Questo Audionote M1 mi è stato spedito perchè aveva il trasformatore di alimentazione bruciato e per una revisione generale.
Ho smonstato il trasformatore per una verifica. Esso risultava totalmente in cortocircuito.
Sbobinandolo ho potuto constatare il problema del corto interno, il quale era causato dal fatto che tutti gli avvolgimenti fossero avvolti uno sopra l’altro senza il minimo isolante aggiuntivo tra le passate o tra i vari avvolgimenti. Praticamente l’unica cosa che impedisse il corto tra le spire era la sola smaltatura del filo di rame, inoltre il rocchetto era pieno stipato e non ci sarebbe entrato nemmeno un capello in più. Ho quindi deciso, ottenuti i dati interni di ricalcolare un nuovo trasformatore con le medesime caratteristiche ma avvolto su un nucleo di appena un passo maggiore di quello originario per avere lo spazio per intervallare il rame con un pò di isolanti.
Un’altro problema del trasformatore originale era che avevano avvolto un secondario a bassa tensione con filo grosso 0,95mm sopra l’avvolgimento ad alta tensione che era avvolto con del filo di 0,12, una cosa che non andrebbe mai fatta perchè durante la dilatazione termica l’avvolgimento col filo grosso finisce per comprimere e chiacciare l’avvolgimento con filo sottile. In realtà era stato avvolto sopra perchè mettendolo sotto avrebbero poi avuto i 2 fili che uscivano dall’avvolgimento a bassa tensione che attraversavano gli avvolgimenti sopra, almeno in questo caso dove il rocchetto era dotato di morsetti e non realizzato con fili uscenti. Io ho voluto mettere l’avvolgimento con filo grosso di sotto per evitare problemi meccanici, ho isolato bene il 2 fili che andavano verso i morsetti e ho perso mezz’ora in più per avvolgere lentamente il secondario ad alta tensione facendo attenzione che non si impigliasse nello sterling. Sia l’avvolgimento primario che i 3 secondari sono stati intervallati con isolanti per prevenire il più possibile il ripresentarsi di un guasto simile. Come si vede nella foto poi ho pulito per bene tutto il telaio e la circuiteria che avevano accumulato decenni di polvere come si vede nella foto sotto…
E proprio di questa valvola voglio parlare. Le pochissime informazioni che si trovano su questo apparecchio dicono che debba montare due ECC82, eppure c’è un terzo zoccolo. Qualcuno dice che li vada messa un’altra ECC82, altri dicono che ci va una 6189, io ci ho trovato una ECC83, però siceramente a vedere la circuiteria che c’era attorno non riuscivo a capire lo scopo di questa valvola…
Ho infilato il test socket e iniettando segnale nei 2 canali non osservavo nessuna oscillazione, nulla si muoveva. Misurando la tensioni con il tester ho trovato la tensione anodica secca su entrambe gli anodi, le griglie e i catodi… Guardando poi meglio ho notato che le griglie dei 2 triodi di questa valvola facevano capo alle resistenze segnate come R11 e R12 e queste andavano a finire su una piazzola non collegata dello stampato. La conclusione è semplice: questo apparecchio esiste in versione “Line” e in versione “Phono”, nella versione Phono c’è una schedina in più con il pre RIAA e probabilmente questo doppio triodo quando collegato con l’altra schedina funziona (ipotizzo) come stabilizzatore di tensione anodica della sezione phono. Quindi nell’apparecchio solo linea è presente lo zoccolo ma di fatto non va montata nessuna valvola in quanto essa non essendo collegata non serve a nulla e il pre funziona anche senza e ho provveduto a mettere un’adesivo per il futuro.
Ora penso a quante valvole NOS ci abbiamo sprecato sopra i tanti “tecnici” la fuori.
Ho misurato i vari elettrolitici in giro perchè non mi piace cambiare pezzi ad ufo e risultavano tutti ok, ho solo effettuato l’upgrade dei 2 condensatori d’uscita perchè i 2 scatolini verdi al poliestere erano veramente miseri. Ho sostituito anche la coppia di ECC82 con delle valvole nuove.
Per quanto poco importanti per un semplice SRPP pubblico comunque un paio di strumentali.
Dopo riparazione, ho provato e funziona perfettamente. Sento il tocco di un grande esperto.