredità Fender

La valvola 5881, affondando le sue radici nell’heritage della Fender Musical Instruments Corporation of America, rappresenta un capitolo significativo nella storia degli amplificatori audio e delle chitarre elettriche. Fondato da Clarence Leonidas ‘Leo’ Fender nel 1938, il marchio Fender è celebre per la produzione di strumenti musicali e amplificatori iconici.

La 5881, anche nota come 6L6GC in molte applicazioni, spesso è prodotta da terze parti e marchiata per conto di Fender. Dotata di una costruzione a disco di vetro montato su una base octal, questa valvola è un tetrodo a fascio audio abbastanza potente, ideale per applicazioni in amplificatori audio.

La sua storia e la connessione con il marchio Fender aggiungono una dimensione unica a questa valvola. Mentre il marchio Fender è celebre per le chitarre elettriche, la scelta della 5881 nelle loro amplificazioni sottolinea la versatilità e l’adattabilità di questa valvola nel mondo dell’audio.

In conclusione, la valvola 5881 porta con sé l’eredità della Fender e si colloca come un componente di fiducia per gli appassionati di amplificazione audio, offrendo una potenza audio robusta e una connessione intrinseca con il mondo della musica elettrica.

Conclusione: Consapevolezza nella Scelta delle Valvole Termoioniche

In questo viaggio attraverso le valvole termoioniche, ho esplorato la ricca storia e la diversità di alcune delle varianti più iconiche, comprese la 6L6, la 6L6G, la 807, la 6L6GC, e la 5881, ciascuna con la propria personalità e applicazioni specifiche.

È importante sottolineare che, oltre alle valvole menzionate, esistono numerose altre varianti e modelli, ognuno con caratteristiche uniche. Tuttavia, per semplificare questa panoramica, ho scelto di concentrarmi sulle valvole più conosciute e utilizzate nel mondo dell’audio.

La sostituzione di una valvola con un’altra dovrebbe sempre avvenire con consapevolezza e attenzione. Benché le equivalenze tra le valvole siano spesso discusse in forum e comunità online, è fondamentale consultare i datasheet ufficiali, facilmente reperibili su internet, prima di effettuare una sostituzione. Questa precauzione è essenziale per garantire che le specifiche e le limitazioni della nuova valvola siano adatte all’applicazione desiderata.

Inoltre, chiedere consigli su forum o su piattaforme social può portare a risposte di persone poco competenti o pareri non verificati. La sicurezza e l’integrità degli apparecchi audio dipendono dalla corretta selezione e sostituzione delle valvole, e affidarsi a fonti autorevoli e dati tecnici ufficiali è la strada migliore per evitare inconvenienti.

In conclusione, la conoscenza approfondita delle caratteristiche e delle equivalenze delle valvole termoioniche è fondamentale per gli appassionati e gli audiofili. Questa consapevolezza contribuisce a preservare la qualità del suono, la durata degli apparecchi e la sicurezza operativa, assicurando un’esperienza audio appagante e priva di sorprese indesiderate.

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Come far suonare un Amplificatore a Valvole cinese – Guida al Modding Creativo

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Più volte ho riflettuto per individuare un percorso che consentisse agli appassionati dell’autocostruzione di realizzare un eccellente amplificatore senza dover sborsare una fortuna. L’assemblaggio di un amplificatore valvolare può diventare piuttosto oneroso quando si desiderano utilizzare materiali di alta qualità per ottenere un risultato soddisfacente. D’altra parte, il mercato cinese offre kit di montaggio di amplificatori, pensati per i principianti nell’ambito dell’autocostruzione, a prezzi incredibilmente convenienti. Di seguito, presento due esempi…

Sappiate che esiste una comunità di appassionati degli amplificatori valvolari cinesi che apprezzano i risultati ottenuti da questi dispositivi. Alcuni potrebbero persino affermare che tali amplificatori offrono prestazioni paragonabili, se non superiori, a dispositivi molto più costosi. In alcuni casi, hanno ragione, poiché il mondo degli amplificatori valvolari è spesso dominato da guru che promuovono teorie basate su pseudoscienza e fantasia, il che può portarli a costruire dispositivi estremamente costosi che lasciano molto a desiderare dal punto di vista delle prestazioni.

Tuttavia, ciò non significa che non sia possibile realizzare amplificatori valvolari di altissimo livello senza spendere una fortuna. Per coloro che amano mettere le mani nella tecnologia elettronica, il processo di smontaggio, ricostruzione e modifica è un’autentica passione. Molti di noi trovano estremamente divertente prendere un oggetto e trasformarlo in qualcosa di migliore, ottimizzando le sue prestazioni.

Questo articolo non è rivolto a coloro che desiderano semplicemente acquistare un amplificatore pronto all’uso senza alcuna intenzione di mettere le mani nella sua elettronica. È dedicato a coloro che abbracciano la sfida di costruire, modificare e ottimizzare amplificatori valvolari, sia per l’amore verso il processo creativo che per il desiderio di ottenere prestazioni audio superiori. Spesso, anche se sarebbe possibile spendere meno per un amplificatore già pronto, ciò che affascina molte di queste persone è il percorso stesso, il processo coinvolgente di sperimentare, apprendere e migliorare.

Spesso, quando si desidera far suonare un amplificatore valvolare cinese, ciò implica un processo che va ben oltre il semplice utilizzo dell’apparecchio così com’è. Significa smontare l’intero dispositivo e ricostruire praticamente un nuovo amplificatore all’interno del telaio. Questo comporta la sostituzione dei trasformatori e il riutilizzo solo di una parte limitata dei componenti originali. Sì, è vero, ed è straordinariamente divertente!

Quindi, non dovremmo tollerare che alcune figure autoproclamate “guru” etichettino chi compie queste modifiche come dei “ciarlatani”. Qui non si tratta solamente di acquistare un amplificatore per ascoltare musica, ma piuttosto di una passione per la costruzione lo smanettamento e il modding di apparecchiature elettroniche valvolari. Il vero piacere risiede proprio in questa trasformazione! È un mondo a parte, e chi lo vive sa quanto sia coinvolgente. È chiaro?

Questa pratica va ben oltre il semplice divertimento, è anche un prezioso strumento didattico per chi desidera approfondire la conoscenza del funzionamento delle valvole e dell’elettronica. Ricostruire un amplificatore valvolare cinese è come un laboratorio di apprendimento in cui si svelano i segreti del funzionamento di questi dispositivi.

Personalmente, sono qui per offrire il mio supporto a coloro che si avvicinano a questa avventura. Metto a disposizione schemi, trasformatori e le mie conoscenze per aiutare gli aspiranti appassionati e apprendisti. Non c’è nulla di cui vergognarsi in questo processo. È un percorso di apprendimento che offre un’esperienza pratica e tangibile. Quindi, per chi è appassionato di elettronica e vuole capire a fondo il funzionamento delle valvole, questo è il posto giusto.

Spesso ho notato che uno dei maggiori ostacoli per gli autocostruttori, soprattutto per coloro che stanno iniziando, è la realizzazione di un adeguato supporto meccanico per il montaggio. Questo è spesso il punto di partenza di molti progetti che, purtroppo, risultano impresentabili…

Meglio modificare autonomamente un cinese che comprare cose del genere…

Brutte scatole forate male e con la roba dentro montata ancora peggio…

Tuttavia, la mia idea non è limitata solamente ai principianti nell’autocostruzione. Può risultare altrettanto affascinante per chi ha già esperienza nel campo, e, con ogni probabilità, qualcuno potrebbe aver già sperimentato questa pratica prima ancora che io la suggerissi. Prendiamo ad esempio il KIT EL34 dello screenshot sopra…

Con circa 212€ (conversione dal dollaro alla data del 30 agosto 2020), si può acquistare una scatola che contiene un telaio in acciaio già forato di buon spessore, valvole, zoccoli, interruttori, ancoraggi, morsetti RCA per gli altoparlanti e tutte le varie minuterie necessarie per assemblare un circuito cablato in aria, senza circuiti stampati. Tuttavia, riflettendo attentamente, lo stesso materiale acquistato separatamente o fatto realizzare (in particolare il telaio) può comportare un costo notevolmente superiore. La creazione del telaio richiede molto tempo.

Tuttavia, vorrei temperare subito l’entusiasmo, perché ottenere prestazioni eccellenti da questi apparecchi non è semplicemente una questione di sostituire valvole NOS o condensatori di qualità superiore. Per ottenere risultati soddisfacenti, è necessario dedicare tempo ed impegno. Le principali limitazioni spesso derivano dalla qualità dei trasformatori e dallo schema elettrico stesso. Nel caso del kit EL34, ad esempio, nel diagramma pubblicato è evidente l’utilizzo di un doppio triodo 6N9p, equivalente del 6SL7, per pilotare la EL34. Tuttavia, le due sezioni interne di questo doppio triodo sono collegate in parallelo, e probabilmente ci sarebbero state opzioni migliori per sfruttare al meglio questa valvola. Allo stesso modo, avrebbero potuto considerare l’uso di un singolo doppio triodo per pilotare entrambe le finali.

Non vorrei sembrare troppo critico, ma ho notato che gli appassionati di questi amplificatori cinesi spesso spendono più denaro per valvole NOS di quanto abbiano speso per l’intero apparecchio su cui le montano. Affermano che queste valvole possano apportare miglioramenti, e potrebbero anche percepire alcune differenze nel suono. Tuttavia, detta in modo schietto, questa pratica può essere vista come uno spreco di risorse e non porta a risultati significativi. Sicuramente, non si avvicina nemmeno lontanamente ai risultati che potrebbero essere ottenuti tramite modifiche più radicali.

La mia opinione è che, a questi prezzi, avrebbe senso considerare l’acquisto di queste scatole di montaggio e, successivamente, eliminare completamente i trasformatori di serie o almeno quelli di uscita (a meno che il trasformatore di alimentazione non presenti problemi di surriscaldamento o vibrazioni). È possibile quindi assemblarle con uno schema più attento e, se necessario, utilizzare condensatori di migliore qualità dove hanno senso, oppure sostituire con un potenziometro di qualità superiore, e così via.

È vero che la modifica di una scatola di montaggio può alla fine costare più del costo iniziale della scatola stessa.  uttavia, se dovreste costruire un amplificatore simile da zero, dovreste comunque acquistare questi componenti. La convenienza di tale operazione risiede nel fatto che molti componenti e le minuterie necessarie sono già inclusi nella scatola di montaggio a un prezzo molto conveniente. Inoltre, risparmiate notevolmente in termini di tempo e sforzi fisici nella realizzazione del telaio, poiché il telaio stesso è già pronto ed è realizzato in metallo, anziché legno.

Cercando su questi bazar cinesi si trovano diversi apparecchietti in scatola di montaggio che si prestano bene a diventare la base per qualcosa di più serio, l’unicosa a cui fare attenzione è cercare scatole pensate per essere assemblate in aria senza circuito stampato, perchè con il circuito stampato il fissaggio meccanico dello zoccolo sarà a circuito e non a telaio e lo stampato non si presta a modifiche radicali, sopratutto se si vogliono montare condensatori di un certo pregio (spesso ingombranti).

Inoltre, vale la pena sottolineare che questa pratica non si limita solo all’utilizzo di scatole di montaggio, ma può essere altrettanto efficace partendo da apparecchiature (anche non funzionanti) reperite sul mercato dell’usato a costi molto bassi. È infatti spesso possibile trovare dispositivi usati a un prezzo accessibile che possono diventare la tela su cui dipingere la propria creatività e passione. D’altro canto, può non avere senso acquistare un apparecchio nuovo a costi elevati solo per modificarlo completamente. Su questo argomento, ho in programma di scrivere un articolo dedicato a breve.

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