Marantz 8B – Restauro estremo – “Resurrect The Dead”

Prendo la palla al balzo per parlare in questo articolo di un certo argomento, il discorso che farò non è rivolto assolutamente al proprietario dell’amplificatore in questione ma è un discorso in generale, perchè mi capita spesso di vedere certe situazioni e ne voglio parlare.

Quello che succede è che troppo spesso persone che possiedono apparecchi simili, di un certo prestigio, vedendo le quotazioni che questi hanno sul mercato, si facciano prendere dalla smania di darli via in fretta, mentendo sulle condizioni dell’oggetto o sopravvalutandone le condizioni o peggio provvedendo a riparazioni frettolose fatte un tanto al kilo e senza nessuna cura. E questo è quello che è successo a questo amplificatore venduto per buono ma in realtà aveva già subito la sostituzione del trasformatore di alimentazione guastatosi perchè il circuito era marcio e necessitava di essere sistemato… In realtà hanno sostituito questo trasformatore, riparato 3 cose con pezzi montati alla carlona, imbrattato tutto l’interno con zozzume unto solo che si accendesse e uscisse un rantolo qualsiasi e dato via l’amplificatore per buono, pure privo del coperchio, ad una persona che ha provato a usarlo.

Cosa ho ricevuto io? Ovviamente la vita di questo apparecchio era appesa ad un filo, quello della 220… che se collegato alla corrente in quelle condizioni avrebbe posto presto termine a quanto di ancora buono c’era al suo interno. Quando ho ricevuto l’amplificatore entrambe i trasformatori d’uscita erano bruciati, l’induttanza di filtro era bruciata (carbonizzata per essere precisi) e pure lo strumentino del bias era schioppato come un raudi a capo “danno”. Mi è stato chiesto di riparare l’apparecchio ma l’unica cosa che rimaneva era il cablaggio della parte amplificatore piena di resistenze ad impasto che potevano essere potenzialmente marce e una sezione di alimentazione assemblata da un scimmia da circo che andava disfatta e rifatta da capo. Pezzi originali introvabili o troppo costosi o che si possono recuperare solo smontando un’altro amplificatore uguale.

Ora che ho parlato dei venditori disonesti parlo però di coloro che la memano con i pezzi originali… i pezzi originali di qua e di la, e il suono originale e bla bla bla… allora… Se nel circuito hai una resistenza da 22k ad impasto di carbone che è diventata 38k… VA CAMBIATA! Quello non è suono originale! quella è una resistenza marcia che sballa il funzionamento di tutto il circuito e rischia di provocare guasti e danni… E se per restare originale me la togli e me ne monti una comprata NOS ma marcia tale e quale a quella che hai tolto la situazione non cambia, lo stesso vale per i condensatori che a volte non sono affidabili e vanno verificati e se non sono a posto vanno cambiati… Perchè un’amplificatore in queste condizioni non suona come originale, ma suona come un’amplificatore che ha tutti i componenti deteriorati, finchè suona…

Ho visto cose assurde come gente che compra lotti di resistenze ad impasto di carbone NOS tutte sballate e le mette nel forno “per asciugarle” e contaminare il pollo arrosto con fenolo la volta dopo che la moglie lo userà per cucinare, per l’amor del cielo! hai delle resistenze ad impasto? le misuri a manina, quelle buone le tieni, le altre in discarica c’è poco da fare, se una resistenza è igroscopica e te l’asciughi nel forno quanto pensi resti a posto? tempo 6 mesi e torna sballata come prima.

Probabilmente suona più come l’originale un’amplificatore che è stato riparato con componenti nuovi. Su questa cosa fanno spesso leva per vendere appareccie ha fanno la fine di questo qua.

Infine immagino che in giro ci siano esemplari perfetti etc, ma saranno sempre di meno, e  mi sembra ovvio visto che per ripararli devi cannibalizzarne altri. Questo che ho avuto in mano era ormai ridotto ad uno scheletro spolpato e ormai non valeva la pena pensare troppo ai pezzi originali, e l’ho ricostruito con pezzi nuovi dove non c’era più il pezzo originale, mia scelta condivisa e approvata dal proprietario, quindi chiedo ai soliti uccellacci di chiudere il becco fin da subito.

“Resurrect The Dead”

Ho iniziato il lavoro smontando tutti i trasformatori e l’induttanza, ed eliminando il cablaggio della sezione di alimentazione (fatta dal malandrino)…

… rimanendo con il solo telaio in mano che ho poi sgrassato per bene (non imbrattate di WD40 i circuiti elettronici per carità!!!).

Ho avvolto 2 nuovi trasformatori d’uscita, per l’occasione facendo l’upgrade di un mio modello di listino il 6K6PP34 che è ora ufficialmente obsoleto e sostituito dal 6K6PP34/2 e riavvolto l’induttanza di filtro.

Il trasformatore di alimentazione già non era più il suo originale ma non era guasto e l’ho riutilizzato.

I condensatori originali mancavano del tutto, perchè han pensato di metterne dei nuovi sotto ma non han pensato di lasciare i suoi scollegati e scopo estetico e per tenere chiusi 2 buchi dove potevi entare con le dita a sentire se c’erano i 430volt dell’anodica, quindi ho montato 2 condensatori d’epoca che possono assomigliare ai suoi originali, ovviamente son scollegati.

Poi è venuto il problema dello strumento che serviva per regolare il bias, il suo originale era distrutto e con la bobina mobile bruciata e il commutatore scassato…

Quindi mi sono ingegnato ad adattare uno di questi con la stampa 3D in ABS:

C’è anche un pezzo ch va messo dentro per centrarlo e tenerlo fermo, nella foto sotto come si presenta montato… ok si vede che è un pezzo di plastica ma era o così e niente… La sua funzione la fa perfettamente.

Quindi mi sono messo li e ho ricablato tutto quello che mancava ex novo oltre a sostituire diverse resistenze completamente andate e che saranno sicuramente stata la causa della distruzione dei trasformatori d’uscita… tipo le gridstop sulle griglie delle finali che erano da 1k e misurate erano oltre 15k.

Quindi sono passato alle morsettiere degli altoparlanti, pure quelle tutte scassate…

Sistemate a questo modo…

Dopo una piccola messa a punto della rete di NFB, necessaria in quanto i trasformatori non erano più i suoi ho terminato il lavoro con pieno successo.

Perfettamente funzionante, i dati rilevati sono questi:

Potenza massima 35Watt prima della distorsione e fino a 38 watt prima del clipping effettivo, banda passante circa 6Hz / 60khz -1dB, smorzamento DF fattore 7,3, e distorsione armonica THD a 1 watt dello 0,25%.

Grafico di banda passante

THD

Quadre a 100hz / 1khz / 10khz

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2 Responses to Marantz 8B – Restauro estremo – “Resurrect The Dead”

  • no dico che c’è chi lo fà, non so con quali risultati e sinceramente non ha senso, quando trovi componenti in quelle condizioni vanno gettati via, le resistenza ad impasto oltre ad essere imprecise, instabili e rumorose non hanno nessun pregio particolare se non quello di resistere meglio a picchi di tensione o corrente, a volte le uso (solo perchè le ho in casa e se sono ancora in tolleranza, se no le getto anche se NOS) in punti non critici dei circuiti per scaricare condensatori, celle rc… non mi sognerei mai di metterle in posti dove per dire da loro dipendono le polarizzazioni di valvole etc… che poi succede come tutti i leak et simila che mi portano con le valvole andare in paradiso perchè polarizzare tutte sballate, doppi triodi smatchati perchè le 2 sezioni lavoravano storte etc etc etc

  • Ma allora se mi dici che le R ad impasto essendo igroscopiche potrebbero recuperare il loro valore originale asciugandole in un fornetto a temperatura controllata, si potrebbero poi rivestire con vernici igroscopiche trasparenti resistenti alle temperature e tensioni elevate ?

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Graaf GM20 – Amplificatore OTL 6C33 – Revisione, re-tubing, tarature e risoluzione ronzii

Questo GM20 mi è stato portato funzionante e in condizioni di originalità, mai nessun componente cambiato da quando era stato costruito nel 1996, con la richiesta di una revisione generale. In poco tempo ho notato che praticamente tutti gli elettrolitici erano bassi valore, sia quelli sulla scheda che i 4 grossi kendeil.

Ho quindi dovuto smontare l’intero PCB per la sostituzione.

Ne ho approfittato anche per pulirlo bene dalla polvere e dallo sporco accumulato in 25 anni, nella foto si vedono i 4 condensatori che in assoluto hanno sofferto di più…

Ne approfitto ora per per mettere in guarda i possessori dei GM20 da alcuni ciarlatani che partono e vogliono “rinfrescare” tutto l’amplificatore, sostituendo non solo gli elettrolitici secchi, ma anche tutti i condesatori e film e le resistenze. Non fateglielo fare, sottraete loro l’apparecchio prima che ci mettano le mani! Prima di tutto il tipo di resistenze usate sono di altissima qualità, inoltre Mariani soventemente le selezionava anche. Una resistenza se non palesemente bruciata, e non di tipo a impasto di carbone (non ce ne sono nel GM20 ad impasto di carbone) non degrada col tempo e non ha bisogno di essere cambiata perchè “è vecchia” … Stesso discorso vale per i condensatori ICEL al polipropilene, anche questi sono componenti di alta qualità e che venivano selezionati uno per uno e che se non palesemente guasti (in corto) non hanno bisogno di essere cambiati perchè anche loro non invecchiano! E sopratutto non fatevi trascinare dalla gente che dice “eh ma sono quei condensatori industriali galli, mettici dei mundorf/jensen o chissà cos’altro… Gli icel selezionati da Mariani sono indistinguibili dai migliori bottiglioni polipropilene che potete trovare sul mercato della roba HiFi.

Foto del PCB di una GM20 che ha subito l’inutile sostituzione di tutti i condensatori originali icel selezionati uno per uno manualmente da mariani e perfettamente funzionanti, con condensatori audyncap “quelli che c’erano nel cassetto”…

Finita la sostituzione dei condensatori e rimontata la scheda ho proceduto con il collaudo e la taratura del bias e dell’offset. Ora per rispondere ad una domanda frequente su questo apparecchio: No non si può modificarlo per funzionare con bias automatico.

Un problema soventemente lamentato dai possessori di GM20 è che è necessario ritarare molto di frequente il bias e l’offset perchè l’amplificatore inizia a ronzare. Il problema è dovuto al fatto che al tempo in cui fu progettato erano presenti sul mercato delle 6C33 di qualità di gran lunga migliore a quelle che si trovano attualmente. Mariani le selezionava in modo molto accurato scartando quelle che non reggessero 1kV di isolamento interno tra gli elettrodi e che non mostrassero corti provvisori se picchiate con un martello in pelle (che ho visto personalmente), oltre a questa prima selezione decine di valvole venivano prima rodate su un grosso telaio dove rimanevano accese e alimentate per 1 settimana e poi in fine abbinate in coppia. Si dice che i GM20 con le valvole da lui selezionate arrivassero a 20 anni senza bisogno di un cambio di valvole o ritocchi dei trimmer.

Con le 6C33 che si trovano attualmente purtroppo non è più possibile, quelle che vengono vendute come coppie match durano abbinate a volte meno di 1 settiama e poi diventa impossibile riuscire a fare la regolazione dell’offset perchè variano veramente tanto di valore nel primo rodaggio (che avviene dentro all’amplificatore) da renderlo impossibile. Proprio per questo motivo ho pubblicato il progetto di un tester per 6C33 che possa aiutare i possessori di GM20 a ri-selezionare autonomamente le 6C33 in loro possesso.

Infatti è assolutamente sbagliato gettare via le coppie di 6C33 che non si abbinano più! Come detto le 6C33 sono valvole che durante il rodaggio e la loro vita utile cambiano valori in modo molto forte e deciso, ma questo non significa che siano guaste o esaurite, al contrario! Dopo un certo periodo di assestamento tendenzialmente stanno più ferme, quindi il concetto è quello di tenere da conto le valvole che non matchano più e poi pian piano che ne mettete da parte iniziare a cercare nuovi match tra quelle usate che vi restano per formare nuove coppie da rimontare nel GM20. Lo so che è seccante ma chi vende 6C33 oggi giorno, non le roda (o non le roda abbastanza a lungo) prima di selezionarle e la selezione tra 2 valvole nuove è destinata a svanire in poco tempo. Fin’ora l’esperienza di coloro che hanno realizzato il mio tester per 6C33 è che le nuove coppie formate con le valvole inizialmente scartate apparentemente stiano reggendo molto più a lungo di quanto non facessero le coppie di valvole comprate nuove.

Come regolare il BIAS e l’OFFSET del GM20

Dichiarazione di non responsabilità: non aprire il tuo amplificatore a meno che tu non sappia cosa stai facendo! Gli amplificatori a valvole funzionano con tensioni letali che possono rimanere nell’amplificatore anche dopo averlo scollegato dalla rete. Se non sai come lavorare in sicurezza sul tuo amplificatore, non provarci. Chiedi ad un tecnico di aiutarti. Se tu muori o il tuo amplificatore si guasta, non ne sono responsabile. Clicca qui per approfondire.

Il GM-20 è un amplificatore dal suono bellissimo, ma è molto importante regolare il bias e l’offset una volta ogni tanto. Sempre quando cambi le valvole. Può essere un pò complicato all’inizio, ma dopo un pò di pratica, è un gioco da ragazzi. Quando esegui le regolazioni, lavorerai all’interno dell’amplificatore e avrai bisogno di una chiave a brugola per aprire il coperchio inferiore, un piccolo cacciavite piatto per eseguire le regolazioni e un multimetro per leggere le tensioni.

Ribaldate l’amplificatore a pancia in sù e aprite il coperchio.

Procuratevi una coppia di resistenze da una decina di watt di valore compreso tra 22 e 33ohm e collegatele ai morsetti degli altoparlanti perchè non è sicuro accendere un OTL senza carico.

Accendete l’amplificatore e lasciatelo scaldare, all’interno troverete i test point sui quali leggere la tensione del bias, su altre guide dicono che è molto scomodo tenere fermi i puntali del tester mentre si cerca di regolare il trimmer. Io aggiungo che è anche rischioso perchè i puntali potrebbero scapparvi… Ma c’è una buona notizia: tutti coloro che hanno fatto altre guide sulla taratura del GM20 non si sono accorti che i 2 punti del test point fanno capo a una resistenza posta a meno di 1 centimetro da essi e detta resistenza è grossa e rialzata appositamente dal PCB, quindi ignorate i testpoint, procuratevi 2 cavi per il tester terminati e coccodrillo e attaccatevi sopra la resistenza direttamente, così avrete le mani libere!!!

Col tester nella scala dei 200mV dovrete regolare il trimmer “BIAS” fino a leggere 30mV. Poi dovrete collegarvi sui morsetti degli altoparlanti, ai capi delle resistenza che avete collegato come zavorra e regolare il trimmer “OFFSET” fino a leggere un valore prossimo a zero. Fate la stessa cosa per entrambe i canali. Lasciate l’amplificatore acceso mezz’ora 40 minuti, perchè le 6C33 ci mettono un casso di tempo ad andare completamente in temperatura e ricontrollate ogni tanto, ritoccando i valori a puntino.

Problemi ronzio o suono basso sugli ingressi bilanciati

Un difetto che ho osservato spesso sul GM sono gli ingressi bilanciati con problemi di funzionamento quali suono basso o basso solo su un canale, ronzio, un canale muto e via discorrendo. Più spesso su apparecchi che avevano già subito riparazioni o manomissioni, il video sotto è esplicativo:

Spiegazione: purtroppo un errore progettuale del GM20 risiede nel fatto che la scheda PCB praticamente entra al pelo nel suo cabinet, in alcuni esemplari (per via delle tolleranze) non passa proprio anche se di poco. Per inserirla e estrarla è quasi sempre necessario l’uso della forza, forza che si va a scaricare adosso i connettori XLR in quanto è proprio per loro che la scheda non entra agilmente. Per questo motivo spesso gli apparecchi che subiscono riparazioni o smanettamenti ad un certo punto vanno in contro a guasti dei connettori stessi che poi vanno sostituiti.

Problema di ronzio irrisolvibile sul GM20

A volte alcuni GM20 iniziano a soffrire di un problema di ronzio persistente ad un canale (o entrambe) che sembra non risolversi cambiando le valvole o ritarando bias e offset, in questo caso il guasto e da attribuirsi alle 2 “induttanze” che potete vedere in foto.

Ho virgolettato “induttanze” perchè non sono induttanze, so come sono fatte dentro ma non possedendo lo schema dell’apparecchio mi è oscuro il principio di funzionamento di questi 2 oggetti, fatto sta però che è apparso evidente che a volte uno degli avvolgimenti interni di questi oggetti si interrompe e quando avviene inizia a presentarsi ronzio in altoparlante nel canale con il guasto o in entrambe i canali. Anche qui i riparatori si sbizzarriscono…

Da esperienze di utenti è emerso anche di solito quando si guasta la prima entro breve si guasterà anche la seconda. Ho provveduto già alcuni anni fà a realizzare il clone di queste induttanze partendo da un’originale, consultare questa pagina per maggiori informazioni.

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3 Responses to Graaf GM20 – Amplificatore OTL 6C33 – Revisione, re-tubing, tarature e risoluzione ronzii

  • Ho dato in riparazione il mio GM20 perché non era funzionante un canale. Stefano me lo ha riparato perfettamente con la sua solita maestria e competenza. Credo che in Italia non esista nessun’altro che possa riparare gli ampli Graaf come sa fare Stefano!! Come sempre, consigliatissimo.

  • I received the 4071 chokes for my Graaf GM20, fast and in perfect packing condition. The product is constructed absolutely professional, like the original and it worked perfectly. Stefano gave me also whatever advice I asked for. Thanks Stefano!!!

  • Grazie per l’intervento sul mio GM20 con XLR guasta. Ora tutto funziona benissimo e finalmente posso avere una catena tutta bilanciata! Come al solito hai fatto uno dei tuoi piccoli miracoli!

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Mastersound 220 SE – Upgrade

Buonasera

Ho acquistato un mastersound 220 s.e. di seconda mano. Il telecomando non funziona, non saprei dire se sia il telecomando in se o la sezione radio del volume interna all’amplificatore. Ho provato a scrivere a Mastersound che mi obbligano a fare una “revisione” per sistemare il telecomando, al costo di una grossa revisione… Quindi vorrei sapere quanto può costare aggiustare il volume e se ci sono modifiche che possano farlo suonare meglio ad un prezzo ragionevole. 

D.D. mi ha fatto avere il suo Mastersound 220 SE perchè non era soddisfatto del suo suono. Oltre a questo l’apparecchio era dotato di telecomando ma questo non funzionava. Quando ho ricevuto l’amplificatore e l’ho aperto ho scoperto che la scheda interna che doveva ricevere i segnali del telecomando era stata totalmente rimossa. Per iniziare a capire come era fatto ho estratto lo schema dal PCB scoprendo che praticamente è lo stesso disegno di base dell’ LX1240 di nuova elettronica, ovviamente con valori dei componenti diversi e 2 EL34 in Single Ended parallelo Ultralineare.

La prima cosa che ho fatto è stato un’upgrade dei componenti, soprattutto dei condensatori con dei polipropilene e degli elettrolitici di ottima qualità sonora.

Prodotti due nuovi trasformatori d’uscita da 1800ohm primari.

Realizzata una schedina per il controllo del volume di rimpiazzo di quella che era stata rubata (l’originale usava un telecomando RF, io ho optato per un comune comando a infrarossi).

Eccolo finito

I miei trasformatori avendo un’induttanza primaria maggiore degli originali, quindi molto più spire di rame e di conseguenza una resistenza DC del primario più alta abbassano la potenza erogata da 20watt a 13watt RMS per canale con però una migliore estensione sulle basse frequenza. Il fattore di smorzamento DF ottenuto è di 6,5, qui sotto riporto le strumentali ottenute.

THD @ 1watt

Risposta in frequenza @ 1 watt

Quadre a 100Hz – 1khz – 10khz la traccia gialla è il generatore (misurate a 7watt di potenza, non mi andava di rifarle a 1watt, tanto è uguale)

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