Potente trovare qui un’articolo che parla dei vari cloni cinesi Bowey e simili.
Questo Sun Audio SV-2A3 mi è stato portato per una revisione e perchè lo zoccolo della raddrizzatrice non teneva più, la valvola ballava e si sfilava troppo facilmente (difetto che ho osservato essere molto comune in questi amplificatori). In realtà l’apparecchio presentava altri problemi che andrò a snocciolare in questo articolo.
Prima di tutto voglio iniziare col parlare della smania che hanno i possessori di amplificatori valvolari nel voler montare sui loro apparecchi valvole che non sarebbe previsto montare, perchè la convinzione che sia la valvola da sola a fare il suono e non l’insieme di tutto il circuito, è talmente forte che a certe persone non c’è verso di farlo entrare in testa. E quando c’è una domanda c’è sempre qualcuno che fa un’offerta e da qui alcuni produttori prendono la palla al balzo producendo quelle che si possono definire valvole “non standard” di cui qualcuno ogni tanto mi domanda per email e che una volta per tutte lo ribadisco qui sono un’immensa cavolata.
Nello specifico su questo SV-2A3 hanno montato delle “300B 2,5v”… sono riuscite a inventarle… 300B con il filamento a 2,5volt invece che a 5volt, per andare a rimpiazzare le 2A3, su un’amplificatore nato per montare 2A3.
Ora la fortuna vuole che il Sun Audio SV-2A3 e l’SV-300B-SE di cui ho parlato in questo altro link, siano praticamente lo stesso amplificatore, stesso circuito uguale, vediamo i 2 schemi:
Come si può vedere chiaramente i 2 schemi sono uguali, l’unica differenza è la resistenza di catodo della finale da 750ohm per la 2A3 e 1k per la 300b, l’anodo della finale è collegato a una presa a 2500ohm per la 2A3 e a 3,5k per a 300B, e il secondario che alimenta i filamenti è collegato a una presa a 2,5volt per la 2A3 e ad una presa a 5volt per la 300b. Tutto il resto è identico. Ma il “non professorato” che ha messo mano all’amplificatore prima di me ha pensato che la cosa più intelligente da fare fosse montare delle assurde 300B col filamento a 2,5volt. Ha cambiato la resistenza di catodo mettendone una da 1k (allora lo schema l’ha guardato) ma vuoi cambiare almeno l’impedenza del trasformatore d’uscita? No la 300B su 2500ohm distorce di più, quindi suona meglio.
In definitiva il mio lavoro di riparazione è consistito nel cambiare lo zoccolo octal ballerino della raddrizzatrice, ho scambiato il filo sul trasformatore d’uscita per far funzionare le 300B sulla corretta impedenza di 3,5k. Ho cambiato la coppia di 6SN7 che erano esaurite e con mia sorpresa anche la raddrizzatrice era esaurita, totalmente esaurita… allora per cominciare avevano aggiunto un condensatore da 100uF in parallelo al primo condensatore di livellamento, quindi la raddrizzatrice in fase di accensione doveva caricare 150uF diretti senza nessuna resistenza “ammortizzatore”, condensatore aggiuntivo eliminato immediatamente. Poi quella che doveva essere una 5U4 era una 274A, vuoi mai mettere una valvola giusta nel giusto posto? In ogni modo la raddrizzatrice era spompatissima, a piena elimentazione la tensione anodica sul primo condensatore era circa 22volt contro 320 che dovevano esserci, l’amplificatore erogava infatti una manciata di milliwatt con una distorsione ovviamente assurda, e nessuno si era accorto di niente… chi lo ha venduto, lo ha venduto per buono e lo adoperava così. Ho quindi montato una 5X4 Tungsram NOS. E qui apro una parentesi, le valvole 5U4 / 5X4 / 5Z3 sono identiche cambia solamente la piedinatura e lo zoccolo nel caso della 5Z3, tanto che esiste un datasheet unico di cui riporto la prima parte (cliccate l’immagine per ingrandire):
Per farla breve sullo zoccolo octal predisposto per una 5U4 basta unire i pin 2+7, 3+4 e 5+6 per rendere possibile l’uso sia della 5u4 che della 5×4, intercambiandole senza dover mettere mano alle connessioni sullo zoccolo. Ricordiamo che elettricamente sono identiche, non come la 274A che invece è una valvola diversa. Come anche la 300B è una valvola diversa dalla 2A3.
Per finire questo articolo si è trasformato un SV-2A3 in un SV-300B-SE, l’unico problema è che avendo usato 300B fuori standard con filamento a 2,5 sarà necessario continuare a usare queste valvole prodotte esclusivamente da un solo produttore attuale. Per montare normali 2A3 o normali 300B sarà necessario rimettere mano all’apparecchio per ricollegare dei fili internamente in un’altro modo.
A quando la 300B 6,3v con lo zoccolo octal? mi immagino già orde di cinesini come il boyuu A9 con sopra montate 300B 6,3v con le placche rosse per via della polarizzazione sbagliata, sento già il cinesino che legge il mio sito e dice facciamola ne vendelemo a pacchi… se la facessero ne venderebbero a pacchi, garantito!
Tornando al SV-2A3 pubblico 2 misure che ho fatto, che non dicono niente di particolarmente interessante…
Questo il grafico di banda passante
e il THD
Un’altra delle cose che i sostenitori dello zero feedback non ti diranno mai
Di questa cosa di cui sto per parlare ne ho già accennato più e più volte qua e la per il sito senza mai essere molto chiaro e conciso anche se nell’articolo sull’ SV-300BE qualcosa mi è scappato. Mi sono sempre trattenuto perchè quando vai a toccare certi “mostri” sacri poi si scatenano gli hater ma per l’ennesima volta mi capitano di questi robi davanti agli occhi e io ci tengo a fare informazione vera.
Guardate il video, sotto la spiegazione
Ok, spiegazione: ho collegato l’SV-2A3 o potrei dire 300B-SE al carico, come si può vedere ho portato la potenza a 2,5watt circa sui 4 erogabili, dal grafico di banda passante sopra si può vedere che l’attenuazione a 20hz è di circa 1dB che di per se potrebbe non apparire male, anzi ottimo. Cosa faccio però nel video? Nel video ho il generatore di funzioni collegato all’ingresso dell’amplificatore e l’oscilloscopio collegato sul carico, sul carico ho collegato anche un frequenzimetro HP per rendere evidente quale sia la frequenza iniettata anche a chi non capisce bene come funzionano questi strumenti a quel punto senza variare il volume di ingresso parto da una frequenza di 1khz, poi scendo a 100hz, quindi scendo ancora fino a 20hz, come è possibile vedere nella traccia sull’oscilloscopio sotto i 50hz comincia a vedersi una bruttissima distorsione… ed ero solo a 2,5watt sui 4 erogabili… non è mancanza di induttanza primaria perchè il trasformatore misurato ha circa 80H di induttanza primaria ma bensì quella è saturazione del nucleo. Quel tipo di distorsione mi è molto famigliare avvolgendo trasformatori da 10 anni, succede così nei trasformatori single ended quando c’è troppa induzione per la dimensione del nucleo che quindi, semplicemente… satura! E non è un caso, tutti i sun audio che ho riparato 300B e 2A3 erano così, e anche un montaggio di un cliente mai apparso su queste pagine che usava una 45 con trasformatori tamura, stessa cosa e anche in altri trasformatori che sono venduti normalmente.
Praticamente i vari sostenitori dello zero feedback continuano a ripetere quanto la controreazione rovini la gamma medio/alta, quando basta usarla con la giusta moderazione e giusto criterio che non rovina proprio nulla poi però non parlano mai dei problemi invece che sorgono sulle elettroniche zero feedback come la mancanza di smorzamento e quindi di conseguenza lo spanciamento dei bassi di cui ho parlato nell’articolo che potete leggere cliccando qui. Parlando di trasformatori che devono avere 6milioni di henry di induttanza se no non vanno… ricordo che l’induttanza primaria di un trasformatore in funzione alla Ri della valvola ha lo scopo di rendere possibile la riproduzione delle basse frequenze e che quando raggiungi il targhet dei 20hz con una certa induttanza primaria averne di più è assolutamente inutile. Loro sanno che senza feedback i bassi danno fastidio e sanno che lo zero feedback ha certi problemi e qual’è la soluzione? Fare un trasformatore al limite della saturazione, che quando scende di frequenza non ce la fà ad allargare di ampiezza perchè satura così i bassi non spanciano ma di contro saranno distorti, quindi non si può dire che questi trasformatori siano difettosi ma in realtà sono concepito apposta a questo modo, nell’ottica di voler realizzare un finale zero feedback si è trovato questo compromesso per limitare il problema sulle basse frequenze.
Salve a tutti sono il proprietario del finale di cui sopra mi sono rivolto a Stefano perchè dopo aver cambiato il crossover delle mie casse acustiche Klipsch la Scala si sentiva in modo isopportabile un rumore di fondo dovuto alle valvole. Il suo intervento è stato provvidenziale perchè il rumore è semplicemente scomparso, ma questo non è niente rispetto a come è migliorata adesso la resa di tutto l’impianto, sono rimasto senza parole. Io purtroppo non ci capisco niente di elettronica ma grazie a Stefano ho capito che non serve spendere una montagna di soldi per acquistare i componenti più sofisticacati (vedi le valvole) ma utilizzare i componenti giusti nel modo giusto, lavoro che deve essere fatto da professionisti competenti e lui è uno di questi, vi assicuro che sono in pochi pochi!