Aureavox Arcana88SE: Riparazione e piccolo upgrade risolvono un critico bug di progettazione

Salve, sono possessore di un valvolare SE con KT88.
Le valvole sono nuove anche se non di eccelsa qualità e il bias regolato di recente.
Mi sembra, che suoni “impastato”, non saprei come altro descriverlo. Ovviamente provato con differenti diffusori e con differenti valvole.
Senza urgenza se puoi mettermi in lista per una controllata / riparazione.

Grazie e buona giornata

Questo amplificatore Arcana88SE è stato acquisito tramite il mercato dell’usato, ma purtroppo presentava un suono di qualità scadente. Dopo averlo aperto mi sono subito reso conto che era stato manomesso dal solito inesperto pasticcione. Come si può chiaramente notare nella foto qui sotto, dei condensatori sono appesi in modo precario, i fili sono stati tagliati e ricollegati con mammouth e nastro isolante, e si possono notare diversi altri interventi poco estetici.

Quando si tratta di apparecchi di origine cinese come questo, è spesso difficile conoscere l’effettiva qualità della progettazione. Purtroppo, è comune che presentino errori di progettazione. Nel mio caso, avevo bisogno dello schema elettrico per comprendere meglio il funzionamento dell’amplificatore, ma purtroppo non era disponibile su internet. Il produttore sembra essere scomparso da tempo e non ho trovato alcuna traccia del manuale o dello schema. Di conseguenza, ho preso la decisione di smontare uno dei circuiti stampati e, armato di carta e matita, ho lavorato diligentemente per estrapolare lo schema elettrico direttamente da esso.

L’errore più significativo nella progettazione di questo amplificatore riguardava i trasformatori d’uscita con un’impedenza di 2500 ohm. La KT88 era alimentata con una tensione di circa 410/420 volt e un bias di 70/80 mA, risultando polarizzata in classe AB situazione che risulta errata per un amplificatore single-ended che dovrebbe funzionare in classe A. Utilizzando LTspice per analizzare l’apparecchio, mi sono reso conto di ulteriori errori nella polarizzazione dei triodi della valvola di ingresso. Nell’immagine sotto il driver originale:

Durante la simulazione del circuito originale, è emersa immediatamente una bruttissima distorsione causata dalla ECC83. Questo problema diventava meglio visibile quando il segnale di ingresso viene abbassato a livelli bassi. Nella foto sottostante, il segnale sulla griglia del triodo inseguitore U2 è rappresentato in verde, mentre il segnale presente sul catodo dello stesso è mostrato in blu. Il fatto che il segnale del catodo sia spostato verso il basso rispetto alla griglia indica che il triodo U2 stava “funzionando” in griglia positiva! In pratica, la polarizzazione del primo triodo e il carico dell’inseguitore erano completamente errati. Questa configurazione sbagliata portava l’inseguitore a essere costantemente in saturazione, mentre il triodo di ingresso si trovava in una condizione di sovraccarico che impediva un movimento lineare. È importante sottolineare che una tale situazione non solo causava una brutta distorsione, ma era anche dannosa per la valvola stessa, portando al suo deterioramento.

Come potete osservare dall’immagine qui di seguito, correggere un errore così evidente è stato sorprendentemente semplice. Purtroppo, troppo spesso mi imbatto in problematiche di progettazione del genere: errori banali che hanno conseguenze gravi. È davvero sconcertante constatare che chi ha progettato un tale apparecchio non si sia accorto di simili lacune. Non si tratta solo di una questione di ricerca di un suono naturale, ma di veri e propri errori che non possono essere ignorati. È un fatto che, per chiunque abbia una conoscenza anche minima di progettazione, sarebbe imbarazzante commettere tali sviste. Come si vede dal mio nuovo schema ho cambiato i valori delle resistenze attorno ai 2 triodi della ECC83.

Il condensatore C5 era solo funzionale alla stabilità della simulazione, nella realtà non è servito. Nell’immagine sotto il circuito modificato in funzione:

Nella nuova configurazione, il segnale del catodo è rappresentato in blu, mentre il segnale della griglia è mostrato in verde. È rassicurante constatare che, questa volta, il segnale della griglia è negativo rispetto al suo catodo. Di conseguenza, il triodo di ingresso non è più intrappolato dalla griglia dell’inseguitore e l’inseguitore stesso sta lavorando liberamente. Questa nuova condizione permette al segnale di fluire in modo lineare all’interno del circuito. È un risultato soddisfacente che dimostra come la correzione dell’errore di progettazione abbia restituito il giusto funzionamento all’amplificatore, consentendo ai componenti di operare nel modo previsto.

A livello circuitale, i problemi erano stati risolti con successo. Tuttavia, rimaneva ancora la questione dell’impedenza errata dei trasformatori, un problema che avrebbe richiesto la sostituzione dei trasformatori stessi. Purtroppo, i trasformatori avevano una forma piuttosto insolita e sostituirli sarebbe stato scomodo. Pertanto, ho deciso di limitarmi a regolare la rete di controreazione solo nella misura necessaria, lasciando le altre cose com’erano.

Durante la comunicazione con il cliente tramite WhatsApp, mi è stato segnalato che il trasformatore di alimentazione si riscaldava come un reattore nucleare. Ho quindi deciso di effettuare un test di isolamento e ho constatato che il trasformatore scaricava a circa 1500 volt AC tra uno dei secondari e il primario, una condizione chiaramente non accettabile. Inoltre, analizzando le correnti in gioco, ho calcolato che il trasformatore doveva erogare 114 watt, ma il suo nucleo, dalle dimensioni attuali, poteva gestire in modo affidabile solo 108.

Il trasformatore era anche posizionato tra le due KT88, esposto alla radiazione termica emessa da entrambe che contribuivano ulteriormente al suo surriscaldamento. Per risolvere questi problemi, ho preso la decisione di ricalcolare il trasformatore, mantenendo le stesse caratteristiche ma dotandolo di un nucleo sovradimensionato, in grado di gestire fino a 160 watt. Una volta montato il nuovo trasformatore, con dimensioni maggiori, all’interno dell’amplificatore, ho completato il lavoro di ripristino del dispositivo.

Ora, il nuovo trasformatore si stabilizza a una temperatura di circa 70 gradi, che, sebbene non sia freddo, rappresenta un notevole miglioramento rispetto alla situazione precedente. Tuttavia, va tenuto presente che il trasformatore è ancora posizionato tra le due valvole finali, che irraggiano una considerevole quantità di calore. Nonostante ciò, la situazione è ora notevolmente migliorata e inoltre il trasformatore è in grado di gestire in sicurezza i 3 kV richiesti oltre ad essere dotato anche di schermo elettrostatico prima non presente.

Come funziona? Lavora in classe A fino a circa 4,5 watt, dopodiché una delle due semionde comincia a comprimere perchè passa in classe AB, operando in modo asimmetrico con una forte distorsione, e continua fino a 11,5 watt. Se il trasformatore avesse avuto un’impedenza primaria di 6k, l’amplificatore sarebbe stato in grado di funzionare in classe A per l’intera potenza di 12 watt. Tuttavia, con un’impedenza primaria superiore, sarebbe stato necessario avere una maggiore induttanza primaria per gestire efficacemente le basse frequenze. Questo richiedeva un nucleo più grande, con più ferro e rame, oltre a un telaio di dimensioni maggiori. Purtroppo, sembra che abbiano cercato di risparmiare anche su piccoli dettagli, come la riduzione di due centimetri dei lamerini del trasformatore di alimentazione. Tanto agli audiofili piace la distorsione no? perchè è lo stesso tipo di distorsione che si può osservare in un single ended che sia stato collegato in ultralineare. Nel video qui di seguito è possibile osservare questo comportamento, che tuttavia sono riuscito a limitare in modo significativo attraverso l’utilizzo della controreazione. È importante sottolineare che, in generale, non sono un sostenitore dell’uso della controreazione per correggere problemi gravi. Gli amplificatori dovrebbero essere lineari per conto loro e la controreazione andrebbe usata solo per aggiustare lo smorzamento degli apparecchi. Tuttavia, in questa specifica situazione, mi sono trovato costretto a fare ciò che non mi piaceva poiché non avevo alternative e senza poteva solo andare peggio. La controreazione ha contribuito a mitigare la distorsione e a migliorare le prestazioni globali dell’amplificatore, anche se idealmente avrei preferito risolvere il problema alla radice con l’uso di trasformatori di impedenza corretta.

Lo smorzamento è limitato a un fattore 4, non volevo eccedere con la controreazione in questa situazione di non linearità del circuito perchè avrei compromesso troppo altri aspetti dell’ascolto. vediamo sotto le altre misure strumentali che ho effettuato. Per prima la distorsione armonica si attesta a 1% ad 1watt:

La risposta in frequenza è questa, sembra bella dritta ma prima che venisse fuori così ho applicato una bella compensazione per eliminare delle forti risonanze del trasformatore d’uscita…

A seguire le quadre a 100Hz, 1k, 10k

Alla fine di queste modifiche, nonostante i compromessi necessari e le sfide incontrate lungo il percorso, l’amplificatore risulta ora piacevole da ascoltare. Nonostante gli errori di progettazione iniziali e i problemi riscontrati con il trasformatore di alimentazione, il lavoro di riparazione e l’aggiunta delle correzioni necessarie hanno portato a un notevole miglioramento delle prestazioni complessive dell’apparecchio. Nonostante i compromessi inevitabili, l’amplificatore offre ora una riproduzione audio più pulita, restituendo una piacevole esperienza d’ascolto. È gratificante vedere come un intervento accurato e attento possa trasformare un dispositivo problematico in un amplificatore che merita davvero di essere apprezzato.

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Alessandro
Alessandro
1 anno fa

Preso dall’emozione, ho sempre voluto delle KT88, ho fatto l’errore di ascoltarlo per poco tempo ed in modo superficiale; oppure, in quel momento, anducchiava! Come quasi sempre succede con i prodotti vintage e non propriamente di brand blasonati, i nodi sono venuti al pettine, Devo dire che ho trovato grande competenza e professionalità, l’amplificatore possiamo dire, è stato ricostruito ed in parte riprogettato per correggerne errori di base. Certo, è passato un momento, in cui ho pensato di usarlo come zeppa per il carrello. Alla fine tuttavia, abbiamo trovato il giusto compromesso per farlo suonare come si deve, probabilmente come non ha mai suonato. Direi di essere soddisfatto. Grazie a Stefano per la disponibilità e soprattutto per la perseveranza. Non è semplice raddrizzare prodotti nati male!