Pioneer SM83 – Riparazione – Modifica – Trasformazione totale

Il Pioneer SM83 è un valvolare dei primi anni 70 molto diffuso e facilmente reperibile nei mercatini (tipo marzaglia e simili) per circa 100/150€.

Rivalvolare il Pioneer SM-83

Circuitalmente non è niente di complesso e facilmente riparabile l’unico problema è che le finali utilizzate, delle 7189A, non sono reperibili di produzione attuale e le NOS risultano parecchio costose e non tutti sono disposti a spendere 300€ di valvole finali per un’amplificatore comprato al mercatino delle pulci per 100€

Iniziamo a spiegare che la 7189A è una EL84 modificata nei limiti operativi, la griglia schermo è più distante dal catodo e anche l’anodo ha un diametro maggiore, questo allo scopo di sopportare tensioni anodiche maggiori a parità di dissipazione. Questo permette di ottenere maggiore potenza aumentando la tensione anodica del circuito e spingendo la classe AB più verso il “B”. Viene dischiarato come erogante 28watt RMS ma sinceramente non l’ho mai visto erogare oltre 20watt prima del clipping, ma è regionavole pensare che considerassero anche la potenza con l’onda squadrata, pratica truffaldina ancora in voga al giorno d’oggi.

L’importante però è dire chiaramente che la 7189A non può essere sostituita dalle EL84!!! Almeno non senza modifiche al circuito! Mi è già capitato di vedere di questi Pioneer e anche degli Scott che nascevano con le 7189A in cui dei tecnici della domenica avevano infilato delle EL84 senza porsi tanti problemi. Hanno funzionato in qualche modo e male per un pò e poi le EL84 si guastavano bruciando il circuito o/e i trasformatori d’uscita, questo perchè la EL84 è una valvola nata per lavorare con 250, massimo 300volt di placca e griglia schermo mentre la 7189A in questi amplificatori viene portata fino a 420\430volt! Complice di questi disastri è l’ignoranza dilangate aiutata anche dai venditori di vari siti che fanno insezioni che portano le persone a pensare che la 7189A e la EL84 siano uguali, come si vede nello screenshot qui sotto dove la 7189A viene equiparata alla 6BQ5 (EL84)… Per altro anche radiomuseum.org riporta attualmente questo errore, dando le 2 valvole per equivalenti con solo la connessioni diverse (ho prontamente segnalato l’errore).

Sappiate che la 7189A non ha equivalenti e sostituti diretti, se volete rivalvolare il vostro Pioneer SM83 senza modifiche interne bisogna prendere quelle e spendere quello che c’è da spendere.

Pioneer SM83 – Modifica per montare EL84

Questo amplificatore HiFi è arrivato con i suoi acciacchi dovuti all’età. Il lavoro è consistito nella sostituzione di alcuni condensatori elettrolitici che erano ormai secchi e nella modifica del circuito per poter montare EL84 al posto delle costosissime 7189A, la modifica consiste nel sostituire 2 resistenze con altre di valore diverso allo scopo di abbassare la tensione che arriva alle EL84 in modo che non superi i 300volt e che quindi non ne provochi il guasto. Ovviamente questa modifica dimezza la potenza dell’apparecchio.

La potenza ottenuta con le EL84 è di 11Watt RMS su 8 ohm.


Trasformazione totale di un SM83

Questa seconda parte non riguarda quella che è considerabile una riparazione, di fatto questo è un progetto di autocostruzione a sè stante. Un cliente possedeva un SM83 con un trasformatore d’uscita bruciato, guasto nel circuito e senza valvole finali, praticamente un relitto quasi senza valore. Mi ha chiesto un progettino premium dove fosse possibile recuperare lo schassis, il trasformatore di alimentazione e qualche altra parte del rottame che possedeva in quanto l’idea del recupero gli piaceva molto. Ho realizzato uno schema moderno, quindi senza toni e 200 controlli, molto semplice e pulito con un’ingresso o 2, un volume e basta. Le finali utilizzate sono EL84 polarizzate a bias fisso, abbiante a una ECC82 per canale sullo sfasatore e ho mantenuto la 6AN8 (sempre una per canale) posta all’ingresso. I trasformatore di uscita sono dei miei 8KPP84A, il trasformatore di alimentazione è quello originale Pioneer e sono riuscito a riutilizzate alcuni condensatori originali che mi era stato comunicato essere in perfette condizioni. L’alimentazione non ha induttanze, il filtraggio avviene con doppia cella CRCRC. Ovviamente il progetto può essere eseguito anche ex novo senza recuperare un SM83 da modificare. Bisognerà comprare anche un trasformatore di alimentazione. Qui sotto lo schema premium:

Mi è stato portato l’apparecchio per la messa a punto e le misure di rito, un bellissimo montaggio. È stato fatta una nuova mascherina di alluminio e il telaio è stato riveniciato e montato con tutte componenti surplus, quindi nessun condensatore o altre parti di boutique.

Lo potenza dell’apparecchio è di circa 12watt RMS per canale prima della distorsione, la banda passante è di 8Hz/90khz -1dB e la distorsione armonica a 1 watt dello 0,15%, il tasso di controreazione è moderato e lo smorzamento si attesta a un DF di 5,5 con una rout di 1,4ohm. Vediamo i grafici:

Analisi di spettro

Banda passante su carico resistivo

Banda passante su carico reattivo

Questa è al forma della sinusoide a 8Hz, ci tengo a mostrarla, perchè i miei trasformatori al contrario di altri nomi stranoti e/o strapagati del mondo HiFi hanno la forma d’onda dei bassi che distorce per dire sotto i 70hz pur non mostrando diminuzioni di ampiezza… In giallo il generatore di funzioni e in azzurro quello che usciva dal trasformatore, la distorsione della sinusoide diventava visibile a 6/7hz, ovviamente c’era rotazione di fase, ovviamente forse non serve nemmeno a niente, ma visto che sui forum tutti non fanno che parlare di induttanza primaria e trasformatori con nuclei in plutonio e adamantio da mille mila henry ma che poi messi a banco non danno il risultato…

Quadra a 100Hz / 1khz / 10khz

Triangolare a 1khz

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3 Responses to Pioneer SM83 – Riparazione – Modifica – Trasformazione totale

  • Ovviamente no, uno si era bruciato e non valeva la pena ripararlo perchè l’apparecchio non vale niente e il cliente voleva divertirsi ad autocostruire qualcosa di nuovo, il trasformatore rimasto se lo è tenuto lui e penso lo abbia venduto come ricambio su ebay. Però posso farti 2 trasformatori nuovi come quelli di questo progetto che sono molto meglio degli originali che erano trasformatori poveri in basso e in alto che venivano tirati su a forza di negative feedback, i miei trasformatori hanno una estensione di banda molto maggiore.

  • Buongiorno
    Ha i vecchi trasformatori di uscita ?
    Cordiali saluti
    Francesco

  • Sono ormai tre mesi che ascolto questo capolavoro, non pensavo che un amplificatore a valvole potesse suonare cosi bene.
    L’idea di aver recuperato un rottame destinato alla discarica e di averlo trasformato in un bellissimo amplificatore che oltre tutto suona altrettanto bene, mi rende felicissimo.
    Minimale, semplice, senza fronzoli esattamente come mi piace a me. Fantastico!

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Boyuu modificato di Maurizio

Questo è un’esemplare di boyuu A9 modificato seguendo il progetto che potete trovare qui. Ma leggiamo il commento di Maurizio:

L’esemplare di amplificatore Boyuu modificato in mio possesso ha subito l’ulteriore upgrade montando delle EL34 con delle NOS Siemens, che portano la potenza di uscita a 9 watt per canale. Lo sto ascoltando da agosto con l’unico esemplare di diffusori passivi che ho in casa in questo momento: una coppia delle vecchie Sonus Faber Parva FM II (quelle che, insieme alle Minima, iniziarono a rendere famoso il marchio Sonus Faber nel mondo), che hanno un potenziale enorme ma il problema di essere poco efficienti e molto, molto difficili da pilotare. Anche con amplificazioni di pregio, soprattutto se a stato solido, il risultato che si ottiene è quasi sempre deludente, con una gamma alta poco presente e una dinamica compressa e poco articolata (stesso problema che si riscontrava, ad esempio, con le B&W a compressione pneumatica, come le DM7 o le DM14).

Con questo finale invece, è proprio il caso di dirlo, è tutta un’altra musica. L’escursione dinamica (dalla quale dipende anche la corretta riproduzione del timbro dei vari strumenti) restituisce un suono decisamente “vivo” e coinvolgente, estremamente rifinito e controllato in tutte le gamme, con una capacità di restituire ogni singolo dettaglio paragonabile a quello ottenibile con un ottimo paio di cuffie: il tutto con un grande equilibrio, senza quelle esaltazioni del microdettaglio che, tanto per fare un esempio, sono il “trucco” che molte amplificazioni a stato solido, soprattutto in classe A, usano per catturare l’attenzione di chi ascolta ma che, ad una attenta valutazione, risultano essere totalmente sproporzionate rispetto al resto del contesto.

Tra i vari ascolti effettuati, mi limito a citare quello de “La Folia” di Gregorio Paniagua (Harmonia Mundi): se un amplificatore, per giunta di soli 9 watt, riesce a districarsi alla grande tra tutti i mutamenti d’umore e di colore contenuti in questi brani e riesce a farlo pilotando con due “legni” come le Parva, vuol dire che è veramente un top player: peccato non averlo trovato prima.

P.S.: non avevo mai sentito un finale single-ended prima d’ora: la loro fama di restituire un suono più “fluido” e naturale, dopo avere ascoltato questo apparecchio, per me è ampiamente giustificata (si nota ancora di più quando si torna a quelli push-pull). P.S.2: EL34… What Else?

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Amplificatore Integrato PushPull con valvole PL508

La PL508 è stata progettata per funzionare come valvola di riga nei ricevitori televisivi a colori degli anni 60, praticamente la sorella minore delle PL519 e delle 504. La PL508 doveva essere in grado di pilotare le bobine di convergenza richieste dai primi tubi catodici a maschera d’ombra e le bobine del telaio sui tubi a collo largo. Può resistere a un aumento positivo di 2.500 Volt e il filamento è progettato per l’uso in una catena serie da 300 mA. La bassa tensione anodica utilizzabile si rivolge anche al set universale senza trasformatore di rete. La PL508 è anche classificata per uso audio.

Mi è stato richiesto uno schema premium e per fare qualcosa di diverso, visto che la persona era di mentalità aperta, ho voluto utilizzare una delle tante valvole dimenticate che ha ottime caratteristiche elettriche ma viene snobbata dai cultori dall’auto costruzione e dell’audio in generale semplicemente perchè non la conoscono. Si può dire che la PL508 assomiglia un pò ad una 6V6 come stazza e potenza dissipabile anche se ha una resistenza interna molto inferiore e capacità di erogare molta più corrente della 6V6. Connessa a triodo può dissipare 15 watt e mostra questa curve…

Lo schema è quindi un PushPull di PL508 connesse a triodo che dovrebbe sviluppare una potenza di circa 20watt, si volevano usare valvole semplici quindi lo stadio di ingresso è uno sfasatore long tail cascode con  due valvole ECC81/12AT7 seguito da un buffer formato dalle 2 sezione di una ECC82/12AU7. L’amplificatore quindi va a montare un totale 10 valvole. Le finali sono polarizzare a bias fisso regolabile per mezzo di un trimmer e la sezione di alimentazione è formata da un semplice raddrizzatore e ponte seguito dall’immancabile cella CLC, qui sotto lo schema premium.

Prime foto del montaggio non ancora finito di “S.C.”

La potenza misurata a banco nella prima prova è stata di 19,7Watt RMS indistorti.

Aggiornamento: S.C. Mi ha portato il suo montaggio per darci una misurata e fare le ultime messe a punto attorno alla rete di NFB, l’amplificatore manca ancora di un mobiletto definitivo…

Dopo mesi finalmente completato con un mobiletto realizzato da Rita Stefani

Le strumentali rilevate da me sono:
Potenza massima indistorta 19,7 Watt RMS
THD Complessiva @ 1 watt: 0,16%
Banda passante @ 1 watt: 10Hz – 110khz -1dB
Smorzamento DF: 5,0

Spettro distorsivo

Banda passate su carico resistivo

Banda passante su carico reattivo

Onde quandra a 100hz – 1k – 10k – 50K (eccezionalmente riesce fino a 50khz, la traccia dell’amplificatore è quella azzurra, in giallo il generatore)

Promemoria: Queste ultime 2 schermate sono da riacquisire, generatore disturbato.

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