Jungson JA 99 D – Trasformatore che ronza: Riparato

Voglio fare una premessa: non mi sono messo a riparare apparecchiature a stato solido, diciamo che se il problema di un’apparecchio non comporta riparazioni del circuito come in questo caso posso fare un’eccezzione. Questo Jungson JA 99 D funzionava regolarmente, solo il suo trasformatore di alimentazione vibrava come un trattore, quindi questo problema mi andava di risolverlo.

Il trasformatore originale è stato privato dei lamierini che ci tengo a dire erano un misto di lamierini di vari spessori tra G.O. e non G.O. come se avessero voluto farlo con gli avanzi. All’interno ho trovato una E con la lingua centrale spezzata che sicuramente era la causa di tanto rumore.  Quindi ho rimesso un nuovo nucleo, con nuovi lamierini nel rocchetto originale, non senza fatica perchè nonostante il trasformatore doveva essere un colonna 45 il rocchetto sembrava essere fatto per 44 e mezzo, quindi i lamierini sono stati inseriti a forza di martellate. Di positivo c’è che più stretti di così è impossibile e quindi meno silenzioso di come è diventato è una pura utopia.

Ho fatto qualche misura di rito all’apparecchio. Su 8ohm la potenza era circa 150watt, lo smorzamento “DF” fattore 10. La mia impressione è che nonostante sia dichiarato come classe A non realtà non lo sia perchè a riposto l’assorbimento dalla rete è di 1,5A, mentre quando lo si porta in potenza questo aumenta in modo consistente, quindi per me è una classe AB senza tanti forse.

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Sigma Elettroacoustics EL34-PPP

Questo apparecchio è tornato dopo 6 anni per un cambio di valvole, prima il vecchio articolo e sotto l’aggiornamento…


Questo è il lavoro di un sapiente “tecnico” che voleva assassinare il suo cliente… 445Volt a portata di dita.. perchè? per “cambiare” un condensatore perfettamente funzionante che presupponeva sarebbe esploso di li a poco semplicemente perchè secondo lui era troppo tempo che veniva usato, il tutto ovviamente con lo scopo di sbarazzarsi di un pò questi condensatori neri che aveva in casa. MAX SERIETÀ … Il condensatore rimasto tra l’altro aveva una capacità leggermente superiore a quella di targa (714uF invece che 680) e una ESR ottima (0,05) quindi perfettamente in salute, e sicuramente era perfettamente in salute anche quello che è stato assassinato, visto che lavora alla stessa tensione del compagno.

Il problema è stato trovare un ricambio adatto, questi condensatori italcond si trovano come surplus su diversi siti a prezzi veramente stracciati ma non trovavo questo taglio preciso, ho contattato la italcond ma non mi avrebbero fornito un solo pezzo, dovevo fare un’ordine minimo che mi sarebbe costato 2 volte la riparazione quindi non ne valeva la pena. Alla fine facendo una ricerca su un noto sito che vende materiale elettronico ho trovato dei Kemet con le stesse caratteristiche elettriche e sopratutto lo stesso dimetro, cosa assolutamente necessaria per poter alloggiare i ricambi nella sede predisposta dell’amplificatore. L’unico problema era che i terminali a vite della italcond e quelli della kemet erano completamente diversi e allargare i fori sulla lamiera di acciaio in un’amplificatore tutto montato era un discreto suicidio. Quindi ho optato per la stampa di 4 isolatori in ABS che mi avrebbero permesso di montare i kemet nelle forature degli italcond…

Ed ecco montati i nuovi condensatori.

Il resto del lavoro è stato abbastanza di routines, le 8 EL34 erano usate ma non spompate, mostravano differenze del 10% una con l’altra ma il circuito era tutto in selfbias. Una delle 8 risultava morta e l’ho sostituita con un’altra usata che avesse un livello di emissione simile alle sorelle. Sull’ingresso invece avevo quattro ECC82 due elettroharmonix e altre 2 di altro tipo, una diversa dall’altra, giusto per precisione ho tolto queste due diverse e ho messo altre due EH per avere tutte le valvole uguali. Ho poi verificato il funzionamento del circuito e fatto un paio di misure strumentali da tenere come riferimento per il futuro.


È ritornato così, dopo qualche gracchione in un’altoparlante una valvola si è gasata. A detta del proprietario le finali andavano da 15 anni quindi tanto di cappello.

Ed ecco un bel set di EL34 nuove di zecca…

Dopo una controllata dentro (tutto a posto) le ho montate e tutto è tornato a funzionare.

Strumentali
Potenza massima: 40Watt RMS per canale
Banda Passante @1Watt: 18Hz – 30khz -1db (in realtà c’è una brutta risonanza del trasformatore d’uscita che comincia a salire da circa 2khz in su)
Fattore di smorzamento DF: 4
Sensibilità di ingresso 5,5Vpp all’ingresso per il clipping.

Risposta in frequenza

THD @ 1 watt

Quadra a 100hz

Quadra a 1khz

Quadra a 10khz

Tringolare a 10khz

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1 Responses to Sigma Elettroacoustics EL34-PPP

  • Lavoro ben fatto con professionalità e accuratezza ed anche in tempi brevi. Per mia fortuna abito in zona abbastanza vicina al suo laboratorio ed ho potuto parlare con lui che mi ha illustrato nel dettaglio quanto c’era da fare. Direi che ora è tornato come nuovo e spero in altri 15 anni di utilizzo senza problemi. Sono molto soddisfatto

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Heathkit S33H – Amplificatore ECL86 Vintage

Ho ricevuto questo amplificatore da un mio cliente che ha effettuato uno scambio con altro materiale, l’apparecchio era stato tutto pasticciato dal solito smanettone che tocca cose senza distinguere la differenza tra un condensatore e una resistenza. Alimentandolo e iniettando un segnale a 1khz su un suo ingresso si presentava questo segnale al morsetto degli altoparlanti…

Lo zoccolo di una delle 2 finali era consumato e stringava poco… quindi che ho fatto? no no… non ho strinto le mollette dello zoccolo con un cacciavite e grattato i pin delle valvole fino a lucidarli, eliminando la placatura protettiva come fanno certi. Ho fatto l’unica cosa che si può fare in questi casi ossia cambiare i 2 zoccoli. Molte vecchie resistenze ad impasto erano state cambiate e quelle lasciate al loro posto erano marce, quindi ho provveduto a sostuire quelle che ancora infastidivano la ECL86 con valori sballati. Poi ho dovuto cambiare 4 pezzi di cavo schermato che portavano il segnale tra potenziometro volume e scheda (la foto a inizio pagina è quella finale, non ho fatto la foto del prima). L’amplificatore continuava ad avere problemi. Ho scoperto guardando lo schema che avevano cambiato i valori delle resistenze di polarizzazione del triodo della ECL86 con valori diversi. Staccando le resistenze sbagliate infatti poi ho visto le serigrafie con i valori corretti, i problemi si attenuavano ma non sparivano del tutto. Dopo diverse prove ho scoperto una cosa curiosa, avevano cambiato i 2 condensatori di disacoppiamento tra triodo e pentodo della ECL86 con dei condensatori Obbligato… come se su un’apparecchio del genere tale finezza… In ogni modo il circuito è sensibile in modo pazzesco al verso in cui è inserito il condensatore, è una cosa che ho visto tante volte sulle radio d’epoca dove a volte schermavano anche il condensatore stesso con una lamierina. Essendo la griglia del pentodo della ECL86 ancorato da una resistenza da 820k se si connette il condensatore con l’armatura esterna dal lato della griglia questa diventa un’antenna e capta di tutto, l’ho sospettato quando ho visto che solo uno dei 2 canali oscillava forte, l’altro probabilmente aveva rientri dal primo. Ribaltanto il condensatore la griglia del pentodo era connesso all’armatura interna schermata da quella esterna e il 90% del problema residuo è scomparso. Restava ancora un’innesco a 80khz quando si abbassava il volume poco prima dello zero e veniva captato solo dall’ingresso AUX che da progetto ha una resistenza da 470k posta in serie all’ingresso. Non capirò mai la concezione di questi apprecchi, lavoravano con impedenza altissime, correnti infinitesimali, segnali di una consistenza inferiore a quella di un fantasma, che correvano avanti e indietro tra commutatori, deviatori, 4/5 ponteziometri perdendo di valocità, distorcendosi e raccogliendo rumore da tutte le parti, bha… Comunque un’altra epoca.

Piccola parentesi, il circuito come da pratica comune insegnata dai guru pasticcioni era stato tutto bello unto sugli zoccoli e non si capisce il movito i trasformatori d’uscita sono stati tutti belli inzuppati e ricoperti di sporco che si è appiccicato. Fatto forse con l’intento di proteggerli ma in realtà è una pessima idea per tanti motivi.

Le strumentali che ho rilevato sono una potenza di 3,3Watt RMS con uno smorzamento pari a DF 13 circa, qualche grafico… Intanto con i controlli di tono “flat” non è flat…

Facendo qualche prova empirica ho trovato questo settaggio che direi è unico per questo apparecchio e irripetibile…

Ottenendo questo grafico…

Questo succede perchè lavorando con dei segnali fantasma ad impedenze così alte, filtri con resistenze e potenziometri che sono centinaia di kili se non mega, ci sono le tolleranze che variano e anche solo che sposti un filo o ne cambi il tipo modifichi le capacità distribuite e tanti saluti, secondo me anche da nuovi usciti dalla fabbrica non ne trovavi 2 perfettamente uguali. Proseguiamo con il resto della analisi, THD:

Quadra a 1khz:

E quella che doveva essere una quadra a 10khz…

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