Riparazione di un Balanced Audio Technology VK-51SE

Il Balanced Audio Technology VK-51SE è un preamplificatore valvolare di fascia alta, apprezzato dagli audiofili per la sua capacità di restituire un suono naturale, dettagliato e con una spazialità eccezionale. Questo modello utilizza una configurazione interamente bilanciata, con uno stadio di guadagno completamente differenziale basato su valvole 6H30, che garantiscono un’ottima linearità e una bassa impedenza di uscita. Il VK-51SE è progettato per offrire un’ampia gamma dinamica e una resa timbrica raffinata, facendo uso di componentistica selezionata e di alta qualità, come condensatori carta-olio e trasformatori accoppiati direttamente al segnale.

Un cliente mi ha portato un VK-51SE lamentando la presenza di fruscii e crepitii nel segnale di uscita. Dopo una rapida ispezione, ho individuato immediatamente una possibile causa nei condensatori elettrolitici di alimentazione: sei condensatori da 470µF che, misurati, risultavano avere una capacità ridotta a circa 390µF. La sostituzione di questi condensatori era necessaria per ripristinare il corretto funzionamento del circuito di alimentazione, ma c’era un’altra questione ben più seria che richiedeva attenzione.

All’interno dell’apparecchio ho trovato una batteria di ben 16 condensatori carta-olio Jensen. Purtroppo, la mia esperienza con questi condensatori non è delle migliori: ho già avuto a che fare con Jensen in passato e, pur essendo molto apprezzati dagli audiofili per il loro contributo al carattere sonoro, si rivelano spesso problematici in termini di affidabilità. In un caso precedente su un amplificatore Audio Note, la dispersione di alcuni Jensen aveva causato la distruzione di un set di preziose 300B.

Facendo ulteriori ricerche sul web, ho trovato conferme su diversi forum americani: molti utenti riportano che i Jensen carta-olio tendono ad essere affidabili solo per le prime 200 ore di funzionamento, dopodiché diventano una vera incognita. Per trovare un’alternativa valida che mantenesse un carattere sonoro simile, ho contattato Audiokit di Roma per un consiglio. Mi sono stati suggeriti gli Audyn Cap Qtex4, condensatori economici ma con una resa sonora sorprendentemente simile ai carta-olio, senza però le problematiche di dispersione e di durata.

Ho quindi ordinato gli Audyn Cap Qtex4, sostituito tutti i condensatori problematici e rimesso in funzione il preamplificatore. Il risultato è stato eccellente: il VK-51SE ha ripreso a funzionare perfettamente, senza più rumori di fondo o instabilità nel segnale.

Durante le misure finali, ho notato un comportamento interessante nella risposta in frequenza: questo preamplificatore è fortemente equalizzato, con una chiara enfasi nella gamma media. Non si tratta di un errore di progettazione o di un’impostazione personalizzata dal cliente, ma di una scelta progettuale deliberata. Questa enfasi conferisce al VK-51SE una particolare “voce” che caratterizza il suono, donando maggiore presenza e corposità al messaggio musicale.

Questa riparazione dimostra come, con la giusta competenza e con componentistica di qualità, sia possibile riportare in vita anche apparecchi di fascia alta mantenendo il carattere sonoro originale, ma con una maggiore affidabilità a lungo termine.

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Autoradio Autovox Piper – Restauro e Conversione FM

Le autoradio Autovox Piper rappresentano un pezzo di storia dell’elettronica automobilistica italiana. Prodotte ad iniziare dagli anni ’60, queste autoradio erano tra le più diffuse e apprezzate per la loro qualità costruttiva e la praticità d’uso. In particolare, i modelli RA314 (solo OM), RA310 (solo OM), RM314 (solo OM), RC313 (OM e OL) e RM312 (OM e OL) erano spesso installati sulle Fiat 500 e altre vetture d’epoca, diventando un vero e proprio simbolo di stile e funzionalità.

Queste autoradio si caratterizzavano per le dimensioni compatte, la possibilità di essere rimosse facilmente dal cruscotto per evitare furti e un’elevata sensibilità nella ricezione delle Onde Medie (OM) e, per alcuni modelli, delle Onde Lunghe (OL). Tuttavia, con la progressiva scomparsa delle trasmissioni in OM e OL, queste radio sono diventate oggetti di culto tra gli appassionati di auto d’epoca, ma poco funzionali nell’uso quotidiano.

Mi sono specializzato nel restauro di queste autoradio Autovox Piper e nella loro conversione alla ricezione FM attraverso un modulo progettato appositamente per adattarsi alle circuiterie originali. Durante la conversione, non rimuovo il circuito di ricezione OM: il modulo FM sfrutta una parte di questo circuito per ottenere il segnale corrispondente alla rotazione della manopola della sintonia, convertendolo poi nel cambio di sintonia delle stazioni FM. In questo modo, l’autoradio mantiene l’estetica e l’ergonomia originale, adattandosi però alla ricezione moderna in FM.

In questo articolo, mostrerò alcuni esempi di restauro e conversione di un modello solo OM e di un modello OM/OL. È importante sottolineare che, dato lo scarso interesse per la ricezione in OM e OL, una volta convertite le radio riceveranno esclusivamente l’FM.


Una delle autoradio Autovox Piper più richieste dai restauratori di Fiat 500 è senza dubbio la Piper RA314. Questo modello, pur essendo molto diffuso negli anni ’70, presenta una limitazione significativa per l’uso moderno: non è in grado di sintonizzarsi sulle stazioni FM attuali. Fortunatamente, grazie alla mia esperienza e al modulo FM SB-LAB, è possibile riportare queste radio alla piena funzionalità, mantenendo inalterata l’estetica originale.

Fase di restauro e revisione

Prima di procedere alla conversione, è essenziale un’accurata revisione dell’autoradio. Ogni componente viene controllato con cura: i condensatori elettrolitici, spesso degradati dal tempo, vengono sostituiti con equivalenti di qualità superiore per garantire una risposta sonora stabile e priva di distorsioni. I potenziometri, soggetti a ossidazione, vengono puliti e lubrificati per assicurare una regolazione precisa del volume e della sintonia. Anche il cablaggio interno viene controllato e, se necessario, ripristinato con filo in rame stagnato per garantire la massima conducibilità e durata nel tempo.

Conversione alla ricezione FM

Dopo il restauro, si passa alla fase di conversione. Il modulo FM SB-LAB è progettato specificamente per integrarsi alla circuiteria originale della Piper RA314 senza alterarne l’aspetto o il funzionamento. Il modulo FM sfrutta una parte del circuito originale per ottenere il segnale di rotazione della manopola della sintonia, convertendolo poi nel cambio di sintonia delle stazioni FM. In questo modo, la rotazione della manopola originale continuerà a regolare la sintonia, proprio come avveniva in origine, ma permettendo di sintonizzarsi sulle moderne frequenze FM.

Collaudo e risultato finale

Una volta installato il modulo, la radio viene sottoposta a un lungo ciclo di collaudi. Si verifica la sensibilità di ricezione, la qualità audio e la precisione nella sintonia. Ogni dettaglio viene rifinito con cura per assicurarsi che la radio non solo funzioni perfettamente, ma che offra anche un suono caldo e pulito, tipico delle autoradio vintage di alta qualità.

Infine, l’autoradio viene rimontata e testata su banco, riproducendo le stazioni FM con una chiarezza sorprendente. Il risultato finale è una Piper RA314 che mantiene il fascino e l’autenticità dell’epoca, ma con la praticità della ricezione FM moderna.

Eccola in funzione

Montata nell’auto


Conversione di una Piper RM312 (OM/OL) alla ricezione FM

Un altro modello interessante della serie Piper è la RM312, la versione con ricezione su Onde Medie (OM) e Onde Lunghe (OL). Esternamente, la RM312 è pressoché identica alla RA314, ad eccezione della presenza dell’interruttore frontale per la commutazione tra OM e OL. Anche internamente le somiglianze sono molte: la RM312 utilizza lo stesso circuito stampato della RA314, ma presenta una popolazione più completa di componenti, montati negli spazi che nella RA314 sono solo serigrafati sul PCB. Questa configurazione più complessa richiede un intervento leggermente diverso rispetto alla RA314 per la conversione alla ricezione FM.

Fase di preparazione e modifica

Prima di installare il modulo FM, è necessario liberare spazio all’interno della radio, poiché la configurazione con OL richiede più componenti, rendendo il montaggio del modulo FM più difficoltoso. Il primo intervento consiste quindi nella rimozione del meccanismo di commutazione OM/OL. Il commutatore sul frontale resterà esteticamente in posizione, ma meccanicamente non sarà più connesso a nulla. La radio verrà quindi bloccata in modalità OM, poiché le Onde Lunghe non verranno più utilizzate.

Un’altra modifica essenziale è la rimozione di tre trasformatori di media frequenza utilizzati esclusivamente per la ricezione OL. La loro rimozione, oltre a semplificare il circuito, è indispensabile per ricavare lo spazio necessario all’alloggiamento del modulo FM. Devono anche essere ponticellati dei pad sia sopra che sotto se no il circuito della radio smette di funzionare completamente.

Installazione del modulo FM

Una volta completata la preparazione, l’installazione del modulo FM segue lo stesso processo adottato per la RA314. Il modulo FM SB-LAB viene collegato utilizzando una parte del circuito di ricezione OM per ottenere il segnale di rotazione della manopola della sintonia, che viene poi tradotto nel cambio di sintonia delle stazioni FM. In questo modo, la manopola originale della radio continuerà a funzionare come in origine, ma permetterà di sintonizzarsi sulle stazioni FM moderne con la stessa sensazione tattile di una radio d’epoca.

Aggiornamento dell’illuminazione della scala parlante

Durante il processo di conversione di questa radio in particolare, ho notato che le lampadine originali per l’illuminazione della scala parlante erano bruciate — una condizione piuttosto comune su queste autoradio datate. Per risolvere il problema, ho installato due LED bianchi che offrono una luce molto più intensa e uniforme rispetto alle lampadine originali. La scala parlante, che prima risultava a malapena visibile solo in condizioni di buio totale, ora risplende di una luce chiara e leggibile anche in con un minimo di illuminazione, valorizzando ulteriormente l’estetica vintage della radio.

Collaudo e risultato finale

Con il modulo FM installato e la nuova illuminazione operativa, la RM312 viene sottoposta a un accurato collaudo per verificare la qualità della ricezione e la stabilità della sintonia. Il risultato finale è una radio che conserva l’aspetto e il fascino dell’epoca, ma con la funzionalità e la praticità della ricezione FM moderna. La manopola di sintonia risponde in modo preciso e il suono è caldo e dettagliato, come ci si aspetterebbe da una Piper restaurata con cura e competenza.

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18 Responses to Autoradio Autovox Piper – Restauro e Conversione FM

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Riparazione degli Amplificatori Audio Innovations 700 e 800

Nel vasto universo dell’audio hi-fi, pochi marchi evocano la stessa aura di prestigio e innovazione di Audio Innovations. Fondato a Brighton, Inghilterra, nel 1984, da due appassionati di musica e tecnologia, David Chessel e Peter Qvortrup, l’azienda ha guadagnato una reputazione ineguagliabile nella creazione di amplificatori valvolari che incarnano il perfetto equilibrio tra musicalità e precisione.

I Modelli 700 e 800

Tra i gioielli della corona di Audio Innovations, spiccano i modelli 700 e 800, due capolavori valvolari che affascinano gli appassionati di audio di tutto il mondo. L’Audio Innovations 700 si presenta come un amplificatore integrato, completo di controlli volume e multi-ingresso, pensato per offrire flessibilità e facilità d’uso. Dall’altro lato, l’Audio Innovations 800, un finale senza controlli volume, è dotato di un solo ingresso. Tuttavia, la loro circuiteria interna è notevolmente simile, se non del tutto identica.

Entrambi i modelli condividono una potenza nominale di 25 watt RMS per canale, fornendo un’esperienza d’ascolto potente e dettagliata. La magia avviene grazie alle finali EL34 in push-pull, lavoranti in classe A o in una leggera classe AB quando il volume raggiunge livelli più elevati.

In questa pagina, condividerò dettagliate esperienze di riparazione e restauro di due esemplari di questi amplificatori iconici: l’Audio Innovations 700S e l’Audio Innovations 800 MKII. Se possiedi uno di questi amplificatori che richiede attenzione o revisione a causa dell’età, ti invito a contattarmi. Sono disponibile per lavori di riparazione che mirano a restituire a questi gioielli della tecnologia valvolare la loro piena vitalità e performance audio.

Riparazione dell’Audio Innovations 800

L’Audio Innovations 800 è stato un affascinante viaggio nella riparazione di un amplificatore iconico. Una sfida che ha portato alla luce non solo la maestria della progettazione originale, ma anche le sfide nascoste e le sorprese lasciate da un passato oscuro.

Il nostro protagonista è giunto nelle mie mani con un problema noto: il trasformatore di alimentazione bruciato in cortocircuito secco che causava il repentino saltare del fusibile. Smontato l’amplificatore e misurate le sue viscere, ho progettato un nuovo trasformatore di alimentazione di ricambio, codice 23S72, che mantiene esattamente le stesse caratteristiche elettriche dell’originale. Il montaggio del trasformatore 23S72 non richiede modifiche aggiuntive ai fori esistenti, garantendo così il rispetto dell’integrità strutturale originale dell’amplificatore. Va notato che il trasformatore originale, con misure in pollici, su colonna 38, è un elemento introvabile in Europa. Il nuovo trasformatore, realizzato su colonna 40, è solo leggermente più grande dell’originale (un paio di millimetri), ma si adatta agevolmente al posto del vecchio senza necessità di allargare i fori esistenti. Un adattamento intelligente che conserva l’estetica e la struttura originale dell’Audio Innovations 800. Il trasformatore è adatto anche al modello 700.

L’amplificatore è stato venduto al mio cliente come “perfettamente funzionante, mai riparato,” ha rivelato una verità meno luccicante. L’insidioso venditore, con intenti meno che onesti, ha nascosto un passato di interventi poco ortodossi. All’interno, gli elettrolitici di catodo delle EL34 erano stati sostituiti con i raffinati Mundorf. Tuttavia, la presenza di questi condensatori di alta qualità già indicava un intervento precedente sull’amplificatore. Un segno di bruciatura sotto una delle quattro resistenze di catodo ha svelato una verità spiacevole: il precedente riparatore aveva sostituito le resistenze da 470 ohm con altre da 47 ohm, causando un bias sparato e facendo delle EL34 delle mini-centrali nucleari.

Nella mia opera di riparazione, ho rimesso le cose a posto. Le resistenze sono state sostituite con le corrispondenti da 470 ohm, e un condensatore visibilmente compromesso ha ceduto il posto a uno nuovo.

Dopo un’attenta revisione e il test delle valvole, l’amplificatore è stato rimontato. Il risultato? Una potenza misurata di 22 watt con valvole non nuove, un fattore di smorzamento di 6.2, e un suono restaurato alla sua antica grandezza.

Guardando indietro, questo Audio Innovations 800 ha attraversato il fuoco della sua storia passata, con un bravo riparatore incapace e un venditore ingannevole come avversari. Ma ora, ripulito, rinnovato, e pronto a cantare ancora. Seguiteci attraverso i grafici e le immagini, testimoniando il ritorno di questo capolavoro dell’audio valvolare alla sua gloria originale.

Riparazione di un Audio Innovations 800 con trasformatore d’uscita guasto

Recentemente mi è stato affidato un amplificatore Audio Innovations 800 che presentava un problema su uno dei canali. L’amplificatore si accendeva regolarmente, ma dal canale difettoso proveniva un fastidioso rumore di “spernacchiamento”. Dopo una prima analisi, è emerso che il trasformatore d’uscita era guasto. L’unica soluzione possibile, considerando che questi trasformatori non sono più in produzione, era creare un clone fedele partendo dallo schema originale.

Sbobinamento e analisi interna

Ho smontato con attenzione il trasformatore guasto per esaminarne la costruzione interna. L’obiettivo era ottenere uno schema dettagliato dell’avvolgimento per poter realizzare una copia fedele. Durante lo sbobinamento, ho notato subito una condizione piuttosto insolita e preoccupante: l’interno dell’avvolgimento era estremamente appiccicoso. Tutti gli avvolgimenti erano stati fissati con nastro da carrozzaio, la cui colla, con il passare degli anni, si era completamente sciolta e aveva reso tutto il trasformatore un ammasso colloso.

Il problema più grave, però, era che la smaltatura del rame risultava completamente compromessa. Quando ho rimosso un pezzo di nastro, assieme ad esso è venuta via anche la smaltatura del filo, lasciando il rame scoperto e scolorito. La causa del guasto era quindi una sorta di decomposizione interna: la combinazione di umidità, invecchiamento dei materiali e deterioramento della colla aveva portato a un cortocircuito progressivo tra gli avvolgimenti.

Non vi erano segni di guasto elettrico diretto (come sovratensioni o scariche), ma semplicemente una lenta e inevitabile autodistruzione dovuta all’età e ai materiali utilizzati nella costruzione originale.

Ricostruzione e messa a punto

Dallo schema ricavato tramite il paziente lavoro di sbobinamento, ho realizzato una nuova coppia di trasformatori d’uscita, costruiti seguendo fedelmente le specifiche dell’originale. Ho poi installato entrambi i trasformatori rigenerati nell’amplificatore, per garantire la simmetria tra i due canali e mantenere le caratteristiche sonore originali.

Dopo l’installazione, ho eseguito una serie completa di misure strumentali, confrontando le risposte in frequenza, la distorsione armonica e il comportamento ai transienti tra i nuovi trasformatori e i dati già in mio possesso ottenuti da amplificatori riparati in precedenza con i loro trasformatori originali. Il risultato è stato sorprendente: i grafici ottenuti con i trasformatori rigenerati sono pressoché identici a quelli dell’originale.

Originale Clone
Quadre a 100Hz – 1khz – 10khz
Grafico di banda passante

La ricostruzione è quindi riuscita perfettamente, ripristinando la piena funzionalità dell’Audio Innovations 800. Il cliente è rimasto soddisfatto sia dal punto di vista tecnico che sonoro, e l’amplificatore è tornato a funzionare come appena uscito dalla fabbrica.

Analisi di spettro a 1watt

Ecco una foto dei due nuovi trasformatori d’uscita installati sull’amplificatore. Ho realizzato i trasformatori seguendo fedelmente le specifiche dell’originale, assicurandomi che le dimensioni, l’avvolgimento e la finitura fossero il più possibile identici ai componenti originali. Il montaggio è stato eseguito con cura per mantenere la disposizione originale e garantire un risultato esteticamente e funzionalmente impeccabile.

Disposizione delle Valvole di Segnale

Di seguito è mostrata un’immagine che evidenzia la disposizione delle valvole di segnale sull’Audio Innovations 800, utile come riferimento per chi dovesse procedere con una rivalvolatura. Le quattro EL34 finali non sono state indicate nella foto, in quanto facilmente riconoscibili.

Un aspetto interessante riguarda le ECC83 in posizione 2 e 4. Andando a misurare queste due valvole con l’analizzatore uTracer 3+, si riscontra sistematicamente uno sbilanciamento tra le due sezioni interne del triodo, come evidenziato dal grafico che riporto di seguito.

Tuttavia, questo sbilanciamento è perfettamente normale e inevitabile, poiché nel circuito le due sezioni sono polarizzate con correnti diverse. Di conseguenza, anche se si installassero ECC83 perfettamente bilanciate, queste finirebbero comunque per sbilanciarsi dopo pochi mesi di utilizzo a causa delle diverse condizioni di lavoro.

Pertanto, è consigliabile non accanirsi nel cercare il perfetto match tra le sezioni interne di queste due valvole. Finché risultano efficienti e il circuito funziona correttamente, non è necessario sostituirle. La sostituzione compulsiva di ECC83 in queste posizioni è quindi inutile, poiché qualsiasi nuova valvola finirà comunque per sbilanciarsi in poco tempo.


Audio Innovations 700S

Mi è stato affidato un Audio Innovations 700S in uno stato non funzionante. Al momento dell’apertura, il primo dettaglio che ha catturato la mia attenzione è stato il piccolo PCB nella sezione di alimentazione, completamente danneggiato da un incendio che aveva generato una intensa fiammata all’interno della scocca… L’apparecchio ha emesso un fischio attraverso le casse, accompagnato da colpi secchi, mentre una densa nuvola di fumo si è diffusa rapidamente in tutta la stanza.

La massiccia resistenza che si trovava sopra il PCB era totalmente scomparsa, praticamente vaporizzata!

L’intensa ondata di calore generata durante l’incendio ha avuto l’effetto di sverniciare la superficie della lamiera…

Continuando l’esame approfondito dei danni, ho individuato un trasformatore d’uscita con il primario che scaricava verso il secondario (quindi verso massa), mentre l’altro trasformatore d’uscita presentava un corto circuito nel primario. Fondamentalmente, si è verificata un’auto-oscillazione distruttiva. È interessante notare che, in un’analisi passata sugli Audio Innovations 500, ho segnalato problemi di stabilità e inneschi spuri, attribuiti principalmente all’uso di tassi eccessivi di feedback negativo in questi dispositivi.

Vorrei evidenziare che questa sezione dell’articolo sull’IA700 è vecchia di sei anni rispetto la precedente sull’IA800. Nell’IA800, ho misurato uno smorzamento di 6.2 che denota un tasso di controreazione moderato, mentre queste informazioni datate suggeriscono una maggior quantità di controreazione nella versione 700 rispetto all’800. Rimarrò in attesa di riparare un altro IA700 per raccogliere dati strumentali più precisi di quelli raccolti sei anni fa.

L’AI500, se non altro, presentava un circuito “simmetrico”. Diversamente, l’AI700 utilizza un telaio molto simile a quello del 500 con 5 valvole pilota. Tuttavia, non include l’ingresso phono, e il progettista sembrava perplesso su come impiegare il buco aggiuntivo a disposizione. Invece di adottare una soluzione più elegante come un robusto longtail con un triodo per canale in ingresso, un long tail sfasatore con il secondo doppio triodo di ogni canale e un buffer con il terzo doppio triodo di ogni canale – una scelta pulita, simmetrica e tecnicamente pulita – ha optato per un SRPP sull’ingresso.

Il segnale che esce da questo stadio viene quindi preso attenuato per pilotare un altro triodo che uscirà in opposizione di fase. Questo dovrebbe costituire uno sfasatore paraphase, notoriamente svantaggioso dal punto di vista sonico se inserito in un circuito con controreazione. La mancanza di simmetria nel disegno dello schema è evidente, soprattutto nel fatto che le due finali del push-pull non sono pilotate da due circuiti identici che operano pilotate da due circuiti diversi, con una finale che ha un triodo in più dell’altra.

Al di là di queste scelte discutibili, lo schema proposto, che allego, presenta alcune peculiarità che potrebbero aver influito sulla minore stabilità del circuito, aprendo la porta a oscillazioni indesiderate. Da notare che anche il modello AI800 adotta uno strano disegno circuitale simile, ereditando le peculiarità discutibili che possono influire sulla stabilità del circuito e contribuire ad oscillazioni indesiderate.

IA700 IA800

Unendo questo circuito a un eccessivo tasso di feedback negativo e a un insieme di EL34 non più nuove, che manifestavano sbilanciamenti nelle caratteristiche, il circuito ha iniziato ad oscillare. Tale oscillazione ha portato in risonanza i trasformatori, generando tensioni così elevate da perforare gli isolanti e causare un corto circuito verso massa. La sezione di alimentazione si è bruciata a causa di questo corto circuito. Entrambi i trasformatori d’uscita sono stati disassemblati, privati del loro avvolgimento e, successivamente, sono stati ricostruiti da zero con delle copie perfette, preservando unicamente le calotte originali.

Ho replicato il PCB della sezione di alimentazione. È importante notare che questa scheda è compatibile non solo con l’Audio Innovations 700, ma anche con il modello 800. Posso fornirla come pezzo di ricambio su richiesta.

Dopo aver rimontato l’amplificatore e installato inizialmente un quartetto nuovo di EL34, ho successivamente sostituito la coppia di ECC82. Questa sostituzione è stata necessaria poiché il filamento di una delle due si è interrotto alcune ore dopo aver riacceso l’amplificatore.

Durante le prime accensioni sotto variac dell’amplificatore, ho notato una notevole instabilità nel circuito, che generava spurie casuali anche con carico fittizio. Questo comportamento sembrava variare in base alle valvole installate e addirittura in relazione alla vicinanza delle mani alle stesse. Trovare valvole che non causassero problemi non era una soluzione sostenibile nel tempo, considerando che nel deteriorarsi avrebbero potuto generare nuovi disturbi, potenzialmente danneggiando nuovamente l’amplificatore.

Dopo alcune prove, ho identificato il punto critico del circuito, situato sulle griglie schermo, come tipico in ogni circuito ultralineare. Per risolvere prontamente tutti gli inneschi spuri, ho proceduto saldando 4 condensatori ceramici da 470pF 400VCA tra la G2 e l’anodo delle finali. Ritengo che questa modifica debba essere applicata a tutti gli amplificatori AI che ho incontrato fino a questo momento, compreso l’AI500, anche se le spurie erano meno evidenti in quest’ultimo. Inoltre, potrei considerare, in futuro, una riduzione del tasso di controreazione globale come ulteriore miglioramento sonoro, se dovesse essere necessario intervenire nuovamente.

Eccolo finito:

Esaminiamo ora le caratteristiche strumentali:

  • Potenza massima: Circa 25 watt RMS (valutata in base alle valvole attualmente installate)
  • Risposta in frequenza a 1 watt: 37Hz – 50kHz, -3dB
  • Risposta in frequenza a 15 watt: 30Hz – 50kHz, -3dB (Va notato che, oltre i 8/10kHz, la forma d’onda presenta una notevole distorsione, probabilmente attribuibile a un eccessivo tasso di controreazione negativa.)
  • Smorzamento: Non disponibile. Non ho avuto il coraggio di scollegare il carico o di utilizzarne uno con un’impedenza superiore per evitare il rischio di destabilizzare il circuito e causare conseguenze indesiderate.

È importante sottolineare che queste sono misurazioni effettuate con gli strumenti di cui disponevo all’apertura della mia attività, quindi potrebbero non essere estremamente precise. I grafici che c’erano sono stati eliminati dal sito al momento dell’aggiornamento di questo articolo. Aspetterò di riparare un altro AI700 per ottenere misurazioni più accurate e aggiornate.

In questo video, è evidente la distorsione della sinusoide che si verifica nel range tra 8 e 20 kHz. Tale distorsione è attribuibile a un eccessivo tasso di controreazione negativa (NFB), accentuato dalla presenza di trasformatori di qualità inferiore forniti da AI (va precisato che si tratta di repliche fedeli da me prodotte, ma che replicano esattamente gli originali). La traccia più piccola, corrispondente al canale “muto”, mostra un certo grado di diafonia. Ho scelto di mantenere questo video poiché evidenzia chiaramente l’abbondante utilizzo di controreazione nella versione 700, fornendo un’ulteriore prospettiva sulla qualità del suono.

In alcuni commenti online, si afferma che questo amplificatore offre un suono dolce e mai affaticante. Tuttavia, nella mia esperienza, sia questo modello che i suoi fratelli, AI500 e AI800, almeno in abbinamento alle mie Tannoy (casse rivelatrici e esigenti), si rivelano piuttosto robusti e potenzialmente affaticanti durante l’ascolto. Personalmente, ho avvertito una certa durezza nell’espressione sonora, che, sebbene possa variare tra gli utenti e le configurazioni audio, è stata per me più pronunciata rispetto all’AI500, anche se in misura minore. Va sottolineato che questa è una percezione soggettiva e la resa sonora può variare notevolmente in base alle preferenze personali e al tipo di diffusori utilizzati.

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