Perchè modificare gli amplificatori Vintage?

Rispondiamo ad una domanda stupida

So che non  bisognerebbe rispondere a quelli che ti mandano i messaggi mettendo l’email falsa perchè hanno paura che gli rispondi, ma so che questa domanda se la sono fatta anche altri e quindi metto questo breve articoletto per tutti quelli che in futuro avranno lo stesso dubbio. Leggiamo il messaggio che ho appena ricevuto:

Pebsi di essere un fenomeno snaturando elettroniche vintage e facendo perdere loro il valore collezionistico?

Per cominciare gli apparecchi che appaiono in questo sito sono dei clienti e non sono miei, perciò sono loro che decidono se spendere una certa cifra per fare un certo lavoro o una certa altra cifra per fare un lavoro differente quindi invece di chiederlo a me bisognerebbe chiedere a loro se pebsano di essere fenomeni, probabilmente hanno fatto i loro ragionamenti e le loro valutazioni e hanno deciso quello che ritenevano meglio per se stessi. Mentre io sono qui per lavorare e non mi interessa fare il paladino della morale sulla modifica di apparecchi vintage, tanto se non glielo faccio io si rivolgono altrove…

Collezionisti o truffatori ?

Ho il sospetto che questo messaggio possa essere riferito a certi luxman a cui ho sostituito i trasformatori d’uscita con ricambi non esteticamente coerenti con gli originali. Sappiate che i trasformatori dei luxman MQ70 e MQ3600 (più quelli degli MQ70) si rompono in continuazione e riavvolti tali e quali sono altrettanto fragili oltre a richiedere tantissimo lavoro perchè affogati nel catrame. Il riavvolgimento tale è quale diventa costosissimo e per una serie di motivi io, oggi, mi rifiuto di farlo. Primo motivo fra tutti non inalare in un solo pomeriggio catrame equivalente a 5 stecche di sigarette.

I ricambi che si trovano in giro su internet sono ottenuti demolendo altri amplificatori integri… Perchè io che riparo un’apparecchio guasto con un pezzo non originale (per altro sotto richiesta del legittimo proprietario) sono un fenomeno mentre uno che demolisce un’apparecchio intero e sano per vendere i pezzi di ricambio invece è intelligente? Alla fine a me sembra che di 2 amplificatori ne rimane sempre solo uno.

Altre volte ho visto dei trasformatori di ricambio del tutto falsi ottenuti nascondendo dentro alla carcassa di un trasformatore originale svuotato un ferro che non corrisponde alle caratteristiche del trasformatore originale e che suonava parecchio male pure. Invece col ricambio non originale il proprietario ha un’apparecchio che funziona ugualmente bene e può ascoltare la musica che gli piace… visto che un’amplificatore è fatto per ascoltare musica, non per tenerlo in una vetrina o no? E comunque i proprietari di questi apparecchi possono anche dire no, io non li costringo certamente.

Però vorrei sottolineare una cosa a cui ho fatto caso: Alcuni capiscono che un oggetto vecchio prima o poi si rompe e che i ricambi originali non sempre si trovano. Ma a volte certe persone mi sembravano più interessate a nascondere l’evidenza della sostituzione di un pezzo che al buon funzionamento dell’apparecchio facendo domande del tipo “capisco che rifare il suo è laborioso, ma puoi staccare l’etichetta del suo trasformatore originale e metterlo su quello che rifai tu?” (che palesemente è diverso e ben riconoscibile) No signore mio perchè facendo una cosa del genere mi renderei partecipe di una falsificazione allo scopo di compiere poi una truffa. Altri mi hanno chiesto senza riavvolgere il suo originale se potevo farne uno nuovo ma che si potesse nascondere dentro la scatola del vecchio e la risposta è ancora no perchè l’originale ha delle dimensioni fuori standard e non si riesce a fare un trasformatore nuovo che stia dentro se non usando un nucleo molto più piccolo e compromettendo seriamente la prestazione audio dell’apparecchio, che è poi la cosa che capita con i ricambi taroccati che ho visto in circolazione e che figura di nuovo come una falsificazione e truffa. Se si vuole conservare l’originalità dell’apparecchio il trasformatore va smontato e riavvolto tale e quale all’originale come ho fatto alcune volte lasciando da qualche parte non troppo in vista una piccola incisione laser che indicava che il trasformatore era stato riavvolto. Se si vuole solo un ricambio funzionante senza tenere conto dell’originalità estetica allora va fatto un trasformatore che possa equiparare o superare le doti sonore dell’originale. Ma compromettere la qualità sonora per mantenere l’originalità estetica invece è qualcosa di inacettabile. E quello che penso io è che queste persone, questi collezionisti che fanno questi commenti stupidi, non sono interessati ad ascoltare musica ma solo a fregare il prossimo nei loro baratti e vendite di apparecchi vintage e sinceramente non mi interessa assecondarli.

Se dici di essere collezionista e vuoi un’apparecchio vintage perfettamente originale di tutti i pezzi allora lo tieni su una mensola in mostra senza accenderlo mai, se vuoi anche che funzioni devi accettare che va riparato e per ripararlo non sempre trovi il ricambio originale, non sempre conviene mettere il pezzo originale, perchè sono appacchi che hanno 40/50/60/70 anni e i pezzi originali non si trovano o se si trovano non sono affidabili, come quelli che vanno a cercare le resistenze ad impasto di carbone vecchie da montare sui LEAK, poi queste resistenze son marce anche se NOS e sballano la polarizzazione di tutte le valvole. Quello non è il suono originale, ma il suono di un’amplificatore con componenti marci (che per altro spesso rovina le valvole che gli vengono montate sopra). O quello che ha comprato il trasfomatore YO originale (da demolzione) per il suo luxman che poi se ri-guastato dopo 2 mesi.

Quanto ad altri apparecchietti vintage che si potrebbero essere visti modificati dai clienti in giro per queste pagine, quelli sono progetti di recupero di carcasse quasi prive di valore che diversamente sarebbero finite in discarica. Quindi voi leoni da trastiera siete sempre tanto intelligenti vero?

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2 Responses to Perchè modificare gli amplificatori Vintage?

  • Purtroppo il mondo è pieno di persone stupide, pensa che circa 1 o 2 anni fà mi contattò il vecchissimo cliente di uno dei primi luxman mq70 a cui riavvolsi il trasformatore come suo originale, per dirmi che stava provando di dare via l’amplificatore e che uno gli aveva detto che aveva visto che era lo stesso apparecchio che appariva nelle foto sul mio sito, perchè ingrandendo le foto si leggevano i seriali e questo tizio non voleva più comprare tale amplificatore perchè io avevo riparato 1 solo dei 2 trasformatori e secondo lui avrei dovuto riavvolgerli tutti e 2 perchè fossero uguali… perchè nei grafici che ho pubblicato con la misura comparativa tra l’originale e il riavvolto si vedeva nel riavvolto un 0,2db di attenuazione a 10hz che nell’originale rimaneva a 0db e aveva paura di sentire la differenza tra i 2 canali… che prima di tutto la stereofonia non si avverte sulle basse frequenze, men che meno un’attenuazione di 0,2db a soli 10hz visto che l’orecchio umano non scende sotto i 40hz. Peccato che poi differenze del genere le trovi anche tra 2 trasformatori originali, bastano pochi henry di differenza tra i 2 trasformatori, che sono cosa normale… l’induttanza dei trasformatori cambia un pò anche con la temperatura ed + realisticamente impossibile avere 2 trasformatori match anche se c’è gente che li vende a coppie dicendo che son match, tanto poi chi li compra non ha gli strumenti per verificare che sia vero e allora va bene anche il trasformatore tarocco con dentro un nucleo 22×25 che gli fa 1db di attenuazione non a 10hz ma a 70hz… Molti audiofili sono persone a cui basta solo l’idea che una cosa sia perfetta, facili vittime di truffatori che gli raccontano mari e monti e poi gli vendono delle patacche e si permettono poi di criticare il lavoro di qualcuno come mè che si smazza da anni per avvicinasi più possibile alla perfezione…

  • Non ti curar di loro ma guarda e passa…

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Stadio d’uscita valvolare per lettori CD – “Lampino 6DJ8”

Questo è un progettino che mi è stato chiesto da un’auto costruttore che voleva dotare di uscita valvolare il suo lettore valvolare. Ci tengo a sottolineare che non è un’inutile stadio buffer ad inseguitore catodico.

Ho chiesto a Stefano un progetto di un buffer valvolare da inserire direttamente all’uscita dac di un sacd Pioneer pd10.
Il lettore(di fascia bassa) ha di suo, un suono abbastanza tagliente sulla medio alta. Con questo intervento si addolcisce un poco, tra l’altro su tutta la gamma audio, rendendo l’ascolto molto meno faticoso. Questo buffer funziona bene senza introdurre ronzii o altri rumori.
Sono state lasciate inalterate le uscite originali .
Ciao.

Ruini Cristian

Lo schema è basilare e ho deciso di renderlo pubblico come regalo di natale ai lettori. Cliccare qui per il download del file (tasto dentro salva link con nome…).

Foto del montaggio e video.

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Blaupunkt Hamburg de Luxe G345001 – Conversione FM + Bluetooth

Il lavoro su questa radio è uno di quei casi esasperanti che ogni tanto mi ricorda il perchè mi rifiuto di fornire a tutti i miei clienti in modo categorico un preventivo sulle riparazioni affermando che lavoro solo a ore e non so mai dove si va a parare. Un’autoradio nata per funzionare a 6volt, con il suo survoltore esterno, solo OL e OM, non è richiesta nessuna riparazione approfondita del circuito basta che vada l’oscillatore locale e il finale audio. Andrà eliminata la valvola preselettore e quella di media assieme ai 2 trasformatori interstadio per far spazio al modulo FM e a quello BTT, il lavoro di un pomeriggio… Si come no! Inizio con la revisione del survoltore…

Cambio 4/5 elettrolitici e dei condensatori a carta, il vibratore era totalmente paralizzato e non innescava, quindi lo apro e trovo tutte le puntine ricoperte di ossido. Quindi pulisco tutto con carta vetrata e spray disossidante, ripasso una saldatura e apparentemente questo riprende a funzionare. Nel video sotto il vibratore aperto con la bobina alimentata, si può compredere il funzionamento di questo inverter elettromeccanico e perchè venga chiamato vibratore.

Survoltore sistemato inizio a lavorare sulla radio, siccome la richiesta del cliente era di dotare la radio sia di ricezione FM che di Bluetooth inizio eliminando le due EF89 e i due trasformatori di media frequenza per far spazio, la modifica lo so purtroppo è invasiva ma non cè altro modo per riuscire a infilare dentro la radio non uno ma ben 2 moduli aggiuntivi. È stata conservata la ECH81 e il circuito di oscillatore locale necessario a fornire il segnale di sintonia al modulo FM e le due valvole audio EBF80 e EL84. L’oscillatore locale e il finale audio sembravano funzionare quindi ho installato il modulo FM e il modulo Bluetooth. Nella prima foto il modulo FM, nella seconda quello bluetooth (anche se si vede poco).

Alla prima accensione le cose grossomodo funzionavano ma la qualità dell’audio era scadente e la tensione di alimentazione bassa. Ma fin qui me lo aspettavo, schema alla mano ho iniziato a cambiare una serie di condensatori sul percorso audio, bypass e sui disaccoppiamenti interni miglioramento sensibilmente la qualità del suono ma la tensione anodica continuava a essere bassa sui 150/160volt quando da schema doveva essere sui 220volt CC. Sospettando una dispersione dentro la radio ho provato ad avviare l’inverter da solo caricato con una resistenza ma… niente si sedeva. Indagando un pò con l’oscilloscopio ho visto che il vibratrore non spingeva a dovere su una metà del trasformatore elevatore. Ho dovuto quindi riaprirlo, pulirlo ancora, piegare un pò le lamelle delle puntine e fare diverse prove… Una volta scintillava, la volta dopo era in corto, la volta dopo non toccava più, alla fine ci ho preso e finalmente l’inverter sembrava aver potenza. Ricollego la radio la lascio in funzione circa 1 ora e inizia a fumare una resistenza. Era andato in corto un condensatore rimasto in una parte non più funzionale del circuito, lo sostituisco e controllo che non ci siano tensioni elevate su altri condensatori nella parte morta. Riprendo a testare ancora per 3 ore la radio e sembrava ok, era giunto il momento di risolve un problema di affidaibilità del connettore che collega la radio all’inverter che è illustrato nel video qui sotto:

Per quanto cercassi di pulire i contatti con spray, spazzolini e carta vetrata non c’era verso di risolvere questi falsi contatti, quindi ho tagliato la testa al toro fabbricando un cavo nuovo con un connettore multipolare a faston per uso automobilistico che sono dovuto andarmi aprocurare da un’elettrauto.

Il cavo della radio è stato lasciato lungho 2metri e 20 perchè il survoltore va alloggiato dietro i sedili posteriori.

Pronti per il test finale e la chiusura del lavoro, nel video sotto ricezione FM (come sempre non posso soffermarmi dove c’è musica) e poi passaggio alla ricezione bluetooth.

Se non fosse che circa 10 minuti dopo aver girato questo video la ricezione FM era ridotta ad un fruscio su tutta la scala. L’intera radio scaldava come un ferro da stiro e la causa maggiore di questo surriscaldamento era la EL84, che per chi la conosce sa che è una valvola che raggiunge temeprature piuttosto elevate sul bulbo di vetro. L’eccessivo calore causava l’interruzzione del funzionamento del chip FM del modulo, diventa necessario praticare delle aperture di ventilazione sul coperchio di lamiera della radio.

Finalmente stabile dopo 3 ore accesa da chiusa, l’intero corpo della radio ora resta tiepido e si conclude così un lavoro che da “un pomeriggio e via” è diventato una maratona di 13 ore spalmate su 4 giorni. Appena disponibili posterò foto della radio montata nel Maggiolone Volkswagen sul quale sarà installata.

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