Questo è forse uno degli amplificatori più bizzarri che abbia mai visto, realizzato nei primi anni 90 quando si cominciavano a riscoprire le valvole dopo il periodo buio degli anni 80 dominato dal transistor e dalle elettroniche commerciali a basso costo. Di fatti questo apparecchio è realizzato come molte cose prodotte in questi anni bui: transistor, switch, flatcable, condensatori di bassa lega, e quattro EL34 come finali, saldate direttamente al PCB senza zoccolo, come fossero chip eterni che non si consumano mai. Questo particolare evidenzia la bassa conoscenza del mondo valvolare di chi ha progettato questo apparecchio, il driveraggio è totalmente a transistor e il negative feedback estremamente abbondante (tipicamente anni 80) da raddrizzare qualsiasi valvola ci si monti dentro… Che siano valvole nuove o anche usate, matchate o no alla fine “funziona” sempre, probabilmente fino all’ultimo alito di vita dei tubi montati che comunque prima o poi sopraggiunge.
Un problema tipico di questo apparecchio è appunto la sostituzione delle valvole. Chiunque, oggi, sano di mente non si sognerebbe mai di saldare delle valvole direttamente a un PCB senza zoccolo. Il problema che sorge è lo spazio a disposizione; infatti le valvole sono chiuse dentro un camino di alluminio con una ventola nella parte bassa e aggiungendo lo zoccolo al PCB queste non entrano più in sede, quindi tutti tagliano la parte di alluminio.
Questo amplificatore aveva un guasto che impediva la regolazione del bias su un canale con le valvole che diventavano rosse che purtroppo nel trasporto si sono rotte sbattendo sul duro metallo…
La riparazione non è stata molto semplice, ho dovuto smontare le schede che portano le valvole e dissaldarle con la forza bruta di una pistola termica perchè non esiste una punta per la stazione dissaldante con un foro grosso come il pin di una valvola octal, durante questo processo ho colato i trimmer della regolazione bias e offset che ho poi sostituito successivamente con altri nuovi.
Un’altro problema dell’apprecchio sono i 3000 connettorini di plastica stile “video registratore” che connettono le varie schede, dove passa anche la tensione anodica, l’alimentazione dei filamenti, connessioni ai trasformatori etc… Proprio quelli dei filamenti hanno la tendenza a surriscaldare…
Questi connettori li ho totalmente eliminati e sostituiti con fili diretti saldati a PCB perchè se avessi cambiato i connettori si sarebbero cotti nuovamente in poco tempo, ho montato zoccoli sui PCB e tagliato i camini di alluminio per far entrare le valvole, un quartetto di EL34 e ho eseguito le tarature.
La potenza misurata è di 30 Watt RMS su carico resistivo, lo smorzamento non l’ho misurato. Vi lascio ai grafici acquisiti a 6Watt. Banda passante 10hz -0,5db … in alto .. bho? C’è una risonanza che ha il suo picco tra i 40 e i 50khz e che inizia a 2khz…
Questo è il grafico su carico reattivo
THD a 6 watt su carico resistivo
Quadre a 100Hz – 1kHz – 10khz
Interessante è la visuale dell’onda triangolare a 10khz, oltre alle rotazioni di fase si può notare il segnale di NFB che risale la linea andando a disturbare anche la sorgente audio, in questo caso il generatore di funzioni.
ma quella scala li di fianco dipende dalla regolazione degli ingressi e del volume… cambia solo che cambio la regolazione la sensibilità delle sonde o dell’ingresso dal software etc…, io l’ho sempre ignorata, semplicemente quando acquisisce trascino per centrare la traccia e non i interessa, quello che conta sono i salti in DB dal centro, cmq per avere uno smorzamento di 2,6 non va nemmeno male
avendo letto gain per le y ho dedotto fosse il guadagno dell’ampli, che con carico resistivo guadagna 30db e con quello reattivo 50db, non capisco…
Dici la scala a sinistra del grafico? Il livello del segnale sul cartico reattivo sarà aumentato quindi avrò dovuto trascinare giù la curva per centrarla sullo schermo, sinceramente non ci ho fatto caso, capita cmq, la RDC del carico reattivo non è 8ohm, è un carico da 8ohm reattivi…
non è proprio un buco, in realtà la banda passante “vera” del trasformatore finisce li, crolla giù, quello che c’è dopo è una risonanza interna che ha il suo apice tra 40 e 50khz.
non mi ero mai accorto, ma tra prova su carico resistivo e reattivo ci sono 20db di guadagno in più nel secondo caso… sai come mai?
ma il buco di guadagno al pelo degli 11 khz a cosa può essere dovuto?
eh… ^_^’
La risposta in gamma alta mi sembra francamente scadente. Mi sa che la qualità dei trasfo non è all’altezza del “nome” del progettista. Però vuoi mettere? Ci sono i carta olio da 100€…