Progetto Anansi: Amplificatore Single Ended Parallelo con Valvole KT150

L’apparecchio, che ho battezzato Anasi, mi è stato affidato dal suo proprietario a causa di una serie di difetti. I problemi includono zoccoli delle valvole che mal ritenevano le stesse, diafonia e interferenze tra i canali: un’esperienza audio disturbante in cui i canali disattivi si sentivano in sottofondo anche quando si cambiava canale. In aggiunta, l’ingresso bilanciato si è rivelato essere una simulazione con fase cortocircuitata, operando sostanzialmente come un canale sbilanciato standard.

Aprire l’apparecchio è stato illuminante… Il cliente ha insistito per una ricostruzione totale, trasformando praticamente il dispositivo in uno nuovo di zecca, con pochissimi elementi dell’originale mantenuti. Personalmente, non avrei intrapreso questo lavoro se non fosse stato per la pressante richiesta del cliente. Chiedo di non fraintendere: il cliente ha sempre ragione, e il processo di progettazione di un nuovo circuito e il recupero dell’intelaiatura sono stati comunque esperienze divertenti e stimolanti. Ho eseguito questo lavoro a tempo perso, dedicando passione e impegno per raggiungere un risultato soddisfacente. Quando mi è stato consegnato l’apparecchio, ho immediatamente catturato una serie di foto dettagliate e registrato brevi video per documentare accuratamente il suo stato originale.

La nascita di Anansi

Dopo aver smontato completamente fino all’ultima vite l’amplificatore originale, ha cominciato a prendere forma l’idea di come doveva essere Anansi. Anansi mantiene il concetto base dell’apparecchio che è stato demolito, ossia è un Single Ended Parallelo con valvole KT150 connesse a triodo da 25 watt RMS per canale. L’apparecchio originale utilizzava una ECC82 con le sezioni in parallelo per pilotare le due KT150. Tuttavia, preferendo evitare l’uso di valvole con sezioni in parallelo e desiderando un robusto pilotaggio per le KT150, ho optato per utilizzare la valvola 6CL6 connessa a triodo. Qui sotto le curve della 6CL6 connessa a triodo, essa ha un mu di 20 e una capacità di erogazione di corrente decisamente superiore rispetto a una ECC82.

Questa valvola è stata implementata come stadio pilota, garantendo un’adeguata capacità di pilotaggio per le KT150. Per lo stadio di ingresso, ho utilizzato la ECC82 configurata come sfasatore longtail, nonostante il circuito sia di tipo single ended. Questa soluzione è stata adottata per evitare un eccessivo guadagno del circuito.

Ho inoltre progettato di gestire l’ingresso bilanciato con dei trasformatori di accoppiamento, specificamente gli Split-TL082. Questi sono trasformatori a 3 avvolgimenti 1:1:1 da 600 ohm, adatti ad accettare un segnale bilanciato in ingresso e convertirlo in sbilanciato. Questa soluzione mantiene i vantaggi di un cavo bilanciato, come la reiezione dei disturbi, cosa che non avviene se si utilizzasse solo una delle fasi del segnale.

Ho poi deciso di eliminare la schedina telecomando cinese e di progettare una scheda personalizzata basata su Arduino. Questa non solo gestisce il controllo del volume, ma anche la commutazione dei canali e il pilotaggio dell’indicatore Nixie per il canale attivo. Ho completamente sostituito i trasformatori originali, salvando solo le calotte, e ho progettato un nuovo set di trasformatori di alimentazione e di uscita. Inoltre, ho calcolato una nuova induttanza di filtro che avesse il traferro. Il commutatore inizialmente utilizzato per la selezione dei canali è stato convertito in un interruttore a 2 posizioni per attivare o disattivare il segnale di controreazione.

Poi ho creato al CAD e fatto realizzare da un’officina una indispensabile copertura in ferro fatta per essere fissata saldamente al corpo dell’amplificatore con viti, ho proseguito con la realizzazione di un supporto di montaggio per tutto il cablaggio, utilizzando materiali isolanti. Successivamente, ho iniziato ad assemblare il circuito di Anansi. Durante questo processo, sono riuscito a recuperare alcune parti dal circuito originale, tra cui condensatori, ancoraggi, gli zoccoli delle finali, la schedina per i VU meter, il potenziometro motorizzato, il sensore a infrarossi per il telecomando, i connettori degli altoparlanti e gli RCA degli ingressi, nonché varie viti, rondelle e dadi oltre al telaio originale e alla piastra in rame che sorreggeva tutto.

L’assemblaggio in pratica

Nelle foto qui sotto, potete vedere il processo di progettazione della robusta copertura in ferro, del piano di fissaggio del circuito realizzato in materiale isolante, nonché il fondo e i supporti di fissaggio:

Nelle foto successive mostro la costruzione dei due trasformatori audio dedicati per l’ingresso bilanciato, insieme alla realizzazione della schedina a relè che gestisce i 3 ingressi totali con relè specifici per segnali, dotati di contatti in argento sigillati in atmosfera inerte. L’obiettivo di questo approccio è minimizzare la lunghezza delle connessioni audio per evitare interferenze tra i segnali, assicurando sempre un contatto perfetto. Questo è in netto contrasto con i commutatori di bronzo esposti all’aria e all’umidità che, nel tempo, possono ossidarsi, e con lunghi fili nemmeno schermati che corrono paralleli appesi a un filo di ferro.

Nel successivo set di foto e video, mostro la prototipazione della scheda di controllo basata su Arduino e il sorgente del programma di controllo è disponibile per chiunque voglia esplorarlo.

/*
 * Firmware 1.0 per Ricevitore Remoto Tektron - Progetto PSE-KT150
 * Autore: Stefano Bianchini
 * Azienda: SB-LAB (www.sb-lab.eu)
 * Licenza: GNU General Public License version 2 (GPL-2.0)
 *
 * Descrizione:
 * Questo firmware controlla le funzioni di un amplificatore a valvole KT150 single-ended parallelo,
 * ricostruito utilizzando il telaio di un amplificatore Tektron demolito. Il programma accetta input dal
 * telecomando infrarossi originale Tektron. Gestisce la fase di accensione dell'amplificatore impostando
 * un periodo di muto pre-riscaldamento, controlla il cambio dei canali e l'aggiustamento del volume tramite
 * gli input del telecomando e visualizza il canale attualmente selezionato su un tubo Nixie originariamente
 * integrato nell'amplificatore Tektron. Il programma include una funzione per prevenire l'avvelenamento del
 * catodo del tubo Nixie.
 *
 * Description:
 * This firmware controls the functions of a KT150 single-ended parallel valve amplifier,
 * reconstructed using the chassis of a Tektron remolito amplifier. The program accepts input from the
 * original Tektron infrared remote control. It manages the amplifier's power-up phase by setting a
 * pre-heating mute period, controls channel changes and volume adjustments via remote control inputs, and
 * displays the currently selected channel on a Nixie tube originally integrated into the Tektron amplifier.
 * The program includes a function to prevent cathode poisoning of the Nixie tube.
 * 
 * Nota sulla Licenza / License Notice:
 * Questo software è distribuito con la Licenza Pubblica Generale GNU versione 2 (GPL-2.0).
 * Ciò significa che sei libero di utilizzare, modificare e distribuire questo software in base ai termini
 * della GPL-2.0. Ogni modifica apportata al codice deve essere resa pubblica e deve includere una nota
 * indicante le modifiche effettuate. Ogni distribuzione del codice deve includere questa nota sulla licenza
 * e preservare i riferimenti all'autore originale.
 *
 * This software is distributed under the GNU General Public License version 2 (GPL-2.0).
 * This means that you are free to use, modify, and distribute this software under the terms of the GPL-2.0.
 * Any modifications made to the code must be made public and include a note indicating the changes made.
 * Any distribution of the code must include this license notice and preserve the references to the original author.
 *
 * Contattami / Contact Me:
 * Per eventuali domande o miglioramenti al codice, puoi contattarmi all'indirizzo:
 * https://www.sb-lab.eu/mandami-una-e-mail/
 */

#include <Arduino.h>
/* compilare in presenza della libreria IRRemote 4.20 */
#include <IRremote.hpp>

/* pin associato al ricevitore infrarosso */
#define IR_RECEIVE_PIN 2

/* Adatta il ricevitore IR, un valore di 20 è consigliato per il ricevitore recuperato dal tektron, valore diversi causano ricezione di dati casuali */
#define MARK_EXCESS_MICROS 20
/* definisco le stringhe che rappresentano i tasti */
#define tasto_meno 0xF6093A00
#define tasto_piu 0xEA153A00
#define tasto_on_off 0xF20D3A00
#define ripeti 0
/* definisco i pin dei rele' degli ingressi */
#define rel1 3
#define rel2 4
#define rel3 5

/* pin che controllano il demultiplexer MC14067b */
#define nix_A 9     /* pin 10 MC14067b */
#define nix_B 10    /* pin 11 MC14067b */
#define nix_C 11    /* pin 14 MC14067b */
#define nix_D 12    /* pin 13 MC14067b */
#define nix_EN 14   /* pin 15 MC14067b */

/* pin che controllano il driver motore L293D */
#define motor_up 8
#define motor_down 7

/* led integrato nel pulsante di accensione */
#define power_led 6

/* codici telecomando */
unsigned long value;
unsigned long old_value;

/* memoria canali*/
unsigned char canale = 1;

/* variabili per timer non bloccante usato per il controllo fluido del motore */
unsigned char vol = 0;
unsigned int timer = 0;
/* costante per fludita' motore del volume */
#define nbdelay 12288

/* impostazioni del timer per la funzione disossida */
unsigned long ultimoRichiamo = 0;
unsigned long intervallo = 60000;  /* Intervallo di 1 minuti */

/* impostazione del timer mitigazione */
unsigned long ultimoRichiamo2 = 0;
unsigned long intervallo2 = 3000;  /* Intervallo di 3 secondi */

void setup()
{
    pinMode(LED_BUILTIN, OUTPUT);
    pinMode(power_led, OUTPUT);
    pinMode(rel1, OUTPUT);
    pinMode(rel2, OUTPUT);
    pinMode(rel3, OUTPUT);
    pinMode(motor_up, OUTPUT);
    pinMode(motor_down, OUTPUT);
    pinMode(nix_A, OUTPUT);
    pinMode(nix_B, OUTPUT);
    pinMode(nix_C, OUTPUT);
    pinMode(nix_D, OUTPUT);
    pinMode(nix_EN, OUTPUT);
    /* Abilita il lampeggio del led integrato che indica la ricezione di qualcosa, utile per debug */
    IrReceiver.begin(IR_RECEIVE_PIN, ENABLE_LED_FEEDBACK);
    /* accende il led nel pulsante power */
    digitalWrite(power_led, HIGH);
    /* nixia spenta */
    digitalWrite(nix_EN, HIGH);
}

/* funzione che abbassa il volume quando si esce da un canale */
int fade_out()
{
  digitalWrite(motor_down, HIGH);
  /* durante l'uscita dal canale lampeggia il numero sulla nixia */
  for (char i = 0; i < 10; i++)
    {
      digitalWrite(nix_EN, HIGH);
      delay(500);
      digitalWrite(nix_EN, LOW);
      delay(500);
    }
  digitalWrite(motor_down, LOW);
}

/* funzione che rialza il volume quando si entra in un nuovo canale */
int fade_in()
{
  digitalWrite(motor_up, HIGH);
  delay(2000);
  digitalWrite(motor_up, LOW);
}

int cambia_canale()
{
  if(canale > 3) { canale = 1; }
  if(canale == 1) { fade_out(); digitalWrite(rel1, HIGH); digitalWrite(rel2, LOW); digitalWrite(rel3, LOW); scrivi_nixia(canale); fade_in(); }
  if(canale == 2) { fade_out(); digitalWrite(rel1, LOW); digitalWrite(rel2, HIGH); digitalWrite(rel3, LOW); scrivi_nixia(canale); fade_in(); }
  if(canale == 3) { fade_out(); digitalWrite(rel1, LOW); digitalWrite(rel2, LOW); digitalWrite(rel3, HIGH); scrivi_nixia(canale); fade_in(); }
  canale ++;
  ir_mon();
  delay(250);
}

/* Slampeggia il led power */
int ir_mon()
{
  digitalWrite(power_led, LOW);
  delay(50);
  digitalWrite(power_led, HIGH);
}

int motore(char tasto)
{
  if (tasto == '+' && vol == 0) /* Tasto Vol + */
    {
      ir_mon();
      vol = 1;
    }
  if (tasto == '+' && vol == 1) /* Tasto Vol + con pot in marcia */
    {
      ir_mon();
      timer = 0;
    }
  if (tasto == '-' && vol == 0) /* Tasto Vol - */
    {
      ir_mon();
      vol = 2;
    }
  if (tasto == '-' && vol == 2) /* Tasto Vol - con pot in marcia */
    {
      ir_mon();
      timer = 0;
    } 
}

/* questa funzione accetta in ingresso un valore da 0 a 16 e imposta i 4 bit all'ingresso del demultiplexer */
int scrivi_nixia(unsigned char cifra)
{
  digitalWrite(nix_A, (cifra & 0b0001) ? HIGH : LOW);
  digitalWrite(nix_B, (cifra & 0b0010) ? HIGH : LOW);
  digitalWrite(nix_C, (cifra & 0b0100) ? HIGH : LOW);
  digitalWrite(nix_D, (cifra & 0b1000) ? HIGH : LOW);
}

/* visto che la nixia per la maggiorparte del tempo visualzzera' sempre e solo i numeri 1-2-3 e questo potrebbe causare avvelenamento dei catodi
 * con la compromissione della nixia stessa, questa funzione richiamata ciclicamente fa una scansione
 * di tutte le cifre della nixia per evitarne il deterioramento precoce. */
int disossida()
{
  for (unsigned char i = 0; i < 10; i++) { scrivi_nixia(i); delay(125); }
  /* alla fine della scansione ripristina la cifra corretta che corrisponde al canale correntemente attivato */
  scrivi_nixia(canale - 1);
}

void loop()
{
  /* procedure di partenza */
  /* all'accensione gli ingressi sono tutti e 3 disattivati faccio lampeggiare lo zero sulla nixia per 40 secondi in attesa del riscaldamento
   * mentre lampeggia abbasso anche il volume a zero per evitare uragani alla partenza */
  scrivi_nixia(0);
  for (char i = 0; i < 40; i++)
    {
      digitalWrite(nix_EN, HIGH);
      delay(500);
      digitalWrite(nix_EN, LOW);
      delay(500);
    }
  digitalWrite(nix_EN, LOW);
  canale = 1;
  cambia_canale();
  /* l'amplificatore e' avviato, inizio un ciclo infinito dove leggo gli input del telecomando */
  for(;;)
  {
    /* Questa e' la funzione non bloccante che attiva ciclicamente la funzione per disossidare la nixia */
    unsigned long tempoCorrente = millis();
    /* Verifica se è passato un minuto dall'ultimo richiamo */
    if (tempoCorrente - ultimoRichiamo >= intervallo)
      {
        /* Richiama la funzione disossida */
        disossida();
        /* Aggiorna il tempo dell'ultimo richiamo */
        ultimoRichiamo = tempoCorrente;
      }
   /* Nota sul telecomando Tektron:
    * Il telecomando invia ripetutamente comandi zero ("0" ossia ripetizione) dopo l'invio del comando effettivo.
    * Questo comportamento, sebbene non ottimale, è una caratteristica intrinseca del telecomando Tektron.
    * Il problema principale sorge quando si preme un tasto e, per qualsiasi motivo, il primo impulso
    * non viene ricevuto correttamente, ma successivamente vengono ricevuti i comandi di ripetizione.
    * Questo può causare un comportamento indesiderato, poiché il programma interpreta erroneamente
    * gli zeri come la ripetizione dell'ultimo comando ricevuto correttamente anche se diverso dal tasto effettivamente premuto.
    * Per mitigare questo problema, è stato implementato un timeout di 10 secondi nel programma
    * che interrompe qualsiasi azione in corso se non viene ricevuto alcun comando durante tale periodo.
    * È importante notare che questa mitigazione potrebbe non essere completamente efficace
    * se vengono premuti tasti diversi molto velocemente, perche' finche' non scadono i 3 secondi la variabile old_value non viene azzerata
    * e quindi il problema potrebbe presentarsi, questa mitigazione interrompe anche la corsa del potenziometro del volume in corsa */
    
    /* codice della mitigazione*/
    unsigned long tempoCorrente2 = millis();
    /* Verifica se è passato un minuto dall'ultimo richiamo */
    if (tempoCorrente2 - ultimoRichiamo2 >= intervallo2)
      {
        old_value = 0;
        /* Aggiorna il tempo dell'ultimo richiamo */
        ultimoRichiamo2 = tempoCorrente2;
      }
    /* fine del codice della mitigazione */
    
    if (IrReceiver.available())
      {
        if (IrReceiver.decode())
        {
            /* memorizza il valore RAW nel buffer value */
            value = IrReceiver.decodedIRData.decodedRawData;
            /*  il telecomando manda il codice pulsante solo al primo impulso, dopo continua a inviare degli zero che significano "ripetizione dello stesso
             *  tasto", questa funzione che ricopia il registro value in old_value serve per richiamare l'ultima routines richiamata in caso il codice ricevuto
             *  sia zero */
            if(value == tasto_meno)
              { 
                /* memorizza value in old_value */
                old_value = value;
              }
            if(value == tasto_piu)
              {
                /* memorizza value in old_value */
                old_value = value;
              }
            /* utilizzo il tasto on/off del telecomando per cambiare i canali */
            if(value == tasto_on_off)
              {
                /* memorizza value in old_value */
                old_value = value;
              }
            /* richiamo la funzione legata al tasto premuto memorizzato, gestisco i segnali di ripetizione e discrimino eventuali segnali errati */
            if ((old_value == tasto_meno && value == ripeti) || (old_value == tasto_meno && value == tasto_meno))
              {
                motore('-');
              }
            if((old_value == tasto_piu && value == ripeti) || (old_value == tasto_piu && value == tasto_piu))
              {
                motore('+');
              }
            if(old_value == tasto_on_off && value == tasto_on_off)
              {
                cambia_canale();
              }
            /* prepara il ricevitore per un nuovo ciclo */
            IrReceiver.resume();
        }
    }
  /* funzione per rendere fluido l'andamento del volume con timer non bloccante */
  if(vol == 1 && timer < nbdelay)
    {
      digitalWrite(motor_up, HIGH);
      timer ++;
    }
  if(vol == 2 && timer < nbdelay)
    {
      digitalWrite(motor_down, HIGH);
      timer ++;
    }
  if(timer >= nbdelay)
    {
      digitalWrite(motor_up, LOW);
      digitalWrite(motor_down, LOW);
      vol = 0;
      timer = 0;
    }
  /* Fine funzione timer non bloccante */
  }
}

È possibile scaricare il file “.ino” cliccando qui: Telecomando.zip

Che cos’è l’avvelenamento dei tubi nixie e come prevenirlo.

I tubi Nixie hanno più di un catodo, ogniuno di essi rappresenta una cifra. Quando un catodo è acceso, il materiale di cui è fatto può vaporizzare e depositarsi sia sul vetro che sugli altri catodi non accesi. Probabilmente qualcuno di voi avrà visto tubi Nixie scuri con un rivestimento grigio o argentato all’interno del vetro. Questo è il caso estremo di materiale vaporizzato sul vetro, che si verifica verso la fine della vita del tubo. Se un catodo non viene utilizzato per lungo tempo mentre gli altri sono accesi, il deposito sul catodo inattivo diventa sempre più spesso. Questo rivestimento è altamente resistivo, quindi se diventa abbastanza spesso, impedisce al catodo inattivo di illuminarsi. Quando viene acceso, parti del catodo possono essere più deboli o completamente oscure. I diversi tipi di tubi hanno diverse sensibilità al fenomeno dell’avvelenamento del catodo, e di solito ci vogliono migliaia di ore prima che diventi un problema significativo. In questo sito potete approfondire l’argomento https://www.tube-tester.com/sites/nixie/different/cathode%20poisoning/cathode-poisoning.htm

Per prevenire l’avvelenamento dei catodi delle Nixie, è sufficiente che essi siano accesi almeno una volta ogni tanto. Nel caso di Anansi, dove un Arduino gestisce il controllo della Nixia, ho incluso una routine nel programma che esegue una scansione di tutti i numeri ogni 5 minuti, nei 2 video qui sotto vediamo le prove preliminari per la messa a punto del software.

In questo video mostro il funzionamento della routine che cambia il canale: essa prevede l’abbassamento del volume con la Nixia lampeggiante sul canale attuale, seguito dal cambio del numero del nuovo canale e un fade-in del volume che si rialza.

Montaggio del corpo principale

Nel montaggio di un oggetto che richiede tanto impegno e tempo per essere assemblato, e quindi con costi consistenti, è cruciale utilizzare materiali di alta qualità. In due foto mostro il contrasto tra l’interruttore in plastica dell’apparecchio originale e l’interruttore di acciaio inossidabile antivandalo che ho scelto di montare io. Quest’ultimo da solo ha un costo di quasi 60€, ma rappresenta una scelta mirata per garantire durabilità e resistenza nel tempo, lo stesso dicasi per tutto il resto.

Nella prossima serie di fotografie, mostro il progresso del montaggio dell’amplificatore. Nella prima immagine si vede il telaio nudo dell’amplificatore, privo dei trasformatori e di qualsiasi altro componente. Questo stadio iniziale rappresenta il punto di partenza del processo di assemblaggio. Nella seconda foto, i trasformatori sono stati montati sul telaio, evidenziando la base su cui il resto del circuito verrà costruito.

Man mano che procedo con il montaggio, le immagini successive mostrano l’aggiunta della piastra di montaggio e l’inizio della disposizione dei componenti elettronici. Vediamo i condensatori, resistenze e altre parti essenziali che vengono posizionate con precisione sul telaio. Ogni passaggio illustra il lavoro meticoloso e l’attenzione ai dettagli necessari per completare l’amplificatore. Il processo continua fino a quando l’amplificatore prende forma, con tutti i componenti saldati e installati correttamente.

Dalla prima accensione alla messa a punto

Dopo la prima accensione, l’apparecchio non era ancora perfetto in tutti i suoi dettagli. È stato necessario eseguire una serie di misurazioni e piccole messe a punto, che hanno coinvolto modifiche al circuito come l’avevo costruito inizialmente. Ad esempio, ho dovuto cambiare il tipo di diodi e rivedere la configurazione stessa della parte di alimentazione anodica. Inoltre, ho ritoccato l’alimentazione del pozzo di corrente sotto gli sfasatori di ingresso, rendendola meno rumorosa grazie all’aggiunta di una piccola induttanza che avevo a disposizione.

La fase di messa a punto è cruciale in un progetto come questo. Anche i più piccoli aggiustamenti possono fare una grande differenza nella performance e nell’affidabilità del dispositivo finale. Questo processo richiede pazienza e precisione, ma è fondamentale per garantire che l’amplificatore funzioni al massimo delle sue capacità. Ogni modifica, per quanto piccola, contribuisce a perfezionare il circuito e ad ottimizzare il suo funzionamento complessivo.

Strumentali
Massima potenza indistorta: 25Watt RMS per canale
Smorzamento a zero feedback: DF 5
Smorzamento con controreazione inserita: DF 7
Consumo elettrico totale: 440Watt
Banda passante: zero feedback: 10hz / 20khz -1db
THD zero NFB @ 1watt: 0,55%
THD con NFB @ 1watt: 0,38%

Il dato di banda passante dei trasformatori d’uscita non è estremamente esteso come quello di altri trasformatori che ho prodotto negli anni. Tuttavia, nel caso di questo progetto, ero vincolato dal telaio originale e dovevo utilizzare necessariamente un nucleo uguale a quello originale. Questo mi ha costretto ad applicare una densità di corrente più che doppia rispetto alla mia prassi abituale e ad accontentarmi di un nucleo più piccolo di quello che avrei voluto. Nonostante queste limitazioni, la prestazione ottenuta è accettabile, anche considerando che la controreazione inserita è davvero minima.

I trasformatori che ho realizzato sono basati sul progetto degli originali, che ho sbobinato e a cui ho apportato alcune piccole modifiche. Ho mantenuto l’impedenza primaria, la sezione del filo e il numero di spire, ma ho cambiato la disposizione degli avvolgimenti e le sezioni degli isolanti. Questo compromesso ha permesso di ottenere una performance soddisfacente, date le condizioni e le limitazioni imposte dal telaio originale. Ora vediamo i classici grafici…

Banda passante

THD senza NFB

THD con NFB

Quadre a 100hz – 1khz – 10khz

Presentazione dell’Anansi completato

Nelle seguenti foto, potete ammirare l’amplificatore Anansi completamente assemblato e pronto per l’uso. Chi legge e vede queste foto potrebbe pensare che ci voglia poco a realizzare un progetto del genere, ma in realtà il processo è stato estremamente complesso e dettagliato. Dalla demolizione dell’apparecchio originale alla progettazione su SPICE, dalla progettazione dei trasformatori al recupero di tutti i componenti, dalla progettazione delle varie parti interne, alla scrittura del software, alla realizzazione delle lamiere, all’assemblaggio, alle prove e alla messa a punto, mi sono servite ben 82 ore di manodopera!

In questo video, potete vedere l’Anansi in azione e osservare come risponde ai comandi del telecomando. Iniziamo mostrando il controllo del volume: vedrete come il livello del volume può essere regolato in modo fluido e preciso. Successivamente, dimostriamo il cambio di canale, con la Nixie che indica chiaramente il canale attuale. Infine, mostriamo la funzione di scansione automatica che ho implementato per prevenire l’avvelenamento del catodo della Nixie. 

Conclusione

Il progetto Anansi rappresenta un viaggio complesso e appagante, dalla demolizione di un amplificatore malfunzionante alla creazione di un dispositivo completamente nuovo e ottimizzato. Ogni fase del processo, dalla progettazione iniziale alla messa a punto finale, ha richiesto attenzione ai dettagli, precisione e un impegno considerevole.

L’Anansi non è solo un amplificatore; è una dimostrazione di artigianato, ingegneria e dedizione. Ogni componente è stato scelto con cura per garantire prestazioni eccellenti e durabilità nel tempo. Le funzionalità avanzate, come il controllo del volume e del canale tramite telecomando e la prevenzione dell’avvelenamento del catodo della Nixie, aggiungono un tocco di modernità e praticità a un design classico.

Spero che questo articolo e le relative immagini e video abbiano fornito una chiara visione del lavoro svolto e dell’attenzione ai dettagli che hanno portato alla creazione di Anansi. Questo progetto è la prova che, con dedizione e competenza, è possibile trasformare un’idea in una realtà funzionante e di alta qualità. Grazie per aver seguito questo percorso e per l’interesse dimostrato nel mio lavoro.

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3 Responses to Progetto Anansi: Amplificatore Single Ended Parallelo con Valvole KT150

  • E infatti mi hai restituito un’altra macchina, io ero e sono innamorato del suono e della vista delle kt150 e ne sono molto soddisfatto, ammetto che con quel che mi e’ costato avrei forse potuto prendere un AR nuovo, ma tant’e’…. non so quanti altri si sarebbero avventurati in un’operazione del genere, ma nella vita si fanno tante scelte ed a me e’ andata bene. bravo Stefano

  • Bravissimo, sia nella elaborazione del progetto, sia nella descrizione e motivazione delle scelte progettuali. Molto, molto, molto interessante, come tutte le tue descrizioni.

  • Come sempre hai fatto un lavoro eccezionale. Complimenti.

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Restauro Completo del Proiettore Cirse Sound 8mm

La Cirse, produttrice di proiettori negli anni ’50 e ’60, era un’azienda italiana con sede a Torino. Fondata nel 1951 come “Cirse SpA”, l’azienda ha successivamente cambiato nome in “Filma SpA” nel 1959 e poi in “Silma” nel 1965. Sebbene il nome possa trarre in inganno, Cirse non ha alcun legame con la Francia. Negli anni ’70, sotto il nome Silma, l’azienda ha collaborato con il colosso tedesco Bosch e ha prodotto proiettori per noti marchi come Bauer e Bolex Paillard.

Oggi, i proiettori Cirse sono considerati oggetti da collezione e cimeli d’epoca, molto apprezzati dagli appassionati di cinema e fotografia per la loro qualità costruttiva e il loro valore storico. Tra i modelli più interessanti di Cirse, spicca il Cirse Sound 8mm, un proiettore progettato per supportare pellicole con sonoro. Questo modello è dotato di un circuito amplificatore a valvole, mentre l’altoparlante è montato nella custodia, che può essere utilizzata come cassa acustica. Questa caratteristica lo rendeva particolarmente avanzato per l’epoca, offrendo una soluzione integrata per la proiezione di film sonori in ambito domestico e scolastico.

In questo articolo, esploreremo le specifiche tecniche, le sfide comuni nella manutenzione e le tecniche di restauro del Cirse Sound 8mm, un esempio affascinante di tecnologia cinematografica d’epoca. Un problema molto comune che affligge praticamente tutti i proiettori vintage Cirse Sound: i materiali isolanti utilizzati nella costruzione del trasformatore di alimentazione tendono a deteriorarsi nel tempo, causando surriscaldamento e rischio di incendio. Infatti la resina con cui sono impregnati tende ad assorbire umidità, diventando appiccicosa e conduttiva, il che porta alla combustione del trasformatore in poche ore quando il proiettore viene rimesso in funzione.

Inoltre, come avviene per le radio d’epoca, questi dispositivi sono spesso dotati di condensatori a carta soggetti a perdite, che richiedono ispezioni, rigenerazioni o sostituzioni. Queste problematiche rendono estremamente pericoloso utilizzare il proiettore senza una revisione completa.

Anche se è possibile acquistare tali apparecchi per circa 250/300€, riportarli in condizioni ottimali può comportare una spesa equivalente o superiore. Altrimenti, l’unico utilizzo possibile sarebbe come oggetti da esposizione.

Il trasformatore di ricambio che posso fornire ha il codice modello 17S4058. Tuttavia, per la sua costruzione, è necessario recuperare la staffa di fissaggio meccanico dal trasformatore originale. Se siete interessati al pezzo di ricambio, potete contattarmi tramite il modulo di contatto.

È importante notare che con il cambio del trasformatore sarà necessario ricablare completamente la parte elettrica, come illustrato nelle foto.

In questa foto si possono notare i fili del trasformatore di uscita con l’isolante completamente deteriorato, che causava contatti a massa…

Nella foto qui sotto invece si possono vedere tutti i vari condensatori a carta che devono essere cambiati in modo obbligatorio…

Vediamo un restauro completo

Mi è stato affidato questo proiettore Cirse Sound, sopravvissuto a un atto di vandalismo che lo ha privato del suo trasformatore di alimentazione. Nonostante questo incidente, l’oggetto era ancora integro. Tuttavia, come spesso accade con i dispositivi d’epoca, il circuito di amplificazione necessitava di un’accurata revisione prima di poter essere utilizzato. Navigando tra i forum dedicati agli appassionati di questi apparecchi, ho notato con preoccupazione consigli incauti da parte di persone prive di conoscenze elettroniche, che suggerivano di ‘pulirli’ come rimedio a un circuito che emetteva fumo. È importante sottolineare che seguire tali consigli potrebbe portare alla distruzione del proiettore o, peggio ancora, all’esposizione a sostanze dannose, considerando la presenza di un raddrizzatore al selenio nell’alimentazione principale di questo apparecchio. Il lavoro di restauro ha richiesto la progettazione di un nuovo trasformatore di alimentazione, basandosi sullo schema originale e tenendo conto della futura sostituzione del diodo al selenio con uno al silicio, prevedendo già una tensione inferiore del secondario.

Il circuito elettrico, che altro non è se non un piccolo amplificatore audio, ha subito la sostituzione di tutti i condensatori a carta, di alcune resistenze difettose e anche dei condensatori elettrolitici che non volevano saperne di rigenerarsi. Quindi ho dovuto ri-cablare parte dell’impianto elettrico interno che era stato rimosso insieme al trasformatore.

DSCN6206

Il proiettore è ora perfettamente funzionante, e aspetta solo il cambio della testina di lettura dell’audio che risulta interrotta. Nel video qui sotto, si può vedere un proiettore riparato mentre è in funzione (senza pellicola). Il tono che si sente in sottofondo è il segnale iniettato nel circuito amplificatore per dimostrare il funzionamento dell’amplificatore audio.

Dettagli della lampadina

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Restauro Radio Lambda Modello R365 F.T.

La storia del restauro della radio d’epoca Lambda modello R365 F.T. ha avuto inizio in maniera del tutto inaspettata. Un cliente, noto per la sua passione per il restauro delle centraline Porsche, mi ha portato questa meraviglia del passato, nonostante io avessi deciso di non accettare più radio d’epoca per il restauro da tempo.

Prima Impressione

Quando la radio è arrivata nel mio laboratorio, il suo stato era decisamente precario. Ricoperta di polvere, ragnatele e detriti, con fili elettrici sbriciolati che sembravano non aver visto la luce del giorno da decenni. La prima fase del restauro ha richiesto pazienza e delicatezza. Ho iniziato separando il telaio dell’elettronica dal mobile di legno, inviando quest’ultimo agli esperti di RS-Restaro per un restauro completo e accurato.

Pulizia, Preparazione e Riparazioni Elettriche

Con il telaio libero dal mobile, ho potuto concentrarmi sulla pulizia. L’aria compressa è stata fondamentale per rimuovere la polvere e i residui più grossolani. Successivamente, utilizzando uno sgrassatore delicato, ho pulito tutte le superfici accessibili, assicurandomi di non danneggiare alcun componente delicato. La parte più complessa del restauro è stata la sostituzione dei fili marci e dei condensatori. Questi componenti sono cruciali per il corretto funzionamento della radio e il loro deterioramento rappresentava un rischio significativo. Ho cambiato ogni filo deteriorato, sostituendo anche il cordone di alimentazione e quello che collegava il telaio all’altoparlante. La cura e la precisione in questa fase erano essenziali per garantire la sicurezza e l’affidabilità della radio.

Test e Ottimizzazione: Ritrovare la Voce del Passato

Con grande fortuna, ho scoperto che la parte audio della radio e l’oscillatore locale erano ancora funzionanti. Questo ha reso possibile procedere montando un modulo FM senza ulteriorio riparazioni, permettendole di ricevere le stazioni della gamma FM attuale. Questo upgrade ha garantito non solo un’ottima qualità del suono, ma anche una nuova vita alla radio, rendendola utilizzabile nella nostra epoca.

Il Ritorno del Mobile di Legno

Nel frattempo, RS-Restaro ha lavorato con maestria sul mobile di legno, riportandolo al suo antico splendore. Il legno è stato trattato, lucidato e riparato dove necessario, mantenendo intatta l’estetica originale ma donandogli una freschezza e una robustezza che sembravano perdute. Una volta ricevuto il mobile restaurato, ho rimontato con cura il telaio elettronico, completando così il restauro.

Conclusione

Il restauro della radio d’epoca Lambda modello R365 F.T. è stato un viaggio affascinante e impegnativo. Da un oggetto apparentemente destinato all’oblio, questa radio è tornata a vivere, pronta a raccontare nuove storie attraverso le onde radio moderne. Ogni fase del restauro, dalla pulizia iniziale alla sostituzione dei componenti elettrici, fino al rimontaggio finale, ha richiesto una combinazione di competenze tecniche, passione e rispetto per la storia. Oggi, questa radio non è solo un dispositivo funzionante, ma anche un pezzo di storia restaurato con amore e dedizione, pronto a continuare a incantare e ispirare chiunque abbia la fortuna di ascoltarla.

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