Leak Varislope II Stereo – Restauro

Si può considerare questo articolo come conclusione dei quello sul restauro del Leak Stereo 50 a cui questo preamplificatore va collegato con cordone ombelicale, per leggere l’articolo sul LEAK Stereo 50 clicca qui.

Come è capitato allo Stereo 50, essendo passato in mano allo stesso tecnico anche il Varislope 2 era unto e bisunto, smontate le valvole ho proceduto inizialmente anche qui a lavare la padella…

Con tutto pulito si lavora decisamente meglio, il lavoro di ripristino è stato meno impegnativo rispetto il finale, qui per fortuna non tutte le resistenze erano fuori tolleranza, quindi mi sono limitato a sostituire quelle marce e tutti i vari condensatori elettrolitici e ad olio.

Visto poi quello che si legge in giro ci tengo a dire che l’utilizzo di resistenze ad impasto di carbone non è così fondamentali come racconta qualcuno che ha trovato degli apparecchi a cui avevano già sostituito le resistenze con delle normalissime e oneste resistenze a strato di carbone e si è messo a cavarle via tutte per rimetterci delle resistenze ad impasto affermando che serve per mantenere il suono “leak”. Non sono contro l’uso delle resistenze ad impasto, però obbiettivamente sono resistenze rumorose e che hanno problemi di stabilità, ossia tendono a cambiare lentamente il loro valore (solitamente aumentando la loro resistenza), la loro caratteristica principale per cui vengono ancora fabbricate è che possono assorbire, senza guastarsi, picchi momentanei di tensione o di corrente molto maggiori di altre, ma è tutto qui. In un circuito dove ci sono segnali deboli o reti RIAA, filtri o anche le semplici polarizzazioni delle valvole trovarsi le resistenze che nel giro di qualche anno hanno cambiato il loro valore del 20% rispetto quello iniziale o che sono ai limiti di tolleranza già da nuove serve solo a farsi del male. Chi racconta del “suono delle resistenze ad impasto” in modo inconsapevole sta raccontando che dopo aver messe, per via di tutti i valori imprecisi il circuito distorceva in modo diverso rispetto il prima (sicuramente di più) e si torna sulla questione che la gente racconta quanto è “bello e fedele” un suono con maggiore distorsione. Poi lo stesso che raccontava di aver tolto le bruttissime resistenze a strato per rimetterci delle bellissime e costose resistenze ad impasto per mantenere il suono LEAK ha cambiato poi tutti i condensatori a olio originale (giustamente perchè marci e in perdita) con condensatori in polipropilene… allora diciamo che forse… FORSE… la resistenza diversa cambia il suono dello 0,1%… i condensatori invece sicuramente lo cambiano del 50%… Se avesse voluto mantenerlo preciso doveva cercare condensatori carta olio NOS… Quindi chi stiamo a prendere in giro?

Quindi se io apro un’apparecchio e trovo che ci son tutte le resistenze ad impasto di carbone andate come mi è capitato con lo stereo 50 le cambio senza tanti patemi con delle comuni strato di carbone che vanno benissimo, sono abbastanza precise e tendenzialmente non variano nel tempo. Nel caso di questo varislope mi sono limitato a cambiare unicamente quelle fuori tolleranza e ho lasciato le altre originali ancora buone, invece ho cambiato i condensatori con degli ottimi condensatori a film NOS, non carta olio, quindi il suono sarà più brillante in gamma acuta… i carta olio (quelli veri che facevano una volta) tendono a scurire il suono.

Un’altro problema del Varislope 2 di cui nessuno sembra parlare è che i connettori RCA di ingresso sono molto vicini tra loro, anche i più scarsi e poco voluminosi spinotti cinesi che io abbia trovato erano troppo grossi per innestarsi correttamente, come si vede dalla foto picchiano uno con l’altro… Figuriamoci se uno provasse a mettere RCA moderni hifi belli grossi.

Siccome non volevo fare una castroneria di fori e spinotti messi alla meglio, rovinando il telaio e l’originalità del preamplificatore ho realizzato un semplice adattatore senza tanti fronzoli e paranoie mentali… Lo so che ci saranno gli estimatori dei cavi pitonati che rimarranno innoriditi, ma suvvia guardate il cavo che collega il pre al finale… O guardate i cavi che usavano all’epoca su questi apparecchi…

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LEAK STEREO 50 – Restauro

Articolo correlato: Restauro preamplificatore LEAK Varislope 2, a cui questo finale viene abbinato.

Questo amplificatore mi è arrivato dopo essere stato pasticciato dal solito “tecnico” che ha cambiato 3 cose rotte su 30 che non andavano bene e spruzzato unto su tutti gli zoccoli, ovviamente non risolvendo il malfunzionamento dell’apparecchio che si accendeva e funzionava male rovinando valvole su valvole.

A parte i 4 condensatori a scatolino che sono stati montati in sostituzione degli originali, di disaccoppiamento verso le finali, che probabilmente causavano l’arrossamento delle placche delle stesse e il totale non funzionamento dell’amplificatore tutto il resto dei componenti erano i suoi originali… Elettrolitici secchi, carta e olio in perdita e tutte le resistenze ad impasto di carbone totalmente fuori dal mondo con valori sballati e molto diversi da quelli che dovevano esserci, oltre questo tutti gli zoccoli delle valvole inzaccherati di unto appiccicoso perchè ci avevano spruzzato il solito spray lubrificane assolutamente inadatto usato su un circuito elettronico. Ho quindi iniziato il lavoro smontando i trasformatori dal telaio per poter procedere con un lavaggio della padella…

Una volta pulito a dovere il circuito ho iniziato sostituendo i morsetti degli altoparlanti con altri un pelo più comodi…

Il restauro è poi proceduto sostituendo una a una TUTTE le resistenze e TUTTI i condensatori che erano presenti sulla piastra, può sembrare assurdo ma non c’era niente di buono! Ho sostituito le resistenze ad impasto con comuni resistenze a strato, spiacente per chi le considera componenti musicali ma ho riscontrato variazioni che andavano ben oltre il tollerabile: resistenze da 200k che arrivavano a 245k o resistenze da 180K che erano 190k, 2k2 arrivate a 2k5 e via discorrendo! alla faccia della precisione e della stabilità del circuito, infatti molte delle ECC83 che erano state montate su questo apparecchio versavano in condizioni di totale cottura con curve storte e sezioni sbilanciate segno che hanno lavorato con punti di lavoro non consoni o oltre i limiti operativi. Mentre i condensatori non polarizzati li ho sostituiti con del polipropilene mundorf o altre marche NOS di buona qualità, gli unici ad essersi salvati sono i 2 elettrolitici principali da 16+16uF che dopo tutte le misure e i test effettuati erano in perfetta salute quindi li ho lasciati al loro posto, mentre ho sostituito il terzo elettrolitico di disaccoppiamento della sezione pre con un condensatore munito di zoccolo octal fornito dal cliente perchè prendeva bene il buco e si fissava a dovere al contrario di quello montato dal precedente tecnico che stava “fermo” per la forza della gomma piuma con cui avevano foderato il buco più grande del condensatore. Qui sotto la foto del lavoro finito:

Inoltre una cosa importate che ho fatto è realizzare il pannello per chiudere lo chassis dell’amplificatore, a quanto pare LEAK li vendeva senza fondo?! o forse erano pensati per essere montati in un mobile?! Se qualcuno ha informazioni in merito magari può lasciare un commento… Fatto sta che dentro questo circuito girano dei 400volt e la gente li usa così come sono, aperti… Pazzi! Quindi ho realizzato un pannello in lamiera per chiudere come conviene l’apparecchio…

Il primo che commenta che così i componenti dentro scaldano e non suona bene lo lincio, i componenti che scaldano (valvole e 3 resistenze di potenza) sono tutti esterni, i componenti dentro non scaldano particolarmente e non sono infastiditi dal calore passivo e in ogni caso un’apparecchio elettrico va chiuso, inoltre chiuderlo contribuisce alla migliore schermatura da parte di disturbi elettrici di qualsiasi natura. Ho infine fatto una cernita della sporta di valvole che mi hanno portato per trovare un set completo e funzionante da montare, utracer è stato un grande aiuto.

Un paio di misure, intanto ci tengo a sottolineare che l’amplificatore non è da 50 watt ma 25+25 RMS la banda passante è di circa 10Hz – 16khz -1dB @1 watt, con l’aumentare della potenza si nota l’insorgenza di un’andamento ondulatorio dopo i 10khz che probabilmente sono frutto delle interazioni con la fortissima controreazione del circuito, la distorsione armonica sta a 0,12%@1watt e 0,22@15 watt, vediamo i grafici…

Spettro a 1 watt

Spettro a 15 watt

Risposta in frequenza a 15 watt

Risposta in frequenza su carico reattivo, lo scostamento è di circa 1dB massimo

Finito il finale è il turno del suo preamplificatore, trovate l’articolo relativo cliccando qui… Nel video qui sotto il finale in funzione collegato al varislope II, ovviamente dev’essere chiaro che il video non è dimostrativo della qualità dell’audio che va ascoltata dal vivo, ma solo del funzionamento dell’apparecchio in sè…

Ci tengo poi a dire che se l’intenzione è usare questo finale con un moderno lettore CD o DAC, il preamplificatore varislope 2 potrebbe essere superfluo perchè il segnale che esce da tali apparecchi è già abbastanza forte per pilotare direttamente il finale (meno roba c’è nella catena meglio và), per farlo basta scollegare il varislope 2 e usare i 2 ingressi RCA presenti sopra il connettore ombelicale ponendo solamente un’attenuatore passivo per poter regolare il volume come ho fatto io in questa prova.

bla

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6 Responses to LEAK STEREO 50 – Restauro

  • Un GRANDE lavoro del Mago Stefano. Gli apparecchi sia il pre che il finale hanno magicamente ripreso vita e carattere, gran voce, suono caldo dettagliato, pulito, che solo un bravo riparatore ha saputo ridare. Ero sul procinto di accantonare l’idea di ripararlo ma per fortuna ho trovato la persona giusta, un pò rude (come tutti i geni) ma dalle grandissime competenze e professionalità. Grazie Stefano Bianchini !

  • Un GRANDE lavoro!! Risuscitato al meglio il “morto”.
    Stefano: GRANDE MAGO, Grande professionalità e competenza. Grazie

  • su 8 ohm, i dati sono riportati, ci sono i grafici della THD con tutti i dati, basta ingrandire le immagini.

  • 25+25W su quanti ohm e a che percentuale distorsiva ?

  • non l’ho sentito, devo ancora finire il restauro del suo pre

  • Ciao Stefano, come valuti il suono di questo vecchietto?

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Copland CTA 401 – Riparato

Questo Copland CTA-401 mi è stato portato per risolvere alcuni problemi. Il primo problema era che il trasformatore di alimentazione vibrava molto, problema che qualcuno aveva tentanto in qualche modo di risolvere senza successo. Il secondo problema era che risultava impossibile regolare lo stesso bias su tutte e 4 le finali. L’originale trasformatore di alimentazione era stato inserito dentro a un cilindro di acciaio riempito con schiuma di poliuretano…

Ho quindi provveduto a realizzare un ricambio compatibile…

Poi ho iniziato la revisione dello stampato dell’amplificatore, era presente sporcizia e parecchie croste di vecchio solder che stavano corrodendo i margini delle piste…

Quindi ho smontato tutta la scheda, e proceduto a un’accurata pulizia e un lavaggio…

Il primo problema che ho trovato è una delle 4 resistenze da 10ohm che si usano per test point del bias cotta che misurava 5,6ohm invece che 10…

Poi c’era un brutto ponte raddrizzatore che sostituita i 4 diodi fast dell’anodica principale…

Che ho subito sostituito con 4 diodi del tipo corretto…

Poi ho iniziato a guardare la questione del bias, in sostanza questo è un BUG di progettazione perchè è stato previsto 1 solo trimmer per regolare tutte e 4 le valvole, riporto il testo che appare sul sito di audiokit a questo indirizzo che già proponeva una modifica:

Per come è stato impostato il circuito di Bias si è costretti ad usare un quartetto di valvole selezionate. I trimmer P1 e P2 infatti permettono si il bilanciamento della corrente anodica di ogni coppia di valvole finali, ma avendo un solo potenziometro P3 per la regolazione della corrente anodica possiamo ritrovarci con una coppia che “tira” di più ed una coppia che “tira” di meno, ed in tal modo un canale suona in un modo ed un canale in un altro! Assurdo, pensando al costo di un comunissimo trimmer. La modifica è semplicissima: si duplica il circuito a valle di P3, si trancia la pista che collega i cursori dei trimmer P1 e P2 e dal terminale negativo di C18 Bis si collega un filo al cursore del Trimmer isolato. In questa maniera è possibile procedere alla taratura in maniera più libera.

La modifica proposta da audiokit è questa qui:

In realtà la problematica dell’amplificatore originale è ben più grave perchè anche comprando un quartetto matchato esso va in contro a una deriva delle 4 valvole che in meno di 1 mese rende impossibile regolare corettamente il bias dell’apparecchio, infatti a mia disposizione avevo un quartetto di svetlana wc con una sola settimana di rodaggio, e tanto bastava per avere differenze di anche 10mA tra una valvola e l’altra, la modifica del circuito di bias è quindi sostanzialmente obbligatoria. Ho realizzato la modifica proposta da audiokit…

Ma ho riscontrato il seguente problema: le svetlana wc avevano una emissione leggermente inferiore rispetto ad altre EL34 (oltre alle WC ho testato anche delle JJ e delle National), testato su utracer, e non riuscivo a portare la corrente di bias oltre i 32mA che ero a fine corsa del trimmer (le 4 valvole andrebbero regolate a 48mA l’una), inoltre il ventaglio di regolazione tra minima e massima corrente regolabile era molto stretto quindi mal si adattava a certe valvole, quindi fatto una piccola e semplice modifica al circuito di bias, aggiunge solo 2 resistenze, che lo rende finalmente regolabile con ampio margine, pubblico lo schema qui sotto (clicca per ingrandire):

Nota scritta direttamente da audiokit:

Buongiorno Stefano, bel lavoro e grazie del link (bei ricordi..) dovresti solo specificare che la modifica proposta da Audiokit risale al 1998 circa tempi in cui le tipologie delle valvole di allora erano  probabilmente diverse e più ripetitive, considera che poi NON tutti i quartetti di EL34  JJ, EH, Tung-Sol, China, Svetlana USA, Svetlana SED ecc… hanno valori ripetitivi simili,  io che le misuro sempre tutte posso dirti con certezza che ci sono variazioni tra quartetti anche del 30-40 % (e non solo sulle EL34…) e qualche marchio di cui non faccio nome mi spedisce quartetti che superano anche  il 30% di tolleranza tra le stesse valvole (devo dividerle poi io a coppie se mi va bene..)  quindi a volte è necessario agire pesantemente sulle tarature anche sostituendo componenti.

Questo è l’apparecchio finito:

Non ho eseguito altre modifiche proposte da audiokit perchè un precedente proprietario aveva provveduto a cambiare i condensatori sul segnale con dei polipropilene di una marca che non conosco (miflex) e tutti gli altri condensatori del circuito con dei wima rossi, personalmente trovo l’apparecchio troppo sparato sulle frequenze acute, i wima rossi in particolare danno una gamma alta che mi risulta personalmente affaticante (ho dovuto spostare in basso la regolazione di rolloff delle mie tannoy per riuscire ad ascoltarlo), probabilmente la modifica dei soli condensatori sul segnale con dei jensen sarebbe stata più equilibrata.

Non ho inserito nessuna induttanza di filtro sull’alimentazioine anodica perchè non sapevo dove fissarla, ho però modificato il valore della resistenza R47 da 15 a 62ohm perchè il nuovo muscoloso trasformatore portava la tensione anodica da 430 che doveva essere a 466volt…

Come è già capitato sugli Audio Research Reference 210, in presenza di grossi condensatori di livellamento sulla tensione anodica risulta impossibile silenziare totalmente la vibrazione del trasformatore di alimentazione che persiste ma minima, impercettibile durante la riproduzione audio si sente solo se si sta in silenzio di fronte all’apparecchio purtroppo come si è potuto constatare anche i trasformatori selezionati dalle casi madri dopo un certo periodo prendono inesorabilmente a vibrare. Un conto comunque è un leggero ronzio un conto è un trattore, chi quindi avesse un CTA 401 con il trasformatore che ronza in modo inaccettabile e volesse il mio ricambio Mod. 20S4474 ne trova le caratteristiche sulla pagina dei trasformatori di alimentazione e può contattarmi per acquistarlo.

Per finire l’articolo ho acquisito un paio di strumentali giusto per vedere come va, la risposta in frequenza coincide con quella dichiarata dalla casa madre…

La risposta sul carico reattivo indica un buono smorzamento (non l’ho misurato direttamente perchè preferisco sempre non fare questa misura su apparecchi commerciali, ad occhio compresa tra 7 e 10)..

E questa è la distorsione armonica a 1 watt su carico resistivo.

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