Il caso: Gamma Acoustic Space Reference – Attenzione ai “devastati”

Sottotitolo: Quando la mania di un guru sfocia nella follia…

In un’altro articolo ho già parlato degli impresentabili, che sono quegli apparecchi costruiti in malo modo da smanettoni della domenica, e ho parlato dei guru che prendono apparecchi che funzionano bene, sentenziano che non vanno e poi li rovinano. Chiameremo questi soggetti “I devastatori” e i loro lavori “I devastati”. Chiedo subito scusa se in questo articolo userò dei toni molto critici e poco educati, ma a certi livelli non si può far finta di niente. Se siete sensibili o di quella religione li siete pregati di chiudere questa pagina e di non lasciare commenti di critica all’articolo.

I devastati sono un genere di amplificatori molto insidiosi che circolano nel mercato dell’usato e a cui l’acquirente in cerca di apparecchi a buon mercato deve stare MOOOOLTO attento. I devastati in sostanza sono apparecchi commerciali di varia natura, tipo e livello che sono passati sotto le mani di un qualche guru da Forum che ha pensato bene di fargli degli “upgrade” seguendo gli insegnamenti dei peggiori gruppi di smanettoni audio su facebook, quei gruppi per intenderci, popolati da gente che non trova niente di profondamente malato nel mostrare foto del genere…

E a cui suggerirei di provare l’accessorio definitivo per ascoltare finalmente il canto degli angeli…

Attenzione: quanto scritto fino a questo momento è in tono satirico e scherzoso e mai diffamante, ogni citazione a fatti, cose o persone realmente esistenti sono del tutto casuali. Le immagini riportate sono frutto di fotomontaggi a scopo ironico. L’accessorio della foto qui sopra non esiste e non vi fa sentire bella musica ma provoca la morte, quindi non infilate le dita nella presa di corrente.

Come dicevo i devastati sono parecchio insidiosi per chi compra usato perchè nelle inserzioni appaiono come apparecchi normali, commerciali, venduti usati…

Ma nascondono delle sorprese sgradite! (Tipo uovo di pasqua con dento un topo morto). Ora, niente contro gli upgrade o le modifiche delle elettroniche il punto sta in chi fa questi upgrade, nel suo QI e quindi in cosa ci fà. Perchè quella che per certi personaggi è una miglioria per altri potrebbe non esserla. Il rischio è di spendere 1000€ per un’usato devastato e doverne poi spendere altri 1500€ per rimetterlo a posto. Se comprate usati su internet dovete assicurarvi che siano originali intatti, che se sono un pò vecchiotti al massimo necessitano di un cambio di condensatori e una verifica alle valvole. Dovete chiedere se hanno subito dei miglioramenti e che cosa di preciso ci è stato fatto, dovete chidere foto dell’interno del case e valutare, magari assieme a un tecnico serio e non un Guru da Forum, se si tratti di un devastato e di quanto gravi sembrino essere i danni. Nel caso l’oggetto fosse molto devastato è meglio non comprarlo oppure si può comprare ma spendendo veramente molto poco, a peso di ferro, in previsione che poi la spesa grossa dovrete affrontarla per il restauro che, ripeto, deve essere affidata a un tecnico capace e non un cialtrone che aggiunga altra devastazione a quella già presente. Nel proseguo di questo articolo vedremo un’esempio fornito da questo Gamma Acoustic Space Reference devastato, recuperato da internet e il cui valore a peso a mio avviso non avrebbe dovuto superare i 100€ solo per i pezzi che c’erano e che sarebbe dovuto essere stato venduto come guasto in quanto è diventato vittima di devastazione da parte di uno di questi personaggi che ha fatto un mix tra devastazione, impresentabilità e follia allo stato puro. Per fortuna sembra che sia stato scambiato con altro materiale di poco valore e quindi forse il proprietario non ha subito molti danni.

Mi è stato portato dicendo che “andava bene” ma “l’unico” (unico tra virgolette è doveroso) problema è che in certe condizioni aveva un fruscio fastidioso… Quindi ho iniziato a dargli una misurata di massima… Un canale usciva con 9 watt massimi, l’altro canale usciva con 6watt massimi… il canale da 6 watt aveva un volume di 2dB più alto di quello da 9 watt (nessuno di quelli che lo hanno ascoltato, dicendo che andava “bene”, ha notato sbilanciamento destra/sinistra durante l’ascolto ?!).

Provo ad ascoltarlo… una tra le cose peggiori mai sentite… Torno al banco lo metto in condizione di frusciare ed era un’innesco a radio frequenza a 2,45Mhz, mica una roba da poco! Tra l’altro per mandare in auto oscillazione un circuito zero feedback bisogna essere veramente bravi (in senso negativo ovviamente), ma direi che quando hai un circuito che con una sensibilità di 0,2Vpp in ingresso con già il clipping all’uscita questi problemi te li vai a cercare, il motto del progettista zero feedback à fare un finale che da solo potrebbe accettare in ingresso direttamente un microfono passivo, ovviamente poi devi metterci dietro anche un preamplificatore perchè la preamplificazione non è mai abbastanza… un pò come riempire un bicchiere d’acqua sotto una cascata perchè si ha la convizione che sotto al rubinetto non si riesca ugualmente a riempirlo tutto. Prendo e lo apro per vedere cosa c’era dentro…

Dotato di regolare bacchetta magica, con i capelli luccicanti di polvere magica, corpetto aderente in vita e calzamaglia il Guru buono, dopo una striscia di bamba pomeridiana, ha montato pezzi nel peggior modo possibile, poi uccise una borsetta in finta pelle del discount cinese per foderare l’interno dell’amplificatore in modo da catturare le vibrazioni malvage poi pose al suo interno una pietra incantata fatta con la resina catalitica e dei trucioli di metallo recuperati dal trapano a colonna… Tale pietra violacea e glitterata, lo sanno tutti gli audiofili, abbinata alla pelle di coccodrillo di plastica, cattura i fononi cattivi in quanto in comunicazione quantica attraverso un worm hole con una dimensione dove viaggia nel tempo e cattura il segnale direttamente dal microfono della cantante eliminando tutte le elaborazioni che il fonico ha fatto con i suoi strumenti satanici pieni di negative feedback, funziona prematurando come se fosse antani che se sei abbastanza OLISTICO potrai raggiungere il nirvana! (Le foto sono sfocate perchè l’energia sferica che usciva dalla pietra disturbava la fotocamera).

Mummiette all’ascolana e capelli d’angelo come fili di cablaggio, anche quelli dei filamenti dove passano degli ampere…

Per rendere il suono più disteso e rilassato

Un condensatore posto tra 2 masse a pochi centimetri una dall’altra…

La firma del guru ovviamente censurata, un ponte raddrizzatore a diodi che precede una povera valvola raddrizzatrice inutile, pensarteci quando leggete quegli articoli sulle riviste che comprate in edicola, a volte potrebbero essere scritti da questi personaggi.

Condensatori bucati con lo stagnatore a rischio di entrare in cortocircuito…

Questo ponde raddrizzatore aveva un trauma cranico dopo una brutta caduta dal tavolo sul pavimento, quindi ha subito la trapanazione secondo pratica medica risalente all’era egizia con lo scopo di dissipare la pressione intracranica e prevenire la morte dell’ascoltatore per commozzione cerebrale.

Perdonate se fin’ora l’articolo non è stato serio, ma molto satirico. Anche io ho bisogno di lasciarmi andare ogni tanto, queste cose in questo campo sono tutt’altro che rare, questa gente ha trasformato il settore in una pagliacciata e chi vi lavora in pagliacci è quindi doverosa la satira e l’allontamento di questi personaggi dalla scena che dovrebbe essere popolata da persone serie e capaci e non da buffoni.

Il restauro

Riassunto delle devastazioni subite da questo apparecchio:

  1. Sostituzione di vari componenti con altri “pregiati” ma fissati alla carlona.
  2. Circuito che presentava gravissimi problemi di sbilanciamento del volume dei 2 canali e della potenza erogata con presenza di rumori e fruscii.
  3. Varie e numerose manomissioni del circuito.
  4. Hanno tolto uno dei 4 piedini di sostegno e messo il restante nel centro, lasciendone 3 “perchè gli apparecchi suonano meglio se i piedini di appoggio sono dispari”… lo affermava uno che faceva andare il giradischi con un piedino solo (però lametava spesso problemi con la regolazione dell’Antiskating).
  5. Boccole altoparlanti spanate.
  6. Presa VDE spanata.
  7. Boccole RCA tutte rovinate.
  8. Ponteziometro e commutatore ingressi guasti e scollegati.
  9. L’interno dell’apparecchio ricoperto di pellame di plastica incollato con il bostik.
  10. Apposta all’interno del case una pietrina magica (forgiata direttamente da un ex paziente del New Jersey State Lunatic Asylum) con lo scopo di annullare ogni malfunzionamento presente.

La prima cosa che ho fatto…

È stato un lavoro lungo ed estenuante, ho dovuto prendere giù lo schema da quel garbuglio di componenti vomitati dentro a quel telaio, cercare di capire cosa fosse originale e cosa fosse opera del devastatore. Poi ho ripulito tutto, scollato il coccodrillo e rimesso a nuovo il telaio.

Lasciatemi dire che l’apparecchio di partenza non era… insomma usare una valvola raddrizzatrice come resistenza perchè la rettificazione vera era a diodi… fare un trasformatore da 630+630volt per alimentare delle 300B… un trasformatore che forse era adatto per delle 211. L’ingresso induttivo d’obbligo per usare un tale trasformatore perchè se no la tensione rettificata avrebbe sfiorato gli 880volt… ma chi l’ha concepito non ha tenuto presente che le alimentazioni induttive sono pratiche a piccole potenze, per alimentare un finale l’induttanza era sottoposta a fortissimo stress che la faceva vibrare e generare rumore per reattanza che si propagava agli altoparlanti sottoforma di BUZZ, poi ho capito lo scopo di quel condensatore bianco in polipropilene da 1,2uF… l’alimentazione non era puramente induttiva, dopo le prime prove il progettista è tornato sui suoi passi e ha aggiunto quel condensatore dopo il ponte per diminuire la corrente di spunto dell’induttanza che secondo psudesigner calava da 1,5A a 900mA senza aumenti di tensione significativi a valle della catena e infatti inserendola nel circuito l’induttanza ha smesso di vibrare e il BUZZ si è ridotto tantissimo, restando visibile sull’oscilloscopio nelle scale più piccole ma apparentemente non dando problemi in cassa. Queste cose mostrano come i guru-progettisti a volte diano più importanza alla regola dogmatica della bibbia audiofila, che in questo caso recitava “l’alimentazione a ingresso induttivo è meglio perchè è meno rumorosa” piuttosto che agli eventi reali e alle conseguenze di queste scelte sragionate che si traducono con spike di tensione inversa verso i diodi che sfiorano i 1800volt di cresta e correnti di spunto dentro un’induttore che finiscono per generare rumori elettrici, rivoltandosi contro chi le mette in pratica e diventando essi stessi la causa di un problema che nella teoria della bibbia audiofila avrebbero dovuto impedire.

La realtà è complessa, circuiti simili possono dare risultati molto diversi a seconda della specifica situazione, non si possono creare regole “fisse” e applicarle a occhi chiusi, ma purtroppo è quello che capita in un mondo dove questi guru, che si eleggono a DEI delle valvole, spesso non sanno niente o sono incapaci di avere una flessibilità mentale tale da essere in grado di valutare vantaggi e svantaggi di una certa soluzione circuitale a seconda dei casi e variare di conseguenza la loro scelta. Loro hanno i loro “monili” e li applicano con religiosa obbedienza incuranti di quali problemi potrebbero tirarsi addosso, spesso più gravi di quelli che si prefiggevano di risolvere e che in realtà probabilmente non avrebbero nemmeno incontrato. Per alimentare questo circuito sarebbe bastato un trasformatore a doppia semionda da 320+320volt, avrebbero potuto usare realmente la valvola raddrizzatrice GZ37 per fare il suo mesteriere seguita da una normalissima e semplice cella CLC, invece di usarla come una resistenza posta tra 2 condensatori per fornare una stupidissima cella CRC dove la R è la GZ37, li a fare il lavoro che poteva fare ancha una resistenza da 220ohm. La GZ37 quindi è anche lei un monile, messa li in quanto nel cervello del guru basta la sua presenza per “fare il suono” … come un cornetto portafortuna o un acchiappasogni… oppure perchè ormai aveva fatto i telaio e siccome le GZ37 facevano i fuochi d’artificio una volta si e una no ha cercato di rimediare senza rifarli, tanto poi l’acquirente basta che vede del vetro che è contento. Per usare le parole di un mio amico a cui ho mostato le foto del garbuglio di partenza “è già tanto che non abbiano usato le 300B come diodi”… Si perchè sta gente fà anche di queste cose! Capacissimi! Si sono visto in giro amplificatori con delle 211 usate come diodi! Aggiungerei anche che le 300B erano tirate a tensioni oltre quelle consigliabili (oltre 500volt) e con una corrente più bassa per restare nei parametri almeno di dissipazione. Sono comunque riuscito a portare le 300B a 450volt con una corrente di bias di 80mA (valvola a piena potenza dissipabile) ponendo una resistenza in serie alla Gz37 e dopo il ponte di diodi, 2 resistenze che smaltiscono caldo in abbondanza ma almeno non si rischia la fiammata delle 300B. Ho aggiunto 2 basette di montaggio in più per fissare a qualcosa l’alimentazione dei filamenti delle 300B, quando l’ho ricevuto non c’erano, ma c’erano dei fori vuoti nel telaio, con segni di viti e gaurda caso erano a misura, il che mi ha fatto ipotizzare che lo sbudellatore li abbia tolti. Le munniette all’ascolana una volta sbendate erano condensatori carta olio russi (inizialmente ho pensato fossero pile nikel cadmio di quelle che mettono nei trapanini a batterie per via dal tipo di terminale che si vedeva), di capacità troppo piccola per l’accoppiamento interstadio e che in ogni modo non sapevo come fissare in modo sicuro al cablaggio in quanto troppo incombranti, che quindi sono stati sostituiti da dei condensatori in polistirene NOS marchiati ducati. Ho sostituito la presa VDE dell’alimentazione con una dotata di flange avvitabili, la sua a incastro ormai spanata si strappava via dal telaio quando toglievi il cavo di alimentazione… posso immaginare che chi ha avuto questo apparecchio gli abbia attaccato un cavo pitonato grosso quanto una mia gambra, di quelli con dentro i 3 normali fili di rame da 1,5mm come quelli che trovi anche nei cavi da 1,5€ ma con in torno 20 centimetri di stoffa e quindi col peso abbia rotto tutto. Stessa sorte è toccata ai morsetti degli altoparlanti e agli ingressi RCA, montati tutti nuovi, sostituito anche il potenziometro del volume e il commutatore degli ingressi anch’essi spanati e rotti, che erano stati scollegati dal venditore che ha girato la frittata dicendo che aveva trasformato l’integrato in un finale e quindi aveva scollegato commutatore e potenziometro per nascondere che erano sfondati più che altro.

Le strumentali:

Potenza 9Watt RMS per canale
Banda passante: 10Hz -0,2db @ 60° / 45khz -1dB @ 24° (è un nuovo modo che voglio usare per indicare oltre alla banda passante anche la rotazione di fase, dove “@ 60°” vuol dire “a 60 gradi”)
Distorsione THD: 0,82% @ 1 Watt
Smorzamento DF: 3,6

Grafico di banda passante

Su carico reattivo

Analisi di spettro a 1 watt

Quadre a 100Hz / 1khz / 10khz

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6 Responses to Il caso: Gamma Acoustic Space Reference – Attenzione ai “devastati”

  • Senza spiegare nulla, invito tutti quelli che hanno netflix a guardare la docu serie “100 humans” stagione 1 episodio 5, “Dolore o Piacere?” la parte con la stanza della tortura e dopo quella con la macchina che rilassa, non parla di cose audio ma spiega perfettamente i meccanismi che fanno “suonare meglio” gli amplificatori se ci sono pietre, pietrine, cavi pitonati, mattonelle accordate, lingotti d’oro, scatolette di schumann e altre cose simili.

  • Grazie per averla presa con ironia. Mi ha fatto ridere per un bel po. Il cubetto e il ponte poi …???. In realtà ci sarebbe poco da ridere. Queste porcate vengono fatte a suon di migliaia di euro, spesso con pagamento “solo cash” evadendo qualunque tassa, quando la gente onesta e competente che oltre ad avere sia arte che parte e dopo anni di studi e sperimentazioni si fa un gran mazzo per migliorare le cose e fa fatica ad arrivare a fine mese. È vergognoso vedere porcate simili e in giro ce ne sono purtroppo parecchie. Grazie per gli articoli e per la serietà e competenza. Un saluto. Fabrizio

  • LOL di quelle sostanze li ne era avido colui che ha prodotto cotale immondizia, dubito che sarebbe stato così generoso da offrirne 🙂

  • Ma… sicuro che il cubetto dentro non era un panetto.. Sai, col calore poi diffonde vapori essenziali :-DDD

  • Ciarlatani all’ennesima potenza, il loro metro di misura per giudicare se un’amplificatore funziona è “se non prende fuoco va bene” poi se fa schifo iniziano a vendere dietro piedini, conini, dischetti, mattonelle, cavi pitonati di stoffa per il 99% del loro peso, ovviamente valvole NOS costosissime. Mi sono dimenticato di dire che a questo amplificatore hanno tolto uno dei 4 piedini e messo in centro quello rimasto perchè i piedini devono essere sempre di numero dispari (se non l’avessi letto su internet in un forum di questi non ci avrei fatto caso).

  • Alla larga dai guru dell’hifi. Tra stupidaggini, luoghi comuni e vere e proprie truffe, dave mettono il naso fanno danni.

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Leak TL12.1 Monoblock – Riparazione

Questo singolo LEAK TL12.1 mi è stato consegnato perchè ha fatto una fumata, era saltato il trasformatore di uscita con una rovinosa scarica verso massa avvenuta per cause ignote o forse per il semplice invecchiamento dei materiali. Ho provveduto a riavvolgere il trasformatore ex novo:

Il resto della riparazione è consistita nello scollegare il vecchio condensatore a carta con ormai 2 sezioni su 3 saltate, fissare 2 ancorfaggi per montare 3 condensatori nuovi a sostituzione…

E sostituire alcune resistenze nel circuito, tutti gli altri componenti che si vedono in foto tra cui i condensatori carta olio russi erano stati montati dal proprietario.

Completato e rimesso in funzione.

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1 Responses to Leak TL12.1 Monoblock – Riparazione

  • Ciao Stefano, di nuovo complimenti per l’eccellente lavoro e grazie per aver riportato a vita nuova il mio storico finale! Ho potuto finalmente rimettere in servizio la mia pregiata coppia di TL 12.1. Il TU è stato riavvolto magistralmente e il risultato sperato è stato raggiunto, infatti il responso sonico è assolutamente sovrapponibile all’originale. E’ più unico che raro, oramai, trovare un tecnico in grado di eseguire una simile lavorazione …. ma quando questo si trova anche relativamente vicino a casa propria, allora è proprio una gran botta di c…. !! 🙂
    A presto, ciao!

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Riparazione e Ottimizzazione dell’Amplificatore SUN Audio SV-300BE: Valorizza il Suo Potenziale Sonoro

Finalmente ho avuto l’opportunità di mettere le mani su uno di questi “mostri sacri” tanto osannati dagli audiofili. Perciò, prego gli estimatori di questo marchio di non prendermi a male se mi permetterò di evidenziare alcune differenze tecniche. La prima cosa che desidero sottolineare è lo schema elettrico e le variazioni rispetto alla versione 2A3. Qui di seguito potete osservare i due schemi: SUN Audio 2A3 e 300B…

2A3 300B

Cosa cambia tra i due schemi? In realtà, nulla! O meglio, è stata sostituita la 2A3 con la 300B, il valore della resistenza di polarizzazione del catodo è stato modificato e la 300B è stata collegata alla presa da 3500 ohm del trasformatore invece che a quella da 2500 ohm. Il resto rimane invariato. Tuttavia, sorge un problema: la versione 300B eroga 4 watt al clipping (potenza indistorta di 3 watt). Nella foto qui sotto è possibile osservare su due dei miei oscilloscopi (con scala dei 2 volt per quadretto) l’amplificatore su un carico resistivo da 8 ohm. L’ampiezza che si può notare è di 16 volt picco picco, corrispondente a circa 4 watt RMS…

Per coloro che potrebbero ancora avere dubbi, ho simulato il circuito su Spice, ottenendo gli stessi risultati… Se desiderate provare lo schema, è disponibile qui sopra e lo potete trovare su numerosi altri siti. Ltspice lo potete scaricare gratis da qui

La casa madre indica genericamente 8 watt… quindi 4+4, contando sul fatto che molti penseranno che siano 8 watt per canale, una potenza abbastanza buona per una 300B. In realtà sono 4 watt per canale (meno di 4 se si considera la potenza prima che inizi a clippare). Le 300B sono state fatte lavorare allo stesso regime di dissipazione di una 2A3. Personalmente, ritengo che avrebbero potuto progettare un circuito su misura per la 300B anziché riciclare quello della 2A3, specialmente considerando che questi apparecchi non sono venduti a 300€. Si sono basati sul solito espediente delle 300B per vendere, ma di fatto essa non è sfruttata appieno. L’amplificatore era in condizioni di quasi originalità, essendo stato prodotto nel 1995, ma mostrava alcuni problemi dovuti all’usura nel tempo. Il primo era rappresentato dagli zoccoli delle 300B e della raddrizzatrice molto consumati. Mi è stato detto che le valvole sono ancora le originali, o almeno ho capito che non siano mai state cambiate dal proprietario attuale. Tuttavia, non credo che gli zoccoli fossero così sciupati di fabbrica, specialmente considerando che gli zoccoli delle 6SN7 avevano una buona tenuta. Penso piuttosto che si siano allentati a causa dei continui cambi di valvole, alla ricerca di un suono che non poteva cambiare solo con le valvole… Molti audiofili sono vittime di questa compulsione a cambiare valvole, ma purtroppo il suono è determinato dall’insieme del circuito e dei trasformatori, dove le valvole non rappresentano nemmeno l’elemento più importante. Cambiando le valvole si può modificare leggermente il timbro a causa delle tolleranze costruttive tra una valvola e l’altra, ma tutto si limita a piccoli cambiamenti marginali.

Il secondo problema riguardava i due attenuatori a scatti presenti (ALPS contraffatti cinesi, non originali), che erano danneggiati, estremamente rigidi e montavano due manopole di plastica brutte e molto sgradevoli al tatto.

Il terzo problema riguardava i condensatori elettrolitici di bypass catodico, i quali non erano di alta qualità e nel corso degli anni avevano subito un deterioramento, con un aumento della resistenza equivalente serie (ESR) superiore a 1ohm. Il lavoro di ripristino e aggiornamento ha comportato la sostituzione dei due attenuatori a scatti con due potenziometri ALPS originali (personalmente, avrei preferito mantenere gli attenuatori a scatti poiché, avendo due volumi separati per ogni canale, sarebbe stato più facile regolarli allo stesso livello, ma il cliente desiderava i potenziometri tradizionali). È stata anche effettuata la sostituzione degli zoccoli usurati e dei vari condensatori di bypass catodico con condensatori di migliore qualità e capacità maggiori rispetto agli originali (le ragioni di questa scelta verranno spiegate più avanti nelle informazioni strumentali). L’unica piccola modifica apportata al circuito è stata un leggero ritocco del valore della resistenza di catodo delle finali, aggiungendo un’altra resistenza in parallelo per aumentare leggermente la corrente di BIAS, poiché su LT Spice sembrava essere l’unico miglioramento possibile.

Ora passiamo alle strumentali:

Potenza: 4watt RMS per ogni canale al pieno clipping
Smorzamento DF: 2,66 equivalente ad una resistenza d’uscita di 3ohm

Distorsione THD

THD a 1Watt THD a 3 Watt

Come è possibile notare, tutte le armoniche sono presenti fino alla sesta (dopodiché diventano così piccole da essere irrilevanti). Non sono distribuite perfettamente a gradini, ma già a 1 watt si osserva una terza armonica ampia quasi quanto la seconda. Aumentando il volume fino a 3 watt (prima che inizi il clipping), si può notare che la terza armonica spicca persino su tutte le altre… Ma come è possibile? Un amplificatore Single Ended mono-triodo con la 300B originale SUN Audio e trasformatori Tamura che produce la terza armonica! Come può accadere?

Desidero sottolineare che questa non è una critica verso SUN Audio; questo comportamento distorsivo è del tutto normale per un circuito zero feedback. A 1 watt, la THD totale è di circa l’1%, e a 3 watt circa il 3%. Per pura curiosità, cosa simula Spice?

Molto simile a quanto ho misurato io a 1 watt. In realtà, tutto potrebbe cambiare sostituendo le valvole con altre di diverso tipo o marca. Quello che conta alla fine è che la THD totale sia bassa. Ora avete un’idea chiara riguardo alla questione delle armoniche pari/dispari.

Banda passante: 35Hz – 25Hz -1db @ 1 watt – La risposta in frequenza dichiarata di fabbrica è di 15Hz – 30khz -3dB e qui risulta anche migliore perchè il -3dB in alto è a 50khz e non a 30.

Grafico su carico resistivo

E su carico reattivo

Passiamo alla mia modifica che comporta l’aumento della capacità dei condensatori di bypass catodico e un leggero incremento della corrente di BIAS. La banda passante risulta essere 20Hz – 30kHz con una diminuzione di -1dB, con un notevole miglioramento della rotazione di fase a 20Hz, che passa da 60 gradi a 40 gradi. Questo permette di percepire un po’ più di basse frequenze quando l’amplificatore è abbinato a diffusori monovia, come è destinato a essere. Se desiderate effettuare questa modifica, potete rivolgervi a me. È importante sottolineare che un aumento indiscriminato della capacità dei condensatori può portare a una zona di instabilità, dove l’amplificatore può iniziare a oscillare a basse frequenze oppure mettere in crisi la valvola raddrizzatrice.

In basso potete osservare l’analisi dello spettro dopo la modifica della corrente di bias (la 300B è ancora ampiamente al di sotto della sua dissipazione massima, 16 watt su 36).

Qui sotto le onde quadrea a 100Hz / 1khz / 10khz

I trasformatori montati su questo apparecchio sono adeguati. Ho avuto l’opportunità di ascoltare questo amplificatore nella mia sala d’ascolto, equipaggiata con casse reflex della Tannoy. In questo ambiente, uno zero feedback non si trova nelle sue condizioni ottimali. Le frequenze medio-alte sono accettabili, anche se trovo che le voci femminili risultino un po’ penetranti. Tuttavia, i bassi poco definiti rovinano l’esperienza d’ascolto. Un amplificatore come questo potrebbe essere meglio abbinato a casse monovia. Una modifica che potrebbe essere effettuata (considerando il surplus di guadagno del circuito) sarebbe l’aggiunta di un po’ di controreazione… Immaginate le facce di alcune persone quando sentono parlare di controreazione in un amplificatore con valvole 300B… Ma fidatevi, questo porterebbe a un miglioramento significativo. Conserverebbe le stesse caratteristiche medio-alte belle e pulite (grazie alla qualità dei trasformatori d’uscita) e offrirebbe la possibilità di abbinarlo anche a casse reflex per un’esperienza d’ascolto più equilibrata, con basse frequenze più presenti. Chiunque creda che un apparecchio del genere possa essere superiore ad altri circuiti, anche con valvole meno costose (e meno alla moda), si sbaglia.

Un utente mi ha segnalato che alcuni altri tecnici italiani modificano completamente lo stadio driver e mi chiede se questo possa servire ad aumentare la potenza. La risposta è NO. Per incrementare la potenza erogata dalla 300B, è necessario cambiare l’impedenza del trasformatore d’uscita, aumentare la tensione di placca e la corrente di bias, oltre a modificare il driver in modo da pilotare più efficacemente la finale. In pratica, è necessario cambiare tutto il circuito. La modifica del solo stadio driver non apporta alcun beneficio; la 300B continuerà a clippare a 4 watt, indipendentemente dalla valvola che lo pilota. Inoltre, essendo la limitazione più significativa la mancanza di smorzamento (la mancanza di feedback negativo), il cambiamento del circuito driver non porta a un miglioramento sostanziale. Siate cauti riguardo a chi promette miglioramenti miracolosi con modifiche vane. Per apportare modifiche significative a questo amplificatore, è necessario cambiarlo completamente, ma spesso non vale la pena effettuare interventi così invasivi.

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5 Responses to Riparazione e Ottimizzazione dell’Amplificatore SUN Audio SV-300BE: Valorizza il Suo Potenziale Sonoro

  • magari intendevanowatt musicali? 🙂 comunque su 3500ohm con 330volt di tensione e 50/60mA di bias non c’è santo che tenga

  • Buongiorno, segnalo che sia sul sito giapponese originale, fra l’altro aggiornatissimo (ultimo aggiornamento: 12/2015) sia su quello dell’importatore ufficiale italiano (un negozio di Milano) il super ampli viene dichiarato 8W+8W, quindi se clippa a 4 watt siamo messi bene…Ciao, Francesco P.S. Potevano metterci una cella CLC sull’alimentazione dei filamenti delle 300B, insomma, per 5600 euro…forse non serviva il potenziometro dell’HUM.

  • anche le casse pneumatiche soffrono meno il basso smorzamento di un circuito, quello che comunque volevo dire era un’altra cosa… molti prendono per assunto che se fai il triodo SE zero feedback allora hai fatto il circuito meglio suonante che si possa fare e il non plus ultra è se lo fai con la 300B o le 2A3, poi magari ammettono che tale circuito non riesce a pilotare casse reflex allora cambiano versione dicendo e ma devi metterci dei monovia con degli altoparlanti da 9cm di diametro “eh allora sentirai!” … non sento neinte di chè! suonerà pure, ma il punto delle questione è che detta in tutta franchezza con circuiti anche con pentodi da 2 soldi con controreazione, trasformatori buoni e tutte quelle cose che dicono che non vanno bene in un circuito ben progettato, ho sentito medi alti che non hanno niente da invidiare da questo 300B con anche una gamma bassa che questo 300B se la sogna. Il 300B “triodino 4” che ho fatto fare a un mio cliente, controreazionato, in una gara di ascolto non darebbe scampo all’avversario. Alla fine i circuiti zero feedback sono solo l’ennessima teoria partorita dai guru, di fatto non portano nessun vantaggio ma solo limitazioni e la 300B è ampiamente sopravvalutata ci sono un’infinità di valvole che possono essere fatte suonare bene, tanto quanto, anche tra quelle vendute sotto i 20€ al pezzo. Ma purtroppo molti audiofili vivono in un mondo di fantasia comandato da guru e dalla moda che spingono, basta dire che circa un ventennio fà le 2A3 biplacca della fivre venivano schifate e le 211 le trovavi nei mercatini a 10.000 lire l’una. Quel che è peggio poi è che la 300B è una valvola abbastanza difficile da pilotare perchè richiede uno swing di tensione molto ampio per essere pilotata, e nella maggioranza dei 300B che ho visto essa non viene sfruttata o è usata male, praticamente fanno l’amplificatore con il fine di guardare la 300B ma non di usarla bene o di avere un risultato tecnico sonoro che sia degno della spesa che comporta montare valvole così.

  • La cancellazione armonica è una di quelle cose che sono sempre tirate fuori da guru come fosse una bacchetta magica, come fosse possibile annullare la distorsione di un circuito. Le armoniche sono come il gioco delle talpe, quando ne spingi giù una te ne saltano fuori 2 da un’altra parte… quando cancelli una seconda ti esce una terza. Un pushpull nella teoria dovrebbe generare armoniche dispari, ma dovresti avere un circuito bilanciato dall’inizio alla fine dove tutte le coppie che formano i vari stadi montino valvole che siano perfettamente uguali tra loro, situazione che si verifica solo in un simulatore dove le valvole sono modelli matematici quindi perfettamente uguali tra loro, un match su un punto fisso non implica questa situazione, dovrebbero essere matchate con il tracciacurve e avere curve tutte perfettamente sovrapponibili, ma anche alla simulazione è possibile vedere che il classico circuito dove hai una singola valvola di ingresso seguita da sfasatore e 2 finali in pushpull potrebbe finire a distorcere con armoniche predominanti di seconda e quarta perchè la distorsione del primo stadio non bilanciato sovrasta quella degli stadi successivi, oppure il classico circuito pushpull anni 20 con trasformatore interstadio sfasatore pilotato da uno stadio SE distorcerà con predominanti di seconda e quarta seguendo l’andamento distorsivo della valvola SE che sta dietro al trasformatore sfasatore. Nella realtà poi le cose sono ancora più complicate perchè hai la tolleranze delle valvole e differenze costruttive non solo da un produttore a un’altro ma anche da un lotto all’altro, per non parlare delle variazioni delle caratteristiche che si hanno con l’invecchiamento dove quindi 2 valvole erano match da nuove ma già dopo 1 settimana di funzionamento cominciano a spostarsi leggermente tra loro. In un circuito SE le armoniche dispari subentrano appena metti 2 stadi in cascata per la questione della cancellazione dovuta all’inversione di fase, come succede in questo 300B e a dirla tutta la armoniche di terza ci sono comuqnue anche su un singolo stadio preso da solo. Nella realtà alla fine non avviene mai quello che dovrebbe capitare nella teoria e se avviene è solo per caso, alla fine l’importante è che la distorsione complessiva sia bassa poi le armoniche che escono te ne devi fregare perchè tanto non le controlli, se anche ti metti li fichè non tiri fuori lo spettro che volevi è destinato a durare fino al primo cambio di valvole (se non prima).

  • Per dirla tutta un PP tende a cancellare le armoniche PARI(come tutti i circuiti diversi dai SE) mentre un SE no;.
    Il SE SENZA controreazione d’anello si ascolta meglio anche su di una cassa a sospensione pneumatica.
    Comunque, saper usare un minimo i simulatori spice permetterebbe a chiunque di sbugiardare i guru.

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