Riparazione dell’Audio Innovations 500

Se sei fortunato possessore di un Audio Innovations 500 e desideri preservare il suo splendore sonoro, sono qui per offrirti un servizio di riparazione specializzato. Con anni di esperienza nel restauro di questi amplificatori iconici, garantisco attenzione, competenza e passione nel restituire al tuo Audio Innovations 500 la sua gloria originale. Affidati a un esperto appassionato di audio vintage e riporta in vita il tuo amplificatore. Contattami oggi per una consulenza personalizzata e riaccendi la magia della tua esperienza sonora.

Nel vasto panorama dell’audio hi-fi, pochi nomi hanno il potere di evocare una combinazione di eleganza, prestigio e qualità audio come quello di Audio Innovations. Fondata nel 1984 dal visionario Peter Qvortrup, l’azienda britannica si è guadagnata una reputazione distinguibile per la produzione di amplificatori di alta qualità, tra cui spicca l’immortale Audio Innovations Series 500.

Questo amplificatore integrato con stadio phono è una testimonianza della maestria ingegneristica e dell’attenzione ai dettagli che ha reso Audio Innovations un marchio rispettato nel settore. Con una capacità di erogare 25W in classe A.

Il cuore di questo capolavoro audio è il suo stadio phono a valvole integrato, progettato per deliziare gli amanti del vinile. Esso consente di valorizzare le sorgenti analogiche con un suono dolce e musicale, allo stesso tempo rigoroso e appagante. Dotato di un controllo di volume preciso, bilanciamento e selettore di ingressi, l’Audio Innovations 500 offre un’esperienza di ascolto su misura per gli appassionati più esigenti.

Nel corso degli anni, questo gioiello ha attraversato generazioni, mantenendo il suo fascino senza tempo. In questo articolo, vi porteremo attraverso il processo di riparazione di due varianti dell’Audio Innovations 500: una più vecchia e una più moderna.

Un Confronto tra le Generazioni

Accompagnando il viaggio attraverso le epoche dell’Audio Innovations 500, diamo uno sguardo ravvicinato alle immagini che catturano le differenze visive cruciali tra la prima versione di questo straordinario amplificatore e le sue iterazioni successive. Le due foto qui di seguito mettono in luce le trasformazioni nel design del circuito, evidenziando gli aggiornamenti e le modifiche apportate nel corso degli anni.

Prima versione Seconda Versione

Riparazione di un Audio Innovations 500 Seconda Versione

Nella nostra esclusiva sequenza di fotografie, ci immergeremo nel cuore del processo di riparazione di una versione più recente dell’Audio Innovations 500. Questo affascinante viaggio visivo è un tributo alla dedizione e alla maestria che caratterizzano l’arte della riparazione audio. Ecco un Audio Innovation 500 con ben 28 anni alle spalle, testimone di un improvviso contrattempo nella sua lunga storia…

In questa immagine si evidenzia chiaramente un condensatore esploso e ciò che resta di una resistenza, praticamente vaporizzata. In aggiunta, tutti i condensatori ad alta tensione mostrano rigonfiamenti, i commutatori dei canali presentano del gioco e i fili tra la scheda PCB e gli stadi finali sono visibilmente arrostiti dal trascorrere del tempo.

Nel caso di un diverso esemplare di Audio Innovations 500, sono evidenti riparazioni precedenti, ma sfortunatamente, il guasto è tornato a manifestarsi. Nella foto seguente, mostro gli attuali difetti riscontrati.

PCB ora in perfetto stato dopo le necessarie riparazioni…

Sostituiti i fili danneggiati e i commutatori con pezzi originali ALPS (non visibili nella foto)…

Dopo il rimontaggio della PCB, l’installazione di un nuovo set di valvole e i test iniziali, l’amplificatore risulta perfettamente funzionante. Le prossime due immagini che ritraggono l’Audio Innovations più recente sottoposto alla mia attenta revisione, l’ultimo arrivato nell’ordine cronologico. All’interno di questo amplificatore, tutti i componenti erano in perfetto stato tranne due piccoli condensatori elettrolitici, posizionati in modo alquanto scomodo, che erano stati trascurati e si erano completamente disseccati. Questa revisione ha garantito che ogni parte dell’amplificatore sia ora in condizioni ottimali, confermando il nostro impegno per un restauro completo e accurato di ogni dispositivo affidato a noi.

Di seguito riporto le specifiche di fabbrica dell’Audio Innovations 500, offrendo un’approfondita panoramica delle sue potenzialità audio:

  • Potenza di uscita: 2 x 25 Watt in Classe A, garantendo un’esperienza sonora superba nell’intero spettro da 30 a 20.000 Hz, con una precisione di +/- 3 dB.
  • Sensibilità di ingresso linea: Impressionante sensibilità a 0.4v, con una tolleranza massima di sovraccarico di oltre 3v per adattarsi a una vasta gamma di sorgenti audio.
  • Crosstalk: Eccezionale isolamento acustico con un valore di 78dB, assicurando una chiara separazione dei canali.
  • Impedenza di ingresso: 100 KOhm, garantendo una connettività versatile e una risposta audio impeccabile.
  • Phono: Conforme agli standard RIAA, offre una risposta in frequenza precisa di +/- 0.1dB nell’intervallo da 20 a 20.000 Hz.
  • THD (Distorzione Armonica Totale): Inferiore al 0.15% a 1W RMS nell’intervallo da 80 a 15.000 Hz, assicurando una riproduzione fedele e pulita.
  • Ingressi: Ampia flessibilità con porte per Phono, Tuner, CD, AUX, Tape1, Tape2 e Monitors, offrendo un’ampia gamma di opzioni di connettività.
  • Controreazione: A 14dB, ottimizzando la stabilità e la linearità dell’amplificatore.
  • Peso: Solido e robusto con 18 KG, riflettendo la qualità costruttiva e l’attenzione ai dettagli.
  • Valvole: Equipaggiato con 3x ECC83, 2x PCC88 e 4x EL34, per garantire una prestazione audio di alta qualità.
  • Impedenza di uscita: Flessibilità di adattamento con opzioni di impedenza a 4, 8 e 16 Ohm, consentendo l’uso con una varietà di diffusori.

Confronto strumentale tra la Prima e la Seconda Versione dell’Audio Innovations 500

Esploriamo le differenze nelle prestazioni dell’Audio Innovations 500 attraverso un approfondito confronto strumentale tra la sua prima e seconda versione. Questi grafici forniranno un’analisi dettagliata delle caratteristiche distintive e delle possibili evoluzioni nelle diverse iterazioni dell’amplificatore nel corso del tempo.

Banda Passante a 1 watt

Prima Versione Seconda Versione

L’analisi della banda passante sul carico resistivo evidenzia una risonanza non perfettamente compensata in entrambe le versioni dell’amplificatore (maggiore nella versione più vecchia). Tuttavia, è nei grafici di banda passante su carico reattivo che questa caratteristica diventa più marcata e significativa. Questo aspetto solleva l’ipotesi di una potenziale criticità del circuito, con il rischio di innescare oscillazioni a 60 kHz. È risaputo che in alcuni casi alcuni esemplari dell’Audio Innovations 500 possono avviare auto-oscillazioni, causando danni al dielettrico dei trasformatori d’uscita. Questo rischio è particolarmente elevato quando le due valvole del push-pull mostrano segni di usura notevolmente diversificati. Tale problematica è amplificata dal pesantissimo tasso di controreazione che caratterizza l’Audio Innovations 500, classificandolo come un amplificatore fortemente controreazionato. Sotto il grafico di banda passante su carico reattivo…

Un’altra prova di potenziale instabilità è stata osservata sull’oscilloscopio impostando l’amplificatore su un carico resistivo con una sinusoide a 20 Hz. Mi scuso per la qualità non perfetta della foto, ma è chiaramente visibile una sinusoide con disturbi significativi nel fronte di discesa della semionda positiva, come evidenziato nell’area delimitata dall’ellisse rossa. È importante notare che questa anomalia potrebbe non manifestarsi sempre, e la sua incidenza dipende anche dal set di valvole montato e dal loro grado di usura.

Distorsione Armonica THD a 1 watt

Prima Versione Seconda Versione

Onda Quadra a 1 watt 1khz

Prima Versione Seconda Versione

La risposta in frequenza della sezione RIAA tra le due versioni è praticamente identica quindi pubblico solo un grafico…

Per concludere, desidero riportare alcune misurazioni significative relative alle prestazioni dell’amplificatore. Alimentato a 220 volt, la potenza RMS indistorta in uscita si attesta a 22 watt RMS per canale, salendo a 26 watt in condizioni di clipping massimo. Il fattore di smorzamento, nella versione più recente, raggiunge il valore di 14. Purtroppo, non ho effettuato la misurazione del DF (Damping Factor) sulla prima versione all’epoca, ma è plausibile che fosse superiore. Ho il sospetto che la prima versione di questo amplificatore presentasse un tasso di controreazione più elevato rispetto al modello successivo.

Ricambi in Plastica per Audio Innovation 500

Durante il restauro di un amplificatore valvolare Audio Innovation 500, ho avuto il piacere di riportare alla sua gloria originale un pezzo di storia dell’audio che si presentava in condizioni piuttosto malandate. L’amplificatore non aveva più i suoi piedini originali; al loro posto erano stati avvitati alla meno peggio dei tappi di gomma. Inoltre, mancavano i fermi del piano in plexiglass, sostituiti da orribili viti a farfalla che deturpavano l’estetica raffinata dell’apparecchio.

Grazie alla tecnologia della stampa 3D, sono riuscito a ricreare fedelmente i particolari in plastica, identici agli originali.

Con pazienza e attenzione, ho ripristinato l’amplificatore…

Una Chiara Visione Oggettiva

Negli anni ho avuto l’opportunità di esplorare e riparare numerosi esemplari dell’Audio Innovations 500, un amplificatore audio di notevole rilevanza storica. La mia intenzione è sempre stata quella di mettere in evidenza aspetti tecnici e strumentali per fornire informazioni oggettive e contribuire al ripristino di questi dispositivi.

Non è mia intenzione denigrare o criticare l’Audio Innovations 500, ma piuttosto condividere informazioni oggettive e utili che possono migliorare le prestazioni di questi amplificatori iconici. Le instabilità segnalate sono aspetti tecnici che, sebbene possano emergere in alcune circostanze, sono oggetto di attenzione e risoluzione nel corso del processo di riparazione. Il mio obiettivo è sempre stato di offrire servizi di restauro che migliorino e prolunghino la vita di questi dispositivi, contribuendo a preservare il loro valore storico e sonoro.

Apprezzo il dialogo costruttivo e sono aperto a rispondere a eventuali domande o preoccupazioni. La mia passione per l’audio vintage si riflette nel mio impegno per fornire servizi di alta qualità e onesti, garantendo che ogni apparecchio riparato esca dalla mia officina in condizioni ottimali.

Guida alle Valvole: Disposizione Corretta nell’Audio Innovations 500

Pubblico questo diagramma per fornire una guida visiva sulla disposizione delle valvole sull’amplificatore Audio Innovations 500. Questo diagramma è particolarmente utile poiché, nelle vicinanze degli zoccoli, non sono presenti indicazioni delle sigle, rendendo facile commettere errori durante la sostituzione. Un errore comune è la confusione tra le ECC83 e le ECC88. Potete utilizzare questa guida visiva per garantire una corretta identificazione e posizionamento delle valvole nel tuo amplificatore. Le ECC88 sono sul lato sinistro…

posizione valvole AI500

Per gli Audiofili Esperti: Un’Opzione Interessante per Gli Amanti del NOS

Per coloro che apprezzano le sfumature sonore e sono inclini a sperimentare, è possibile considerare l’uso delle valvole PCC88 al posto delle ECC88. Per i più smaliziati, questa scelta offre l’opportunità di esplorare valvole NOS (New Old Stock) a un costo accessibile. È importante notare che la tensione di alimentazione del filamento delle PCC88 è di 7 volt, leggermente superiore ai 6,3 volt delle ECC88. Tuttavia, la differenza è così minima che entrambe le valvole funzionano in modo affidabile. Potrebbe essere una soluzione interessante, permettendo di beneficiare delle caratteristiche vintage delle PCC88 NOS rispetto alle più comuni ECC88 prodotte in Cina.

Esplorazione Continua: Scopri anche l’Audio Innovations 700 e 800!

Per coloro che desiderano approfondire ulteriormente il mondo dell’Audio Innovations, vi invito a esplorare un articolo analogo dove condivido dettagli e passaggi relativi alla riparazione di un’Audio Innovations 700 e 800. Troverete approfondimenti sulla manutenzione e il restauro di questi amplificatori iconici, arricchendo così la vostra comprensione del panorama dell’audio vintage. Per accedere all’articolo, seguite questo link. Buona lettura e continuate a esplorare con noi il meraviglioso universo dell’alta fedeltà sonora!

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8 Responses to Riparazione dell’Audio Innovations 500

  • Per il mio Audio Innovations 500 ho avuto la fortuna, cercando in rete, di trovare il sito di Stefano Bianchini. Più mi addentravo nella lettura degli articoli e più mi convincevo di avere a che fare con una persona seria, attenta e competente. Detto fatto, il mio apparecchio che ultimamente era afflitto da vari problemi di “friggimenti, gracchiamenti e falsi contatti” è stato affidato alle cure di Stefano.
    Non bisogna mettergli fretta (si programma il lavoro in maniera scrupolosamente cronologica) ma è tornato perfettamente suonante, meglio ancora, “ritrovato”.
    Grazie ancora ancora a Stefano per quanto fatto e per tutti i chiarimenti riguardo le valvole.
    Bravo!

  • Non solo, Stefano, hai riportato alla sua gloria originale il mio AI 500 dal punto di vista estetico: lo hai rinnovato nelle prestazioni sonore e reso nuovamente godibile all’ascolto come non era da tempo. Grazie per la professionalità, le competenze tecniche e la disponibilità mostratemi.

  • non ho messo foto del tuo apparecchio nell’articolo, a un certo punto son poi tutti uguali 🙂

  • Ho scoperto gli articoli e l’attività di Stefano casualmente, cercando qualcuno che potesse aiutarmi nel ripristino del mio vecchio Audio Innovations 500 (direi il terzo nell’articolo relativo)
    Stefano è persona piacevole e disponibile, lavora ancora con quella passione antica che solo un artigiano può garantire.
    Lavoro ineccepibile e risultato sopra ogni attesa: il mio AI500 è tornato agli antichi splendori, praticamente come nuovo.
    Ultimo, ma non ultimo, ho trovato assolutamente onesta anche la richiesta economica.
    Il laboratorio di Stefano per me è assolutamente da raccomandare.
    Bravo!

  • Si SONO tre ECC83 ! ci sono due ECC88 come sfasatrici di ogni canale, una ECC83 sull’ingresso metà per ogni canale e altre due ECC83 che fanno il fono, la disposizione delle valvole che è presente sul sito è corretta. Basta che scarichi gli schemi e puoi constatare la cosa.

  • Sì lo avevo visto, ma ci sono 3 ECC83! Comunque nel frattempo ho risolto la valvola di ingresso è quella centrale.

  • La disposizione delle valvole è pubblicata a fondo di questo stesso articolo…

  • Buon giorno, si ricorda percaso qual’è la posizione della valvola di ingresso linea?

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Revisione GRAAFiti 5050: Assistenza di Qualità

La GRAAF è una rinomata azienda italiana nel settore dell’audio ad alta fedeltà, nota per la produzione di amplificatori valvolari di alta qualità. Fin dai primi prototipi del 1983, con i loro potenti finali di potenza OCL e OTL da 400 Watt RMS e preamplificatori valvolari, la GRAAF ha saputo conquistare una posizione di rilievo nel mercato. Nel 1994, la GRAAF ha lanciato la linea “GRAAFiti”, una serie di prodotti progettati per soddisfare una più ampia fascia di mercato con soluzioni entry-level. Tra questi spicca il GRAAFiti 5050, un finale da 50+50 Watt RMS che combina la qualità sonora distintiva della GRAAF con un prezzo accessibile. Un modello che ha saputo conquistare molti appassionati di alta fedeltà per la sua capacità di offrire una resa sonora eccellente a un costo contenuto.

Il GRAAFiti 5050 Unto d’Olio

Ho ricevuto questo amplificatore da un cliente che lo aveva acquistato usato in un negozio di HiFi, decisamente poco affidabile. Il rivenditore, con due spruzzate d’olio e sostituendo un fusibile con uno più grande (così da non farlo bruciare), aveva dichiarato l’apparecchio funzionante e lo aveva venduto. Un pezzo di nastro adesivo teneva ferma una resistenza che, a causa del calore eccessivo, si era dissaldata dalla scheda. Ho iniziato a smontare l’amplificatore per capire l’entità del danno e ho trovato il PCB completamente imbrattato d’olio, misto a polvere secca, formando una crosta davvero impressionante.

Si stava formando una sorta di catrame nero attorno alle saldature sotto gli zoccoli delle valvole finali. La vetroresina era annerita attorno a uno dei quattro zoccoli octal, vicino alla resistenza che si era auto-dissaldata. Ho trovato un fusibile da 1A nello zoccolo destinato a un fusibile da 100mA, segno evidente di una riparazione improvvisata: “è saltato il fusibile? Mettiamone uno più grande così non salta più” (con il rischio di bruciare tutto il resto). Ho dissaldato tutti i fili per rimuovere completamente la scheda e ho cercato di pulirla accuratamente…

E più cercavo di pulirla, più diventava uno schifo. A chiunque metta prodotti oleosi sulle elettroniche dovrebbero tagliare le mani! Alla fine, ho dovuto lavarla prima con benzina per liquefare l’unto secco e poi con sgrassatore e acqua calda per rimuoverlo. Il risultato è stato eccellente: la scheda è tornata come nuova. Dopo averla soffiata accuratamente con aria compressa, l’ho messa da parte per alcuni giorni per essere sicuro che si asciugasse completamente.

Quando l’ho presa in mano e ho esaminato la situazione, ho notato che quasi tutti i condensatori elettrolitici erano deteriorati e diverse resistenze erano bruciate. Pertanto, ho proceduto alla sostituzione di tutti i condensatori elettrolitici della scheda con nuovi di alta qualità: ho scelto Kendeil per i condensatori sotto i catodi e Mundorf per i condensatori di disaccoppiamento degli stadi. Inoltre, ho sostituito i quattro grandi condensatori da 680uF, poiché quelli misurati erano approssimativamente a 460/500uF. Naturalmente, ho anche cambiato tutte le resistenze danneggiate.

Infine, ho completato l’amplificatore utilizzando un set di KT88 National Electronics NOS e una coppia di E88CC SQ Philips con pin dorati.

Ho quindi eseguito delle misurazioni dettagliate: l’amplificatore eroga 56 Watt RMS per canale. Di seguito sono riportati i grafici relativi alla distorsione armonica e alla banda passante, sia su carico resistivo che su carico reattivo.

Sostituzione del Trasformatore di Alimentazione sul GRAAFiti 5050

In questo capitolo, esploreremo due lavori di sostituzione del trasformatore di alimentazione bruciato su un amplificatore GRAAFiti 5050. Fortunatamente, possiedo una copia dello schema originale degli avvolgimenti del GRAAFiti 5050, il che mi ha permesso di riprodurre con precisione il trasformatore danneggiato.

Nel primo lavoro, ho avuto la fortuna di recuperare i barattoli vuoti di ricambio direttamente dal laboratorio di Mariani in persona. Ho fatto avvolgere un nuovo trasformatore che è stato poi resinato nel barattolo originale. Nella foto qui sotto sono visibili gli ultimi barattoli trovati nel deposito presso la casa di G. Mariani.

Nella foto successiva, possiamo vedere l’amplificatore GRAAFiti 5050 dopo il completamento della riparazione. Il nuovo trasformatore di alimentazione, accuratamente avvolto seguendo lo schema originale del GRAAFiti 5050, è stato installato con successo. La sua custodia, resinata nel barattolo originale recuperato, riflette l’attenzione al dettaglio e il rispetto per l’autenticità del design originale. Questo lavoro non solo ha ripristinato la funzionalità dell’amplificatore, ma ha anche preservato la sua integrità estetica e storica.

Nel secondo lavoro, illustrerò la sostituzione del trasformatore, incluso il processo di produzione di un nuovo barattolo in lamiera ex novo. Questo capitolo offre un’analisi dettagliata delle tecniche utilizzate e delle considerazioni pratiche necessarie per eseguire con successo queste operazioni di riparazione e sostituzione.

Questo GRAAFiti 5050 ha subito un grave guasto a causa dell’errato inserimento di una valvola:

Il trasformatore di alimentazione era irrimediabilmente danneggiato e, purtroppo, il ricambio originale non è più reperibile. Complicato è stato il barattolo, che ho dovuto ricostruire completamente da zero.

Nota per coloro che potrebbero sollevare obiezioni superficiali: il trasformatore è stato fabbricato personalmente da me e presenta il mio logo. Questo non implica alcuna diminuzione delle sue prestazioni rispetto all’originale. La decisione di utilizzare il mio logo anziché quello di GRAAF è dovuta alla necessità legale di evitare la falsificazione, in quanto questo ricambio è stato interamente creato da me. È prassi comune tra gli appassionati di audio applicare etichette e loghi su pezzi non originali, spesso senza rendersi conto che ciò può costituire una falsificazione, portando a conseguenze legali. La mia scelta di utilizzare il mio logo mira a preservare l’integrità legale e tecnica del dispositivo, senza alterare il suo aspetto originale.

Successivamente, ho sostituito alcuni condensatori elettrolitici sulla scheda poiché erano ormai esausti.

In conclusione, i tre amplificatori GRAAFiti 5050 sono ora perfettamente funzionanti grazie alle riparazioni e alle sostituzioni effettuate. La mia capacità di produrre trasformatori di ricambio identici (1:1) per questi dispositivi è una testimonianza della mia dedizione e competenza nel settore. Chiunque si trovi nella necessità di riparazioni o manutenzione per apparecchi di alta qualità come GRAAF è invitato a rivolgersi a me. È importante scegliere con attenzione i tecnici: diffidate di coloro che non dispongono dell’archivio originale di G. Mariani, poiché l’accesso a tale conoscenza è fondamentale per garantire riparazioni accurate e conformi agli standard originali. Per ulteriori informazioni e per prenotare una consulenza o un intervento, visitate la nostra pagina contatti.

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4 Responses to Revisione GRAAFiti 5050: Assistenza di Qualità

  • Ancora una volta un infinito grazie a Stefano per la sua più che accurata riparazione, un riferimento per noi amanti del valvolare e del vintage

  • La tua professionalità, la tua competenza, la tua accuratezza nei minimi dettagli … tutto cio’ va ben oltre….. è solo amore di chi si prende cura con estrema pazienza di ridare voce a questi apparecchi senza tempo…..grazie.

  • Ringrazio Stefano, per l’opera titanica di risanamento revisione e sostituzione valvolare. Grande professionalità e competenza doti ormai rare, fa piacere che ci siano ancora persone serie.

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Dal Fritto al Suono: Il Processo di Salvataggio del Preamplificatore Konrad Johnson PV9A

Educazione Tecnica

È cruciale comprendere che gli apparecchi elettronici non devono essere imbrattati con prodotti lubrificanti o unti. Nel caso del preamplificatore Konrad Johnson PV9A, mi sono trovato di fronte a un esempio eloquente di questo errore. Inizialmente affetto da problemi di fruscio, il proprietario ha optato per una soluzione improvvisata: lubrificare gli zoccoli delle valvole con prodotti untuosi. Tuttavia, anziché risolvere il problema, questo intervento ha solo peggiorato le cose. L’olio nebulizzato ha creato un ambiente favorevole alla raccolta di polvere, trasformando l’apparecchio in una sorta di padella unta. Gli interventi successivi per pulire gli zoccoli con alcool isopropilico e compressore hanno solo contribuito a trasformare ulteriormente la scheda in una massa di sporco che soffia di qua e soffia di là continuava solo a spostarsi senza che riuscissi ad eliminarlo, richiedendo un intervento più radicale.

La soluzione estrema di lavare la scheda con acqua e sgrassatore è stata l’unica opzione rimasta. Contrariamente a quanto possa sembrare, questa pratica non è pericolosa o insolita. Chiunque abbia esperienza in centri di assistenza sa che, in certi casi, l’acqua e il sapone sono l’unico modo efficace per eliminare residui oleosi senza danneggiare i componenti elettronici. Va sottolineato, tuttavia, che questa è un’opzione da considerare solo in situazioni estreme e va eseguita con estrema attenzione, assicurandosi che l’apparecchio sia completamente asciutto prima di riaccenderlo.

È fondamentale educare il pubblico sull’importanza di non seguire consigli improvvisati riguardo all’uso di lubrificanti su apparecchi elettronici. I dipendenti dei negozi di ferramenta potrebbero non essere esperti in questo campo e potrebbero consigliare prodotti inappropriati. È essenziale testare qualsiasi prodotto su una superficie non critica e assicurarsi che evapori completamente senza lasciare residui oleosi. Inoltre, è imperativo evitare l’uso di solventi aggressivi come diluenti, nitro, trementina e acetone, che potrebbero danneggiare irrimediabilmente gli apparecchi elettronici.

Disclaimer: Desidero sottolineare che sono un esperto con esperienza nel settore dell’elettronica e sono consapevole dei rischi e delle precauzioni necessarie quando si eseguono interventi di manutenzione e riparazione su apparecchi elettronici. Le azioni descritte in questo articolo sono state intraprese con la conoscenza e l’esperienza necessarie per affrontare le situazioni specifiche. Prima di tentare qualsiasi intervento di questo tipo, è essenziale acquisire competenze adeguate e comprendere appieno i rischi coinvolti. L’uso di acqua per pulire apparecchi elettronici può essere pericoloso e potenzialmente dannoso se non eseguito correttamente. Si sconsiglia vivamente di imitare queste azioni senza la supervisione di un esperto qualificato. L’autore declina qualsiasi responsabilità per danni o lesioni derivanti dall’uso improprio delle informazioni contenute in questo articolo.

Per ulteriori informazioni sulla nostra politica di esclusione di responsabilità, si prega di visitare la pagina dell’esclusione di responsabilità qui.

Come potete notare dall’immagine qui sotto, tutti i contatti dello zoccolo della valvola sono stati ripristinati alla loro condizione originale: lucidi e puliti!

Dopo aver ripristinato gli zoccoli delle valvole, ho proceduto con una serie di interventi mirati per assicurare il pieno funzionamento del preamplificatore Konrad Johnson PV9A. Innanzitutto, ho eseguito una dettagliata verifica dell’efficienza delle valvole utilizzando un tracciacurve computerizzato, che ha confermato la perfetta salute di tutte le valvole presenti nell’apparecchio.

Successivamente, ho individuato e sostituito un piccolo condensatore elettrolitico sul circuito di ritardo, oltre a quattro resistenze che, diventate rumorose nel tempo, erano la causa principale del fruscio nell’apparecchio.

Questi interventi, seppur necessari, hanno richiesto solo una frazione del tempo impiegato complessivamente nella riparazione. Infine, ho eseguito una pulizia approfondita del potenziometro Alps, al fine di garantire un funzionamento ottimale e senza disturbi.

Concludendo, gran parte delle difficoltà e del tempo impiegato nella riparazione avrebbero potuto essere evitati se la scheda non fosse stata imbrattata con prodotti lubrificanti. È un valido monito che sottolinea l’importanza di prestare attenzione e cautela nell’affrontare interventi di manutenzione su apparecchi elettronici, al fine di evitare complicazioni e rallentamenti nel processo di riparazione.

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